Serie TV > Chuck
Segui la storia  |       
Autore: mask89    07/03/2015    3 recensioni
Dal famoso bacio sulla spiaggia sono passate diverse settimane ma Sarah continua a non ricordare, Chuck decide di partire in missione solitaria per trovare i piani di costruzione dell'Intersect così da riottenere la sua vecchia vita ma qualcosa va male. Il team Bartowski riunito si ritroverà a incrociare la strada di un uomo dal passato misterioso, che per vendetta dichiara guerra a diversi governi.
-------------
IN REVISIONE 02/2021
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Gertrude avanzò velocemente nella stanza calpestando i frammenti della vetrata, che poco prima aveva mandato in frantumi sparandogli contro con la sua pistola silenziata. Sparò alla testa alla guardia che si trovava in quella stanza, dopodiché si avventò sull'italiano. Il combattimento fu breve ma intenso. Gertrude ebbe la meglio sull'italiano mandandolo al tappeto e disarmandolo. Con un calcio allontanò l'arma da lui. Poi lo costrinse a mettersi sulle ginocchia.
“Non fare un passo o ti ammazzo.” e gli puntò l'arma alla testa.
“Chi sei?”
“Gertrude” l'anticiparono stupiti i tre.
“Cosa ci fai qui?” chiese irritato Casey.
“Ma tu pensa, ti prodighi tanto per salvare il tuo il ragazzo e questo neanche ti ringrazia.”
“Le persone che amiamo sanno essere proprie ingrate a volte.” ironizzò l'italiano.
“Un'altra battuta del genere e il prossimo proiettile che sparerò sarà nella tua testa.”
“Come sei arrivata fin qui?”
“Ho dato una sbirciatina al rapporto che la CIA ha fatto sull'incidente, c'era qualcosa che non ritornava. Ho contattato alcuni miei ex-collaboratori qui a Roma che ora collaborano per l'agenzia, ho chiesto loro di controllare meglio l'auto. Sorpresa, non era stato il missile a far esplodere l'auto ma bensì un esplosivo piazzato sotto la parte del passeggero. Però devo ammetterlo, era un lavoro ben fatto, solo una attenta analisi poteva rivelare la sua presenza.”
“Sei una donna molto perspicace ma non hai risposto alla mia domanda: come sei arrivata qui? Ho provveduto io stesso a rendere irrintracciabili le loro posizioni. Tutti i loro dispositivi li localizzano in un'altra posizione.”
“Tutti i dispositivi tranne uno.”
“Cioè?”
“Vedi all'interno della fibbia della cinta di John ho fatto installare un localizzatore e un microfono ambientale, peccato che quest'ultimo registri solo se mi trovo in un raggio di un centinaio di metri.”
“Donna gelosa, eh?”
“Io mi definirei premurosa.”
“Quindi fammi capire, oltre a localizzarli” Ettore indicò i tre “hai anche registrato tutta la conversazione.”
“Esatto. Per te e per la tua organizzazione è finita. Liberali.”
L'italiano senza protestare si alzò lentamente e con calma slegò i tre. Casey come fu libero prese la pistola che stava per terra e la puntò contro Ettore. Aveva una voglia pazzesca di premere il grilletto, l'unica cosa che lo tratteneva era il fatto che l'ex spia italiana era ancora una miniera di informazioni utili.
“Dove sono tutti i dati relativi alla tua organizzazione?” domandò con rabbia.
“Sono registrate su dei dischi”
“Dove si trovano?”
“Sono in una cassaforte. È li, dietro quel quadro” e indicò il quadro che stava sopra il divano dove John era stato seduto fino a qualche attimo prima. Chuck e Sarah si adoperarono per rimuoverlo. Videro che oltre a richiedere una combinazione alfanumerica, la cassaforte richiedeva una il rilevamento delle impronte digitali.
Ettore si avvicinò alla cassaforte, tenuto costantemente sotto tiro da Casey e Gertrude. Immise la combinazione e poi appoggiò la mano sullo scanner ottico. Un bip segnalò l'avvenuta apertura. Aprì lo sportello. Prima di prendere i dischi dall'interno guardo i due che stavano ai suoi fianchi. Notò che Chuck gli era molto vicino. Era la sua occasione. Infilò la mano sinistra all'interno della cassaforte, prese i dischi, i tirò fuori e li lanciò verso John e Gertrude, poi con altrettanta velocità infilò dentro la cassaforte la mano destra e tirò fuori una pistola, rapidamente si portò dietro Chuck e gli punto la pistola alla tempia.
“Fermi o il ragazzo muore.”
“Hey, hey, hey, diamoci tutti una calmata ok? Qui nessuno spara a nessuno, specialmente al sottoscritto.”
“Avete sentito il vostro amico? Abbassate le armi e nessuno si farà del male e tu non provare a fare nessuna movimento, so cosa sei capace di fare, ho studiato a fondo l'intersect.”
John e Gertrude abbassarono le armi contemporaneamente, non gli andava di rischiare in quell'occasione. Anche Sarah rimase ferma nella sua posizione. Non voleva azzardarsi a fare nessuna mossa, l'uomo che aveva fatto quella minaccia non avrebbe esitato a fare ciò che diceva, glielo si leggeva chiaramente nei suoi occhi i quali non tradivano nessun sentimento. Lo sguardo era quello di un uomo che non aveva più nulla da perdere. Ettore si portò con cautela dietro la scrivania, aprì il cassetto e prese le chiavi del furgone, sempre usando Chuck come scudo poi si cominciò ad avvicinare alla porta. L'aprì.
“Non provatemi a seguire o giuro che l'ammazzo” richiuse la porta.
“Avanza lentamente, fai qualche mossa avventata e sei un uomo morto. Quando saremo nella festa cammina come se non fosse successo niente e non provare a scappare, chiaro?”
“Chiarissimo.”
Chuck scese i gradini che portavano nell'attico. Sfoderò uno dei suoi sorrisi più rassicuranti. Cominciò ad avanzare fra le persone. Raggiunse con qualche fatica l'uscita. Voltò la testa indietro, l'italiano era a pochi passi di distanza. Scesero in strada e dopo aver percorso un breve tratto di strada salirono sul furgone. Il mezzo schizzò fuori dal parcheggio. Ettore imboccò a tutto velocità Via Dei Fori Imperiali. Chuck guardò il tachimetro, la lancetta stava sfiorando pericolosamente i cento chilometri orari, istintivamente chiuse gli occhi e si ritrovò a pregare ogni divinità nota e sconosciuta. Sentì che la velocità del furgone aumentava sempre più, l'accelerazione che il mezzo aveva subito lo aveva spinto ancora di più contro il sedile.
“Rallenta oppure vuoi farci ammazzare?”
“Neanche per idea. Voglio mettere più metri possibili fra noi e i tuoi amici, sicuramente si saranno messi all'opera per inseguirci.”
“Stai andando troppo veloce” urlò Chuck. Istintivamente cercò di portare le mani sul volante ma prima che potesse raggiungere il suo obiettivo Ettore stroncò ogni suo tentativo puntandogli la pistola al fianco.
“Sta fermo o accidentalmente potrebbe partirmi un colpo” sottolineo la parola accidentalmente con un modo tale che fece rabbrividire Chuck.
“Va bene, vuol dire che me ne starò qui buono, molto buono.”
Ettore continuava a guidare a velocità folle per le strade di Roma, nel giro di pochi secondi avrebbero raggiunto il ponte che stava dinanzi all'ospedale Santo Spirito, quando Chuck vide dei vecchi che stavano attraversando la strada sulle strisce pedonali. Senza pensarci due volte e a costo della sua stessa vita portò le mani sul volante, il che diede il via a una furiosa colluttazione all'interno dell'abitacolo. Il furgone cominciò a sbandare furiosamente, seminando il panico fra persone che erano presenti in strada. Intanto i due continuavano a lottare nel mezzo. Chuck dopo aver disarmato Ettore, finalmente riuscì a mettere le mani sul volante, con una manovra disperata riuscì a evitare la coppia ma non riuscì ad evitare che il furgone si andasse schiantasse contro il basamento destro che sosteneva una statua raffigurante un angelo. Ettore tentò una frenata disperata ma l'impatto fu comunque terribile. Chuck si risvegliò, gli doleva ogni membra del suo ma era miracolosamente vivo, si ritrovò a ringraziare la CIA per la qualità dei mezzi. Girò la testa verso il lato del guidatore, Ettore non c'era. Aprì a fatica la portiera e lentamente uscì dall'abitacolo. Chiamò Sarah e le disse dove stava, nel giro di pochi minuti tutto il team lo avrebbe raggiunto. Vide l'italiano a pochi metri da lui, era seduto a terra con le gambe allungate e con la schiena contro la balaustra del ponte. Cominciò ad avvicinarsi , ogni passo che faceva gli provocava una forte scossa di dolore. Gli fu finalmente vicino. Vide la mano sinistra, che era appoggiata sopra il suo addome sporca di sangue, la mano destra reggeva una pistola.
“Cosa è successo?”
“Quando ci siamo schiantati è partito un colpo di pistola che mi ha colpito” disse a fatica l'italiano.
“Lascia che ti aiuti.”
“Non ti azzardare” e a fatica si alzò, poi lentamente si mise a sedere sulla balaustra.
“Ettore lascia che ti aiuti, hai una brutta ferita e hai perso molto sangue.”
“Chuck per me è finita. Mi avete sconfitto.”
“Non stiamo parlando di questo ora. Resisti, i soccorsi arriveranno a breve.”
“Tu non capisci. Non era solo vendetta Chuck, era il mio estremo tentativo, per quanto discutibile, di scuotere le menti, le coscienze della gente.”
“Tu...tu sapevi.”
“Nessuno nasce cattivo Chuck, lo si diventa. Voglio raggiungere i miei amici, mio figlio, la mia famiglia. Lasciami morire con dignità e non in una prigione.”
Chuck annui con la testa. “ Un'ultima domanda i piani dell'intersect dove sono?”
“Sono contenuti in quei dischi che ho lanciato. A che ti servono?”
“Voglio togliermi questo affare dalla mia testa” e si indicò il capo.
“Capisco. Chuck, sei una brava persona che ama aiutare la gente, sai, una volta anche io ero come te... allontanati da questo mondo o farai la mia stessa fine. Addio.” e si mise l'arma in bocca. Chuck chiuse gli occhi, sentì il rumore di uno sparo e qualche secondo dopo il tonfo di un corpo che cadeva in acqua, delle lacrime solcarono il suo viso.

Alcune settimane dopo...

La cerimonia per il matrimonio di Morgan era stato un momento di emozionante per tutti, persino due duri come John e Gertrude si erano fatti scappare qualche lacrima. Dopo che il rito fu terminato si trasferirono tutti quanti sulla spiaggia per festeggiare. Al quel matrimonio c'erano tutti capitan Fenomeno e consorte con la piccola Clara, Mary Bartowski, i Jeffster in qualità di musicisti, tutta la pazza banda del Buy More e diversi altri amici che erano accorsi a festeggiare gli sposi. Tutto sembrava perfetto e pieno di gioia, ma non per tutti. Da quando erano tornati da Roma, Sarah aveva notato che qualcosa era cambiato in Chuck, non nei suoi atteggiamenti o nel suo carattere, ma nei suoi occhi, avevano come un velo di tristezza. Aveva ipotizzato che quello stato d'animo fosse dovuto al fatto che non avesse più l'intersect e che avesse distrutto definitivamente i piani di costruzione, ma il suo intuito le diceva che vi erano ragioni più profonde. Più volte lo aveva spronato a parlare a confidarsi con lei, ma ogni volta che ci aveva provato l'unico risultato che aveva avuto era il suo rifiuto implicito dato da scuse poco convincenti e il conseguente chiudersi a riccio in sé stesso. Stava parlando con Ellie quando vide Chuck che si allontanava dalla festa, stava andando verso la riva della spiaggia, decise di raggiungerlo. Si tolse i fastidiosissimi tacchi e si mise a correre, raggiunto si sedette accanto a lui. Rimase in silenzio, non voleva forzarlo, voleva che fosse lui a decidere i tempi e i modi di aprirsi. Passarono diverso tempo in silenzio ad osservare le onde che si infrangevano sulla riva.
“Da quando siamo tornati da Roma non faccio che pensare a Ettore.” Sarah rimase in silenzio, sapeva che quello era solo l'inizio dello sfogo di Chuck “Lui era come me, gli piaceva aiutare la gente, me lo ha detto lui stesso prima di morire.” Sarah rimase stupita da quella rivelazione, da quando lo avevano trovato sul ponte non aveva mai detto cosa si erano detti lui ed Ettore “ma la vita che ha condotto, gli eventi che gli sono capitati, lo hanno fato diventare l'uomo che abbiamo conosciuto. E se dovesse succedere anche a me? Ho paura Sarah, paura di trasformarmi come è successo a lui.“
“Chuck io non so cosa il futuro abbia in serbo di noi, ma sono certa di una cosa: tu non metterai mai in pericolo la vita delle persone per una tua vendetta personale. Sei incapace di cercare vendetta e Shaw né è un esempio, lui ti ha fatto molto male e tu hai cercato di aiutarlo fino alla fine. No Chuck, tu non diventerai mai ciò che Ettore è diventato.”
“Lo credi davvero?”
“Si, ho fiducia in quel ragazzo che ho conosciuto più di cinque anni fa e di cui mi sono perdutamente innamorata. Sei una persona incredibile Chuck Bartowski e nulla potrà cambiare questo.”
“Sai, vorrei...vorrei fare qualcosa per evitare che accadano cose del genere.”
“A cosa stavi pensando?”
“Non lo so magari fondare una associazione per ex agenti oppure darmi alla politica o magari operando all'interno delle agenzie.”
“Chuck qualsiasi cosa tu decida di fare sono sicura, anzi siamo sicuri” e si toccò il ventre “ che lo farai alla grande.”
Chuck guardò Sarah allibito non poteva credere a ciò che appena visto e sentito “Sarah tu...quando?”
“Solo qualche giorno fa, attendevo il momento migliore per dirtelo.”
“Tutto questo...è meraviglioso” disse con la voce rotto dall'emozione e la baciò.
Una leggera brezza si levò dall'oceano. Chuck abbracciò Sarah, che ricambiò quella stretta. Rimasero così avvinghiati a godersi il tramonto, per loro quel momento rappresentava un nuovo inizio.

 

Una fine non è mai facile. J.D. ( Scrubs ) aveva proprio ragione! Spero che questo finale sia di vostro gradimento. Detto questo vorrei ringraziare in modo speciale tutte le persone che hanno commentato, messo nei preferiti, da ricordare e nelle seguite questa storia. Grazie, perché mi avete spronato a continuare. Vorrei ringraziare anche chi ha solo letto, mi piacerebbe sapere da voi cosa ne pensate. Spero di ritornare a scrivere in futuro ( in mente mi frulla qualcosina ) sempre se gli impegni me lo permetteranno. Arrivederci e ancora grazie!!!

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Chuck / Vai alla pagina dell'autore: mask89