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Autore: _Veronik_    07/03/2015    0 recensioni
-sei un angelo?- chiese Ujin ad un centimetro da quel ragazzo sovraumano, quasi divino.
-qualcosa del genere- sussurrò lui.
I loro volti quasi si sfioravano e potevano entrambi sentire i respiri e i battiti del cuore dell’altro.
Era tutto così strano. Come se lui non fosse davvero lì. Lì dove? Ujin se lo chiedeva. Non sapeva dove fosse o come ci fosse arrivata. Sapeva solo che il suo cuore batteva troppo velocemente e il suo respiro si faceva sempre più affannato. Mentre i battiti di lui erano come una melodia. Una melodia bellissima da cui Ujin si faceva cullare. Avevano entrambi gli occhi socchiusi ed erano fermi a pochi centimetri dal corpo dell’altro senza dire nulla.
Solo il suono dei loro cuori che battevano all’unisono.
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Ehilà gente!
Questa è la mia prima ff nella sezione SHINee!
Spero vi piaccia!
Baci :** _Veronik_
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jonghyun, Key, Nuovo Personaggio, Quasi tutti, Taemin
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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10 Dove vuoi andare?

Rientrò velocemente nell’edificio e osservò la grande libreria che occupava tutta la parete davanti a lei. Per un momento pensò di rovesciare tutti i libri presenti in quella stanza e magari di rompere anche quello strano pianoforte, solo per fare un dispetto a Taemin, per fargli capire che a lei non andava affatto bene la situazione corrente. Per mostrargli che non poteva controllarla. Ma infondo aveva paura di lui. Non sapeva fino a che punto potesse arrivare la sua rabbia e non aveva nessuna fretta di scoprirlo. Forse, la verità è che la stava già controllando.
Uscì dalla stanza dando un ultimo sguardo al pianoforte bianco e attraversò il corridoio. Poggiò la mano sulla maniglia della porta che l’avrebbe portata nell’altro salotto quando improvvisamente l’allontano. Si voltò verso la porta in fondo al corridoio, quella che portava alle scale che conducevano giù alle stalle, la raggiunse ed entrò nella piccola stanza. Si voltò a fissare le due porte misteriose.
-cosa c’è dietro quelle porte?-
-nulla di importante-

Si ricordò di come Taemin le avesse risposto così freddamente, come ad ammonirla di stare alla larga da quel luogo. E fu proprio questo che la convinse ad avvicinarsi e ad aprirle. Ma naturalmente erano entrambe chiuse a chiave. Doveva aspettarselo. Cosa poteva esserci lì dietro? Non sapeva se volesse realmente scoprirlo ma sarebbe potuta essere l’unica via di fuga.
Il portone principale.
Queste parole passarono improvvisamente nella mente della ragazza. Uno dei due doveva essere il portone principale. Non c’era altra possibilità. Doveva pur esserci un portone per uscire da quell’edificio, no? E ovviamente Taemin si era assicurato che fosse ben chiuso. Probabilmente si era portato la chiave dietro, o forse l’aveva affidata a Miyom.
Si allontanò da quelle porte piene di speranze perdute e si voltò verso la scalinata. Raccolse dal muro in pietra una lanterna accesa e percorse il corridoio buio fino ad arrivare alle stalle illuminate dalla grande apertura presente sul soffitto. Poggiò la lanterna al muro e si avvicinò a quella che riconobbe come El. Il suo piano  era quella di cavalcarla e uscire finalmente da quell’edificio, ma la realtà fu molto diversa. Quello che Ujin pensava essere un bellissimo e pacifico animale le si rivoltò contro appena la ragazza entrò nel suo recinto. Spaventata si allontano velocemente e presa dallo sconforto risalì la scalinata e si recò nel salotto. Ma non si diede per vinta.
Vagò pensierosa girando attorno al divano per qualche minuto, finché non si fermò davanti al computer sulla scrivania all’angolo della stanza. Si guardò attorno come se si sentisse osservata, per poi sedersi di fronte allo schermo e premere il pulsante “on”. Aspettò qualche secondo prima che il computer si accendesse per poi rimanere a fissare lo schermo pensando sul da farsi. Si guardò nuovamente alle spalle prima di entrare nella cronologia e scoprire delle ordinazioni di cibo.
Taemin ordinava il cibo dalla Terra, o più probabilmente era Miyom a farlo; infatti, ripensandoci, Ujin non aveva mai visto il ragazzo mangiare. In quel mondo non c’era cibo commestibile? Fatto stava che in qualche modo le ordinazioni arrivavano in quel posto e di conseguenza c’era anche un modo per lasciarlo.
-se ci fosse un modo per tornare sulla Terra sarei andata via di qui molti anni fa- le aveva detto Miyom quel giorno.
Le aveva mentito? Ma perché? Forse aveva paura di Taemin. Probabilmente era così, si disse Ujin pensierosa continuando a scorrere la cronologia.
L’e-mail! Doveva controllare l’e-mail. Ma ovviamente prima aveva bisogno di una password. Improvvisamente sentì dei passi avvicinarsi. Presa dal panico chiuse tutte le finestre presenti nello schermo e spinse il pulsante di spegnimento, si alzò dalla sedia che era davanti alla scrivania e si buttò velocemente sul divano accendendo la TV.
Taemin entrò nella stanza camminando verso la ragazza che cercando di essere il più disinvolta possibile faceva zapping tra i canali.
-Miyom mi ha detto che mi hai cercato- disse tranquillo sedendosi accanto a lei.
Quel ragazzo era proprio lunatico. Doveva essere così, cambiava umore ogni minuto. L’ultima volta che si erano visti si stavano gridando contro e in quel momento erano in quella stanza a parlare normalmente.
-già, ma non preoccuparti. Volevo solo dirti per la millesima volta di farmi tornare a casa- disse Ujin alzandosi velocemente e allontanandosi dal ragazzo.
-se vuoi possiamo uscire- propose Taemin guardandola dal basso del divano.
-da questo mondo?- chiese amara la ragazza conoscendo già la risposta.
-da questa casa-
Ujin ci pensò su. Infondo, peggio di così non poteva andare. Seguì Taemin fino alla piccola stanza di pietra dove era stata poco prima e sperò che la conducesse verso una delle due porte misteriose ma così non fu. Scesero la scalinata e si avvicinarono ad El. Appena l’animale vide Ujin si agitò rumorosamente, ma bastò il tocco del suo padrone per calmarla.
-ehi, tranquilla- le sussurrò Taemin accarezzando le sue piume colorate.
Ujin per un momento ebbe paura che il ragazzo scoprisse della sua “tentata fuga” con il drago, ma senza dire nulla la aiutò a salire su El. Quando si alzarono in volo le sue mani si poggiarono automaticamente alla vita di lui, così la ragazza si costrinse a lasciare la presa, fallendo miseramente poco dopo, quando riportò le mani su Taemin per paura di cadere. Sentì il calore del suo corpo sotto il suo tocco e si promise di non fare pensieri buoni verso il ragazzo anche se lui si sarebbe comportato in modo carino e simpatico come aveva fatto quella sera, sotto il cielo stellato.
-dove vuoi andare?- chiese lui voltando lo sguardo verso Ujin.
-sai benissimo dove voglio andare- rispose lei alludendo alla Terra, mentre il vento le soffiava tra i capelli.
-si, ma El non è una navicella spaziale- disse ironico il ragazzo –ok, scelgo io- disse quando capì che Ujin non avrebbe risposto.
Lentamente cominciò a fare buio e la ragazza si chiese se Taemin l’avrebbe nuovamente portata a vedere le stelle.
-Se solo potessimo ricominciare da quella sera in cui ti ho portata a vedere le stelle- le aveva detto ore prima.
“Se solo potessi tornare a casa” era l’unica cosa a cui riusciva a pensare in quel momento.
Aveva fatto bene ad accettare di uscire con lui? Di rimanere sola con lui? Non sapeva di cosa fosse capace Taemin e improvvisamente si sentì tremare.
-tutto bene?- le chiese il ragazzo accorgendosi che qualcosa non andava.
-certo, tranquillo- rispose lei cercando di essere più naturale possibile
-siamo arrivati- disse poco dopo Taemin, mentre El atterrava sulla sabbia.
Solo allora se ne rese conto: erano sulla spiaggia.
-prima avevi detto di essere arrivata al mare dal sentiero del giardino; ho pensato volessi vederlo da più vicino- le disse il ragazzo scendendo dal drago e togliendosi le scarpe.
Vide i capelli scuri di lui mossi da una folata di vento e solo in quel momento si accorse di quanto fosse attraente quella sera. Indossava dei pantaloni scuri e una camicetta nera abbastanza trasparente che lasciava davvero poco all’immaginazione. Ujin si fermò, incantata da quel fisico sovrumano che le era davanti.
Solo quando il ragazzo le sfilò le scarpe lasciandola scalza, spostò gli occhi al panorama. Osservò le onde sbattere contro gli scogli in lontananza, il riflesso delle tre lune su quell’acqua troppo scura per rivelare in suo vero colore violaceo e per un momento si senti bene.
Taemin le porse una mano per aiutarla a scendere da El e Ujin sentì il famigliare tocco della sabbia sotto i suoi piedi. Continuandola a tenere per mano il ragazzo la trascino alla riva dove immersero i piedi nell’acqua tiepida.
Come poteva essere tiepida se il sole non aveva mai battuto su quella spiaggia? Si chiese la ragazza. Poco dopo si ricordo che un sole neanche esisteva e così lasciò cadere tutte quelle domande irrisolte, volgendo lo sguardo all’orizzonte.
Le loro mani erano ancora unite e probabilmente la ragazza non doveva essersene accorta, altrimenti le avrebbe separate molto tempo prima. Questo Taemin lo sapeva, quindi non gli rimaneva altro che sperare che quel magico mare riuscisse ad incantare la ragazza per il resto della serata, così che le loro mani rimanessero legate in quello che lui era certo essere la sensazione più piacevole che avesse mai provato.
L’avrebbe solo voluta stringere tra le sue braccia, consolarla, sussurrargli che sarebbe sempre stato lì per lei, ma sapeva che questo era troppo per la ragazza. Sapeva che era troppo presto per lei. Così si limitò a tenerle la mano osservando la sua bellezza terrestre.
Ujin nel frattempo continuava a scrutare l’orizzonte perdendosi in quella che le sembrò essere la quotidianità. Guardò quelli scogli poco lontani da lei, immaginandosi seduta lì a piangere mentre l’alba le nasceva davanti, proprio come era accaduto l’ultima mattina che aveva passato sulla Terra. Si voltò improvvisamente guardando alle sue spalle, aspettandosi di vedere il Rifugio proprio dietro di lei, ma quello non c’era. L’angoscia non tardò a raggiungerla, mentre la ragazza riportava gli occhi all’orizzonte e a quella notte che sarebbe rimasta tale.

 

 

NOTE AUTORE:
Scusateee per il ritardo ma il mio computer si è rotto -.-‘’’ già T.T *piange*
Quindi ora sto scrivendo sul computer di mio padre sperando di non rompere anche questo.
Ujin che cerca inutilmente di fuggire.. povera illusa muahahahahahahahah ok basta.
Ma infondo non è cuccioloso Taemin?? *-* ok.. magari, poco, un pochino no?
Al prossimo capitolo XD
Baci :** _Veronik_

  
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