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Autore: teensyears    25/02/2015    0 recensioni
"Il mio vecchio collega saprebbe cosa fare e non si porrebbe problemi dopo tutto quello che hai fatto". [...]
Lui gliel'avrebbe fatta pagare, l'avrebbe punito per tutto il male che le aveva causato.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Olivia Benson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Episode: Surrender Benson/Arrenditi Benson 15x01.
Characters: Olivia Benson/William Lewis.
Disclaimer:
I own nothing only the text, the characters belong to Dick Wolf and to the SVU's serie.




***


Olivia continuava a rigirarsi nel letto, continuava a muoversi, a compiere piccoli gesti convulsi con il suo corpo.
Stava sognando, o meglio dire, ripercorrendo tutti gli orrendi quattro giorni passati con William Lewis.
William Lewis. Un nome terrificante. Nessun nome le aveva mai fatto così orrore prima d’ora.
Olivia si svegliò nel bel mezzo del buio, la sveglia accanto al comodino segnava le 4.05 di mattina.
Spostò il cuscino all’estremità della testiera del letto e si mise a sedere facendo un grande respiro.
Era passato un mese esatto da quei momenti d’inferno, eppure continuava  ancora ad avere gli stessi incubi.
Le stesse immagini che ogni notte la torturavano, la sua voce che le martellava nel cervello, il tasto del suo tocco sulla sua pelle, il suo viso orrendo, i suoi occhi pieni di rabbia, il suo sguardo maniacale, il suo corpo…
Inspirò profondamente e guardò fisso un punto buio della stanza.
In questo momento avrebbe solo voluto qualcuno al suo fianco che la rassicurasse, che la tranquillizzasse, che le distogliesse dalla mente tutti quei pensieri insistenti. Sperava di trovare Brian accanto a lei, ma si ricordò subito che era fuori per una missione sotto copertura.
“Dannazione” pensò Olivia “quando ho bisogno di te non ci sei mai”.
Si ritrovò a riflettere sul fatto che fosse passato un mese, un solo e dannatissimo mese da tutto ciò che le era successo. In alcuni momenti le sembrava che fosse passata un’eternità, mentre in altri le sembrava di rivivere gli stessi momenti come se fosse ieri.
Era così confusa, aveva così tanti pensieri che le affollavano la testa che non sapeva esattamente come uscirne fuori sana e salva. Salva lo era già, ma sana no.
Durante tutti questi anni aveva sempre ripetuto alle vittime di non avere paura, di affrontare con prontezza ciò che avevano subito, di farsi forza, coraggio, di guardare avanti. La vita riservava loro ancora belle sorprese, bei momenti che andavano vissuti appieno, cercando di accantonare il passato. Il passato è una macchia comune di tutti, un pezzo indelebile delle nostre vite, la maggior parte delle volte è uno dei periodi più bui e cupi che le persone tengano dentro se stesse. Per molte persone è un momento vergognoso o addirittura orribile da ricordare.

La vita di Olivia non era mai stata rose e fiori, anzi la sua vita era come la spina di una rosa, sempre in mezzo a ciò che pungeva e a ciò che attraeva.
Ora, però, si ritrovò a pensare diversamente da come aveva sempre fatto in tutti questi anni. Ora era lei una vittima, ora era lei a doversi trovare in tribunale faccia a faccia con la persona, se così si può definire, che le aveva inflitto quelle tremende cicatrici di cui dovrà per sempre ricordarne il significato.
 Si passò lentamente una mano sulla cicatrice che le era stata inferta sul collo e chiuse debolmente gli occhi.
“Che sguardo” disse Lewis sedendosi nel bordo del letto “ti senti triste eh? Pensando a qualcuno che non potrai rivedere? Mamma… Papà… Fidanzato… No eh? Qualcun altro? Qualcuno per cui daresti qualsiasi cosa pur di vederlo un’ultima volta”.
Olivia riaprì gli occhi spaventata.
Stava di nuovo ricordando le parole di Lewis, quella dannate parole che mai le erano sembrate più vere.
In quel momento Olivia stava davvero aspettando per qualcuno, anzi qualcuno che la venisse a salvare, che le dicesse che tutto ciò era solo un brutto incubo.
Quel qualcuno aveva un nome: Elliot.
Uno schifoso stupratore che la conosceva quasi meglio di lei, che sapeva leggere nel suo pensiero e nel suo sguardo, che sapeva intuire ciò che riuscisse a provocare i suoi sentimenti repressi.
“Il mio vecchio collega saprebbe cosa fare e non si porrebbe problemi dopo tutto quello che hai fatto. Lui… ti romperebbe i denti a calci, ti spezzerebbe le gambe, ti spezzerebbe la schiena, le braccia, ti spaccherebbe la faccia… Magari dovrei chiamare lui” disse piano Olivia.
“Quel tuo ex-collega di cui parlavi… Cavolo doveva essere un vero macho! Non è vero?”.
“No”.
“Sarà stata dura per te, tutte quelle lunghe notti da soli in auto…”.
“NON TI AZZARDARE A PARLARE DI LUI!” urlò.
“Ti ha mai sbattuta? L’ha fatto vero? Vero? Ne hai ancora voglia, lo sento nella tua voce”.
Olivia cercò di mandare via quei brutti ricordi, ma lacrime calde incominciarono a bagnarle il viso.
Era vero.
Elliot gli avrebbe spaccato la faccia, rotto i denti, spaccato le ossa… Forse l’avrebbe persino ucciso.
Lui gliel’avrebbe fatta pagare, l’avrebbe punito per tutto il male che le aveva causato.
Sì, lui l’avrebbe fatto se solo fosse stato lì.
   
 
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