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Autore: The life is a lie    15/03/2015    4 recensioni
Gli occhi scarlatti della rossa avevano ormai visto tutto ciò che per lei fosse sbagliato.
Era fuggita via da una realtà in cui non voleva esistere, pur passando anni lontani dal bagliore della luna, i ricordi riaffioravano, come poteva un amore così grande essere cancellato?
Poteva quella fiamma essere spenta dal semplice volere della piccola Fine?
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fine, Shade, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1 – The tears of the Past.
 
 
 
Regno Solare, un giorno normale si apprestava a scorrere tra le quattro mura di quel castello.
Nei corridoi d’ogni singola parte del castello, si poteva notare l’enorme via vai delle cameriere e dei maggiordomi. Erano solamente le sette del mattino, eppure il Regno Solare era già in moto, con ogni parte d’esso che lavorava ad ogni suo compito: dai paesani ai contadini, dal panettiere al fioraio, dalle cameriere ai cuochi, e dalla regina al re. Tutti sembravano svolgere i loro compiti a dovere. Dopotutto il regno Solare era un ingranaggio fondamentale per tutto il pianeta Wonder, e quindi era molto più lavorativo rispetto agli altri regni.
Nonostante tutti fossero completamente impegnati, due ragazze –dette anche le principesse meno principesche di Wonder- dormivano beatamente.
La gemella dai capelli azzurri, che ricordavano molto una tonalità del cielo di quella stessa mattina, dormiva composta, poggiata con la spalla destra sul morbido materasso, e con le mani sotto la piccola testolina. La si sentiva mugugnare qualcosa durante il sonno, seppur lieve, fu facile riconoscere cosa, anzi “chi” stesse sognando.
 
“Oh, principe Bright...” Seppur con gli occhi chiusi, si poteva facilmente immaginare gli occhi acquamarina della principessa diventare due cuori che battevano all’impazzata per il suo amato principe. Rein –nonostante tutti i segnali da lei mandati al suo amato principe- ancora aspettava che lui si accorgesse dei suoi sentimenti, ma era abbastanza speranzosa, e non si sarebbe lasciata abbattere così.
 
Un tonfo rimbombò per la camera delle gemelle, che fece sobbalzare la piccola Rein, che avrebbe volentieri ucciso colui che l’aveva ridestata da quel magnifico sogno. Ma, rendendosi conto di chi aveva provocato il tonfo, non si stupì più di tanto, e sul suo volto apparve semplicemente l’espressione di una sorella disperata, che voleva solamente rimanere a dormire e sognare il suo amato principe azzurro.
 
L’altra gemella –anche meno principesca di Rein- era caduta con la testolina a terra e, nonostante questo, dormiva ancora beatamente, con una goccia di saliva che le fuoriusciva dalla bocca.
 
“La torta alle fragole… è davvero buona, ma potrei provare quella al cioccolato?” Disse, allungando le mani nel nulla, come se stesse cercando di afferrare quella buonissima torta al cioccolato che, purtroppo per lei, le sfuggiva di mano ogni volta che tentava di afferrarla.
L’azzurra dovette tener freno a tutti i suoi istinti omicidi verso la sorella –che tanto l’avrebbe pagata più tardi-, si mise di fronte a lei, abbassandosi, l’afferrò gentilmente per le spalle, scuotendola.
 
“Fine! Fine, svegliati”, non sembrava voler cedere, possibile che il sonno di Fine fosse così pesante? Rein portò l’indice sotto il mento, come se stesse pensando e le balenò in testa una grande idea.
A quell’orario, il cuoco di corte, preparava delle brioche a cui Fine non avrebbe potuto di certo resistere. L’odore si propagava ogni mattina nell’intero castello e questo a Rein sarebbe stato d’aiuto. Rein si alzò, avvicinandosi al suo letto e, calzando le pantofole, si diresse vicino all’uscio della porta, spalancandola completamente. In modo tale che, Fine, sentisse quello squisito odorino.
Non perse tempo, non riuscì nemmeno a spiccicare parola, che la rossa si era svegliata e superò la sorella, correndo sicuramente verso le cucine reali. Rein sospirò affranta. Nonostante avessero ormai diciassette anni, Fine non era cambiata per niente.
 
[ … ]
 
 
Nel seguito della mattinata, le gemelle decisero di fare un giro per il paese; era da tanto che non uscivano dal castello, non perché non volessero, ma semplicemente erano state parecchio impegnate recentemente.
 
Rein era rinchiusa nel bagno da più di un’ora, e Fine era un po’ spazientita da ciò. Aveva bussato più di venti volte, ma l’azzurra non voleva saperne di uscire.
 
“Ti prego Rein. Muoviti! Quanto ci metti per pettinare un paio di capelli?!” sbraitò Fine, ormai al limite della pazienza, se la gemella avesse continuato così, di sicuro non sarebbero uscite nemmeno per la fine di quell’anno.
 
“Ahh, Fine aiutami! Ho uno stupido nodo che mi sta facendo malissimo! Non riesco a scioglierlo!” Rein si stava, letteralmente, tirando i capelli con la spazzola; quel nodo proprio non voleva andare via. Ormai al limite della sopportazione, Rein prese delle forbici da un mobile nel bagno, e si tagliò la ciocca contenente il nodo.
 
No, non era stata una buona idea.
 
L’urlo dell’azzurra si propagò per il tutto il castello –e Fine era quasi sicura che si fosse sentito persino nel regno della Luna-, e la povera Rein aprì violentemente la porta, con le lacrime agli occhi, mostrando alla sorella il guaio che aveva combinato.
 
“Fine! Fineeeee! Ho tagliato male la ciocca, ed ora mi sono rovinata tutti i capelli! Come faròòòòò!”
Fine poggiò la mano sulla testa di Rein, rassicurandola. L’errore non era irreparabile e, con una buona mano, si sarebbe potuto sistemare tutto. Senza dire troppe parole, Fine trascinò nuovamente Rein in bagno, la fece sedere su una sedia e prese le forbici.
 
“Lascia fare alla tua sorellina, sistemerò tutto”, fu l’unica cosa che uscì dalla bocca della rossa, che si mise al lavoro.
 
Passò circa una mezz’ora, e Fine era soddisfatta del suo lavoro. Rein aveva tenuto gli occhi chiusi per tutto il tempo, su ordine della sorella.
“Ora puoi aprire gli occhi, dimmi che ne pensi”, Rein si alzò dalla sedia, uscendo dal bagno e dirigendosi di fronte all’enorme specchio che c’era nella loro camera, e si stupì di ciò che vide.
I capelli azzurri, che fino ad ora lei non aveva mai tagliato, le ricadevano gentilmente sulle spalle, e la frangia era stata tirata di lato.
Si sentì completamente diversa, era sicura che stesse per esplodere di felicità. Fine la fissava dall’uscio del bagno, e fu soddisfatta di vedere la sua amata sorella sorridere.
“Sei stata fantastica! Non mi sono mai sentita così carina prima d’ora. Grazie mille! Come ringraziamento ti offrirò dei dolci appena scenderemo in paese.”
La rossa non poté che esserne felice, e non rifiutò il regalo.
Entrambe si diressero nel salone del castello, dove c’era l’uscita.
Toulouse ed Elza erano seduti sui rispettivi troni, e salutarono le figlie non appena le videro.
 
“Ragazze, andate in paese? Non fate tardi, ricordatevi che stasera c’è una festa nel regno della Luna per festeggiare il compleanno della figlia di Moon Maria, e voi di certo non potete mancare”.
Disse Elza, guardando le figlie. Rein era felicissima, avrebbe potuto rivedere il suo principe, e avrebbe ballato di certo con lui. Fine non sapeva se esserne triste o felice, optò per la prima opzione, soprattutto dopo la sua ultima visita al Regno della Luna; non ci metteva piede da quel giorno, quel giorno di cinque anni fa.
 
 
-Flashback.-
 
Fine era pronta. Finalmente si sarebbe dichiarata a Shade. Dopo la fine dell’accademia, lui e lei erano diventati ottimi amici, e sentiva che poteva dare quella “marcia in più”.
Non ci pensò due volte, si catapultò nel regno della Luna. Salutò velocemente Moon Maria, e poi andò nella camera del principe.
 
Sai Fine...
Forse avresti dovuto bussare.
 
Sì, Shade c’era. Era avvinghiato ad una ragazza, che stava baciando appassionatamente.
 
Mirlo e Shade.
Mirlo e Shade.
Mirlo e..
Shade.
 
Quando il principe la notò alla porta, era già troppo tardi. Fine stava dando vita a tutte le sue forze per non urlare e piangere davanti ai due. Si era sbagliata, aveva pensato che tutti i gesti di Shade, tutte le parole che le aveva detto alla fine dell’accademia, quando aveva sconfitto il fiore dell’infelicità insieme a Rein,significassero qualcosa. Erano tutte bugie?
“Fammelo rivedere, fammi rivedere il tuo sorriso ancora una volta”, questo le disse, quando le era stata risucchiata la felicità dal Fiore. Fine pensava fosse un segno. Un segno per farle capire che lei fosse anche fin troppo importante per lui.
Aveva... frainteso.
Il suo cuore era straziato dal dolore, diventò talmente pallida da far invidia ad un cadavere.
“Fine..” Uscì questo dalla bocca di Shade. Il suono della sua voce quando pronunciava il suo nome, era bellissimo. Lo avrebbe registrato, ed ascoltato ore ed ore.
“Fine, Fine!” Stavolta era stata Mirlo a parlare, abbracciando l’amica e dandole il benvenuto.
“Cosa ci fai qui? Mi dispiace, ci hai colto in un momento un po’ imbarazzante...”. Disse Mirlo, arrossendo.
“Ho notato…” Disse Fine in un flebile sussurro, la voce le era morta in gola, non riusciva a parlare.
“Fine, sei pallida, stai male?” la principessa del regno della Goccia era davvero preoccupata.
La rossa non rispose, non ce la faceva; ma ebbe la forza di dissentire col capo, scuotendo la testa.
“Comunque ti starai chiedendo del perché del bacio, suppongo. Sai, io e Shade abbiamo deciso di fidanzarci!”
 
Ed è qui, che il cuore della rossa era ormai andato in mille pezzi; ma doveva dire qualcosa, no…?
 
“Oh… uhm, tanti auguri”, e fece un sorriso. Era il sorriso più forzato che avesse mai fatto in tutta la sua vita.
 
Shade non si era mosso, era stato tutto il tempo a fissarle.
Fine non ce la fece più. Avere addosso lo sguardo del cobalto, proprio in quel momento, era una tortura. Senza pensarci due volte, prese tutte le forze rimaste e scappò via, lontana da quel castello.
Lontana dal Regno della Luna.
Lontana da Shade.
 
-Fine flashback.-
 
 
“Fine?” Nel mentre Fine ripensava a tutto questo, non si era nemmeno accorta che era già passata tutta la mattinata, e che oramai erano le tre passate.
Rein sapeva cosa stava succedendo alla sorella, lo sapeva benissimo. Era disperata quando vide la sorella in lacrime sul letto, che stringeva il cuscino affogando tutto il suo dolore. Rein era a conoscenza dei sentimenti che Fine provava verso Shade; e l’aveva praticamente costretta a raccontarle tutto ciò che aveva visto alla sua visita nel regno della Luna.
L’azzurra non aveva mai visto la gemella in quello stato, e si era ripromessa di proteggerla a tutti i costi dopo quell’esperienza.
Ma nonostante fossero passati cinque anni,
Fine non aveva mai dimenticato Shade.
Non lo avrebbe mai dimenticato.
Fine amava Shade, lo amava come non aveva mai fatto, e come non avrebbe mai amato nessun altro.
 
 
 
 
 
 
A.A. (Angolo Autrice)
 
Ehi, bella gente (?)
E’ da molto che non mi faccio sentire! Purtroppo ho avuto vari problemi in casa, tra trasloco, scuola, le vacanze, uscite e roba varia, non ho avuto nemmeno il tempo di respirare. Ma ora eccomi qui! Con una long-fic. E’ la prima che scrivo, ed oltretutto sono un po’ raggrinzita, ma avevo bisogno di scrivere una cosa del genere, la mia ispirazione me lo imponeva. :’)
Beh, spero sia di vostro gradimento! Accetto anche critiche, magari per qualche errore da me non visto, o cose del genere. (?)
Vedrò di aggiornare ogni tre giorni(o almeno una volta a settimana).
Vi ringrazio per aver letto!
 
The life is a lie. 
  
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