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Autore: KuroPond    06/03/2015    0 recensioni
Storia totalmente demenziale. E' ispirata ad alcuni professori di scuola che avevo alle superiori, e alcune cose potrebbero risultare non troppo chiare, per questo il 'nonsense'.
Protagonisti: Una professoressa squinternata con la passione dei minerali, un professore di Latino non del tutto finito e con una mentalità tutta sua. Inoltre appariranno il terzo incomodo: un innocente tecnico informatico e un professore di filosofia non propriamente adatto alla sua materia.
Spero la storia vi piaccia e vi inviti a continuare, magari lasciando una recensione; i consigli sono sempre ben accetti!
Genere: Demenziale, Satirico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo
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Prefazione all’opera:

 

Per chi non lo sapesse questo è un crossover tra due mie storie “Il Guardiano della Matematica” e “Minerali verdi fritti alla fermata del tram”. 

Se non avete ancora letto una di queste due storie vi consiglio di leggerle (giuro che non è per farmi pubblicità perché ci ho pensato or ora scrivendo.) 

 

*Le crossover*

 

Immaginate una radura. Una bellissima radura.

Ora immaginate un cespuglio di more selvatiche, anche se le more non crescono a cespugli.

Un posto rilassato e calmo, il vento che fa muovere le foglie, il rumore delle onde che si abbattono sulla scogliera… ora immaginate le farfalle che girano tranquillamente intorno a voi.

Ora immaginate un orso Grizzly, che arriva e distrugge il cespuglio di more, uccide le farfalle e poi viene da voi e vi mangia tutte le caramelle gommose.

Non ha senso. 

Ma in fondo, hanno senso anche tutti i capitoli precedenti? IO CREDO DI NO.

 

 

Gneck si ritrovò improvvisamente in un bosco, non capiva dove si trovava.

Era appena stato risucchiato da un vortice creato da una vocale?! Ma cosa più assurda, il portale era verde! Che follia! 

Si alzò in piedi, cercando di calmarsi citando tutti i matematici più importanti. 

Guardandosi intorno, osservando alberi, arbusti, cespugli di more selvatiche, rami secchi, constatò di essere in spiaggia.

Non giudicate, l’avreste detto anche voi.

All’improvviso da dietro un albero vide una giovinciuella con le ali correre verso di lui.

-Mi auguro stia facendo la matematica- disse lui.

Lei si avvicinò ancora, ma non riuscì a rispondere perché le mancava il fiato.

Gneck prese come un sì il suo asma.

-Chi è lei?- chiese la giovine

-Sono Gneck! Calze a rete e mantello mi rendono un supereore-

-Io invece sono una Winx! Mi chiamo Catinina, ma tutti mi chiamano Caty. Mi piacciono i caldi abbrac-oops storia sbagliata- Mi piacciono i gatti e ho avuto una tresca con uno stregone (gelosi eh?).-

-Penso di essere sulla spiaggia- disse lui, ignorandola completamente.

-Pensavo fosse un momento per conoscerci meglioi- disse lei.

 

“É completamente cotto di me” penso Caty

“Avrò finito quelle equazioni?” pensò Gneck.

SI accamparono nella foresta, costruirono un’enorme reggia fatta di fango, escrementi, foglie e diamanti.

Ci passarono dentro sette mesi, alternandosi per esplorare il bosco, pescando cacciando e coltivando piante di insetti e fagioli. 

Un giorno decisero di lasciare la reggia sulla spiaggia e andare finalmente a trovare la strada di casa.

Vagarono per giorni, Cary continuava a rifiutare le insistendo e inesistenti avance di Gneck.

Quando finalmente giunse l’ottava settimana di esplorazioni in cui non trovarono di nuovo nulla, decisero di ritornare alla reggia e di entrare nuovamente nel portale dal quale era arrivato Gneck.

Già, ci avevano costruito intorno.

E già, non lo avevano usato.

Non fate domande, perché tanto non darei comunque risposte.

 

Si buttarono dentro e si ritrovarono nel punto esatto in cui la vocale era esplosa, creando il portale.

Erano nella scuola di Gneck.

Si salutarono come vecchi amici e decisero di non rivedersi mai più: le ali e le calze a rete non stavano bene insieme.

Caty decise di rimanere in quella città e di insegnare in quella scuola, Gneck decise di risolvere qualche sistema a cinque incognite-no-aspetta-forse-sono-sei.

 

 

 

E così la nostra opera si conclude. 

Amleto, torni qui, non può scappare.

 

Ci chiediamo or dunque, quale sarà il futuro che spetterà alla nostra amabile Caty-lù e al nostro fantastico e matematico Guardiano Gneck. 

Prenderanno strade diverse che li porteranno a decisioni diverse. 

Saluti e riverenze, ci vediamo in un prossimo capitolo. Au-rovoir.

 

 

 

 

*Angolo autore* 

SALVE A TUTTI CIAO.

Chiedo scusa per l’abominevole ritardo con cui posto sempre i capitoli lol

Spero che questo crossover vi sia piaciuto, in tal caso non esitate a lasciare una recensione!

Noi invece ci rivediamo in un prossimo capitolo, Booyah!!

   
 
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