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Autore: Shetani Bonaparte    16/03/2015    0 recensioni
"Ehy, coso, che ti prende?" chiede, vedendoti giù di morale.
Hai paura, una paura folle. E sai di sbagliare, lo sai ma non puoi farci niente; lui è a pochi centimetri da te, è tranquillo, tu hai trattenuto tutti i tuoi sentimenti per troppo tempo e ora, semplicemente, scoppi.
Lo strattoni verso di te, gli sollevi la maschera quel tanto che basta e lo baci.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'I love you, Mr. Wilson'
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Riprendo in mano questa serie dopo troppo tempo, lo so, ma boh, ci ritorno (le altre due le trovate nella sezione "Fumetti Americani - altro")
So che Deadpool non è ben analizzato, ma mi sono concentrata su Bob.
Spero vi piaccia.
Un bacione,
Shetani 
 
 
 
 
CRETINO
 
Allora.
Ci sono un cretino e Deadpool in biblioteca...
No, non è l'inizio di una barzelletta, e sì, il cretino sei tu.
E lo sei perché... beh, davvero sei così idiota da accompagnarlo in biblioteca alle... - che ore sono? - alle cinque e mezza del mattino?!?
Okay, è per un suo incarico - che dubiti abbia a che fare con delle riviste pornografiche - ma lui odia leggere. E dubiti che, ora che ha lasciato perdere le riviste, possa leggere un libro al contrario.
Quella biblioteca è veramente raffinata: è enorme, con un design seicentesco, con una zona bar e un salottino con un bel camino, delle poltroncine e dei morbidi divani.
Ti appallottoli su un divano e, ti dici, con la pila in mano, leggerai qualcosa.
 
Due ore dopo siete tornati nel suo appartamento.
Deadpool è in vena di smancerie, dopo aver letto 'Cinquanta sfumature di grigio', e anche di donne, ma ha sonno, quindi...
Che poi... beh, non hai intenzione di indagare su che utilità abbia quel libro per una missione.
"Ehy, coso, che ti prende?" chiede, vedendoti giù di morale.
Hai paura, una paura folle. E sai di sbagliare, lo sai ma non puoi farci niente; lui è a pochi centimetri da te, è tranquillo, tu hai trattenuto tutti i tuoi sentimenti per troppo tempo e ora, semplicemente, scoppi.
Lo strattoni verso di te, gli sollevi la maschera quel tanto che basta e lo baci.
Non è niente di che, è un bacio a stampo, ma sei così felice - e spaventato - che le gambe ti tremano.
Poi, ancora aggrappato a lui, nascondi il viso nell'incavo del suo collo e scoppi a piangere.
Che farà ora? Ti manderà via? Ti picchierà? Non vorrà più vederti?
Probabile.
Che dicevo, prima? Che sei un cretino.
Ti manca il respiro, i tuoi verdi occhi bruciano di salate lacrime. E lui non fa niente.
Improvvisamente ti afferra e ti stringe a se, allacciando le braccia ai tuoi fianchi, e poggia la fronte sul tuo petto. Mormora qualcosa.
"Cosa?" chiedi.
"Tette. Poche tette"
Oh, ora hai la conferma che, quando ve ne eravate andati, il bar della biblioteca fosse davvero un po' più vuoto. È ubriaco come una spugna.
Almeno non ricorderà niente.
"Mr. Wilson, ti conviene andare a dormire" dici. Annuisce e ti trascina in camera con lui.
Lo sai che lo fa solo perché è ubriaco, che poi, una volta sveglio, non si ricorderà del bacio e ti mollerà come minimo un cazzotto per aver dormito con lui, ma tu sei un cretino e lo segui ugualmente.
 
Apri gli occhi e sono le tre del pomeriggio.
Sei rannicchiato contro il suo petto, le gambe incrociate a circondare il suo bacino ed una mano a stringere il suo costume, dietro le scapole, come se non volessi lasciarlo scappare - che, in effetti, non è del tutto errato.
Ti alzi in fretta, attento a non svegliarlo. Ti stiracchi come un gatto e ti dirigi in quella che lui considera la camera degli ospiti. Ti togli la divisa da Agente dell'Hydra, tanto sei in casa - sua... ma dettagli - e indossi una maglietta a maniche corte verde su cui campeggia una bianca scritta - 'I hailed Hydra before it was mainstream -, dei larghi e comodi pantaloni neri, un paio di calzini e delle ridicole pantofole a forma di rana.
Sì, sei uno sfigato allucinante.
Ti decidi a raggiungere il salotto solo quando Mr. Wilson ti sbraita di andarci subito, che ha fame e devi cucinare.
Dopo essere inciampato sulle tue stupidissime pantofole, razza di idiota, aspetti che la tua faccia sbatta a terra; ma non succede perché... perché sei caduto addosso a lui.
Ti guarda e sì, sei quasi sicuro che sotto quella dannata maschera rossa e nera abbia un'espressione corrucciata. Deglutisce... no, forse non è corrucciato, ma... imbarazzato?
Boh, per la prima volta in tanti anni non riesci a vedere oltre quel fastidioso pezzo di stoffa. E la cosa non ti piace affatto.
Come non ti piace come ti spintona malamente via, quasi come se gli facessi schifo.
Per un attimo ti preoccupi ma poi inizia a comportarsi come al suo solito. Sai, con quel suo modo di fare sprezzante e demenziale.
Per il resto della giornata non ti parla. A dire il vero non parla affatto, per la prima volta da quando lo conosci sta in totale silenzio.
Tu non sei da meno, però: rimani appollaiato sul divano a preoccuparti e a pensare.
Non era tanto ubriaco come credevi? Ricorda tutto? Ti odia? Gli fai schifo? E mille altre domande ti passano per la testa.
Per altri tre giorni non cambia nulla, poi decidi che vuoi cambiarle te, le cose.
"Addio, Mr. Wilson. Spero che ci rivedremo"
Lui grugnisce in risposta, guardando la televisione, ignorandoti.
E ci rimani male, senti il tuo - stupido - cuore che si spezza - e per chi, poi? Per un uomo che ti dice che sei il suo unico vero amico ma che poi non si fa sentire per mesi, e solo se gli servi, che non esita a picchiarti o spararti, per Deadpool.
Ti chiudi la porta alle spalle, ti lasci dietro l'unica parte buona - o forse la meno brutta - della tua vita.
Te ne vai con la valigia tra le mani e, nonostante tu ti sia portato via ogni cosa, ti sembra che non sia così.
Ti sei dimenticato là dentro il cuore, cretino.
  
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