In quella fresca sera, Lis era nella sua forma da umana, seduta sull'erba, con la schiena appoggiata ad una vecchia quercia. I suoi occhi verde smeraldo scrutavano la luna con malinconia. Suonava con il suo flauto una melodia triste, ma allo steso tempo travolgente. Nessuno avrebbe osato interromperla. Tutti eccetto lui, il più spietato tra i cacciatori.