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Autore: SecretRadley    07/03/2015    0 recensioni
Save me from my self, don't let me drown.
Genere: Fluff, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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-E dimmi come è stato vivere quei momenti ed arrivare qui, e raccontarne, come se non fosse successo nulla?-chiese Ivy
-Odio raccontarne, ma dato che per colpa mia non hai potuto far parte della mia vita per così tanto, è giusto che tu sappia tutto.-
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Sono sempre stata una persona forte, ma quando la mia migliore amica è caduta in coma, mi sono sentita sola per  5 mesi interi, proprio ora mi dovrò trasferire in un posto che sinceramente, ho sempre trovato superficiale? Sono davvero arrabbiata con mia madre, come può farmi una cosa del genere sapendo, ciò che è accaduto alla mia migliore amica?
-Su dai, siamo quasi arrivati tesoro!-mia madre è come rinata, convinta che vada tutto okay, ma non sono okay e non va tutto bene, sto ancora cercando di farglielo capire.
L'ultima persona che ho visto della mia famiglia è stata mia zia, la sorella gemella di mamma è venuta a trovarci prima della nostra partenza, circa una settimana prima, o meno.
-Vedrai tesoro, devi solo dimenticare il passato, vivere il presente e pensare al futuro.-dice mia madre, e si eravamo arrivate, in una villa enorme, a Los Angeles, il perchè di questa città non lo so sinceramente vorrei saperlo, da Chicago a Los Angeles, per me è uguale, insomma in tutte e due non si dorme per colpa dei concerti e le feste solite del posto. 
-Ma guardati! quanto sei cresciuta Ellie!-dice una donna, che sinceramente non mi sembra di aver mai visto. Sembra avere l'età di mamma se non più giovane, ha dei capelli corti e rossi, delle lentigini un pò sul viso, i suoi occhi sono verdi, mi ricordano molto la speranza di tornare a Chicago e controllare personalmente la mia migliore amica.
-Ellie, lei è Sarah, una mia vecchia amica, staremo da lei per un pò.-dice mia madre, io guardo mia madre, poi la ragazza, o Sarah come preferisce lei.
-Mamma, torniamo a Chicago vero?- chiedo a mia madre, lei mi guarda, e mi accarezza la guancia, allontano la faccia automaticamente.
-Anastasia, portala in camera sua-dice la rossa, che voglio vedere bruciare in questo momento.
Questa "Genoveffa" ah no scusa ho sbagliato "Anastasia" mi accompagna a salire al piano superiore, dovrei avrei trovato la mia stanza.
-Domani andrà al college signorina.-dice Anastasia.
-Dio chiamami Ellie, non posso sentirmi chiamare signorina.-dico innervosita, insomma non credo di essere chissà quale persona, dare del "voi" non mi sembra assolutamente un modo per accogliermi.
-Okay, Ellie domani andrai in una scuola di canto.-
-Si, okay...Canto?-chiedo.
-Si, sua madre non glielo ha accennato?-chiede Anastasia.
-Direi di no, e non darmi del lei.-dico sono arrabbiata con mia madre in un modo alluccinante, le ho detto che non avrei trovato la pace per riuscire a cantare, dopo ciò che è successo per me è difficile!
-Ah tesoro! senti la mia amica Sarah ha detto che se ti va puoi andare a comprarti dei vestiti, con la sua carta di credito!-urla mia madre dal piano inferiore.
-mi piacerebbe molto mamma, ma credo che io e te dovremmo parlare della scuola.-
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E nulla ieri sera ne abbiamo parlato e la mia scuola non verrà cambiata, la rossa dice che domani stasera arriverà un mio compagno con la sua famiglia in questa casa perchè si trasferiscono qui...Ma questo per caso è un albergo? Dice che mi piacerà, si trasferiscono solo per il ragazzo che va nella scuola di questo quartiere e prima abitava troppo lontano. Ma scegliere un'altra scuola no? Comunque me lo ha detto per farmi aiutare da lui, per uno stimolo maggiore, so cavarmela da sola
Ora sto andando a scuola con un autobus ed un barbone che dorme è seduto affianco a me, per più istanti poggia la testa sulla mia spalla e poi la ritrare. Puzza terribilmente, sembrerò non so, una perfettina schizinosa ma davvero non lo riesco a sopportare. Mi alzo e mi siedo nel posto difronte a me vicino ad un ragazzo che sembra avere la mia età. 
Lui ride rumorosamente quando vede il barbone cadere nel sedile ormai vuoto. Gli lancio un occhiata veloce per poi mettermi a guardare fuori dal finestrino.
-Come ti chiami?-mi chiede, io lo guardo e resto zitta non amo stringere amicizia con le persone.
-Sono sicuro che hai un bel nome, ti stanno guardando tutti i ragazzi della scuola superiore di canto.-mi guardo intorno e si non ho idea del perchè.
-Ellie.-dico guardandolo negli occhi, sto provando a sottometterlo con gli occhi ma non gli sembra importare ciò che dicono i miei occhi in questo momento.
-Ethan.-almeno non si chiama Cosmo. -Okay io sono arrivato, anche tu?-mi chiede. Io annuisco e già era quella la scuola, scendo dall'autobus e vado verso l'entrata sperando di trovare immediatamente la segreteria. Qualcuno mi afferra il braccio.
-Ti va se ti accompagno in segreteria?-cosa diavolo devo rispondere?Annuisco dato che non ho molte possibilità. Mi prende per mano e mi accompagna dentro alla scuola, dove dopo 3 corridogli arriviamo in una segreteria.
-Ciao Ethan come mai sei qua con questa graziosa ragazza?-chiede la segretaria, mi sta abbastanza simpatica.
-E' nuova.-dice il ragazzo che per ora continuerò a chiamare ragazzo e non Ethan.
-Come ti chiami?-mi chiede la signora.
-Ellie Hughes.-dico, la signora fà qualche click all'interno di quel computer e scompare dietro ad una porta subito dopo.
-Ethan Carter.-dice il ragazzo alle mie spalle.
-Mi sarà facile chiamarti Carter, non dovevi dirmelo.-dico
-Oh hai detto qualcosa oltre al tuo nome fantastico!-dice fingendo.
-Non è che non sono di molte parole Carter, io non amo fare amicizia e preferisco crearmi nemici che fare amicizia.-dico, lui mi guarda ed io lo fisso di nuovo per farlo smettere di parlarmi per il resto della sua vita.
-Non riesco a crederti, non posso credere che tu faccia quella faccia con tutte le persone che provano a parlare con te, conosco quella faccia è quella di una persona triste a cui non viene dato affetto da troppo ormai.-dice e io in questo momento vorrei non dargli ragione ma purtroppo è così. L'unica persona a darmi affetto era la mia migliore amica ma lei ora non c'è! e cosa dovrei fare? non posso crearmi nuove amicizie! e poi? Quando si sveglierà dal coma? Non saremo più migliore amiche come prima, non posso dimenticarla, non posso dimenticare tutto l'affetto che lei mi aveva dato!
-Bene ecco a te.-mi da un foglio con gli orari, e credo che mi sia scesa una lacrima dopo ciò che mi ha detto lui.
-Grazie.-la signora mi guarda stranamente, ma scelgo di ignorare il suo sguardo.
-Ethan falle fare il giro dell'istituto.-dice successivamente la segretaria. Io mi fermo di colpo.
-Okay.-dice lui indifferente. -Un'attimo Ethan ti devo dire una cosa sul tuo comportamento!-
Lui si dirige verso la segretaria e io cammino per il corridoio come un imbecille aspettando una persona che effettivamente non gli serve. 
Dopo 3 minuti esce da quella stanza con un aria un pò triste.
-Senti scusa per prima, so che sei una persona particolarmente fragile, io non volevo dirti tutto quello, anche io ho sofferto tanto.-dice
-Non credo tu mi possa capire Ethan.-dico
-Mia madre, mio padre, e mio fratello sono ancora in coma sai? da tre anni. Se non mi fossi ubriacato quella sera non sarebbero venuti a prendermi per poi finire in coma.-dice ed io improvvisamente lo abbraccio, chissà che mi è preso! forse perchè lui mi può capire, e forse ho trovato qualcuno come me, senza affetto da troppo tempo.
-La mia migliore amica ed io eravamo fatte, lei ha perso i sensi.-sussurro. -la droga era mia, ed io sono soppravvissuta.-odio ammetterlo ma mi sta consolando, e sto anche iniziando a sentirmi meglio, ho paura di me stessa.
   
 
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