Capitolo 2
Finite le lezioni uscii dalla scuola e mi sedetti sul muretto ad aspettare che mi venissero a prendere. Cercai di ricordare il nome della mia tutrice e ci misi un po' per riuscirci. Signorina Braden. Avrei dovuto ricordarmelo.
Ero sempre stata una frana con i nomi, forse a causa dei frequenti trasferimenti. Per questo quando un gruppetto di ragazze mi si avvicinò ridacchiando non me ne accorsi subito, poiché troppo impegnata a ricordare quel nome.
Quando mi resi conto della loro presenza non mi scomposi nemmeno. Mi limitai a fissarle con uno sguardo neutro.
-Allora....-esordì la ragazza al centro del gruppo -Si dice in giro che tu non sia esattamente socievole... Perciò volevamo essere gentili e chiederti di diventare nostra amica... Ovviamente dopo aver superato un'iniziazione....-
Le ragazze dietro di lei ridacchiarono ma sapevo già cosa volevano. Credevano davvero che mi sarei sottoposta a un'umiliazione pubblica che non avrebbe nemmeno portato alla loro “amicizia”? Mi credevano davvero così idiota?
Alzai un sopracciglio e mentre mi alzavo per spostarmi dissi -No grazie. Non mi interessa.- e me ne andai
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Mentre camminavo senza una meta, una macchina mi si accostò.
-Tu sei Aida Steuben?- chiese la donna al volante, che nel frattempo aveva abbassato il finestrino.
Annuii e lei sorrise, aprendo la portiera del passeggero.
-Piacere! Io sono Donna Braden!- mi tese la mano mentre salivo ma non la strinsi.
-Beh...- disse grattandosi una guancia abbronzata -Mi avevano avvertita sul fatto che non sei molto socievole.. concluse con una risata un po' nervosa e con un sorriso che non mi sembrò falso.
-Allora, che ti piace fare?- chiese una volta ripartite.
Non risposi ma lei non si diede per vinta.
-Ce l'hai una voce?-
Silenzio.
Donna sospirò -Sai, non puoi stare zitta per sempre. Non con me.-
Girai la testa verso di lei e anche lei mi guardò, sorridendo.
-Hai capito bene. Prima o poi mi parlerai. E sai perché? Perché sono l'ispettrice Donna Braden e sono stata io a chiedere il tuo aiuto.-
Ah. Ora capisco.