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Autore: laligero1    01/03/2015    2 recensioni
Ziva è partita per "seguire il suo cuore " e Tony non si da pace, non riesce più a sopportare la vista della sua scrivania occupata da un'altra, non riesce a vivere senza il suo amore, senza sapere come sta cosa sta facendo....se è felice e se ha trovato qualcuno in grado di fala sentire amata
Dall'altra parte del mondo Ziva si chiede se allontanarsi dall'NCIS sia stata la cosa giusta. Segui il tuo cuore, le aveva detto il capo, e lei era partita, ma ora il suo cuore le urlava che stava commettendo un grosso errore.
Genere: Angst, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Un po' tutti, Ziva David
Note: What if? | Avvertimenti: PWP, Tematiche delicate
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Parigi
erano le 2.30 di mattina ed ero ancora seduta al tavolino a scrivere, guardai l'orologio e feci due calcoli rapidi, in America dovevano essere le 20.30, decisi di scrivere una mail a Abby, erano due giorni che non le scrivevo, mi ucciderà! Prima di partire avevo promesso a Abby che non sarei sparita e che mi sarei tenuta in contatto, ed e quello che ho fatto, le scrivo quasi tutti i giorni e un paio di volte mi ha persino video chiamato, ero contenta di avere un contatto constante a Washington, mi raccontava sempre di tutti sopratutto di Tony, anche se sapevo che su di lui mi mentiva...diceva che stava bene ma sapevo che ogni giorno lui mi scriveva una mail, ma da brava codarda quale sono non ho mai avuto il coraggio di aprirne una e leggerla...mi facevo schifo da sola, ogni volta la tentazione di aprire le mail era forte ma mi mancava il coraggio,fissavo a vuoto lo schermo del mio tablet leggendo il suo nome ma sapevo che aprire anche uno solo dei suoi messaggi mi avrebbe fatto dimenticare il perché ero partita e correre di nuovo a Washington per vederlo e continuare ad amarlo in silenzio senza potermi avvicinare, ma dovevo svolgere la missione che mi ero auto-assegnata, dovevo riuscire a trovare me stessa, non sapevo più chi ero dalla mia prima missione in America, quando sono arrivata ero un'agente del Mossad, non avevo paura di niente e di nessuno, non provavo emozioni nulla mi scalfiva. Ho addirittura ucciso mio fratello a sangue freddo per proteggere uno sconosciuto, e ora sono diventata una rammollita; che sta male per un uomo, tutte le emozioni che avevo soppresso negli anni da agente del Mossad sembravano essere ritornate a galla tutte assieme nei miei 8 anni in America, sopratutto dopo la Somalia e non ero più in grado di controllarle, IO la Ziva David che non aveva paura di lanciarsi nelle missioni più pericolose, ora aveva paura di aprire una mail non avevo il coraggio di prendere il telefono e chiamare l'uomo che per tutti questi 8 anni mi e stato vicino nel bene e nel male, quello che si e lanciato in una missione suicida per vendicare la mia presunta morte.
Presi il mio tablet entrai nella casella delle mail e lessi la risposta di Abby, come previsto si era preoccupata perchè non avevo risposto subito, cliccai su rispondi e le scrissi una mail in cui la tranquillizzavo dicendo che mi trovavo nella vecchia casa di famiglia a Parigi, era un posto che sin da piccola avevo sempre amato, era una cosa che avevo preso da mia mamma e io e Ari amavamo tornarci per ricordare le e Tali ma era la prima volta che ci tornavo sola e non avevo avuto il coraggio di aprire la porta dell'appartamento, non ero pronta a farmi travolgere dai ricordi, così decisi di passare la notte in Hotel, domani ci avrei riprovato con più calma....finii di scrivere il messaggio per Abby e cliccai invia. Non passarono neanche due minuti che mi arrivo la sua risposta
 da: abby
 a: ziva
oggetto: re:re:DOVE CAVOLO SEI FINITA AGENTE DAVID?!?!
  
1: la prossima volta che aspetti così tanto a rispondermi giuro che ti faccio rintracciare da Timmy e mando Tony e Gibbs a riprenderti
2: sei davvero a Parigi?!? e fantastico!! Ti prego video chiamami ho sempre desiderato vedere la torre Eiffel ti prego ti prego ti prego!!!
3: qui stanno tutti bene anche se sentiamo la tua mancanza, ci mandano un nuovo agente a sostituirti ogni settimana, per ora la ragazza che ha resistito di più e durata 4 giorni poi e scappata piangendo, e la solita routine, ogni volta che Gibbs deve sostituire un suo agente e la stessa storia, tu sei stata l'unica eccezione...quindi per favore torna ed evita di rovinare la carriera ad altre povere ragazze innocenti,
tanto sappiamo che sei insostituibile e che Gibbs nel suo cuore spera che torni anche se non lo vuole ammettere, lo speriamo tutti. Timmy mi ha detto di salutarti tanto e dirti che gli machi, ora che non ci sei non c'è più nessuno dalla sua parte quando Tony lo prende in giro...non che questo succeda spesso, questa settimana Tony e parecchio giù ma sta bene tutto sommato. Credo che tu gli manchi ma si sta riprendendo...certo che almeno potresti rispondere a qualche sua mail ogni tanto, lo faresti felice.
 Ti voglio  bene torna presto e scrivimi tutti i giorni
 Abby
 
Lessi la sua mail, sorrisi leggendo l'inizio, era sempre la solita esagerata in fondo non le avevo riposto per due giorni di fila non era mica passato un mese!! La seconda parte mi rattristò, sopratutto leggere di Tony. Presi la mia decisione, domani mattina gli avrei scritto una mail ma non adesso, dovevo pensare bene cosa scrivergli, decisi di chiamare Abby, aprii l'applicazione di Skipe e sistemai il tablet in modo da inquadrarmi con la torre Eiffel sullo sfondo, erano quasi le 3.30 di mattina e il cielo cominciava a schiarirsi schiacciai sulla piccola icona con la foto di Abby e feci partire la chiamata, quando rispose mi sorpresi di vedere come sfondo il suo laboratorio, erano le 9.30 e pensavo che fosse ormai a casa a quest'ora
" ciao Ziva, come stai?? wow che bello si vede la torre....com'è Parigi?? Fa freddo?? Ma che ore sono da te??
l'amica continuò a porle un'infinità di domande senza lasciarle il tempo di rispondere, la lasciò parlare
" ciao Abby , Parigi è bella, qua sono le 3,30 di mattina ma sono appena arrivata, cosa ci fai ancora a lavoro??"
" niente, abbiamo un caso Gibbs ci ha chiamato 20 minuti fa, per ora i ragazzi sono fuori a fare dei rilevamenti quindi io non ho nulla da fare..."
" capisco, se disturbo dimmelo magari ti richiamo in un'altro momento quando sei più tranquilla "
" no no, te l'ho detto sono qua ad annoiarmi mentre gli altri sono sulla scena del crimine...ho un bel po' di tempo libero visto che è abbastanza lontana...allora raccontami, quale punto del magico viaggio alla ricerca di te stessa ti ha spinto nella città dell'amore??"
raccontai ad Abby la storia dell'appartamento e di Ari " sai domani sarebbe stato il compleanno di mia mamma e volevo ricordarla tutto qui."
" mi dispiace zee, se hai bisogno di conforto dimmelo che salgo sul primo volo e vengo ad abbracciarti"
" non serve tranquilla, ma grazie comunque "
" a proposito di compleanni....tra una settimana e quello di Tony ma quest'anno stranamente non si comporta come un bambino esaltato...hai intenzione di fargli un regalo e rispondere a una delle sue mail o vuoi continuare a farlo penare??"
" domani gli scrivo, e che non so cosa dirgli, sono passati quattro mesi dal'ultima volta che ci siamo visti-sentiti"
"-baciati " aggiunse Abby
" appunto, non posso semplicemente scrivergli hey Tony come va?? Io bene scusa se non ho letto le tue mail ma ti amo da morire e non riesco a starti lontana..."
" si che puoi invece "
continuai a chiacchierare con Abby per un bel po' di tempo era la mia migliore amica e parlare con lei mi risultava così naturale che non mi ero accorta che la nostra chiamata era durata quasi un'ora, stavamo parlando quando udii una voce familiare
 
" abs ecco qua le prove da analizzare, ci serve urgentemente un controllo sul cellulare della vittima...." e poi lo vidi entrare, mi sembrava dimagrito, i capelli erano cresciuti ma era lo stesso bellissimo, quando i suoi occhi verdi si alzarono verso lo schermo si ammutolì per quasi un minuto e continuò a guardarmi incredulo, quando si riprese riuscì a dire
" allora hai la connessione internet, e io che mi ero quasi illuso che non l'avessi visto che non rispondevi alle mie mail...ma mi sbagliavo volevi solo evitarmi, o forse non volevi vedermi più, che stupido che sono stato. Non volevo interrompere scusatemi ragazze" disse andando via, non feci in tempo a fermarlo per spiegarmi che ormai era entrato in ascensore...
" scusa zee, non mi ero accorta che fossero tornati, ora se avete litigato e tutta colpa mia...." la mia amica cominciò a farneticare e dire parole sconnesse come suo solito, la tranquillizzai, infondo era stata solo colpa mia non di Abs e dovevo assumermene tutte le responsabilità. La salutai e chiusi la chiamata, cosa potevo fare adesso?? come facevo a risistemare le cose?? Mi buttai sotto il getto caldo della doccia per riflettere, poi andai a letto, sapevo che c'era un'unica cosa da fare per risistemare tutto, ed ero intenzionata a farlo!! Ziva David aveva una nuova missione!!

Quella sera quando il capo mi aveva chiamato dicendomi che avevamo un caso urgente pensavo fosse la solita rottura di palle,  non avevo voglia di andare a lavoro, ma ormai questa era una cosa normale, poi quella sera mi sentivo particolarmente strano, guidai velocemente verso la scena del crimine e cominciai a fare degli schizzi come mi aveva ordinato Gibbs, poi tornammo al quartier generale per mettere insieme le informazioni, arrivati ricevetti l’incarico dal capo di portare ad  Abby gli indizi da analizzare, ma quando entrai nel suo laboratorio mi ritrovai davanti la faccia di Ziva, rimasi ammutolito per un minuto, nella mia mente cominciarono a scontrarsi la rabbia perché non mi aveva mai risposto e il sollievo perché era viva e stava bene, alla fine la rabbia vinse e prese il sopravvento, e riuscii a parlarle, ma non volli aspettare la sua risposta. Mi fiondai nell’ascensore e tornai su, ero ferito, deluso ma nella mia mente un pensiero fra tutti prese il sopravvento “ sono stato un cretino a pensare che mi amasse” questa vocina nella mia testa rimbombava e copriva tutte le altra, non mi dava pace. Mi sedetti alla mia scrivania perso nei miei pensieri, e per fortuna Gibbs ci mandò a casa, cosi potevo dar sfogo e nessuno mi avrebbe più fermato.
  
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