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Autore: DirceMichelaRivetti    17/03/2015    1 recensioni
Il titolo non so quanto sarà realmente attinente alla fanfic.
La mia idea è di immaginare il continuo della serie, per cui vari misteri da affrontare per i protagonisti e, soprattutto, ancora una volta gli intrighi di Dulaque.
Voglio anche valorizzare e dare maggior spazio alla componente arturiana che permea la serie.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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“Credevo fossimo in missione diplomatica.” disse Eve, con tono alquanto seccato.

“Infatti, lo siamo.” le rispose Flynn, guardandosi attorno per studiare la situazione.

“Allora perché siamo circondati da esseri che ci vogliono uccidere, anziché essere seduti attorno ad un tavolo?”

“Sbaglio o sei un ex colonnello?! Tu dovresti essere a tuo agio in uno scontro, non io!”

Eve scoccò un’occhiataccia all’uomo e poi gli disse: “Va bene, hai ragione, meglio non discutere, mentre si è sotto attacco. Dimmi solo come si neutralizzano questi cosi!”

“Sì, dammi un attimo.”

“Non lo abbiamo!” replicò la donna, sparando qualche colpo.

Flynn e il suo Guardiano si trovavano in una strana vallata stretta tra i coni di vulcani inattivi nella penisola di Leizhou, in Cina. Il luogo era particolare, non solo perché una fitta coltre di fumo lo ricopriva e il terreno pareva di rubino, ma soprattutto per il grande cancello serrato davanti ad una grotta. Massiccio, imponente e tutto di diamanti, era il Long Men, il cancello dei draghi.

Flynn, ritenendo inaffidabile il signor Drake, aveva deciso di andare a parlamentare personalmente col Drago Volante, doveva dunque recarsi presso la residenza dei Draghi Orientali che si trovava proprio quel massiccio di vulcani. Flynn ed Eve avevano viaggiato a lungo per raggiungere quel luogo: non avevano potuto usare la porta di Jenkins poiché sarebbe stato molto irrispettoso nei confronti dei Draghi che avrebbero reagito molto male, se qualcuno avesse fatto irruzione nel loro regno. Il Bibliotecario aveva dovuto viaggiare in segreto, per evitare che Dulaque o qualcun altro tentasse di sabotare la sua missione, questo gli aveva fatto perdere molto tempo, oltre ai giorni che aveva passato sul confine di quelle terre, in attesa del permesso di recarsi al cospetto del Drago Volante.

Flynn ed Eve avevano atteso alcuni giorni, prima di ottenere il permesso, e ne avevano approfittato per passare un poco di tempo assieme come una coppia normale, senza mostri da dover affrontare. Ora, erano tornati alla loro normalità: a metà della valla che si apriva davanti al cancello Long Men, erano stati circondati da esseri incredibili: orribili cavalli rettili, coi musi larghi e i denti acuminati, criniera aguzza, grandi corna, code serpentesche o di pesce, circondati da fiamme.

Questi esseri li avevano subito aggrediti.

Qilin. Sono sorte di chimere della mitologia cinese e giapponese …”

“Questo non mi è utile, Flynn.”

“Ci sono varie sottospecie … Jin, Ming, Qing …”

“Non mi interessa il loro albero genealogico, voglio sapere come si uccidono!”

“Ci sto pensando, ci sto pensando!” protestò freneticamente il Bibliotecario.

“Allora, sono della famiglia dei draghi, ma teoricamente dovrebbero essere innocui, sono simbolo di buon auspicio, è strano che ci attacchino.”

“Beh, porteranno fortuna a qualcun altro, a noi no di certo.”

“Ci sono, ci sono! Metti via la pistola.”

“Cosa?!”

“Non serve. Con le mani fa tipo il segno delle corna, però col pollice aperto; urla più forte che puoi e tieni la lingua fuori.”

“Oh, come ad un concerto metal, d’accordo.”

Flynn e Eve erano schiena contro schiena, entrambi sollevarono le braccia e mostrarono bene le mani nel gesto delle corna e gridando a squarciagola, quasi ruggendo.

I qilin si arrestarono, si scambiarono qualche occhiata, poi voltarono le spalle ai due umani e fuggirono.

“Wow, non credevo avrebbe funzionato.” commentò Flynn, una volta certo di essere al sicuro.

“Cosa?!”

“Era un esorcismo della tradizione buddista, non ero sicuro funzionasse, di solito si usa solo con demoni ma … per fortuna ha cacciato anche i qilin.”

“Mi spieghi, adesso, per quale motivo abbiamo dovuto attendere l’autorizzazione di recarci nel regno dei Draghi, se poi siamo stati attaccati?”

“Beh, ecco, i draghi ci hanno garantito sicurezza nel loro regno e noi dobbiamo ancora entrarvi. In questa zona, la protezione non è garantita.”

“Mi stai prendendo in giro?”

“No, purtroppo: i draghi non possono dire bugie, quindi sono diventati degli abilissimi sofisti. C’è da ringraziare il cielo che non possano laurearsi in legge e fare gli avvocati.”

“Perché i qilqualcosa ci hanno attaccati?”

“Non ne ho idea, te l’ho detto: dovrebbero essere benevoli.”

“Già, c’è sempre quel condizionale che ci frega.”

“Sbrighiamoci a raggiungere il Long Men, prima che ritornino o arrivi qualcos’altro.”

Il Bibliotecario e il Guardiano si affrettarono per arrivare al cancello: era chiuso e non vi era nessuno.

“Drago Volante!” iniziò a gridare Flynn, guardandosi attorno “Sono il Bibliotecario!”

“Perché si fa chiamare ‘Drago Volante’? Tutti i draghi volano.” commentò Eve a voce bassa.

“Non tutti, quelli orientali raramente.” le spiegò Flynn, prima di riprendere a chiamare a gran voce.

Pochi istanti dopo, il cancello iniziò ad aprirsi e come dal nulla apparve un draghetto, alto appena tre metri e lungo una decina, tutto di colore giallo, tranne la criniera e i baffi verdi.

“Il Drago Volante la sta aspettando, Bibliotecario, mi segua.”

Flynn annuì e ringraziò, poi assieme ad Eve seguì il drago che li guidò attraverso un grande tunnel buio che scendeva in profondità. Camminarono per almeno dieci minuti, prima di vedere una luce ed entrare, in fine, in una immensa caverna che si estendeva per almeno cinque chilometri ed era alta un paio; lungo le pareti c’erano altre gallerie che portavano ad altre caverne; il tunnel era buio, lì invece c’era una strana luce endogena.

Flynn notò subito che al centro di essa vi era una grande colonna, attorno alla quale era ritorto, maestosamente, il Drago Volante, il re dei draghi orientali, dai colori argentei e gli occhi che parevano fulmini.

Il drago giallo condusse i due umani fino al cospetto del Drago Volante e subito Flynn lo salutò ed omaggiò con tutte le formalità e convenienze necessarie. Quando stava, finalmente, per approcciare l’argomento per cui aveva richiesto udienza, il Bibliotecario notò qualcuno, un uomo finora rimasto nascosto, affiancarsi al Drago Volante.

Flynn lo guardò e dovette reprimere un moto di rabbia e, a denti stretti, domandò: “Dulaque … che cosa ci fai, qui? Avevo richiesto un incontro privato con Sua Magnificenza.”

“Oh, sì, lo so bene.” replicò l’altro “Sua Magnificenza ha però richiesto … non oso dire ‘il mio consiglio’ perché certo non ne ha bisogno … il mio parere, ecco. Sua Magnificenza ha voluto conoscere il mio parere, tutto qua.”

Flynn si rivolse al Drago Volante: “Con tutto il rispetto, io non credo che …”

“Taci, Bibliotecario!” lo interruppe il Drago Volante “Il figlio di Ban ha maggior credito di te agli occhi di ogni essere legato alla magia. Non sei Judson, non hai la sua autorità; non puoi osare criticare le mie scelte. Ho avuto modo di riflettere e ho deciso che non ti ascolterò, oggi. I Bibliotecari dovrebbero essere imparziali, mantenere l’equilibrio, invece sono convinto che essi privilegino sempre gli umani e facciano di tutto per limitare il più possibile la magia.”

“Dite pure eliminare.” precisò Dulaque e, ghignando, guardò Flynn beffardamente.

“Non è vero.” protestò il Bibliotecario “Noi tuteliamo ambo le parti.”

“Menzogne!” ringhiò il Drago Volante “Gli umani dominano il pianeta e lo sviliscono e distruggono, sono stupidi, malvagi e indegni della libertà e del potere che possiedono. Si credono grandi, quando sono invece le più misere delle creature. Perché creature migliori e più potenti di loro dovrebbero rimanere relegate nell’ombra, obliate, mentre essi si abbandonano ai loro impulsi insensati e goderecci?”

“Oh, andiamo, che cosa ve ne fate della Terra?” protestò Flynn “Avete Avalon, Tule, Fu Sang, Peng Lai e un’altra infinità di paradisiache lande extradimensionali, che cosa ve ne fate, chesso, di New York? Ci siete mai stato a New York? È un vero incubo! Traffico a non finire, sparatorie!”

“Questo dimostra solo l’inettitudine del genere umano.” si intromise Dulaque

“Che cosa vorreste fare, dunque? Dichiarare guerra all’umanità? Ti ricordo che i draghi venivano uccisi dai cavalieri e che negli ultimi secoli le tecnologie militari sono molto avanzate.” Flynn stava bluffando: una guerra coi draghi sarebbe stata distruttiva.

Il Drago Volante riprese a parlare con grande solennità: “Il luoghi che tu hai citato sono isole felici, è vero, ma non possono bastare. Quando la magia è scomparsa dal mondo, queste isole extradimensionali sono diventate rifugi per le creature fatate e sovrannaturali che non avrebbero potuto sopravvivere in questo mondo, senza magia, ma ora che essa è tornata, è giusto che queste creature facciano ritorno sulla Terra e abbiano i loro spazi, i loro diritti e il loro potere.”

“Non credo che questa sia la sede per discutere di una simile faccenda.” replicò Flynn, vedendosela parecchio brutta “È un argomento che non riguarda solo i Draghi e la Biblioteca, ma tutti gli esseri. Io credevo che tutto si fosse chiarito, durante l’ultimo Conclave …”

“Oh, andiamo, quello non è stato un Conclave, è stato una pagliacciata!” lo interruppe Dulaque.

“Vogliamo ricordare organizzata da chi?” lo ammonì Flynn, per poi tornare a rivolgersi al drago: “Credo che la cosa migliore da fare sia quella di avvisare tutti coloro che siano toccati da questa faccenda, lasciare un mese o due di tempo affinché ciascuno abbia le idee chiare e indire un Conclave vero e proprio in cui affrontare la questione. Siete d’accordo? Non possiamo noi, ora, qui, decidere per tutti gli altri.”

Il Drago Volante annuì e disse: “E sia! Tra due mesi, a partire da oggi, inizierà il Conclave. Sono proprio curioso di scoprire come farai ad avere la meglio, quando metteremo la faccenda ai voti. Il nostro colloquio è finito, avete mezzora di tempo per uscire indenni da qui.”

“Vi ringraziamo per la vostra generosità.” concluse Flynn e, velocemente, assieme ad Eve guadagnò l’uscita.

“Mi pare di capire che la faccenda sia molto grave.” disse la donna, mentre percorrevano il lungo tunnel.

“Sì. Bisognerà convincere un bel po’ di creature che stanno meglio nascosti in mondi extradimensionali e, dunque, artificiali, piuttosto che qui, sulla Terra.”

“Non capisco perché non si accontentino dei loro mondi, insomma, che cosa non va bene lì?”

“Non sono veri o, per essere più precisi, sono bolle dimensionali che hanno un vago legame col nostro mondo. È un po’ come vivere su una base petrolifera o qualcosa del genere: nonostante ci possano esser comfort, non è come la terra ferma, Stone te lo confermerà. Sono luoghi piccoli, limitati e, in ogni caso, i loro abitanti si sentono come reclusi o condannati alla clandestinità o all’esilio.”

“Capisco, sarà difficile, dunque.”

“Già, il loro ritorno sulla Terra e la loro libera circolazione sarebbe un problema …”

… per gli umani …. aggiunse, poi, Flynn nella propria mente.

Sì, su una cosa il Drago Volante e Dulaque avevano ragione: la Biblioteca difendeva innanzitutto gli esseri umani e metteva in secondo piano tutti gli altri esseri.

Per la prima volta Flynn fu consapevole di ciò e non poté fare a meno di rattristarsi.

Poi scosse il capo e pensò, anche, a come sarebbe stato caotico un mondo in preda alla magia e a tutti i conflitti e diatribe che sarebbero sorte tra le varie creature se fossero convissute tutte assieme.

Sarebbe stato il caos, come in passato. Se la magia era stata tolta dal mondo, una buona ragione c’era … Ma se questa buona ragione era semplicemente la paura e l’incapacità di andare d’accordo?

Flynn non aveva mai riflettuto su questa questione, ma ora avrebbe dovuto pensarci attentamente!

Presto ci sarebbe stato un Conclave, il più importante da mille anni a quella parte, lui doveva ben studiare la situazione e fare la cosa giusta.

Giusta … ma per chi? Gli uomini? Tutti i viventi? Il mondo?

Questo ancora non lo sapeva.

   
 
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