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Autore: Fiamma Erin Gaunt    17/03/2015    8 recensioni
Amore non è soggetto al Tempo, pur se rosee labbra e gote
dovran cadere sotto la sua curva lama;
Amore non muta in poche ore o settimane,
ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio:
se questo è errore e mi sarà provato,
io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato.
[Charlotte Montrose x Richard de Villiers (OC)]
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charlotte Montrose, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

 

 

 

 

 

 

Le unioni tra le Montrose e i de Villiers nascevano sotto una cattiva stella. Charlotte avrebbe fatto bene a ricordarselo la prima volta in cui aveva posato gli occhi su Gideon. Ma lui era Diamante e, così come la pietra della quale portava il nome, sapeva abbagliare con la sua avvenenza e i suoi modi affascinanti. Aveva sperato di riuscire a conquistare il suo amore, ma lui aveva occhi solo per Gwendolyn.

La piccola, impacciata, irriverente Gwendolyn.

Lei le aveva portato via tutto: il posto come Rubino, le avventure nel tempo, Gideon.

Strinse i pugni, infuriata, al pensiero di quanto si fosse umiliata per ottenere anche un misero briciolo di considerazione. Aveva cucinato, pulito e stirato, si era persino offerta come baby sitter per quello scavezzacollo irresponsabile di Raphael.

E cosa aveva portato? Nulla.

Lei era semplicemente la bella Charlotte Montrose, quella che aveva avuto sintomi fantasma e che si era illusa di poter essere la viaggiatrice nel tempo di cui tanto parlava la profezia.

La sciocca Charlotte, era così che aveva cominciato a soprannominarsi tra sé e sé.

Battè un piede sul freddo marmo, cercando di sfogare la stizza che l’attanagliava. Perché? Cosa poteva mai avere una ragazza scialba come sua cugina che lei non potesse eguagliare? Per quale strano scherzo del destino era Gwendolyn la gene portatrice?

Proseguì il suo cammino, diretta nella sala da ballo dove era attesa per istruire Gwendolyn circa le terminologie del XVIII secolo e l’etichetta da rispettare durante una soiré. Questo perlomeno era il piano, perché si ritrovò a schiantarsi contro qualcosa di possente e inaspettatamente caldo.

Di sicuro non poteva trattarsi di un muro né di una colonna. No … piuttosto avrebbe giurato che si trattasse di un corpo muscoloso e decisamente maschile. Che il fato avesse deciso di venirle incontro e che si trattasse di Gideon?

Alzò lo sguardo, speranzosa, ma il giovane contro cui era finita non era Diamante.

Gli assomigliava, con quei suoi capelli corvini leggermente scompigliati e il volto dai tratti decisi e volitivi, ma non era lui. Gideon aveva occhi verdi come smeraldi, mentre quelli dello sconosciuto erano di un blu profondo e ammaliante come l’oceano.

Occhi che la osservavano dalla testa ai piedi come se volesse memorizzare ogni centimetro delle sue sembianze. Per qualche motivo il fatto di indossare ancora l’uniforme scolastica la fece sentire in imbarazzo. Con Gideon non vi aveva mai fatto troppo caso, certa del suo bell’aspetto, ma davanti a quell’affascinante sconosciuto immaginò di sembrare poco più di una ragazzina stretta in abiti privi di ogni minima attrattiva.

- Le mie scuse, Charlotte Montrose – disse, dipingendosi sul volto il sorriso più mortificato e dolce del suo repertorio.

- Nessun problema, miss Montrose. Sono sicuro che il mio fisico possa sopportare facilmente l’impatto con una ragazzina. –

Ragazzina?

L’aveva appena definita in quel modo?

Razza di arrogante impertinente.

- Non credo di avere più di una manciata di anni in meno di voi, signor …? –

- Richard. Richard de Villiers – replicò, accompagnando la presentazione con un inchino profondo e galante.

L’espressione divertita nei suoi occhi, tuttavia, rovinava quel tripudio di apparenti buone maniere. Le ricordava Gwendolyn, come se anche la più piccola forma di cortesia che le rivolgeva fosse nient’altro che un modo per deriderla.

- E siete sicura di ciò che dite? Io ho ventun’anni, miss Montrose … voi vi aggirate intorno ai quattordici, presumo? –

Avvampò.

Quattordici anni?

Se le sue buone maniere non le avessero impedito di farlo, l’avrebbe già preso a schiaffi.

- Ne ho sedici, signor de Villiers. –

- Sedici, eh? Lo nascondete bene. –

Accompagnò quelle parole con una lunga occhiata al suo corpo celato dalla divisa. Non aveva mai avuto grandi forme, era troppo magra per i fianchi larghi di Gwendolyn o per avere un seno prosperoso. Questo tuttavia non lo autorizzava a guardarla in quel modo assolutamente inappropriato e irrispettoso. Gideon non si era mai permesso di fare insinuazioni di quel tipo.

Oh, quanto le sarebbe piaciuto poterlo mandare al diavolo. Gwendolyn sicuramente l’avrebbe fatto e avrebbe ignorato cortesia ed etichetta.

Per una volta, le sarebbe piaciuto essere un po’ più simile a lei. Tuttavia lei non era così e la buona educazione prevalse sul resto. Ciò non le impedì d’altronde di suonare più tagliente del solito.

- Ho una costituzione esile. –

- Direi che questo è l’eufemismo del secolo. –

- Ritengo che l’eufemismo del secolo sarebbe dire che voi avete delle buone maniere piuttosto arrugginite. –

Richard rise, scoprendo una dentatura bianca e perfetta.

La sua risata ricordava vagamente le fusa di un grosso felino. Bassa, profonda e incredibilmente intrigante.

- Touché, mademoiselle Montrose – ammise, portando una mano all’altezza del cuore.

Il rumore di passi lungo il corridoio interruppe la loro breve conversazione. Gwendolyn veniva nella loro direzione e aveva l’aria di chi aveva appena ricevuto un colpo basso ed era sconvolta.

Avrebbe voluto fare un commento sarcastico, magari ordinarle di tornare nella sala da ballo, ma Richard la colse impreparata precedendola.

Fermò Gwendolyn con un tocco delicato, accarezzandole la guancia e catturando la lacrima che le era sfuggita e le correva lungo lo zigomo.

- Ti senti bene, ma petite? –

La osservava con attenzione e un pizzico d’apprensione in quelle iridi blu oltremare.

Perché Gwendolyn doveva sempre attirare l’attenzione di tutti i de Villiers? Falk era visibilmente divertito da lei, Raphael la trovava una tipa in gamba, Gideon l’amava … e adesso anche Richard.

- Sto bene, Richard, ho solo bisogno di stare un po’ da sola – replicò, sottraendosi dalla sua presa e riprendendo la sua folle corsa.

Gideon si materializzò poco dopo, con un’espressione spaesata negli occhi smeraldini.

Ma fu la reazione di Richard a sorprenderla più di ogni altra cosa. Lo prese per il colletto, sbattendolo contro il muro con forza.

- Cosa hai combinato, ragazzino? –

Si rabbuiò, ricambiando la presa. – Niente che ti riguardi. – Poi cedette, abbassando lo sguardo verso il pavimento come se si sentisse in tremendo imbarazzo.

Charlotte non l’aveva mai visto così.

- Ha parlato con il Conte e lui le ha raccontato che il mio interesse per lei non era reale, ma solo un modo per renderla obbediente alla Loggia. –

- Ed è vero? –

- No. Il Conte mi ha detto di farlo –, ammise, - Ma alla fine ho cambiato idea. –

Richard annuì brevemente, improvvisamente rasserenato.

Non ci capiva più niente. Se anche lui trovava attraente Gwendolyn perché il fatto che Gideon l’amasse lo tranquillizzava? Andava oltre ogni logica.

Lo vide portare una mano al volto, scuotendo la testa.

- Beh, ragazzino, dovrai risolvere i tuoi problemi d’amore da solo. Ci vediamo al ballo di domani. –

Una frazione di secondo e lui non c’era più.

Incrociò lo sguardo di Gideon, sorpresa.

- Lui … lui è un viaggiatore? –

In nessuno degli annali si parlava di un tredicesimo viaggiatore né, che lei si ricordasse, di un Richard de Villiers. Un viaggiatore che si muoveva nel futuro, poi, era a dir poco impensabile. Quella era una delle regole del cronografo: non si poteva rischiare di alterare gli eventi della storia.

Gideon annuì. – Richard de Villiers, fratello di mezzo di Falk e Paul. Lapislazzuli, pantera, mogano. Più probabilmente lo conosci come “la pantera dagli occhi blu”. Negli annali il suo nome come viaggiatore è stato cancellato perché il suo dono era anomalo: sai cosa significa la pantera, no? –

Charlotte annuì.

La pantera veniva considerata dagli sciamani come un animale mistico, capace di viaggiare nel tempo e nello spazio senza alcun limite.

Se Richard era la Pantera … beh, il fatto che potesse viaggiare nel futuro cominciava ad avere di gran lunga più senso.

- Perché sembra conoscere così bene Gwendolyn? –

Scosse la testa. Non aveva una risposta e si vedeva chiaramente quanto la cosa non gli piacesse. Era geloso di lei, realizzò, ma inaspettatamente la consueta fitta di gelosia che le attanagliava lo stomaco non si manifestò.

- Beh -, disse stringendosi nelle spalle, - Suppongo che per oggi il mio aiuto non serva più. Ci vediamo domani, Gideon. –

- Io e Raphael pensavamo di andare a mangiare una pizza … ti va di venire? – le gridò dietro.

Sapeva perché l’aveva invitata, non si faceva più alcuna illusione: aveva bisogno di qualcuno con cui parlare, e quel qualcuno non poteva certo essere il suo fratellino. Però non era giusto che  fosse lei. Doveva smetterla di preoccuparsi per lui … Gwendolyn aveva ragione: Gideon de Villiers non era più un suo problema.

- No, non questa sera, Gideon. –

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

Okay, lo confesso: amo il personaggio di Charlotte Montrose. No, non sono completamente impazzita. Diciamo che secondo me é stata demonizzata un po’ troppo questa benedetta ragazza. Viene preparata per sedici anni a essere Rubino, rinunciando a ogni minima forma d’interazione sociale al di fuori della Loggia, e s’innamora di Gideon per poi vedere arrivare la sua cuginetta che fresca fresca le ruba tutto quello che aveva sempre pensato fare parte della sua vita. Ora, obiettivamente, se avessero fatto una cosa del genere a me avrei strangolato la “Prescelta” a mani nude. Ergo, dovevo darle un lieto fine che si rispetti, perché almeno questo Charlotte lo merita.

Spero che la storia vi piaccia e che vogliate farmi sapere che ne pensate (gli aggiornamenti saranno celeri perché questa mini long di tre capitoli é stata già interamente scritta).

Alla prossima.

Baci baci,

       Fiamma Erin Gaunt

 

  
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