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Autore: The Lady of His Heart 23    10/03/2015    5 recensioni
Jason e Kim sono una delle mie coppie preferite di Dream High e quindi.... Buona lettura!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aveva fatto di tutto per piacergli. Era arrivata persino a cambiare tutto di se, dai capelli, ai vestiti, ogni cosa. Si truccava di più, si curava di più eppure Jason sembrava avere occhi per tutti tranne che per lei. Ma fu un pomeriggio, l’ennesimo, quando Kim, stanca di aspettare, decise di dare una svolta a tutto. Dopo una lunga notte passata a riflettere e leggere un libro che parlava di autostima, decise che era arrivato il momento di tirare fuori la tigre che era in lei. Il giorno seguente a lezione cambiò posto e invece di sedersi accanto a Jason come faceva sempre si sedette distante, quasi di fronte, accanto ad un altro ragazzo. Jason rimase sorpreso per quel gesto, non capiva che cosa fosse successo e non riusciva neanche a spiegarsi il perché Kim si comportasse in quel modo freddo e distaccato con lui. Per tutta l’ora di lezione non fece altro che guardarla e interrogarsi sul perché di quel suo atteggiamento ostile. Kim intanto non lo degnava di uno sguardo e si divertiva scherzando con il ragazzo accanto a se. Quando questo si avvicinò a lei e gli sussurrò qualcosa nell’orecchio e Jason strinse forte le dita della mano in un serrato pugno. Quella scena di Kim e il ragazzo che ridevano e scherzavano insieme lo innervosiva parecchio. Quanto avrebbe voluto alzarsi e ….
“Jason sei tra noi?”domandò la professoressa. In quel preciso istante, sentendo chiamare il nome del ragazzo, Kim si voltò e i loro sguardi si incrociarono. Fu Jason a distogliere lo sguardo da lei questa volta.
“Si?”disse rivolto alla prof.
“La nota?”lo interpellò l’insegnate.
“La”disse semplicemente Jason. La prof. emise un sospiro.
“Giusto.”disse e in quel preciso istante la campanella suonò. Tutti si precipitarono fuori dall’aula. Jason stava per raggiungere Kim quando venne interrotto dalla voce della professoressa.
“Jason?”lo chiamò.
“Si professoressa?”domandò lui voltandosi a malincuore. Avrebbe infatti voluto seguire Kim, ma ormai l’aveva persa di vista.
“Te la sei cavata oggi grazie al tuo udito, ma non so per quanto la fortuna possa essere a tuo favore se non starai attento”disse lei.
“Lo so, mi dispiace. Non accadrà più glielo garantisco”disse Jason.
“Sarà meglio, non costringermi a metterti in punizione”disse lei.
Jason annuì e uscì fuori dall’aula caricandosi lo zaino in spalla alla ricerca di Kim. Dato che i loro corsi coincidevano, si diresse verso l’aula della lezione successiva convinto di trovarla li, ma notò con sua grande delusione che lei non c’era.
“Scusa hai visto Kim?”domandò Jason a una ragazza.
“No perché?”domandò questa.
“Mi ha prestato il suo libro di storia e devo restituirglielo”disse mentendo lui.
“L’ho vista io, abbiamo parlato a lezione prima”disse una voce maschile dietro di se. Jason si voltò fulminando il ragazzo alle sue spalle. Era lo stesso ragazzo con cui Kim stava parlando prima. Notando il suo sguardo perplesso si ricompose subito e chinò il capo per non fulminarlo ancora.
“E sai dov’è?”domandò alzando la testa senza osare guardarlo ancora.
“E’ uscita. Ma non l’hai saputo?”domandò.
“Saputo cosa?”chiese Jason perplesso.
“Kim parte.”disse semplicemente il ragazzo.
“Parte?”domandò Jason confuso.
“Si, si trasferisce con la sua famiglia in una città qua vicino”disse.
“Che?”
“Questo e quello che mi ha detto lei. A quanto pare hanno trasferito suo padre … questioni di lavoro non saprei che dirti. So solo che parte oggi stesso, quindi sbrigati se vuoi restituirgli quel libro”disse.
“Ma tanto domani torna a scuola giusto?”
“In realtà no, ho sentito che si trasferisce in una nuova struttura scolastica”dice il ragazzo.
“Quindi cambia scuola?”sbottò Jason urlando.
“Si. Mi sembrava di essere stato abbastanza chiaro prima … hey Jason dove stai andando?”urlò il ragazzo in corridoio, ma Jason non gli diede ascolto e continuò a correre. In realtà non gli diede neanche il tempo di finire la frase che già si era avviato verso l’uscita. Salì in macchina gettando lo zaino sul sedile posteriore e mise in moto. Gli tremavano le mani e in testa gli frullavano mille pensieri. Dopo qualche minuto la trovò. Stava camminando su un vialetto. Kim era voltata di spalle e osservava il cielo davanti a se, quando all’improvviso sentì il rumore di un auto venirle incontro. Si voltò di scatto e vide Jason a bordo dell’auto costosa.
“Sali a bordo”gli ordinò severo abbassando il finestrino.
“Non ci pens …”
“Ho detto Sali!”urlò Jason senza lasciarle completare la frase. Kim tremò e senza farselo ripetere due volte salì in macchina sedendosi accanto a lui.
“Dove mi stai portando?”domandò Kim.
“A casa mia”disse serio.
“Non ho nessuna intenzione di venire a casa tua, non ne vedo poi il motivo quindi o mi riporti a casa mia o mi fai scendere.”
“Non se ne parla”disse Jason accelerando.
“Guarda che apro la portiera e mi butto giù”lo minacciò Kim.
“Non osare muovere un muscolo”disse serio.
“E tu rallenta”gli intimò Kim.
“Che cavolo significa che parti?”domandò furioso senza diminuire la velocità.
“Allora lo hai saputo?”domandò lei timida.
“Si e non da te.”disse Jason con un ringhio. La sua voce era cupa e profonda, molto intensa, graffiante e sensuale. Kim stava quasi per cedere chiedendo scusa e comportandosi come una ragazzina indifesa, ma si impose di reagire a dovere.
“Beh, non c’era nessun motivo perché io te lo dicessi. Non l’ho detto a nessuno dei miei amici infondo, ne a Brian, Sam, Backy …”disse Kim facendo l’elenco dei suoi amici più fidati ma non riuscì a concluderlo perché venne subito interrotta da Jason.
“Ma lo hai detto a Luke”le ricordò.
“E con questo?”disse lei infuriata.
“E con questo?”disse Jason imitando la sua vocina acuta “Ne parli con gli sconosciuti e non con me?”
“Ti ho già detto che non l’ho detto a nessuno del gruppo e poi Luke non è uno sconosciuto”
“E cos’è allora il tuo ragazzo? No perché se è così lo prendo a pugni”si lasciò scappare pieno di rabbia Jason.
“Cosa vorresti fare tu?”
“Niente” disse lui infine facendo il finto tonto.
“No no, non fare l’ingenuo. Hai appena detto che lo avresti preso a pugni per quale ragione?”domandò.
“Non ha importanza”
“Che non ti salti in testa di fare del male a Luke intesi?”
“Quindi ammetti che state insieme”
“Noi non stiamo insieme e poi non ti devo nessuna spiegazione”
“Sai che cosa sei una rompi scatole” disse Jason parcheggiando l’auto nel garage.
“E tu un idiota” disse lei aprendo la portiera dell’auto e scendendo. Camminava svelata e decisa e poco importasse che quella non era casa sua.
“ La vuoi sapere la verità, è vero mio padre si trasferisce ma mi aveva concesso di restare qui da mia zia per proseguire gli studi e invece sono stata io a dire di no e a decidere di cambiare scuola” disse.
“E perché avresti fatto una scelta così cretina sentiamo”urlò Jason.
“Per te cretino. Davvero non te ne rendi conto. Ho cambiato tutto per te, taglio di capelli, modo di vestire di comportarmi ho fatto qualsiasi cosa per piacerti, ma sai che c’è? Che mi sono rotta le scatole di aspettarti ed è per questo che ho deciso di andarmene. Ora se mi vuoi scusare ho una chiamata da fare”disse afferrando il cellulare dalla tasca e componendo un numero.
“Luke? Sono …”disse chiamando il ragazzo. A sol sentire pronunciare quel nome Jason scattò in avanti abolendo quell’esile distanza che li divideva, le tolse il telefono dalle mani e spense la chiamata.
“Dammi il telefono”disse Kim secca.
“Per parlare con quell’idiota?”
“Non sono affari tuoi non sei il mio ragazzo”sbottò Kim.
“No hai ragione”disse e con un balzo in avanti allungò il braccio e afferrò Kim da dietro la nuca. Kim indietreggiò intuendo le sue intenzioni e scostandosi appena ma, per quanto si sforzasse, Jason era più forte e la tenne ferma a se impedendole di muoversi. Quasi con rabbia premette con forza le sue labbra su quelle della ragazza. Kim si agitò cercando si scacciarlo via con le mani, ma Jason l’avvinghiò a se mettendola di spalle al muro. Le sue mani le circondavano il volto e le sue labbra premevano contro quelle dalla ragazza fino a farle mancare il respiro. Si scostò giusto di pochi centimetri per farle riprendere fiato e appena Kim aprì la bocca per respirare, Jason ne approfitto per far penetrare la sua lingua nella bocca della ragazza. Quel contatto la fece ansimare e gemere delicatamente. Jason sorrise staccandosi appena da lei. Istintivamente intrecciò le sue dita tra quelle della ragazza e la trascinò con se su per le scale dritto nella sua camera. Per fortuna in casa non c’era nessuno. I suoi genitori erano costantemente fuori per questioni lavorative. La condusse in camera e chiuse la porta alle sue spalle con un calcio, poi afferrò Kim dai fianchi e le tolse la giacca che cadde a terra con un tonfo. Le prese nuovamente il viso tra le mani e delicatamente premette con dolcezza le sue braccia su quelle di Kim la quale non si ritrasse a quel contatto. Sorridendo fece scorrere le sue dita giù per il collo della ragazza e le afferrò il colletto della camicia bianca. Spinse in direzioni opposte e fece saltare tutti i bottoni in aria lasciandola a petto scoperto. Kim imbarazzata indietreggiò tentando di coprirsi richiudendo l’indumento. Jason la guardò e le sue labbra si curvarono nel classico sorrisetto sghembo capace di farla sempre arrossire. Con decisione afferrò la maglia e se la sfilò di dosso restando a petto scoperto. Kim chinò lo sguardo imbarazzata. Jason avanzò verso di lei in silenzio. Con due dita della mano l’afferrò da sotto il mento e le sollevò lo sguardo. I loro occhi si incrociarono e si fissarono per un po’, fino a che Jason non la spinse nuovamente contro il muro della sua camera da letto.
“Cosa mi stai facendo Kim?”domandò con un filo di voce Jason. Kim rimase senza parole.
“P-p…”balbettò lei cercando inutilmente di dire perché.
“Perché ti voglio. Adesso.”disse e la baciò attirandola a se mentre delicatamente le sfilava la camicia di dosso. Indietreggiando la condusse verso il letto e la spinse sulle coperte bianche.
“Jason che stai …”provò a dire Kim ma venne subito interrotta dall’ennesimo bacio del ragazzo.
“Ssshhh… ”disse il ragazzo stendendosi delicato su di lei.
Kim ansimò. Jason scivolò giù dal letto e le sfilò la donna, poi fece la stessa cosa con i suoi pantaloni.
“J-jason” balbettò Kim imbarazzata.
“Cosa?”domandò con un filo d’ansia preoccupato di averla fatta male.
“Non … non l’ho mai fatto ecco …”balbettò Kim timida e Jason sorrise.
“Rilassati”le sussurrò all’orecchio. I suoi denti contro il lobo del suo orecchio destro la fecero sussultare. Delicato fece scorrere le sue dita sul suo corpo lasciando una bollente scia di baci dal suo collo all’incavo del suo seno. Kim si sentì di morire. Lo desiderava tanto quanto lui desiderava lei in quel momento. Jason la sollevò appena e con la mano afferrò i gancetti del suo reggiseno di pizzo. Con un colpo secco lo spezzo e le sfilò l’indumento di dosso. Alla vista di quel seno rotondo e morbido non riuscì a resistere, doveva unirsi a lei. Ne aveva assolutamente bisogno. Si sfilò velocemente i boxer e aiutò Kim a liberarsi dal suo intimo. La osservò con eccitazione prima di agire, i suoi capelli arruffati e le labbra rosse per i continui baci le davano l’aspetto di un bambina indifesa ma al tempo stesso bellissima. Il suo petto si alzava e si abbassava a un ritmo irregolare e incontrollabile.
“Kim io … sto …”sussurrò Jason, ma Kim aveva ormai acquistato fiducia in se a tal punto che quella situazione non la metteva più a disagio.
“Ti prego Jason …”disse altrettanto lievemente. Con delicatezza le allargò le gambe e si fece spazio dentro di lei con estrema lentezza per paura di farle male. Kim socchiuse gli occhi e si morse il labbro mentre reclinava la testa indietro e gemeva mentre Jason iniziava a muoversi dentro di lei con leggere spinte che diventavano sempre più frenetiche. Kim si aggrappò alle sue spalle lasciando scorrere la braccia lungo la sua schiena e graffiandolo delicatamente con le unghie. Jason gemette e si gettò a capofitto sul suo collo. Quando si sollevò per baciarla, Kim intrecciò una mano tra i capelli di Jason afferrandolo per la nuca e avvicinandolo a se. Le loro lingue cominciarono a danzare e i loro cuori battevano all’unisono. Giusti alle vette del piacere Jason emise un gemito e ricadde col fiato corto sul fragile corpo della piccola Kim. Per paura di schiacciarla con il suo peso si spostò di lato, ma senza farla sfuggire l’avvinghiò a se.
“Lo sono adesso?”domandò Jason giocherellando con una ciocca dei capelli di Kim.
“Cosa?”domandò lei.
“Il tuo ragazzo”disse.
“Mi hai portata a letto per chiedermi di essere il mio ragazzo? Insolita come proposta”disse Kim e Jason rise.
“No, ti ho portato a letto con me perché avevo bisogno di te”disse mentre si chinava su di lei.
“Hai bisogno di me?”domandò Kim.
“Sempre”disse baciandola.
“non partire” disse intrecciando le sue dita nella sua mano.
“Jason mio padre …”
“Non trovare scuse. Hai detto che per tuo padre non c’era nessun problema se restavi da tua zia”
“Tu non la conosci è insopportabile”
“Resta da me allora, ho una camera degli ospiti enorme”
“A pochi passi dalla tua camera”
“E’ un dettaglio rilevante” disse Jason e entrambi risero.
“Sul serio resta”le sussurrò all’orecchio. “La Dream High non può perdere un talento come il tuo e nemmeno io posso. Non voglio perderti Kim”
“Jason io …. Chiederò a mio padre”disse infine Kim e Jason sorrise. Accarezzandole il volto con il pollice si chinò nuovamente per baciarla, ma in quel preciso istante si ricordò di una cosa e si staccò da lei.
“E a proposito di quel Luke”disse.
“Sei geloso?”domandò Kim.
“Non c’è competizione”
“Ne sei sicuro?”
“Preferisci lui a me?”
“Be …”disse Kim sollevando gli occhi al cielo. Era evidente che voleva provocarlo.
“Kim”disse Jason serio e lei sorrise.
“Scherzavo allora …”sussurrò Kim.
“Lo rifacciamo?”domandò Jason.
“Non saprei … dobbiamo?”disse Kim ridendo sotto i baffi.
“Io penso proprio di si”disse Jason posizionandosi sul corpo di Kim e ricominciando da dove si erano interrotti poco fa.
   
 
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