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Autore: kamy    13/03/2015    2 recensioni
Spin-off di Un ritorno inatteso. [DBNA].
E se la storia dei saiyan non fosse come ce l'hanno sempre raccontata? Se nascondesse una guerra civile che divise in due il pianeta? La storia del cugino perduto di Vegeta.
Genere: Dark, Slice of life, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Vegeta
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'DBNA'
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Ringrazio anche solo chi legge.
Remake di La prima battaglia.

Partecipa alla fanfiction challenge II:

Prompt:

non era quello che avrebbe voluto

Scritta sentendo Sky Atlas (Epic fantasy sci-fi music)

Cap.1 Figlio di Nessuno

Bardack raggiunse il balcone di metallo del palazzo, uscì e la luce dei due soli lo accecò. Strinse gli occhi, corrugando la fronte, mise un braccio all'altezza del ventre e fece un inchino.

“Vostra altezza” disse. Re Vegeta si voltò, lo raggiunse e lo guardò sbattere un paio di volte gli occhi.

“Vostro fratello Paragas ...” mormorò. Re Vegeta si voltò, facendo ondeggiare il lungo mantello vermiglio e raggiunse il parapetto.

“Fratellastro, esattamente come Arigas” ribatté. Bardack appoggiò un ginocchio in terra e chinò il capo.

“Ho saputo che lo avete fatto uccidere” mormorò.

“Alzati, sei il mio generale, non un servo” ribatté. Il guerriero si alzò in piedi e incrociò le braccia sul petto.

“Secondo le divisioni di potenza sono una terza classe” ribatté. Re Vegeta si passò la mano sulla folta barba e sorrise.

“Tu sei superiore a queste valutazioni. Dimentichi che da bambini eravamo amici?” domandò. Bardack abbassò lo sguardo e si portò una mano alla cicatrice.

“Non dimentico che abbiamo iniziato insieme la guerra fratricida contro gli Tsufuru e insieme la finiremo” sussurrò con voce roca. Re Vegeta strinse il parapetto e chinò il capo.

“Arigas ha deciso di essere dalla parte di coloro che ci schiavizzarono” sussurrò. Bardack si massaggiò una spalla sotto la spalliera.

“Un tempo eravamo lo stesso popolo, discendente dei polpi scimmia benedetti dagli dei. Un tempo chiunque poteva sperare un giorno di diventare il supersaiyan e addirittura c'era chi sperava di divenire la divinità protettrice, il supersaiyan leggendario” sussurrò con voce roca. Re Vegeta si avvolse nel mantello color porpora.

“Hanno deciso di tradire il loro stesso sangue. Hanno iniziato prima loro, per secoli hanno preso i bambini che manifestavano la trasformazione in Oozaru o possessori di coda e li ha tramutati in schiavi” ringhiò.

“Non vogliamo fare forse lo stesso mantenendo la divisione in caste e in classi dovute alla potenza? Non sbagliamo forse ad allearci con i changelling. Non sono una razza di cui mi fido, soprattutto quel Freezer” ribatté Bardack. Re Vegeta strinse il ciondolo con raffigurato il sole e il simbolo a tridente reale con la mano e corrugò la fronte.

“Sarà un'alleanza breve. Il tempo di purificare il pianeta dagli Tsufuru” sussurrò. Bardack lo raggiunse, sollevò il suo mantello vermiglio e gli baciò la punta.

“Non voglio mancarvi di rispetto, semplicemente desidero non perdere quello che eravate un tempo. Prima del potere ...” sussurrò.

- Vederti cambiare così non è quello che avrei voluto, vorrei vedere il coraggioso guerriero di una volta al mio fianco, amico mio, mio re -pensò.

“Non ho ucciso Paragas, l'ho solo ferito gravemente. Il grande Bill-sama è venuto in persona e mi ha avvertito che suo figlio Broly portava un marchio infame. Non mi ha spaventato la sua potenza, ma che il dio della distruzione mi dicesse che era una minaccia per l'intero universo. E li ho fatti condurre su un altro pianeta” mormorò il sovrano. La luce dei soli faceva brillare di riflessi vermigli i suoi capelli neri.

- Mi sono dovuto prostrare a quel dio dinnanzi agli occhi di mio figlio. Allearsi con Freezer non è peggio che dover sottostare a tutte queste maledette divinità. Non saremo mai veramente liberi – pensò Re Vegeta. Le sue iridi nere divennero liquide.

“Su un pianeta che è stato travolto da una cometa” ribatté Bardack. Lasciò andare il mantello e Re Vegeta gli mise una mano sulla spalla.

“Se non fosse stato il mio fratellastro non avrei avuto questa pietà. E non l'avrò per Arigas” rispose. I suoi baffi tremarono.

“E suo figlio?” domandò Bardack.

“Resterà con noi. E' un neonato su cui non giace nessun fato, ma si chiamerà Calgare” rispose il re.

“Figlio di nessuno?” chiese il generale.

“Gli Tsufuru ci ridussero in schiavitù per una coda e dei capelli neri. Noi laveremo le loro colpe con il sangue, riprendendoci le tecnologie che mai vollero dividere con chi faceva parte della loro stessa razza. E chi non si ribellerà con noi, perderà la libertà se non la vita”. Decretò Re Vegeta. Bardack annuì.

“Come desidera, sua altezza” sussurrò con voce roca.

  
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