Unforgettable

 
Non riusciva a dimenticarla, non riusciva a non pensare a lei.
 
Ogni secondo del suo pensiero, ogni millimetro del suo cervello di genio del male era occupato da lei.
 
Sua madre era morta quando lui era piccolo e gli mancava tanto, nonostante l’avesse conosciuta poco.
 
Tutto quello che sapeva di lei erano storie di altri e un unico ricordo: c’era lei, che sorrideva e lui, ancora neonato, che la abbracciava come se non volesse farla scappare via.
 
AntiCosmo sorrise al ricordo, guardando la fotografia che ritraeva lui e la madre insieme, felici e sorridenti come non ricordava di essere mai stato.
 
Si alzò e si diresse verso un luogo che conosceva molto bene.
 
Conosceva la strada a memoria, sì, l’aveva già fatta tante volte.
 
Attraversò il cancello scuro e cercò con gli occhioni verdi il nome, scrutando attraverso il monocolo le file di pietre cupe che gli si trovavano di fronte.
 
“Anti-Mamma Cosma” lesse su una lastra di pietra annerita dal tempo.
 
Si avvicinò e guardò la foto che c’era sulla lapide.
 
Non voleva mettersi a piangere, ma non riuscì a trattenersi. Le lacrime gli rigarono le guance copiosamente, come piccole gocce di pioggia, mentre cercava di fermarle asciugandole con il dorso della mano, scostandosi il monocolo per asciugarsi gli occhi lucidi.
 
Anche se ormai sapeva che era tardi per dirglielo, tra un singhiozzo e l’altro riuscì ad articolare:-Ti voglio bene, mamma-.

Angolo Autrice

Snif... scusate la storia deprimente, ma volevo porre un punto sulla storia di AC, visto che spesso si parla del suo passato difficile e della mancanza di sua madre. Lo so che le fate sono immortali, ma se ci fosse stata qualche causa misteriosa che ha portato via sua madre? Forse ecco perché AC è così freddo e distaccato, forse per paura di soffrire o forse semplicemente per natura.

A presto

Frafrog