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Autore: Ishimaru    03/03/2015    2 recensioni
Uno degli uomini sempre seri in divisa che non piacevano alla sua mamma si presentò sulla cima della strada proprio dove pochi istanti prima c'era lui, lo fissò per qualche secondo, mise la mano sul suo fianco destro.
Bum
La palla tornò nel fossato.
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Genere: Angst, Drammatico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Guerre mondiali, Olocausto
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NOTE: Scappate se siete felici, nata per un concorso scolastico, questa creaturina deforme viene portata anche qui.


A Giotto Ciardi, che non si sarebbe mai immaginato di finire qui, ma che ha salvato il posterieore a un sacco di povera gente.



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Io sogno di dare alla luce un bambino che chieda:
Mamma,che cosa era la guerra?”

(Eve Merriam)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quelli della guerra erano, rispetto a quelli della pace, sentimenti più forti perché eri sul filo del rasoio, non avevi il coraggio di guardare nessuno negli occhi per non doverli ricordare un domani.

 

La guerra era la sottile malinconia che invadeva ogni più piccolo gesto.

 

La guerra era sporca e sapeva di ferro, non importava fosse sangue o proiettili, vitamine per compensare la fame o fedi fuse per il fronte.

 

La morte non era una signora vestita di nero.

Era più un'epidemia, un'infezione, un'assenza che si sarebbe prolungata nel tempo.

La morte era salata come il sangue e le lacrime.

 

La guerra si risolve sempre con morti nelle casse, dispersi, giovani già vecchi e incubi nella notte, incubi che sono ricordi.

 

 

 

 

 

 

La Madre

 

 

 

 

 

 

 

Quale differenza c'era tra il figlio di ebrei e il suo?

Ghettizzare quel ragazzo, così simile al suo giovane, fiero, soldato per quanto diverso, era follia.

 

Follia erano le lodi che la sua famiglia dedicava all'austriaco non idoneo alla divisa del suo paese, a quel finto puro, ma degno di guidare l'Impero Tedesco nel suo più splendente millennio.

 

Avvicinarsi a quel semita, per quanto possa definirsi "vicino" con centinaia di metri, filo spinato, guardie pronte a scattare al suo passaggio, a proteggerla, come se ci volesse protezione da quel mucchietto d'ossa, le aveva fatto pensare a suo figlio.

 

Follia era che i due ragazzi erano morti lo stesso giorno, per mano della stessa guerra, lontani migliaia di chilometri l'uno da l'altro e che lei sentisse una doppia perdita, per il suo principe e per il suo ebreo morto per la follia di una purezza che stava morendo sotto il peso delle sue colpe.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il Bambino

 

 

 

 

 

Tum, pam, pam, tum.

 

Splash, tun, bum.

 

 

 

La palla rotolò via e un frugoletto tutto ginocchia si lanciò all'inseguimento.

Quella continuava a rotolare, giù per la discesa.

 

 

Non doveva mai allontanarsi dalle quattro case che erano il suo paese, sua madre gliel'aveva vietato severamente, però quello era il suo unico gioco, l'ultimo regalo di papà prima che andasse via.

Dove fosse andato non l'aveva capito bene.

Ora, però, era lui l'uomo di casa.

 

 

Conclusa la corsa, la palla era finita nel piccolo fossato lungo strada.

Con difficoltà era riuscito a recuperarla, e in quel momento erano iniziati gli scoppi.

Chi faceva i fuochi d'artificio in pieno giorno? Che spreco, questi adulti stravaganti.

 

 

Bum, bum, bum

 

Ra-ta-ta

 

Bum, bum, bum

 

 

 

 

Chi stava strillando in paese?

 

 

Bum, bum, bum

 

Ra-ta-ta

 

Bum, bum, bum

 

 

Uno degli uomini sempre seri in divisa che non piacevano alla sua mamma si presentò sulla cima della strada proprio dove pochi istanti prima c'era lui, lo fissò per qualche secondo, mise la mano sul suo fianco destro.

 

 

Bum

 

 

La palla tornò nel fossato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L'Esule

 

 

 

 

 

Respira...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

...Respira...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

...Respira.

 

Cigolio della porta.

 

Respira.

 

Passi.

 

Respira.

 

Troppi passi.

 

Respira.

 

Una squadra.

 

Respira.

 

Parole che sferzano l'aria.

 

Respira.

 

Sedie spostate.

 

Respira.

 

Apertura della dispensa.

 

Respira.

 

Chiusura ante.

 

Respira.

 

Stoviglie spostate.

 

Respira.

 

Un tonfo.

Silenzio.

Qualcuno che piange, la bambina?

Respira.

 

Squittio

 

..Squittio? Maledetti topi, maledetta stalla, maledetti loro.

 

Guardalo.

 

Respirate, insieme.

 

Le pecore vi hanno preso in simpatia.

Guardalo di nuovo.

 

Respirate.

 

L'hai promesso.

Tornerete a casa insieme.

 

Respirate.

 

La paglia pizzica alla gola.

Troppo silenzio.

La paglia ti ricorda il colore dei suoi capelli.

 

Respirate.

 

L'unica ebrea bionda la conoscevi tu.

Suo padre ti terrorizzava.

Guardalo.

Come sua sorella, come suo padre, è biondo.

Lui tornerà a casa.Tu probabilmente no. Non importa.

 

Respirate.

 

Maledizione, bisogna ricordarsi sempre di respirare.

 

Respirate.

 

Cosa stanno combinando?

Risa sguaiate, non ti piace.

Guardalo negli occhi.

Quanti anni ha ora?

 

Respirate.

 

Quindici anni, forse.

Difficile tenere il tempo senza il calendario dietro la porta della cucina.

Da quanto siete lì?

 

Respirate.

 

Casa?

 

Respirate.

 

Sarà crollata insieme a tutte le altre certezze.

 

Respirate.

 

Maledetti loro, ma quando se ne vanno?

Respira, respira, respira.

Sta per soffocarsi.

Troppo veloce.

Tendi la mano.

Non infastidire le fottute pecore.

Potrebbero sentirvi.

L'afferra.

 

Stringi, respirate.

 

Sedie spostare.

 

Stringi, respirate.

 

Parole in una lingua troppo diversa per essere amica.

 

Stringi, respirate.

 

Una squadra.

 

Stringi, respirate.

 

Passi.

 

Stringi, respirate.

 

Troppi passi.

 

Stringi.

 

Troppi fottuti passi.

 

Stringi.

 

Dal lato sbagliato.

 

Stringi.

 

Sta volta è la fine.

 

Stringi.

 

Vuoi guardare l'ultima volta quel biondo paglia.

 

Stringi.

 

L'amavi così tanto.

 

Stringi.

 

Ti porteranno via anche lui.

No, vi uccideranno subito entrambi.

 

É lui a stringerti la mano.

 

Torni a respirare.

 

Parole piagnucolate velocemente.

Ancora passi.

 

Lui stringe, respirate.

 

Passi.

 

Lui stringe.

 

Cigolio della porta.

 

Respirate.

 

La porta sbatte.

 

Trattenete il respiro.

 

Dovete andare via di lì.

Il prima possibile.

La bambina rinizia a piangere.

Quando aveva smesso?

La madre piange.

 

 

 

 

 

Respirate.

 

 

 

 

 

Mai dimenticare di respirare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Soldato

 

 

 

 

Il respiro è mozzo,

ma non ti fermi,

continui a correre,

non puoi arrenderti

 

 

 

Corri, corri, corri

cadi, ti rialzi, corri

sangue, troppo, tuo

 

 

 

Silenzio, spari, silenzio

corri, non ti fermi

cadi, non ti rialzi

 

 

Albero, covo, casa

uomini, soldati, nemici

morte, vita, peggio...

 

 

casa, non più, li vedi

ti rialzi, aspetti

lotti, non ti arrendi

 

...Prigioniero,

svieni.





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Grazie alla bella persona che ha betato questa creatura triste, Rainicorn, alias quando Facebook fa qualcosa di buono.

  
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