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Autore: Trisha_Elric    08/03/2015    3 recensioni
Lasciami stare!- urlò lei in lacrime
-Elena..-
-Ti prego vattene!-
-Cazzo- il ragazzo si chinò su di lei con sguardo spaventato, forse veramente spaventato per la prima volta dopo tantissimo tempo..la vera paura. -Reagisci!-
-No..No! Basta, non parlare ti prego!!-

...
-Mi odi domatore? Odiami, senti come urla? Il merito è mio. Nutri la mia seta, odiami, desidera di uccidermi! Lo vuoi non è vero?- rise, rise ancora davanti ad un Zick visibilmente provato, tremante di rabbia ,paura e terrore.
Piccola ZickxElena dopo tanto tempo :3
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elena Patata, Zick Barrymore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Lasciami stare

CIO' CHE RENDERE LE PERSONE UMANE

 

 

 

 

-Lasciami stare!- urlò lei in lacrime

-Elena..-

-Ti prego vattene!-

-Cazzo- il ragazzo si chinò su di lei con sguardo spaventato, forse veramente spaventato per la prima volta dopo tantissimo tempo..la vera paura. -Reagisci!-

-No..No! Basta, non parlare ti prego!!-

 

 

-Teddy! Cavolo smettila di starmi tra i piedi e comincia a renderti utile!- sbraitò il domatore dai capelli color notte mentre evocava uno scudo di protezione che gli salvò molto probabilmente la testa.

-Se non sai dove mettere mani, levati!-

-Non ti permetto di parlarmi in questo modo Barrymore! Non sei mio padre che può dirmi cosa posso e non posso far..!- mentre si lamentava Teddy venne preso sotto mira e partì un colpo che avrebbe potuto ucciderlo se Zick non lo avesse spostato di forza a terra; lo guardò con una delle sue occhiate più seccate e frustate che obbligarono il biondo ad allontanarsi dalla scena borbottando un qualcosa simile a -..Sempre a fare il capetto lui..-

Rimasto solo il ventenne ebbe modo di gestire al meglio la situazione e riflettere con più calma, se si poteva chiamarla così, sulla situazione: davanti a lui c'era un nemico diverso da tutti quelli che aveva affrontato in passato; era un mostro che somigliava ad uno spettro ma poteva essere un demone per quanto ne poteva sapere. Erano passate due settimane dal loro arrivo ad Oldmill Village; nella prima settimana i domatori hanno dovuto capire chi fosse il loro nemico visto che, a quanto pare, questa specie di spettri avevano la passione di entrare dentro il corpo delle persone che non fossero domatori; nella seconda settimana avevano impiantato il piano e proibito ad Elena, Greta e altri di partecipare alla missione. Avevano quindi deciso quella mattina prima dell'alba di andare nel loro presunto covo ai piedi della montagna, dove si supponeva stesse nascosto il loro capo, per cercare di coglierli di sorpresa.

Non fu come se lo aspettavano ma una cosa era certa, i suoi colpi , per quanto poco efficaci, riuscivano a colpirli. Quale sarà il suo punto debole? Ne avranno mai dei fantasmi?

Con lui erano venuti Lay e Teddy..uno peggio dell'altro! Una era entrata in campo credendo di essere imbattibile e mandata fuori combattimento dopo poco tempo e portata via da Zob, tramite rinforzi, e l'altro per una mania di protagonismo innata non faceva che mettersi in mezzo non prendendo in considerazione il, se pur poco approfondito, piano che avevano escogitato nei giorni passati.

Ormai Zick era un domatore provetto, uno dei migliori mai esistiti, ma nonostante questo faceva fatica a mettere fuori combattimento gli spettri, colpiti ripetutamente dal suo fascio argenteo.

Sapeva però che non era finita lì.

Era solo ora è vero ma presto sarebbe arrivato colui che avrebbe definito l'esito della battaglia.

-Mostrati, so che sei qui!-

-Oh, bene bene domatore..sai, speravo davvero di potermi sfidare solo con te..- La voce bassa, tuonante e lugubre rimbombò per tutte le pareti della grotta facendo sobbalzare il ragazzo che cominciò a cercarlo con lo sguardo.

-Fatti vedere!-

-Domatore iracondo eh? Cos'è che ti rende così inquieto Zick?- Lo spettro cominciò lentamente a prendere forma accanto al ragazzo: aveva un colore indefinito, nero che sfumava in grigio e che poi lentamente scompariva; occhi bianchi e lucidissimi, aveva un aspetto che ricordava vagamente quello di Magnacat, rugoso e bitorzoluto, ma era anni luci più potente e temibile di questo. Non aveva una bocca con cui parlare e ciò lo inquietò non poco. Zick indietreggiò istintivamente di un passo mettendosi in posizione di combattimento. -Non mi fai paura.-

-No? Io credo di si!- la sua voce divenne stridula e sprezzante; il ragazzo giurò di sentire il suo alito gelido sulla guancia, anche se impossibile.

-Sei così impaurito, il tuo cuore trema davanti a ciò che non conosci, è sempre stato così fin da quando eri un piccolo bambino allergico, senza amici e con un grande potere che non riuscivi a controllare.-

-Smettila di leggermi dentro, è una cosa sleale.- sibilò il domatore socchiudendo i dolci sebbene determinati occhi castano chiaro.

-Sei tu che mi permetti di leggerlo. Tu come gli altri abitanti di questa stupida cittadina; noi ci nutriamo di cuori paurosi e rancorosi; io esisto perchè esistono questi sentimenti. Anche se non posso controllarti tu puoi alimentarmi. Lo stai già facendo.-

Zick chiuse gli occhi di scatto e scosse il capo; non voleva più sentire una sola parola.

-Taci!-

-Questo! Esatto, continua ad odiarmi avanti!- tuonò l'essere facendo echeggiare la sua risata per tutta la caverna.

Il domatore non era più disposto a subire simili derisioni.

Sta chiaramente bleffando!

Cominciò ad incanalare quanta energia poté, non straccando gli occhi di dosso da quell'orribile creatura che sembrava godere di quella rabbia..rabbia che utilizzava per diventare più corporeo e forse più minaccioso ancora.

 

-Zick!-

 

Il ragazzo sgranò gli occhi. Non poteva essere vero.

Guardò con la coda dell'occhio dietro di lui e vide la sua migliore amica, Elena, che assieme a sua madre erano venute per dare soccorso, disobbedendo agli ordini dati. La ragazza lo guardava con occhi grandi, preoccupati; cominciò a correre verso di lui senza pensarci troppo.

 

-Elena! Non avvicinarti, va via!-

 

Lo spettro notò il modo in cui il giovane aveva pronunciato quelle parole..una rabbia incontrollata mista ad una improvvisa paura.

Quella donna doveva essere importante per lui, pensò immediatamente la creatura prima di sorridere.

-Oh, ecco cosa ci voleva.-

 

-Ma cos..?- la ragazza sgranò gli occhi sia per le parole di Zick sia sopratutto quando vide un'ombra minacciosa correrle incontro con braccia allargate per infliggerle un abbraccio letale. Elena cadde sulle ginocchia, lo sguardo perso nel vuoto .

 

-No..cosa gli hai fatto bastardo?!- urlò Zick correndo verso di lei e cominciando a scuoterla.

-Elena!-

L'essere, il quale aveva utilizzato un piccolo quanto subdolo trucchetto di introdurre parte di se stesso, la sua ombra, dentro la ragazza per poterla controllare aveva come obiettivo quello di far perdere la testa al domatore; ad un cenno di dito la ragazza si alzò di scatto rivolgendosi al domatore, lo sguardo perso nel vuoto.

 

-Una dolce marionetta a mio parere.- convenne lo spettro, visibilmente divertito.

 

-Falla.Tornare.Com'era.Subito.-sibilò il giovane dai capelli blu, mostrando lo sguardo più infuriato che potesse dare. L'odio verso chi aveva commesso l'errore più stupido della sua vita.

-Non ci penso proprio.- mosse nuovamente il dito e sorrise sprezzante mentre Elena cadde e iniziò ad urlare di dolore, tenendosi la testa con le mani. Era come se essa fosse stata messa in un compressore che inesorabilmente e altrettanto lentamente le schiacciava la testa e nel contempo vi si stesse versando fuoco liquido nel cervello; un dolore mostruoso.

La rifugiatrice cominciò a piangere di dolore, le sue urla rimbombavano e Zick la guardò disperato.

-Dio mio..lasciala stare! Elena!- cercò di aiutarla, di bloccarla ma lei si dimenava troppo forte, troppo era il dolore che provava per poter badare al ragazzo.

-Mi odi domatore?Odiami, senti come urla? Il merito è mio. Nutri la mia seta, odiami, desidera di uccidermi! Lo vuoi non è vero?- rise, rise ancora davanti ad un Zick visibilmente provato, tremante di rabbia ,paura e terrore.

 

Zick..reagisci. Se non fai qualcosa lui la ucciderà! Non puoi perderla!

Se attacco lui  non andrò da nessuna parte..se non faccio niente lei muore!

 

Il domatore aveva le lacrime agli occhi. Cosa doveva fare?!

Si guardò debolmente intorno e vide sua madre e suo padre che si occupavano dei due domatori feriti, osservando la scena impotenti, spaventati anche loro.

 

Era una situazione insostenibile. Cosa fare?

 

Le urla di Elena si affievolivano e ripartivano più forti a comando dello spettro che gioiva di tale visione di tortura.

 

Zick afferrò le spalle di Elena e cominciò a scuoterla nuovamente, il volto disperato.

-Lasciami stare!- urlò lei in lacrime.

-Elena..-

-Ti prego vattene!-

-Cazzo- il ragazzo si chinò su di lei con sguardo spaventato, forse veramente spaventato per la prima volta dopo tantissimo tempo..la vera paura. -Reagisci!-

-No..No! Basta non parlare ti prego!!-

 

Non ragionava, era completamente fuori di sé. Non seppe cosa fare ma non appena risentì le urla di lei l'abbraccio con forza, tenendole il capo fermo ancora scosso dai dolori.

 

-Non toccarmi..t-ti prego fa male!- supplicò la ragazza, lamentandosi nuovamente.

 

Non poteva non toccarla. Zick ebbe una paura folle: paura di vederla morire davanti a lui per il dolore.

Non aspettò oltre e si lasciò guidare dal suo istinto portandolo a prenderle il mento con un due dita salde e baciarla subito dopo senza darle modo di levarsi, gli occhi serrati.

Si arrestò ogni cosa: il dolore, la paura e la rabbia si bloccarono di colpo.  Anche lei si era fermata ed ora era li, con gli occhi socchiusi che, dopo un primo momento di stasi,  istintivamente baciava debolmente quel ragazzo dai capelli blu notte che non accennava a staccarsi.

 

Si separò molto lentamente da lei e vedendola star bene, che le sorrideva tra l'imbarazzato e il divertito, nonostante un velo di dolore rimanesse sul suo viso per la tortura precedente, fece sorridere il domatore, stringendola nuovamente a sé più sollevato che mai.

Sentì dietro di lui uno poi diversi lamenti di dolore e allora capì: quella creatura rivoltante era stata sconfitta e lentamente si stava consumando e quindi sparendo.

 

-Hai rovinato tutto! Non riesco a concepire di essere stato battuto da un sentimento come l'amore! Avresti dovuto bruciare di rabbia verso di me, sei solo un codardo senza palle! -

 

-E' inutile. Non riuscirai più a farmi perdere il senno per seguire il tuo patetico se pur astuto piano; la rabbia ti rendeva più forte, ti nutrivi dell'ira e godevi della paura..ma quando entrano in gioco sentimenti come l'amicizia e l'amore..allora diventi inutile. Perchè potrà sembrare inutile ed umiliante ma è l'amore che rende deboli esseri come te.-

 

Zick guardò la sua migliore amica,la ragazza che sapeva di amare da sempre e che ricambiava il suo sguardo con profonda gratitudine, e sorrise con dolcezza posando la fronte su quella di lei, socchiudendo gli occhi nocciola.

 

-E finalmente l'ho capito.-

 

Con questa ultima frase, lo spettro sparì del tutto. Si era dissetato per anni dell'odio dell'umanità, della rabbia e della vendetta ma era bastato un atto di amore intenso, l'amore che rende ciechi e che ha come unico obiettivo quello di salvare la persona amata, a distruggere quel cumolo di oscurità.

 

Zick sospirò appena, sollevato, e guardò la ragazza negli occhi appena rosso sulle gote.

-Stai bene Elena?-

-Si..ti ringrazio Zick, mi hai salvata.- la rossa si massaggiò la testa ancora dolorante . Lo guardò nuovamente negli occhi e con un sorriso divertito gli diede un pugno giocoso sul naso.

-Non osare baciarmi nuovamente senza il mio permesso!-

-Oh!- esclamò il domatore ridacchiando imbarazzato, massaggiandole la nuca con le dita della mano destra. -Posso signorina?-

-Mh, direi che si può fare.- mormorò lei sorridendogli mentre il ragazzo la baciava dolcemente, lento e protettivo, stringendola a sé. La paura che aveva provato era stata enorme..temeva di perderla per sempre. Era davvero tanto tempo che si amavano ma mai nessuno dei due aveva preso l'iniziativa, forse per paura di rovinare il loro meraviglioso rapporto di migliori amici. Ora le parole non servivano più bastava un loro sguardo per capirsi. Si amavano. Da sempre.

Zob si avvicinò ai due ragazzi, tossendo appena e ridacchiando.

-Per quello c'è la tua camera figliolo-

-P-Papà!- disse il ragazzo sgranando gli occhi e staccandosi dalle labbra della ragazza, imbarazzatissima. -Ma cosa dici!-

-Ahahah, dai andiamo a casa ragazzi.- mormorò l'uomo con un sorriso gentile, sinceramente felice che quella storia fosse finita e che finalmente i due avessero chiarito i loro sentimenti.

-Si, a casa..- mormorò Zick osservando la ragazza che veniva presa in braccio dal padre, troppo stanca per camminare da sola. Arrossì nel pensare a quanto fosse innamorato di lei e di quanto fosse stato stupido ad aspettare..aveva imparato una grande lezione: se si diventa prigionieri dell'oscurità, dei sentimenti negativi, si rischia di diventarne schiavi causando danni alle persone che si amano; è l'amore a rendere le persone umane, proteggendosi e aiutandosi..e potrà sembrare banale tutto questo, ma è la cosa più vera del mondo.

 

 

-Angolo autore-

 

E poi boh, torno con una ZickxElena strana ma..non potevo non farlo *-*

Allora ..mi scuso con tutti coloro che, magari passando per questa ff, hanno

notato che sono la stessa autrice di ''Era scritto nel destino''..bene sappiate che ho cominciato a buttare giù la bozza e spero di completare il capitolo presto! E' imperdonabile

il fatto che non aggiorno da tipo 2-3 anni..mi scuso davvero, non trovavo l'ispirazione

ma ora sembra essere tornata !!

Comunque spero vi sia piaciuta questa ff, ci tenevo molto a scriverla devo ammetterlo.

Grazie a tutti coloro che leggeranno!

Un bacione a tutti.

 

Trisha_Elric

  
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