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Autore: Maria_2015    16/03/2015    0 recensioni
"Non so cosa credi di essere venuta a fare qui, forse a mangiare carne comodamente seduta su un trono d'argento o forse credi che due paroline messe a cazzo e un paio di mossette possano addomesticarmi. Ma questo è il mondo reale, sarà pure una merda, e su questo non ho niente da obbiettare, ma ci dobbiamo adeguare lo stesso. Quindi tira fuori le palle e affrontalo, oppure trovati un azzannatore e vivi con lui la tua appassionante storia d'amore ragazzina, perché è ora che tu decida da che parte stare. Vivi o azzannatori? Perché se decidessi di ammazzarti e per uno sfortunato caso non dovessi beccare il cervello, non credere che avrò la clemenza di farlo io al posto tuo. Quindi scegli e cerca di farlo in fretta perché non ho tempo da perdere con una mocciosetta che non sa distinguere una bambino da un zombie."
Il mio cervello è letteralmente in stand-by e non so cosa pensare.
Non solo di lui, anche di me stessa.
È vero, devo fare una scelta.
La vita infondo è come una delle piccole sfide che affrontiamo ogni giorno.
Possiamo scegliere di affrontarla o aggirarla.
Io scelgo la libertà, scelgo la vita, scelgo di provarci.
Genere: Azione, Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Daryl Dixon
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Ciao a tutti! Mi scuso per l'enorme ritardo di pubblicazione. Ho avuto alcuni problemi che non sto qui ad elencarvi. Questo è il nuovo capitolo!! Anche se può sembrare un po' piatto è molto importate. Anna cerca di capire Daryl, di fare progressi, ma si trova ogni volta punto e accapo :(
Commentate e ditemi che ne pensate :D



Dopo quella sera non so perché ma sento di dovergli delle spiegazioni.
Aspetto di rimanere da sola con Daryl per potergli dire che ho capito, che ho scelto.
Poi un dubbio mi balena nella testa: e se non gli importasse?
Da quando sono arrivata lui non fa altro che farmi intendere questo, però il discorso di ieri è stato parecchio strano.
Alla fine decido che sono da ricovero nel reparto "irrecuperabili" perché sto dando di matto per una conversazione.
È proprio questo che riesce a fare Daryl: ti fa dubitare delle tue certezze mettendo vero e proprio caos dentro la tua testa.
Alla fine decido di non parlare al "tizio pericoloso con la balestra" e ignorare ciò che era avvenuto la sera precedente.
"Esattamente, dove stiamo andando?" chiedo a Mike, improvvisamente consapevole di non saperlo.
Ci siamo rimessi in marcia la mattina dopo sul tardi.
Daryl cammina avanti e, come sempre, noi lo seguiamo a distanza di sicurezza.
"In realtà non ne ho idea... So solo che qualche giorno fa abbiamo abbandonato il bosco perché non era abbastanza sicuro: alberi dappertutto e neanche un posto dove stare. Credevamo che la strada fosse più pericolosa ma abbiamo voluto tentare lo stesso e direi che non e andata male!" e fa un gesto con la mano per indicare me.
Gli sorrido, Mike è molto dolce, mi mancava avere un amico.
"Però Daryl deve tornare nella foresta per cacciare, quindi che senso ha?" chiedo perplessa.
"Non so, ma ho l'impressione che preferisca stare da solo quando va a caccia. È tipo un qualcosa di spirituale per lui, o almeno credo."
"Daryl non mi sembra un tipo spirituale" obietto.
"Naaa, forse hai ragione! Era solo un' impressione."
A volte Mike mi sorprende, riesce a capire cose che gli altri non vedono.
Anche lui ha il potere di mettere caos nella mia testa, però in senso buono. 
Mi aiuta a riflettere e a osservare meglio quello che mi circonda, come lo strano carattere di Daryl.
È assurdo come riesca a pensare fuori dagli schemi.
Camminiamo ancora per qualche chilometro, poi iniziamo a vedere sempre più spesso macchine abbandonate per strada. 
Perlopiù all'interno ci sono azzannatori o morti, nel senso morti morti.
È orribile vederli schiacciati contro i finestrini delle macchine a fare strani versi, intrappolati in un corpo che ormai non gli appartiene più.
Ho contato una cinquantina di macchine sparse qua è la per la strada nel giro di un chilometro.
Sono sempre di più e noto che Daryl comincia ad agitarsi.
Anche da questa distanza riesco a vedere i suoi muscoli contrarsi, il corpo irrigidirsi visibilmente e i sensi acutizzarsi.
Poi si ferma di scatto, si gira verso di noi e parla.
"Dobbiamo tornare nella foresta, muovetevi."
All'inizio non capiamo, poi avanzando di qualche passo vediamo un ingorgo di macchine.
Sembrano formare una fila infinita.
"Non capisco, possiamo attraversarla facilmente passando fra una macchina e l'altra..." dico ad alta voce senza riflettere minimamente. 
Eppure so che c'è qualcosa di orrendamente pericoloso. 
Ma certo, se passass...
"Usa la testa per una volta bimba!" i miei pensieri sono interrotti da un agitato, sbraitante, nervoso Dar... "Mettiamo che dentro ogni macchina ci sia un azzannatore, per difetto ovviamente, perché non stiamo contando le famigliole felici partite per un bel viaggetto alle Hawaii. Ora pensa a quante probabilità ci siano che le urla disumane di quelli intrappolati in macchina attirino altri azzannatori. E poi ci siamo noi che saltelliamo felicemente a braccetto fra l'ingorgo. Ora hai capito, cazzo?! Oppure vuoi un bel disegnino?!" 
Controlla la rabbia Anna.
Nonostante la mia furia dentro, riesco solo a rispondere con un timido "Si, ho capito".
Quella vocetta spezzata non so da quale angolo della mia mente sia uscita, perché non rispecchia assolutamente il mio stato d'animo attuale.
Lui si gira e gli sono solo grata di non aver infierito oltre, sono stanca e affamata e non riesco a ragionare lucidamente.
Si, lo so, me la sto prendendo con me stessa per non avergli risposto con più freddezza e distacco.
Ora penserà che me ne freghi veramente qualcosa di quello che dice, e per questo prospetto che sarà ancora più stronzo con me.
Non che m' importi, appunto.
Ok, mi sto contraddicendo da sola ma tanto questa conversazione è solo nella mia testa.
Faccio un respiro profondo e seguo Daryl e Mike verso la foresta che dicono si trovi a ovest, cioè alla mia sinistra.
Camminiamo scavalcando i guardrail e procedendo a rilento.
Di fianco a noi ci accompagna, anche per larghezza, la fila di macchine.
Dopo una decina di chilometri la foresta ci compare improvvisamente davanti.
Non credevo sarei stata così felice di rivedere un po' di verde.
Scavalchiamo l'ultimo guardrail e ci ritroviamo circondati da arbusti altissimi e un accenno di erba in terra.
Guardo la foresta, l'aria sembra già più pulita.
Mi accorgo che Mike e Daryl mi stanno guardando e io, come una scema, sto impalata a fissare le foglie e il muschio morbido sugli alberi.
Ma non me ne vergogno, non m' importa se loro credono che sia pazza.
Perché ora mi accorgo che l'unica cosa veramente viva in questo mondo di merda non siamo noi o gli azzannatori, ma questa foresta, la natura stessa.
Avrebbe continuato a vivere all'infinito, a riprodursi, a crescere, a dominare su ogni razza esistente.
Fragile come un ramoscello ma allo stesso tempo indistruttibile come un uragano.
Perciò in questo istante mi sento viva, veramente viva e voglio fingere di essere sola, per un istante.
Respiro a fondo finchè l'aria non comincia a spingere così insistentemente nei polmoni da far male. 
Immagino che ora Daryl dirà qualche cazzata.
Ma tiene la bocca chiusa, e questo è il massimo che posso aspettarmi da lui, quindi dentro di me lo ringrazio per non aver rovinato questo momento.
Dopo proseguiamo addentrandoci sempre di più nella foresta.
I miei occhi registrano ogni cosa che vedono come nuova, e lo stesso fanno le mie orecchie e il mio naso.
Cammino immagazzinando più ossigeno possibile che sembra rimettermi in forze.
Ma la verità è che abbiamo bisogno di mangiare e Daryl non sembra curarsene.
Lo so, sono egoista a pensarla così.
Se non ci fosse lui mi ritroverei a brucare l'erba per disperazione.
Nel primo pomeriggio ci accampiamo sotto un albero mentre Daryl va a caccia.
Io e Mike ci siamo comodamente seduti, quando l'altro attira la mia attenzione con un fischio.
Alzo lo sguardo aspettandomi chissà quale predica assurda.
"Tu, ragazzina, vieni con me" rimango ferma dove sono credendo sia uno scherzo.
Perché Daryl avrebbe bisogno del mio aiuto per la caccia?
"Oh scusami, forse sei troppo stanca! Allora riposati pure!" mi parla con una voce così dolce che quasi ci casco prima di ricordarmi con chi sto parlando.
Ignorando il suo tono ironico mi alzo e lo seguo fra l'erba ormai diventata alta fino alle ginocchia lasciando da solo Mike.
Proseguiamo in silenzio.
Voglio sapere perché mi ha portata con lui, so che non gli piace la mia compagnia e forse neanche quella umana in generale, quindi ci deve essere un motivo se sono lì.
Mi da le spalle, cammina curvo sulle ginocchia con la balestra pronta a scoccare la freccia.
L'aria sembra ferma, nonostante i nostri corpi che la smuovono continuamente.
Vedo i capelli unti di Daryl appiccicarsi sempre di più alla nuca, la sua camicia alla quale sono state private le maniche, bagnarsi di sudore.
A differenza sua produco un irritante scoppiettio quando cammino, è come se fossi solo io ad avere sotto i piedi mezza foresta rinsecchita.
Ma quello che mi irrita di più è il suo silenzio! Mi andrebbe bene anche se ora si voltasse per urlarmi contro a causa di tutto il chiasso che faccio.
Ma no! Il so-tutto-io ora se ne sta zitto.
Quando arrivo al confine fra la pazzia e la realtà, si decide finalmente a parlarmi, e sono sicura che abbia apprezzato il mio silenzio fino ad ora.
"Ho visto come hai guardato oggi la foresta" dice restando concentrato nella caccia.
Improvvisamente sento la testa scoppiarmi per tutte le cose che mi sto tenendo dentro.
"Solo questo?! Però di certo non posso aspettarmi una confessione più profonda da uno che mi insulta quotidianamente" dico improvvisamente liberata dai miei pensieri.
"Scusami?!"
"Daryl... Io non riesco a capirti!" dico quasi supplicandolo "Non so se questo è il tuo modo di fare amicizia o vuoi solo farmi impazzire".
"Dio, sembra ti abbia chiesto di sposarmi" mi prende in giro.
"Dico solo che..." sussurro imbarazzata "...mi hai trattata da schifo e ora fai finta di niente".
Arrossisco e sono felice che lui non mi possa vedere.
Non risponde e comincio a credere di aver detto qualcosa di sbagliato.
Il colmo... IO avrei detto qualcosa di sbagliato?
Basta, non ho abbastanza energie per sostenere un litigio anche con me stessa.
"Cos'hai scelto?" chiede improvvisamente.
Allora è quello il punto a cui vuole arrivare. Forse un po' gli importa di me...                        A questo pensiero mi sento un po' strana, quasi sollevata.
Con un sorriso ampio stampato in faccia dico "Be... Ci ho pensato e devo dire che sono stata una vera stupida con il bambino... E si... tutto il resto. Adesso sono determinata, adesso ho capito... Grazie a te".
Dopo le mie parole sembra molto a disagio.
Sono stata sincera, nonostante Daryl non mi piaccia per molti versi, quello almeno glielo devo riconoscere.
Lui mi ha aiutata. 
Ecco, l'ho detto.
"Pensi che l'abbia fatto per te, eh?" dice improvvisamente divertito.
"Be'... Io...".
"Non ci arrivi proprio?" dice dandomi sempre le spalle "se avessi scelto la morte saresti stata un peso in meno per me".
Mi irrigidisco, la mia mente comincia a pensare come venire fuori dalla conversazione con un minimo di dignità ancora intatta.
"Sai, comunque non c'è niente di male ad aiutare una persona! E che ti piaccia o no, tu l'hai fatto! Mi dispiace molto ma penso proprio che ora dovrai convivere con questo peso!" nonostante tutto arranco tra le mie parole.
"Pensala come vuoi, per me sei solo una bocca in più da sfamare" dice tranquillamente, per niente toccato dal mio "discorso strappalacrime".
È assurdo! Sembra divertirsi a far soffrire le persone.
Sento un brivido dentro che mi percorre da cima a fondo.
Basta, deve essere chiaro con me.
Allora accelero il passo e mi piazzo davanti a Daryl che mi squadra irritato da cima a fondo con la fronte corrugata.
"Daryl... Non pretendo di piacerti, né di farti pena. Se sono un problema reale per il tuo fan club di sopravvissuti-mangia-scoiattoli, dillo senza mezzi termini e frecciatine varie perché io sono un essere umano" sbuffa "Si, esatto! Un essere umano come te. E se ti è rimasto un briciolo di stabilità in testa preferirei che fossi sincero con me".
"Che fai ora? Ti metti a piangere?" sbotta.
Effettivamente non mi sono accorta di star piangendo.
Però non sono lacrime di tristezza o gioia, bensì di liberazione e quello è il mio modo di sfogarmi, che a lui piaccia o no.
"Tu rappresenti un problema reale solo per te stessa piccolina" dice e prosegue superandomi con una spallata.
Per quanto potesse essere stupido, però, mi sentivo sollevata dal fatto che non mi avesse cacciata. 
Questo significanche c'è rimasta un po' di umanità in lui.
Dopo qualche minuto si volta verso di me e rimane molto sorpreso dal vedermi sorridere, glielo leggo in faccia.
"Sei incredibile..."
Non so se sia un complimento, anzi sono convinta di no.
"Credo sia una cosa genetica: più cercano di abbatterti, più ti rialzi velocemente, pronta a spaccare culi zombie e umani".
Sorrido ancora di più, consapevole di essere sopravvissuta ad un'ora da sola con Daryl.
Al ritorno troviamo Mike ancora seduto sotto la quercia.
Appena ci vede si stupisce nel constatare che sono ancora viva.
Il "nostro" bottino è di ben quattro scoiattoli!
"Ciao Mike!" dico, felice di rivedere qualcuno di normale.
"Anna! Tutto bene?" è visibilmente preoccupato.
"Si, tu invece? Sei pallidissimo..." mi rendo improvvisamente conto che Mike ha proprio una brutta cera.
"Ah si si, un po' d'appetito" dice sforzandosi di sorridere.
Vedo Daryl, alla mia destra, che lo guarda torvo.
Spero che non combini un altro casino accusandolo di chissà cosa.
Lo ignoro e mi siedo vicino a Mike che durante la nostra assenza aveva acceso un bel fuoco.
É completamente buio, solo qualche scintilla staccatasi dalla fiamma gialla illumina i nostri volti.
Anche dopo uno scoiattolo intero, Mike non sembra migliorare.
Allora tento di convincere Daryl a cucinare anche il quarto ma non vuole saperne.
Ho paura che se non si rimette completamente in forze domani non riuscirà nemmeno ad alzarsi in piedi.
Ma l'arciere è fermo sulla decisione di tenere lo scoiattolo per il giorno dopo, nel caso il cibo dovesse scarseggiare. 
E chi c'ha voglia di discutere?! Io no di certo.
Faccio il doppio turno di guardia, sostituendo Mike, Daryl ovviamente non ha voluto spartirlo.
Infatti durante la notte le sue condizioni peggiorano: trema e la fronte gli scotta terribilmente.
Mentre Daryl fa la guardia io cerco di calmarlo, ma è tutto inutile.
"Daryl... Dobbiamo fare qualcosa" gli sussurro.
"Dagli qualche bacino e vedrai che starà meglio" sbotta.
Non posso credere che non gli importi!
"Cosa? Tu pensi che stia così fra noi?"
"Ma dai! Si vede lontano un miglio. Fate tutto il giorno i piccioncini sfortunati".
"Tu hai la minima idea di dove ci troviamo Daryl?" chiedo irrigidendomi improvvisamente.
"Che vuoi dire?"
"T'immagini cosa succederebbe se la gravità venisse alterata?"
"Non ho voglia di ascoltare una lezione di scienze, ragaz..." sono io ad interromperlo questa volta.
"...Se la gravità venisse alterata si sconvolgerebbe tutto. Ogni cosa nella quale crediamo diverrebbe infondata. È questo che è successo, dobbiamo ricominciare da capo, non abbiamo più le basi. Dobbiamo ricostruirle diversamente a fine di sfruttare la gravità a nostro vantaggio" parlo in tono supplichevole, sperando che lui capisca.
"Minchiate... La vuoi sapere una cosa? Comunque la metti siamo sempre qui, siamo sempre noi."
"Si ma sarebbe diverso! Daryl apri gli occhi! Vivi, non sopravvivere" lo guardo negli occhi, cercando un po' di buonsenso al quale aggrapparmi.
"No Anna, aprili tu" si alza da terra e si addentra nelle foresta.
...Ma non lo trovo.
Allora torno vicino a Mike ormai quasi delirante.
Lo abbraccio cercando di fermare i suoi tremiti e mi addormento fra le lacrime.
Ad un certo punto mi calma solo il pensiero, per quanto insignificante, che è la prima volta che mi chiama con il mio nome.
   
 
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