Freedom
in death
Buongiorno, mamma! Mi sento un
mostro per non essere tornato a trovarti la scorsa settimana, purtroppo dovevo
preparare un progetto di vitale importanza che ho rimandato per troppo tempo...
Oggi però sono di nuovo qui, hai visto? Ti ho portato le tue amate rose nere,
le metto subito nel vaso accanto a te, ok? Magari in questo modo riuscirai a
sentire il loro profumo, quello che ti piaceva tanto...
Che stupido che sono! Come mi è
venuto in mente? Se avessi potuto davvero sentirne l’odore, a quest’ora non
sarei qui a parlare da solo; l’ultima volta che ti ho regalato dei fiori è
stato per il Ringraziamento, te lo ricordi? Io non potrò mai dimenticarlo, è
stato l’ultimo giorno in cui noi... insomma, in cui tu eri...
Sono patetico, non riesco neppure a
pronunciare quelle parole. Sono così idiota da aver venduto la macchina,
nonostante le proteste di Chloe. Ormai il solo pensiero di toccare un volante
mi mette i brividi, per non parlare di quel maledetto incrocio in cui ti hanno
portata via da noi! So cosa staresti pensando: “Che ne è stato del mio
invincibile Will, il ragazzo dall’inguaribile ottimismo?”
La verità è che mi sono svegliato,
mamma: la realtà non è quella che ti mostrano in TV, dove i buoni alla fine
vincono. La vita vera è fatta di morte, di incidenti, di vite spezzate e di
anime perdute. Basterebbe guardare la povera Chloe: non è più una liceale
spensierata, è stata costretta a trasformarsi in una donna e a rinunciare alla
leggerezza dell’adolescenza.
Cosa c’è di giusto in tutto questo?
Te lo dico io: niente! Non esistono parole che possano riempire i tuoi silenzi,
non esistono carezze che possano asciugare le nostre lacrime! C’è solo dolore
nel venire qui a parlare da solo mentre il resto del mondo va avanti, c’è solo
rabbia nel vedere mia sorella piangere ogni notte e soffocare i singhiozzi sul
suo cuscino!
Sono esausto, mamma, non ce la
faccio più ad affrontare tutto questo... Voglio porre fine a tutta questa
sofferenza, non m’importa a quale prezzo: è ora di dire basta! So che
cercheresti di fermarmi se potessi, francamente vorrei che lo facessi...
Purtroppo non potrai impedirmi di fare giustizia, anche se questo vorrà dire
rovinarmi la vita... Come se non fosse già rovinata!
Non potrò biasimare la mia dolce
sorellina se dopo tutto questo mi odierà; lei è ancora convinta di poter
sopportare questa situazione, sai? Sono sicuro che a quest’ora si starà
precipitando qui: non capisco come faccia a non vedere la prigione in cui siamo
rinchiusi, ma, in fin dei conti, penso sia meglio così...
Sarò io a sporcarmi le mani per
liberarvi da questa ingiusta maledizione, e al diavolo il resto! Il carcere non
sarà mai doloroso come l’averti perduto... Non aver paura, mamma: una volta
staccata la spina, il corpo non ti tratterrà più e sarai libera di raggiungere
papà in paradiso. In un modo o in un altro, avrò cura di Chloe, vedrai...
Addio, mamma.