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Autore: scarlett_midori    12/03/2015    1 recensioni
Isaac Lahey.
Un giorno si sarebbe vendicato, sarebbe stato forte.
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Isaac Lahey
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Era spaventato, piccolo e specialmente impotente. 

Non era abbastanza forte per ribellarsi, per sconfiggerlo, o semplicemente per difendersi. 

Poteva semplicemente subire ogni torto, ogni urlo, ogni dolore. 

"Almeno, se sei morto, non devi provare più niente", si diceva, ormai.

Quel posto buio era diventato la sua seconda casa: ci passava sempre più tempo, non certo di sua spontanea volontà. 

Per quanto picchiasse i punti ed urlasse, nulla accadeva. Il tutto rendeva solo suo padre più nervoso, e non era una cosa positiva.

A volte, desiderava ancora che sua madre fosse lì per proteggerlo. 

Ricordava le sue carezze, quando era piccolo. Quando ancora tutto era pieno di luce e calore. Quando i suoi disegni colorati riempivano le camere, e si divertiva a inseguire il cane del vicino, nelle lunghe vie della cittadina.

Ora c'erano solo spazi angusti e catene, che lo tenevano ancorato ad una vita che, forse, non desiderava più. 

A volte, si chiedeva ancora cosa ci facesse lì.

Odiava suo padre, detestava tutto di lui. La sua voce, i suoi modi, i suoi occhi pieni di rabbia e rancore.

Aveva paura di suo padre, più di chiunque altra persona.

Quell'uomo pretendeva la perfezione, mentre lui non si avvicinava neanche alla decenza. 

«Isaac.» Il tono di voce dell'uomo era glaciale.

«Sì, papà?» La sua voce, invece, era flebile.

«Questa carne è bruciata.»

«No, cioè..» 

«Stai insinuando che mi sto sbagliando? Ti credi un grande cuoco, Isaac?» 

«Io..» 

«Non ti ho detto di aprire bocca!» 

Il piatto in mille pezzi sul pavimento, il cibo sparso dappertutto. 

L'uomo si alzò, le sue spalle coprirono la luce, gettando una grande ombra scura sul corpo del ragazzo. 

Il respiro accelerò, mentre Isaac si alzava e faceva un passo indietro. «O-ora pulisco tutto.» 

La vice ormai non era più capace di dire altre parole, che non fossero mille e mille scuse. 

Incredibilmente, quelle parole non facevano altro che rovinare ancora di più la situazione. 

Tutto degenerava, in qualche modo, e qualcosa di oscuro nella mente di quell'uomo scattava e Isaac, a quel punto chiudeva gli occhi.

«Isaac, piccolo mio, vieni da mamma.» Un sorriso splendido, mani protese verso le mani paffute del piccolo. Il sole illuminava i suoi capelli chiari. Gli occhi sorridevano, e il piccolo avvertiva l'amore fin dentro. 

Un giorno si sarebbe vendicato. Era questo che pensava sempre Isaac Lahey, mente arrancava indolenzito verso la sua camera. 

E quella sera le cose non erano andate neanche male, non era stato rinchiuso, incatenato.

Ma lui odiava suo padre, con tutto se stesso. 

Isaac fissò le sue mani, il sangue sul dorso. 

Una lacrima gli scendeva calda e leggera sulla guancia pallida, ma non avrebbe pianto.

Si sarebbe vendicato, avrebbe smesso di essere impotente, un giorno.

   
 
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