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Autore: Hermes    11/03/2015    2 recensioni
Sorpresa! Questa shot fa parte della mia serie sui Nightwish ed è direttamente collegata alla coppia Tuom/An ed all’universo di DOR...riprende i fatti parecchi anni dopo il finale, quindi è consigliabile leggerla per ultima.
Che posso aggiungere se non buona lettura?! xD
[questa storia è l'ultima parte di una trilogia, per info leggete le note al fondo]
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tuomas Holopainen
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Dreams of Reality'
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(The Nightwish I sent)
through the starlit sky.

6 Agosto 2025, ore 1 e 22
Finlandia, Kitee, Casa Holopainen

L’uomo sospirò, sbirciando l’ora.
Spense la tastiera e si diresse nel corridoio illuminato dalla pallida luce dell’alba che sorgeva.
Le cicale frinivano senza sosta in un concerto che non si sarebbe fermato per tutta la notte.
Tuomas dette un’occhiata fuori dalla finestra al lago ed alla inesistente brezza che faceva dondolare le foglie.
Si stiracchiò, la schiena che gli scricchiolava a causa delle lunghe ore passate davanti alla Korg, poi si sfilò la maglietta e si sdraiò con cautela sul letto.
Non si sorprese quando Anette si rannicchiò accanto a lui.
“Ancora sveglia a quest’ora, di nuovo?” domandò, passando il braccio attorno al suo corpo.
“Non riesco a prendere sonno e sono preoccupata…”
“Per cosa?” il tastierista aggrottò la fronte.
“Jo non è ancora tornato?” domandò lei.
Tuomas lasciò andare la testa contro il cuscino, rassegnato. Che chioccia!
Era un sabato sera ed il ragazzo, ormai adolescente, era uscito per fare un giro a Kitee con la sua compagnia d’amici. Da quanto ne sapeva il suo erede aveva anche un discreto successo con le ragazze…
“Non so quante volte ti ho già fatto questo discorso An…”
“Lo so, lo so! Il mio bambino è cresciuto…” replicò lei con tono angosciato tanto che l’uomo capì al volo l’imminente pericolo di pianto ormonale e cercò d’arginare l’alluvione finché era in tempo.
“Su dai…lo sai che non mi piace vederti piangere! Hai sempre me, no?”
Anette singhiozzò debolmente e sorrise appena “Oh sì, un bambinone troppo cresciuto, quarantenne e brontolone! Che meraviglia!”
“Mi stai dando del vecchio?”
“Beh…tieni conto che Jo ti assomiglia come una goccia d’acqua negli anni della tua balda giovinezza…”
“Non sei esattamente giovane nemmeno tu, An.” commentò lui incolore “Poi Jo ha preso tutto da te, pure il tuo caratteraccio.”
“Questo non è proprio carino, Tuom!” protestò Anette, punta nel vivo.
Tuomas scosse la testa, sfregandole la schiena.
“È giusto che diventi un uomo, An. Rimarrà sempre il tuo bambino ma devi dargli la possibilità di crescere…” Tuomas sorrise misteriosamente “Tra un po’ avrai troppo da fare per pensarci, comunque…”
Anette coprì la mano del marito che si era appoggiata delicata sul rigonfiamento evidente del suo stomaco e ricacciò in gola la commozione che aveva riprovato ad attanagliarla per colpa degli ormoni.
Alla fine riuscì a replicare, alleggerendo l’atmosfera “Hey, hey bellimbusto…perché sento che dopo il parto mi scomparirai al Caverock con la scusa di qualche progetto in corso?!”
“Perché mi conosci troppo bene.”
“Avrò bisogno di una mano, Tuom. Nonna Bea e Kirsti stanno iniziando a dimostrare i loro anni e non posso monopolizzarle con la scusa dell’arrivo dei gemelli.”
“Non ti preoccupare…” dette una leggera pacchetta al suo stomaco per tranquillizzarla, Anette fece una smorfia, allontanando la mano.
“Tuom…! Si erano appena addormentati! Adesso c’è il posto che scalceranno tutta la notte!”
“Ops…” le lasciò un bacio sulla tempia, spostando con il naso la frangia corvina “Vuoi che gli canti una ninnananna?”
“Apprezzo la proposta ma converrai che è meglio di no, non vorrai far scappare l’intera popolazione finnica nel raggio di miglia?”
“Hai ragione…”
Per un po’ rimasero ad ascoltare i rumori notturni poi lo stomaco d’Anette fece una rumorosa capriola.
Tuomas soppresse l’istinto di ridacchiare.
“Fammi indovinare…stracciatella alla menta, uva e panna?”
Anette sorrise timidamente “Se non ti dispiace.”
“Mio dovere.”
Tuomas si rialzò, pronto a scendere di sotto per recuperare lo spuntino della sua balenottera preferita.
Accese la luce della cucina ed iniziò a frugare nel frigo.
Un rumore ritmico di zampe sul pavimento di legno pre-annunciò l’arrivo di Moomin, presto il naso peloso spuntò accanto alla sua gamba, annusando curioso.
“E tu cavolo ci fai dentro casa, sacco di pulci?” gli domandò, mentre l’incrocio tra husky e pastore maremmano gli lanciava un’occhiata irreprensibile con i suoi liquidi occhi grigio-azzurri ed aprì la bocca quel tanto da far penzolare la lingua in un enigmatico sorriso canino.
Tuomas chiuse la porta del frigo tenendo al sicuro il cibo, prima che il cane avesse l’intenzione di fare il furbo.
“Senti, amico. Sciò, pussa via…vatti a cercare un po’ di fresco da qualche altra parte, eh?”
Il cane non dava segno di aver sentito…sì, perché aveva capito perfettamente quel pulcioso!
Si era seduto sulle zampe posteriori, lingua ancora a penzoloni e coda che spazzava diligente il pavimento nella perfetta immagine del migliore amico dell’uomo.
Sorvolando il fatto che gli avesse reso la vita un inferno da quando François e David avevano avuto la nefasta idea di regalarlo cucciolo a Jo e Meri il natale di un paio d’anni prima…quel maledetto baffo-pazzo e la sua dolce metà!
Tuomas mantenne il contatto visivo ancora per un po’, poi si arrese…sconfitto da una palla gigante di pelo
Con una mano raggiunse la scatola dei biscotti per cani e ne versò una dose dignitosa nella ciotola di metallo. Il cane si avventò sul cibo non dandogli più importanza di un quadro appeso al muro, tipico.
Il tastierista tornò al suo compito precedente posando su un piatto la coppetta di gelato, un grappolo d’uva e ficcando sottobraccio il tubo della panna montata.
Imboccò le scale ma si fermò quando Moomin trotterellò dietro di lui allegramente.
“Eh no, cucciolone incompreso…non ti azzardare nemmeno!” ringhiò Tuomas a denti stretti “Te lo puoi scordare di dormire di sopra!”
L’uomo fece tre passi indietro ed aprì la porta d’ingresso, indicando impietosamente l’esterno.
Moomin scodinzolò con la sua migliore aria giocosa, gli occhi teneri ed umidi.
“Niente da fare, bello. Non mi incanti con le tue moine ed adesso fila. Vai a divertirti con la tua fidanzatina su a casa dei miei.”
La coda smise di muoversi e le orecchie argento s’abbassarono…avrebbe potuto giurare di vedere delle lacrime di coccodrillo. Bestio truffaldino!
Il gelato si stava sciogliendo a tempo di record e la sua pazienza iniziava ad sparire.
“Moomin…fuori!
Questa volta il cane ubbidì e si acciambellò sullo zerbino.
Temporaneamente ringalluzzito per la vittoria – e segretamente preoccupato per il tiro mancino che Moomin gli avrebbe sicuramente ritorto contro – tornò di sopra dalla sua dolce metà in preda alle voglie.
Quando Anette ebbe finito il suo spuntino, Tuomas recuperò i resti, posandoli sul cassettone e tornando nel letto.
“Altro che incinta…diventerai più grossa di quando aspettavi Meri, questo è certo!”
“Oh beh…il merito non è solo mio, caro il mio Mister, anche tu hai avuto una parte molto attiva oserei dire...” lo canzonò, battendo l’indice sul suo petto con un sorrisetto.
“Non lo nego, difatti.”
Anette si voltò appena, usando la mano per sorreggersi e facendo tintinnare i ciondoli del braccialetto che non si toglieva mai.
Accanto alla miniatura di Too era spuntato un coniglietto, più in là c’era una sirenetta ed – quasi invisibile nell’oscurità – un cannocchiale.
“Pensi che saranno entrambi dello stesso sesso? Magari due femmine?”
“Dammi scampo, Anette…” soffiò Tuomas, pensando con orrore a quella possibilità…vivere con quattro donne sotto lo stesso tetto, brrrr!
Intanto lei aveva soffocato una risata nella sua spalla.
“An, pensi che sia una buona cosa questa gravidanza? Voglio dire…trentasei anni sono tanti per avere un’altro bambino, se poi sono gemelli…”
“Tuom?”
Il tastierista abbassò lo sguardo, incontrando gli occhi decisi di Anette che brillavano appena grazie alla luce lunare.
“Il valium è sul terzo ripiano a sinistra dell’armadietto in bagno, casomai l’avessi bisogno, eh.”
L’uomo sospirò, sconfitto.
“Non è la mia prima gravidanza quindi non diventare ansioso, ok? Il dottore ha detto che sta andando tutto alla grande!”
Tuomas strofinò il mento sul suo capo, protettivo.
In quella un paio di ruote fecero scricchiolare la ghiaia ed il rombo della moto da cross di Joseph s’avvicinò alla casa. Le antenne di Anette scattarono sull’attenti.
“Tuom…che ore sono?” domandò lei sintetica, facendogli roteare gli occhi dalla disperazione.
“Non lo so.”
Lei non si dette per vinta a quella semplice risposta e si voltò per afferrare il telefono. Lui la bloccò, grugnendo un dissenso.
“An!” la castigò “Lascialo respirare un po’…”
Ci fu un momento di silenzio poi Anette obbiettò “Mi chiedo se ti comporterai così anche con Meri quando sarà il momento…”
“Probabilmente no.” rispose Tuomas adamantino “Non lascerò avvicinare la mia bambina da nessun adolescentello da quattro soldi, questo è certo!”
“Ti pareva…sei una chioccia, Holopainen.”
Dalla finestra aperta sentirono Joseph portare la moto sotto la tettoia poi...
“Accidenti Moomin! Che cavolo ci fai sullo zerbino?!” sibilò loro figlio dalla veranda e subito dopo “No! Dormi fuori o papà mi ucciderà!”
Anette gli lanciò un’occhiata indagatrice e Tuomas cercò di non sembrare colpevole, alzando le spalle…quel cane avrebbe dovuto passare sul suo cadavere prima di dormire in casa durante l’estate!
“Non cambierai proprio mai, eh?” commentò Anette, coprendo uno sbadiglio.
“No.”
Lei scosse la testa rassegnata poi strofinò il palmo sulla linea della sua mascella, dolcemente.
“Non voglio che cambi di una virgola, Tuom.”
Gli lasciò un piccolo bacio assonnato e si rannicchiò sulla sua spalla.
La luna era ancora alta ma la sua luce iniziava a perdere d’intensità ora che il sole stava per spuntare all’orizzonte.
Tuomas osservò le costellazioni incorniciate dal riquadro della finestra ancora per un po’ prima di chiudere gli occhi anche lui.
Andromeda brillava come un gioiello.
La vita era dolce.

Children grow up
Parents grow old
Man's wives become mothers to sons
Sunna hides
Mani glows
Stars are watching over us

~

Piccola nota della Herm dove metto in chiaro che le due citazioni fanno parte rispettivamente de Nightwish una delle prime tracce dei Nightwish contenuta nella demo del 1997, e Leaves' Eyes un'altra traccia della band Leaves' Eyes contenuta in Vinland Saga del 2005.

Avevo inizialmente promesso di postare questa piccola cosa verso Dicembre dell'anno scorso, ecco non è stato così. LoL
Ieri sera pensavo che - con l'avvento del nuovo album - era meglio chiudere DOR quindi ecco a voi l'ultimissima piccola one-shot a tema Dreams of Reality che mantiene la cronologia originaria: indicativamente in questa storia Tuomas sta per compiere quarantuno anni, Anette trentasei, Joseph quattordici e Meri otto.

Se siete capitati qui ma non avete mai letto DOR potreste rimanere confusi quindi vi rimando alla pagina della storia principale dal quale è nata l'idea di questa AU. Vi ricordo anche che esiste un prequel di nome 'The Fling'.

Non mi resta che ringraziare chi passerà di qui, e se avete anche tempo e voglia per lasciare un commentino non siate timidi! =)

Hermes passa, chiude, spunta la crocetta del 'raccolta completa' e spera che il suo Arc vi abbia dato tante belle emozioni aspettando il nuovo disco... Ciao! xD

  
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