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Autore: Ferula_91    08/12/2008    5 recensioni
One-shot ispirata al video Someday dei Nickelback... Una triste realtà, ingiusta e inspiegabile, in una mattina di novembre...
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Like a Dream…

Mi sveglio di soprassalto, nel mio letto, completamente sudato, rendendomi conto che indosso ancora gli abiti della sera precedente… Che incubo: sognare la propria morte non è il massimo dell’aspirazione.

Mi massaggio le tempie cercando di far mente locale e sporadiche scene mi appaiono come flash: stavo guidando lungo la statale -ne sono sicuro- ed ero sul ponte appena fuori città, la strada deserta velata da una leggere nebbia tipica di novembre, l'unica a tenermi compagnia. Di lì in poi tutto è sfuocato, ricordo solo l’enorme autocarro che veniva contro di me, gli abbaglianti che m’accecavano e poi un enorme boato… e tanta acqua.

Scuoto la testa passandomi una mano tra i capelli madidi e mi volto notando che Catrine, la mia ragazza, non è accanto a me…

Mi alzo avviandomi verso la cucina, sentendola trafficare nel silenzio mattutino.

- Buongiorno tesoro… -faccio io sedendomi sul divano, mandando la testa indietro, colta da un'irritante ronzio.

Ma lei non mi risponde.

- Ho detto buongiorno. -ripeto guardando indifferente il soffitto bianco. Ancora silenzio, nell’aria solo il profumo del caffé che m’inebria.

La guardo confuso- Amore mio stai bene?

Lei si limita a tirar su col naso versandosi un po’ della scura bevanda in un'enorme tazza. Mi avvicino preoccupato poggiandole una mano sulla spalla ma lei non fa una piega; trema e dal mento le cadono piccole gocce a ritmo irregolare.

- Catrine cos’hai? -domandò quando lei si volta verso di me. Se ne sta zitta, appoggiata al lavandino, le mani a coprire gli occhi.

Farfuglia qualche cosa di incomprensibile tra i singhiozzi, poi fa un lungo sospiro cercando di asciugarsi gli occhi che continuano a lacrimare ininterrottamente.

Mi metto accanto a lei fissandola: non ricordo di aver litigato con lei ieri sera… A dir la verità… Non ricordo niente di quello che è successo la sera prima, ma non ci faccio caso.

La seguo con lo sguardo mentre si appoggia al tavolo e legge il giornale... Anche se abbiamo litigato non credo ci sia motivo di ignorarmi a tal punto! Inizio a chiamarla ininterrottamente, come faccio di solito quando non vuole parlarmi.

D'improvviso urla scaraventando da una parte con rabbia il giornale che si apre rivestendo parte del pavimento con i suoi fogli.

- Catrine che cazzo t'ho fatto! -contribuisco al casino alzando la voce irritato.

Corre verso il divano buttandocisi di peso, stringendo il cuscino. Giuro che non ci capisco più niente!

Continua a ripetere il mio nome e le siedo accanto accarezzandole i capelli rossi, cercando di calmarla.

- Perchè Peter, perchè? -le sento dire di punto in bianco in un momento in cui i singhiozzi si sono attenuati.

- Catrine cos'ho fatto? Ti prego dimmelo, non ce la faccio a vederti così... -le sussurro il più amorevole possibile, cercando di trasmetterle il mio amore per lei, così infinito e inspiegabile.

Lei si volta a pancia in su piangendo e tenendosi la testa fra le mani.

- Perchè te ne sei andato... -dice tutto d'un fiato urlando di dolore subito dopo.

Io m'alzo come una molla e la fisso stranito. Sorrido appena cercando di cogliere lo scherzo di quella frase.

- Andiamo Catrine non dire sciocchezze: io sono qui, accanto a te!

Si alza pure lei piegandosi a terra e cercando disperatamente qualche cosa tra i fogli sparsi. Io la seguo come un'ombra e la vedo rialzarsi con un movimento meccanico subito dopo, mentre stringe tra le mani un foglio sgualcito.

Mi metto dietro di lei e leggo il titolo dell'articolo in prima pagina.

" Muore per annegamento tra le acque del fiume: tragica fine per un ragazzo di ventisette anni." accanto a questo la mia foto.

Sconvolto giro la testa d'impulso verso lo specchio accanto alla porta d'ingresso e quello che m'appare è il niente: io non ci sono, vedo solo Catrine che accarezza la mia foto sorridendo impercettibilmente.

Tutto mi è più chiaro, mentre calde righe salate mi bagnano le gote bianche.

Quel sogno... non era un sogno... era la mia morte.

 

 

APPUNTI POST-LETTURA:

Sinceramente non credo che questa one-shot abbia un senso… L’idea di scriverla mi è venuta dopo aver visto il video Someday dei Nickelback (quindi rifatevela con loro XD)… Spero comunque che apprezziate lo sforzo di creazione e che magari lasciate un piccolo, anche minuscolo, commentino ^^

  
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