Una bugia. Ecco cosa la mia vita era diventata in quegli ultimi mesi. Cosa io l'avevo fatta diventare.

La mia vita non era che una bugia con la quale ingannavo me stesso e quanti mi circondavano.
Una serie di promesse lucenti come stelle nel cielo che non venivano mai mantenute. Promesse che si infrangevano l'una dopo l'altra senza fare nessun rumore e che tuttavia echeggiavano in lungo e in largo nei corridoi della mia mente.

La cosa peggiore non era il tradimento in se ma il mio insistere nel fare promesse. A mia discolpa, forse, potevo dire che io ci credevo. Promettevo perché una parte di me credeva davvero che un giorno sarei riuscito a tener fede alla mia parola. Promettevo perché mi dicevo che tutto quel dolore prima o poi sarebbe sparito lasciandomi libero di tornare a essere quello che ero stato solo fino a pochi mesi prima.

L'apatia che mi premeva addosso mi avrebbe lasciato anche lei e l'antica passione sarebbe ritornata a bruciare più forte di prima.

Il mio cuore non sarebbe più stato stonato come un organetto strappato da un bambino disattento e il mio cuore non si sarebbe più attorcigliato sprofondandomi nell'angoscia e nell'incapacità di agire.

Sarei tornato a essere il me stesso di sempre.

Un'altra promessa.

Una delle tante. Se fossi riuscito a mantenere questa avrei mantenuto anche tutte le altre.

Mi sarei rimesso in pari.

Ci credevo.

Volevo crederci.

Ma per ora ero ancora un funambolo in bilico sul filo dei miei sogni e delle mie paure.