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Autore: Sammy333    10/03/2015    4 recensioni
"La sua ragazza..? LA SUA RAGAZZA?? Io non ero la sua ragazza!" la rabbia si impossessò di me, ma prima che potessi proferire parola, Castiel avanzò nella mia direzione, mi strinse il polso con la mano trascinandomi via da lui.
Genere: Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era tutto buio attorno a me. Non vedevo né sentivo niente.
Ad un certo punto sentii il mio corpo tremare di dolore e non potei fare altro che urlare, pregando che il tutto finisse presto.
E così fu: aprii gli occhi di scatto, con il cuore che batteva all'impazzata e la fronte inumidita dal sudore provocato da quello strano incubo.
Piano piano il respiro tornò regolare, ed accorgendomi che erano già le 7.00, decisi di alzarmi e prepararmi per il primo giorno di scuola in questa nuova città. Non dovevo sbagliare niente questa volta. Vada come vada, non ricapiteranno le stesse cose dello scorso anno. Non potevo cambiare tutto ciò che mi circondava, ma me stessa sì.
Mi fiondai in bagno e con l'acqua gelida rinfrescai il viso per scacciare quella brutta sensazione che albergava dentro di me al risveglio.
Pettinai i lunghi capelli color argento, quasi bianco, misi un filo di trucco e scelsi il mio outfit per quel giorno: optai per una camicietta color avorio, accompagnata da una gonna nera e da degli anfibi abbinati al giubetto in pelle che mi mi arrivava poco più sopra del bacino.
"Okay, sono pronta" mi convinsi.
Cercai di fare il meno rumore possibile, per evitare di svegliare mia mamma e mio fratello (quest'ultimo non sarebbe andato a scuola poiché decise di prendersi un anno sabbatico), non feci nemmeno colazione ed uscii di casa.
Tentai di ricordare la strada che facemmo il giorno prima, quando mi fu illustrato il liceo a cui mi avevano iscritta.
Traslocammo in un quartiere molto carino e tranquillo e sperai che le cose qui andassero diversamente. Dovevano andare diversamente.
Poco lontano dal quartiere trovai un parco e supponendo che tagliasse la strada da percorrere di un bel po', decisi di attraversarlo il più in fretta possibile per non arrivare tardi.
Quando fui a metà strada, qualcosa attirò la mia attenzione: un cane enorme si stava dirigendo dritto verso di me, un pastore probabilmente.
"Okay, sta calma" ripetei a me stessa, "infondo hai già avuto cani di quella stazza e poi non sembra cattivo". Ed infatti non si rivelò tale. Mi si avvicinò con  fare curioso, mi abbassai alla sua altezza e lo accarezzai: constatai che era davvero socievole!
Mi accorsi d'un tratto che qualcuno lo stava chiamando poiché drizzò le orecchie e corse via come una scheggia.
Intravidi dei capelli rossi, ma non riuscii a scorgerne il volto.
"Dannazione si è fatto tardi", mi accorsi dell'ora e presi a correre.
Una volta arrivata al cancello lessi l'insegna "Dolce Amoris".
"Uhm, alquanto bizzarro come nome per un liceo" pensai.
Mentre mi apprestavo a raggiungere l'ingresso dell'edificio, scorsi in lontananza dei capelli argentei appartenenti ad un ragazzo abbastanza alto e slanciato. Il suo portamento mi ricordava quello di qualcuno. "Nah, impossibile" mi dissi tra me e me. Allontanai quel pensiero e proseguii per la mia strada. "Okay ci siamo", varcai la soglia e mi diressi all'interno. Non feci nemmeno in tempo a percorrere cinque metri, che qualcuno mi capitò davanti, quasi a travolgermi.
<< Ah benvenuta! Ti stavamo aspettando! >>.
   
 
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