Serie TV > Il Tredicesimo Apostolo
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Autore: NeverMe    05/03/2015    3 recensioni
Ambientata dopo il finale della seconda stagione, visto che la terza non è sicura devo trovare un modo di colmare il vuoto...
Genere: Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Le coperte calde che li avvolgevano. L'oscurità. Svegliarsi e ritrovarsi abbracciati in qualche modo strano. Accorgersi di non potersi allontanare senza risvegliarsi tra le sue braccia, che la tenevano stretta a sè. Che lui era già sveglio e le stava baciando e accarezzando, che ogni tanto la stringeva più forte contro il proprio petto e  la cullava piano. Fingersi addormentata per godersi il suo amore, indisturbata. Ritrovarlo addormentato, poco dopo e accarezzargli i capelli scompigliati. Vederlo accoccolarsi immediatamente contro di sè, come un gattino cerca calore da una mano che gli si avvicina in una notte fredda.
Gli baciò lo zigomo e il mento "Gabriel..."
Gabriel affondò il viso nel cuscino.
"Gabriel..." gli massaggiò la spalla.
"Non voglio andare a scuola."
Claudia piegò la testa di lato "Mi stai prendendo in giro?"
Sollevò la testa quel tanto che bastava e con fare furbo sibilò "Sì...", riaffondò il viso nel cuscino.
Claudia rise e gli pizzicò i fianchi.
Gabriel trasalì appena. "Mi arrendo, mi arrendo." La sua voce sorrideva. Non si mosse però. Era così buffo a pancia in giù, buffo e sexy con la sua t-shirt grigia, che gli risaltava le spalle larghe, con le braccia nascoste sotto il cuscino.
Gli abbraccio le spalle e si accoccolò con il viso tra le sue scapole.
Gabriel sospirò in modo strano, non era il sospiro divertito e rassegnato con cui di solito reagiva a quelle situazioni. Era più un sospiro da "Non posso dirglielo", da "Ho un peso sul cuore, ma lo voglio nascondere".
Gli accarezzò la schiena e appoggiò la testa accanto alla sua, pochi centimetri dividevano i loro volti, anche se quello di Gabriel era affondato per un quarto nel cuscino. Era buffo e crucciato. Le sue palpebre non erano rilassate, erano serrate, come se volesse chiudere un pensiero nella testa. Gli accarezzo la fronte. I suoi occhi si aprirono piano su di lei, opachi, sorridevano tristi.
"Gabriel che cos'hai?" la sua barba ed i suoi capelli le solleticavano il palmo della mano.
Gabriel alzò gli occhi al cielo e le avvolse le spalle in un abbraccio "Ogni tanto potresti fare finta di non aver capito tutto prima che io te ne abbia parlato..." le sue labbra sorrisero e le lasciarono un bacio sulla fronte.
"Potrei, ma perchè farlo quando possiamo parlarne finchè siamo ancora giovani?"
Gabriel chiuse gli occhi e scosse la testa. "Dopo cena..."
Aprì la bocca per domandargli cosa intendesse.
"Dopo cena ti racconto tutto."
"Perchè dopo cena?"
"Non è niente di grave, ma vorrei che ne parlassimo con calma, solo io e te. Adesso andiamo da tua madre." le scostò i capelli dal viso.
"Me lo prometti?"
"Che cosa?"
"Che dopo cena ne parliamo, me lo prometti?"
Gabriel mise una mano tra i loro volti, il pugno era chiuso, ma il mignolo era sollevato.
"Che cosa significa?"
"Devi stringere il mio mignolo con il tuo, è così che si fa una promessa."
Le sfuggì qualcosa tra uno sbuffo ed una risata. Era adorabile. "Non pensi che siamo un po' grandi?"
Gabriel alzò il sopracciglio, serio. La fece sorridere. Strinse il mignolo al suo e gli rubò un bacio sulle labbra.
***
Durante tutta la cena aveva avuto gli occhi di Claudia addosso. Anche sua madre si era resa conto che c'era qualcosa in sospeso tra loro e dopo il caffè si era defilata con la scusa di andare a prendere un bicchiere di vino con un'amica che non vedeva da tempo.
Quando Isabella si era richiusa la porta alle spalle Claudia si era voltata a gardarlo, le braccia stretta intorno al petto.
Gabriel sospirò e le mise le mani sulle spalle, aveva bisogno del contatto con il calore del suo corpo. Lei era rigida, i suoi occhi lo seguivano, preoccupati. Quando le baciò la fronte, però, gli si strinse subito al petto. Le accarezzò la schiena e la spinse contro di sè.
Le labbra di Claudia gli baciarono la spalla. Era un gesto che lo faceva sentire amato e protetto, che gli faceva provare un dolce calore.
Gabriel sospirò "Non voglio che ti preoccupi."
Caludia si allontanò quel tanto che bastava per guardarlo negli occhi "Spiegami allora."
Si massaggiò la fronte. Non sapeva come dirglielo, era il primo a non voler andare via.
  
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