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Autore: Claudia    12/08/2003    0 recensioni
In seguito ad un incidente con lo 02, Asuka perde ogni residuo di memoria. Shinji, sorpreso nello scoprire una 'nuova' Asuka, cercherà di aiutarla a recuperare i pensieri perduti.
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Asuka Soryou Langley, Shinji Ikari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

" 2+2 fa sempre 4"

 

 

Da tre giorni sono rimasto chiuso nella mia camera... chissà se è giorno o notte... Non ho il coraggio di guardare in faccia nessuno, non ho il coraggio di vedere Asuka... lei non può venire da me, ma desidero tantissimo una delle sue sgridate, una delle sue prese in giro... Mi darebbero la certezza che lei è viva, ora non sappiamo più nemmeno se lo è. E' rimasta nel letto della clinica della Nerv ed è sempre là... non si muove, non si sveglia, sta semplicemente sdraiata. Dicono che non ha ferite, ma il suo corpo è ugualmente bendato. Se mi odiasse, penso che sarebbe troppo poco. Anch'io mi odio, odio me stesso all'esasperazione, l' ho sempre fatto... Ora più che mai. Ho provocato la sofferenza ad un altra persona, e la provoco a me stesso. Se non fossi tanto vigliacco sarei pronto a gettarmi nell'acqua o da una finestra... Ma non ci riesco, non ce la farò mai... La mia vigliaccheria non ha limiti.

 

 

- Shinji apri la porta! Non è stata colpa tua, te l' ho detto un sacco di volte, mi vuoi dare ascolto?!- Misato stava battendo il pugno sulla porta.

 

Probabilmente dovevo essere ancora sotto shock, non la sentii nemmeno entrare... In altre occasioni, se qualcuno fosse entrato nella mia camera avrei iniziato a balbettare arrossendo violentemente, mentre ora semplicemente non facevo niente... non reagivo. Era come se stessi facendo un incubo.... Un incubo in cui rivedevo il corpo straziato e agonizzante dello 02, il sangue di Asuka che si confondeva con il rosso dell'Eva, lo stesso sogno che mi perseguitava da quel giorno. Ricordo ancora il dolore che ho provato mentre il braccio tagliato che mi sorreggeva era stato scaraventato lontano... Mi ero inzuppato del sangue dello 02, del sangue di Asuka... Forse proprio in quel momento ho ceduto... Ma il mio dolore non era niente in confronto al suo e lo dimostra il fatto che io sono qui a pensare e lei no.... Avrei mai potuto ritrovare la pace? Forse dopo averla rivista, in piedi di fronte a me.......L'immagine di Asuka si sovrappose a quella di Misato....stavo impazzendo... dovevo vederla veramente, non solo nella mia immaginazione....


- Asuka è una ragazza molto forte...-


Quelle parole mi trafissero direttamente al cuore, sapevo che era forte, ma al momento non riuscivo ancora a crederci..... Forse proprio perchè la consideravo forte, la vedevo sotto una luce diversa..... La credevo una persona disposta a sopportare tutto... perfino uno come me. Una persona che avrebbe potuto agire da sola senza l'aiuto di nessun altro, come lei stessa affermava..... solo ora dovevo ricredermi.....

- Devo confessarti una cosa Shinji... Ho sempre considerato Asuka, come una rompiscatole antipatica....- la fissai quasi incredulo, e lei mi accennò un sorriso
- So che è strano sentire certi commenti fatti da me.... ma questa è l'impressione che ho avuto di lei all'inizio, solo quando l'ho vista combattere mi sono ricreduta.... Ho capito che pilotare l'Eva per lei stava a significare tutto, orgoglio e soddisfazione. Ha vissuto un' infanzia in cui non ha mai conosciuto tutto questo.... Credo che se non fosse mai diventata pilota sarebbe morta di dolore molto presto.... Per molte persone esiste ancora qualcosa per cui vale la pena di vivere e Asuka lo ha trovato. In fondo la tua è un' esperienza molto simile... però non hai ancora trovato il motivo per vivere ..... piloti l'Eva solo per tua madre...-
- Sig.na Misato.....-
- Si?-
- Posso andare a trovare Asuka, domani?-
- Certo, ne sarà molto contenta.... non credo che sarebbe felice se sapesse che ti sei rinchiuso in camera solo per paura di lei....-
Sorrisi mestamente.... volevo vederla.

 

Mi trovai di fronte alla sua porta il giorno seguente... ero esitante ma allo stesso tempo impaziente. Da quel giorno non avevo più visto nemmeno Rei... La sig.na Misato mi aveva detto che Asuka non aveva riportato alcuna ferita, solo emorragie interne..... Nonostante questo, era caduta in coma per il dolore provato dal suo Eva. Nessuno aveva fatto in tempo a disinserire i contatti neurali.... Era incredibile come una macchina potesse influenzare in questo modo le nostre esistenze, tanto da decidere la vita di una persona.... era disumano e tutto questo per colpa di mio padre. Entrai. Mi ritrovai in una larga stanza debolmente illuminata dai raggi del sole e nel centro vi era il letto in cui giaceva, circondato da una decina di macchinari che la tenevano in vita. Mi avvicinai alla sponda e mi sedetti su una sedia lì accanto. Il suo viso era calmo e rilassato, era raro vederla con quell'espressione, solitamente adirata e strafottente. Se mai si sarebbe svegliata avrei dovuto ringraziarla, era finita in coma solo per salvarmi... il mio debito nei suoi confronti non sarebbe mai stato appagato.... è difficile ricompensare pienamente la persona che ti ha salvato la vita.

- Ma guarda come ti sei conciata, avevi a lasciarmi quando te lo dicevo io..... porto solo sfortuna alle persone che hanno a che fare con me. Deve essere un vizio di famiglia, mio padre mi ha procurato la stessa sofferenza. La sig.na Misato ha ragione, non ho trovato ancora il vero significato della vita.... per ora vivo senza senso, senza uno scopo... se c'è da vivere dico io viviamo! Bel modo di trascorrere un esistenza..... E proprio tu, che hai trovato e seguito la tua strada stai in questo letto. A volte il mondo è crudele, la vita e il destino si rivoltano contro una bella ragazza che vive in pieno la sua vita, affiancata da un inetto come me.... che continua a non subire nessun danno. Quando ti sveglierai? Quanto mi farai attendere Asuka? Un anno, due? O forse anche dieci? Come sarai con me? Arrabbiata, disgustata o furente? Tutte e tre sarebbe meglio... Me lo merito..-

Sospirai, appoggiai le spalle allo schienale della sedia e iniziai ad osservare il soffitto.

 

**

 

- Misato Katsuragi a rapporto signore...-
Il comandante Ikari stava tranquillamente seduto nella poltrona della sua scrivania affiancato dal suo vice Fuyutsuki.
- Voglio un rapporto sull'ultimo Angelo...-
- Si signor Comandante.... L'Angelo è apparso senza preavviso durante il test delle armi, nessun sensore ha avvertito la sua presenza e i piloti sono stati colti alla sprovvista....Comunque è stato eliminato, a scapito dell' Unità 02....signore. -
- E ora come sta il pilota?-
- E' ancora in coma nella clinica della Nerv, non sembra riportare ferite ma i danni per emorragia interna sono numerosi.... Non sappiamo ancora quando potrà riprendersi....-
- Il pilota dell'Unità 01 era presente?-
Un nodo si formò alla gola di Misato...- Si signore...-
- Senza L'Eva?-
- Esatto signore...-
- Rafforzate le difese e i radar, voglio che un evento simile non si ripeta una seconda volta.... fate tutto quello che vi è dato di fare...-
- Agli ordini, con permesso...- Misato richiuse dietro di sè la porta - Uomo senza cuore...- si allontanò per raggiungere Shinji.

- Tuo figlio ti ha disubbidito.... Non me lo sarei aspettato....- Fuyutsuki aveva preso posto su una poltrona lì vicina - Più un cavallo cresce selvaggio, più è difficile domarlo....-
- Io non ho problemi a domare, non mi importa se mi ha disubbidito.... sono sicuro che il dolore che sta provando riporterà il cavallo selvaggio sulla sua strada... La Nerv non deve essere protagonista di errori, il mio compito è di riuscire sempre... anche se entra in gioco la vita di mio figlio... Non mi concederò un secondo sbaglio....-.

 

**

 

Già una volta mi sono ritrovato ad osservare il soffitto della clinica... La prima volta che pilotai l'Eva, me lo ricordo ancora... Solo che c'ero io nel letto.

Sentii bussare lievemente alla porta, mi voltai e vidi la sig.na Misato
- Shinji potresti venire fuori un attimo?-
La raggiunsi in corridoio.
- Shinji, ho dovuto fare rapporto a tuo padre...-
- Lo ha saputo vero?-
- Si...-
- Non importa.... in fondo non ho bisogno che sia mio padre a brontolarmi, non lo farebbe comunque...Qualsiasi altra persona andrà bene... In fondo è sempre stato così....-
- Sono rimasta delusa dal tuo comportamento, ma non voglio incolparti dell'incidente di Asuka, purtroppo quello è stato opera di un Angelo.... e proprio perché il tuo destino è quello di sconfiggerli, spero che non ti tirerai mai più indietro.... Non considerarti un vigliacco, non lo sei affatto.... conosco persone che lo sono veramente...-
Nella voce della sig.na Misato percepii un incrinatura.

 

Sono trascorse due settimane e Asuka non si è ancora svegliata. Non abbiamo visto nemmeno un Angelo... c'è una tranquillità quasi forzata, mi chiedo cosa succederà durante il prossimo attacco. Ho paura di essermi arrugginito, per di più non abbiamo più pilotato un Eva dal giorno del disastro... Se è per questo non ho più visto nemmeno Rei a scuola, solo una volta con Asuka. Sarà assurdo ma voglio avere di fronte un Angelo, voglio essere nel mio Eva e voglio reagire, distruggere e uccidere... Le mani non mi stanno più ferme, come se non ubbidissero più ai comandi del mio cervello... E' un'attesa tremenda, voglio vendicarmi di Asuka e far vedere a mio padre chi è Shinji Ikari, non come un tempo... non per rendermi utile... solo per sbeffeggiarlo, anche se so che ogni mio successo è un successo anche per lui....

 

Continuai ad andare da Asuka, ma non riuscii ad andare a scuola e grazie alla signorina Misato ebbi il permesso di rimanere a casa. I fiori che i miei compagni di classe le portavano appassivano sempre e facevano accrescere in me la tristezza, lei non li aveva visti fioriti. Alcuni erano bellissimi, ma poi la loro bellezza terminava. Lei dormiva e ancora non si svegliava. So che i fiori erano inutili per lei, potevano simboleggiare solo l'affetto di una persona... Nonostante tutto, anche sapendo della loro sorte, decisi di portarli anch'io.... Un mazzo di garofani rossi.... rossi, come il suo colore preferito, come il suo carattere e come i suoi capelli.... rossi come la sua unica ragione di vita... l'Eva 02. Ormai era evidente quanto mi mancasse.... a volte ripensando alle sue angherie, riuscivo addirittura a sorridere.... Non me ne rendevo conto... non avevo mai considerato Asuka sotto una chiave romantica, non almeno quanto Rei.... Non sembrava aver bisogno dell'affetto di nessuno..... Incoscientemente lei era diventata la colonna e io l'edera che cercava sostegno..... Lei la forte, io il debole.... Durante il suo sonno, mi feci ogni notte la stessa domanda .....Chi c'era a sostenere quella colonna?

 

Non trovai mai una risposta.

 

Quando la vidi piansi come un bambino, era impossibile che lei riaprisse gli occhi, che mostrasse quel loro blu intenso, ma invece seduta sul letto della clinica mi stava osservando.... I dottori avevano detto che la sua memoria se ne era andata, che era molto probabile che non riconoscesse niente o nessuno... Forse nemmeno se stessa. E così fu. La portammo di nuovo a casa, ma continuò a negare ogni ricordo legato ad essa. Era cambiata moltissimo... era diventata simile a me, una persona che non reagiva e semplicemente non voleva farlo, e io non volevo che lei fosse come me, rivolevo indietro la ragazza sfacciata e antipatica di prima, pronta a riprendermi in ogni momento...... Durante la sua convalescenza ebbi modo di stare sempre con lei, conoscendone aspetti che mai avrei immaginato.... Si ricordava molto vagamente della sua vita prima dello scontro, di come era, ma si ricordava cosa le piaceva e quale era il suo piatto preferito... un passo avanti di notevole importanza. Purtroppo a causa delle ferite riportate agli arti dell'Eva anche Asuka non poteva camminare o sforzare le braccia, era costretta a stare tutto il giorno sulla sedia a rotelle, che Misato le aveva comprato dopo il suo risveglio. Mi piangeva il cuore a vedere quella ragazza, dapprima energica, che non poteva correre, camminare come aveva sempre fatto. I miei sensi di colpa non erano del tutto cessati. Gli avevo provocato io quella sofferenza.

 

- Cosa ne dici di portare Asuka a fare un giro Shinji?- Misato si era affacciata alla porta del ragazzo... - Un po' di aria fresca potrebbe far bene a entrambi. Sta sempre in camera sua, inizia a comportarsi esattamente come te. Tanto alla Nerv non potete fare niente e vi ho esentato anche da scuola, quindi no problem. -

Non fu difficile portare Asuka per strada, la fatica che facevo era solamente quella di raggiungere l'ascensore, una volta scesi mi diressi verso la collina, abbandonata la strada decisi di portare Asuka nel mio posto segreto che avevo scoperto durante la mia fuga da Tokyo 3.... Lo definisco posto segreto anche se non nel vero senso della parola visto che anche lei lo aveva visto. Feci per sedermi sull'erba accanto a lei ma Asuka mi fermò


- Shinji potresti essere così gentile da far scendere anche me?- La guardai stupito e come risposta lei mi sorrise - Vorrei solo staccarmi da questa maledetta sedia e sedermi anch'io su quell'erba...-
Io non avevo nessun problema ma non sapevo come fare, avevo paura di farle male..
- Non ti preoccupare, non mi farai male, posso portare le braccia al tuo collo.... Stamattina ho preso della morfina affinché non mi facessero male durante il giorno....- Mi avvicinai alla sedia e lei mi protese le braccia verso il mio collo, quando sentii che si era afferrata la presi in braccio con tutta la cautela che avevo e la sollevai da quella sedia. Era straordinariamente leggera, troppo leggera, ma cosa mi dovevo aspettare? In fondo era stata per lungo tempo nutrita dai macchinari....Ora era veramente seduta accanto a me per la seconda volta. Allora come in passato mi accorsi della sua bellezza, forse era il suo carattere difficile che allontanava la gente, sicuramente non la sua figura... è poi era strano vederla non come una giapponese completa....

- E' molto bello qui, ho la sensazione di averlo già visto un posto del genere....-

- Infatti, ci sei già stata....-

- Davvero? E' deprimente non ricordarsi niente.... niente di niente....- In questi ultimi giorni provavo compassione per lei.... Restammo in silenzio quando mi rivolse una domanda inaspettata.

- Shinji, come ero prima?-

- C.. Come?-

- Si, insomma... Che carattere avevo? Come mi comportavo?-

Rimasi in silenzio e lei lo interpretò negativamente.

- Lo sapevo.... Oltre ad essere senza memoria, senza essere utile a nessuno era anche una brutta persona....-

- Non è vero!- Mi sorpresi delle mie parole - Si, avevi un carattere difficile è vero e anche se mi prendevi sempre in giro... io ti ammiravo e continuo a farlo anche ora....-

Il suo sguardo si era spostato nuovamente sul lago, avrei giurato di vederla sorridere.

- Hai sempre fatto valere il tuo coraggio, anche quando hai avuto l'incidente non hai mollato fino alla fine....- Sentii i suoi occhi su di me - Inizialmente, non ti capivo.... semplicemente perché eri troppo diversa.... Agivi prima di pensare e dicevi sempre ciò che ti passava per la testa... avevi una forza sovrumana, a volte riuscivi a mettere in fuga persino dei delinquenti, tutti ti chiamavano il demone....- La sua reazione a quella parola, mi fece sorride e mi scappò perfino una risatina
- Come il demone? Io? Ma se sono una ragazza angelica-
- Credimi a volte non sembrava....- Iniziai a ridere.

- E dimmi, chi è quella ragazza dai capelli corti?-

- Ah, lei è Rei Ayanami.... Quando venni alla Nerv lei pilotava già l'Unita 00, non so niente di lei, del suo passato intendo e certamente non si può nemmeno considerare come una persona espansiva..... Però devo ammettere di esserne rimasto affascinato....-

- Eh, eh.... Innamorato?-

- Ma che vai a pensare Asuka!-
- Allora visto che penso male spiegati.....- Proprio vero che alcuni lati del carattere di una persona non l'abbandonano mai.

- Sono semplicemente attratto, è difficile spiegarlo ma a volte la vedo come una mamma....- Non credevo che l'avrei mai detto.

- Una mamma? E' diverso considerare una mamma come la persona di cui si è innamorati, sei davvero un ragazzo strano....-

- Ti ho detto che non ne sono innamorato!-

In tutta risposta iniziò a ridere. Il vento proveniente dal lago le mosse i capelli. Si volse verso di me. Il suo sguardo era intenso.... già immaginavo l'arrivo di una domanda particolare.

- E dimmi una curiosità.... Anche io ti piacevo?-

- Asuka!- Ero rimasto sconcertato da una domanda così aperta, potevo sentire le mie guance andare a fuoco. Iniziai a balbettare paurosamente, mentre lei mi guardava con sguardo impaziente, davvero non sapevo che dire......Per sfuggirle incominciai a guardarmi intorno ma era impossibile trovare una via di fuga... Lei vide il mio imbarazzo e con un sospiro mi venne in aiuto - Che ne dici di spostarci un po'?- La mia risposta risultò ovvia. La presi di nuovo in braccio e l' adagiai sulla sedia a rotelle.

Dopo pochi minuti Asuka tornò alla carica, ma risparmiò quella domanda. Iniziò a chiedermi del suo Eva, come pensavo non si ricordava nemmeno di quello. Era terribilmente affascinante, carina e simpatica.... non pensavo di considerarla a questo modo. Mi sentivo finalmente a mio agio, poter parlare tranquillamente con una persona certe volta aiuta anche il proprio animo. Quando tornammo a casa, la sig.na Misato ci aveva lasciato un biglietto sul tavolo della cucina, era andata a casa della dottoressa Ritsuko.
- Ho paura che si sia dimenticata della nostra cena....- Asuka aveva raggiunto il frigorifero e ora lo stava aprendo... Pen- Pen, ne uscì tranquillamente fuori, ma questo non spaventò minimamente Asuka

- Quel pinguino me lo ricordo....-
Roba da matti si ricorda di un pinguino e non di se stessa.
- Non penso sia così difficile cucinare cibi precotti...- Lo era. Un esperienza terribile, se non c'era Asuka, rinunciavo a mangiare.... da piccolo mi capitava di dovermi preparare il pranzo, ma con il cibo vero!

Avevamo finalmente terminato di magiare, io, personalmente, avevo più fame di prima, e si che ormai dovevo averci fatto il callo a 'sti cibi super e straprecotti. Anche Asuka, dalla parte opposta del tavolino, non sembrava molto soddisfatta. Devo ammettere che è stata la prima volta in cui sono stato da solo in casa con lei per così tanto tempo.

Hikari ci aveva portato i compiti di matematica, fu molto gentile perché si era incaricata di farceli sempre avere.... Io non potevo andare a scuola anche perché dovevo stare con Asuka.... Era impossibilitata a muoversi e aveva bisogno di me....

Quei maledetti compiti me li ero trascinati dietro per tutto il giorno decidendo di farli dopo cena, ma la voglia mancava ancora.... Poi mi fossero mai riusciti... ecco una cosa che mi sono sempre chiesto...... come andava Asuka a scuola, una volta seppi che in Europa aveva voti straordinari.

- Asuka?- Volevo provare ad avanzare una proposta.

- Si?- Aveva sollevato gli occhi dal piatto e ora mi stava guardando con un'innocenza mai vista.

- Potremmo fare matematica insieme.... almeno, te la ricordi vero?-

- Credo di si.... 2+2 per me fa sempre 4! Potresti prendermi il libro?-. Lo feci.

Scomparii in camera sua e ritornai con il libro e l'astuccio poi anche io feci altrettanto appoggiando sul tavolo il libro che avevo messo su una sedia lì accanto. Asuka si portò le gambe fuori da sotto il tavolino e si mise al mio fianco. - Quale esercizio non ti riesce?-
- Credo tutti!-
- Shinji, ma sono una decina!-
- Non sono nato genio!-
- Spero neanche somaro....Allora vediamo un po'... Entrambi facciamo l'esercizio e alla fine controlliamo.... per te va bene?- Annui... - Ok, all'opera...-.

Maledetta matematica! Materia utile per far fare figuracce.... su dieci esercizi nemmeno uno.... che vergogna....

- Eh si, siamo proprio messi male....-

- Lo so benissimo figurati se avrei chiesto aiuto a te se mi riuscivano.... Mi avresti mollato un calcio...-

Mi guardò perplessa quasi ferita, lì per lì non capii cosa avevo detto di male, ma alla fine ci arrivai.

- Dovevo essere una persona davvero spregevole se nemmeno aiutavo le altre persone....-

- Ma che hai capito! Non avevi pazienza con un rammollito come me....-

- Per me non sei affatto un rammollito.....-

Silenzio.

- Comunque è qui che hai sbagliato....-

Ero rimasto perplesso da quelle parole, non mi considerava un rammollito anche se prima mi odiava.

- Fai degli errori madornali Shinji!-

Devo ammettere che non mi interessavano più gli errori, ma lei.

- Nella potenza di un radicale l'indice della radice rimane invariato.... Shinji mi stai ascoltando?-

- S..si- A dir la verità no .

- ... mentre è l'esponente del radicando che cambia in base all'esponente della potenza.... E' molto semplice... vedi di rifare l'esercizio....-

Presi la penna in mano e iniziai a scrivere, il mio cervello non era preso dalla matematica, ma da Asuka che si era protesa verso di me,almeno fin quanto le era possibile, con la buona intenzione di correggermi l'esercizio.

Il mio cuore sembrava battere tutti i record di velocità, nemmeno con Ayanami mi ero sentito a quel modo. Cercai di deviare i miei pensieri.

- Straordinario, riesci a ricordarti di matematica.....-

- Ho sempre avuto un debole per questa materia.... Non mi fa piacere però... preferivo ricordarmi di altre cose....-

- Con il tempo vedrai che tutto tornerà come prima....-

Cavoli e accidenti..... Asuka era troppo vicina! Stavo toccando il suo braccio con il mio e la stavo sentendo straordinariamente vicina non solo dal punto di vista fisico. Lei si voltò di scatto a guardarmi, come se avesse letto nei miei pensieri o avesse capito le mie fantasticherie su di lei e per reazione mi sbilanciai sulla sedia fino a cadere da essa. Fu un dolore tremendo, accompagnato dalle risate di Asuka. Vedendomi dolorante cercò di scendere dalla sua sedia per aiutarmi. Apprezzai molto il suo gesto ma fu un errore molto grave. Non aveva ancora recuperato la forza sufficiente nelle gambe per potersi alzare; Misato le aveva detto che anche durante la sua riabilitazione non ce l'avrebbe fatta ai primi tentativi... doveva avere pazienza. Si sbilanciò dalla sedia. Mi misi a sedere di colpo per evitare che si facesse male. Fu sopra di me .
- Dannate gambe non vogliono ancora reggermi in piedi...Urgh..-
Per lo sforzo aveva posato la testa sul mio petto, poi mi guardò negli occhi. Tutto divenne silenzio. Era straordinariamente bella e vicina. I suoi capelli sfioravano il mio viso e le sue guance avevano iniziato a colorarsi di rosso. Io ero stranamente calmo e la fissavo negli occhi, stavolta non ero io a provare vergogna. Le mie mani la tenevano ancora saldamente.. Il suo viso si avvicinò finché la punta del suo naso non toccò la mia.
- Shinji sono felice di averti riconosciuto....- Rimasi in silenzio - Non te l' ho detto ma di te mi ricordo perfettamente...-
Non riuscivo a credere alle sue parole. - Dici sul serio?-

- Aha, non so come mi comportavo, ma il tuo carattere lo conosco benissimo.... mi ricordi la matematica, complicata ma razionale allo stesso tempo...-
- E hai un debole per la matematica....-
- Già....- Scostò il suo viso dal mio e lo affondò nella mia spalla destra, mentre il suo corpo si distese su di me. La mano libera di Asuka cercò e trovò la mia. Ora mi sentivo in imbarazzo, stesi così sul pavimento, ma era stupendo poter sentire il suo calore.
- Asuka credo che dovremmo finire i compiti....- Non ottenni risposta, per il semplice fatto che la ragazza si era addormentata....

Il giorno dopo mi trovai disteso sul mio letto. Appena aprii gli occhi potei capire che era già mattina. Mi misi a sedere, Asuka non c'era ed era impossibile che fosse riuscita ad alzarsi da sola. La chiamai d' istinto.... Dalla porta di cucina uscì allegra la signorina Misato. - Buongiorno Shinji, dormito bene???- A quelle parole ricordai la sera precedente e mi accorsi del sorriso malizioso del capitano. Intuendo i suoi pensieri divenni tutto rosso. Probabilmente era stata lei a metterci sul letto, quindi aveva visto le nostre posizioni di partenza.... che vergogna. Stranamente non disse nulla e sempre sorridendo mi disse che la colazione era pronta. Mentre affondavo i denti nel mio toast chiesi dov'era Asuka.
- Stamattina l' ho portata al centro di riabilitazione della Nerv, è già da una settimana che tenta di camminare, ma ancora non ci sono progressi...- Era già passata una settimana? Non me ne ero accorto...

- Senti Shinji che ne dici di andare a vedere come va?-

- Possiamo veramente...?-

- Certo! Preparati che andiamo...-

Prendemmo la macchina e andammo alla base.

L'entrata del centro di riabilitazione era dalla parte opposta dell'edificio.

Entrammo e chiedemmo di Asuka.

Quella che a prima vista sembrava un' infermiera ci guidò in una miriade di corridoi quando poi aprì per noi una porta metallica.

Entrammo in silenzio e in fondo alla stanza notai Asuka.

E' bene precisare che le braccia di Asuka guarirono molto prima delle sue gambe, Misato aveva atteso apposta la loro guarigione per riabilitare gli arti inferiori della ragazza. Straordinariamente le sue braccia avevano acquistato una forza incredibile e questo era fondamentale per reggersi alle aste. Mentre entrammo Asuka, seguita da dietro da un dottore, stava cercando di camminare verso una finestra sorreggendosi con le braccia a due aste orizzontali. Cedette all'improvviso ma fu presa al volo dal fisioterapista che la riportò sulla sua sedia poco distante. Appena ci vide, ci venne incontro. Notai il suo respiro affannato, doveva essere molto dura per lei, per questo avevo deciso di starle vicino....

La porta della sala si aprì di scatto e girandomi il mio volto si contrasse. Mio padre. Avanzò con la sua figura austera verso di noi e ignorandomi rivolse la parola ad Asuka...

- Come sta andando?-

- Inizio a fare progressi signore...-

- Molto bene...-

- Se continua così sono sicuro che presto potrà tornare sulle sue gambe signore...- intervenne il fisioterapista.

- Così potremo presto mobilitare l'Eva 02...-

- Forse è troppo prematuro signore...-

- Non se ne preoccupi capitano Katsuragi....Arrivederci...-

Avrei voluto dargli un cazzotto....

Asuka trasse un sospiro di sollievo e il suo voltò diventò stranamente triste. Non so quanto avrei pagato per sapere a cosa pensasse in quel momento.

 

  
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