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Autore: babastrell    20/03/2015    1 recensioni
In un regno lontano vive una principessa intelligente e arguta, ma di aspetto e carattere molto sgradevoli. Obbligata a sposarsi, proporrà al padre una scommessa
Genere: Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La Principessa Sveglia

C'era una volta una principessa, figlia di un re molto ricco. Aveva già da tempo superato la fanciullezza e non era mai stata particolarmente bella; inoltre, anche il suo carattere era poco gradevole: arrogante e altezzoso. Il suo unico pregio era l'intelligenza spigliata e brillante che, tuttavia, non compensava il resto. A cosa serve essere sveglia se non si possiedono grazia e virtù? Nessun principe l'avrebbe mai presa in moglie.

Ciononostante, lei non si crucciava, anzi, disprezzava il matrimonio con tutte le sue forze.

«Chi ha bisogno di un marito?» diceva storcendo il naso. «Sono in grado di badare a me stessa. Il mio destino è regnare, non certo stare chiusa in una stanza a dare figli a un uomo che governa il mio reame».

Le nobildonne della corte la prendevano in giro. «Ci credo che dice così! Brutta com'è, se anche volesse sposarsi nessuno se la prenderebbe».

Il re era conscio di quelle voci e, timoroso di restare senza eredi, programmava di scegliere un principe per lei. La principessa era anche molto orgogliosa e, sapendo che prima o poi avrebbe comunque dovuto trovare marito, propose al padre una scommessa: se all'annuncio delle sue intenzioni di matrimonio si fossero presentati più di cento pretendenti, sarebbe stata lei a scegliere, altrimenti avrebbe piegato il capo alla volontà del re.

In poco tempo prese in mano la situazione e sparse la voce che chiunque fosse stato interessato a sposarla avrebbe dovuto portare a palazzo un dono e una dichiarazione d'amore per lei, che avrebbe poi giudicato.

«Come se qualcuno potesse desiderare di prendersi quello sgorbio. Non si presenterà nessuno» ridacchiavano cortigiani, nobili e plebei in tutto il reame.

Ma il giorno stabilito il cortile del castello brulicava di principi, marchesi, duchi e nobili arricchiti di ogni risma, accorsi da ogni parte del mondo con il proprio dono e la propria dichiarazione scritta su pergamene pregiate. Non era nemmeno necessario contarli per sapere che erano sicuramente ben più di cento!

«Riceverò ognuno di loro» sentenziò la principessa rivolgendo alla corte un sorriso beffardo.

E per tre giorni si dedicò ai visitatori, ascoltando le loro parole e valutando i loro regali.

«Mia principessa, donna tra le donne» declamava il figlio del duca della contea vicina, porgendole un magnifico diadema di brillanti e smeraldi. «Il mio amore per voi è più intenso del calore del sole, più sicuro della terra sotto i nostri piedi e più puro del più splendido diamante. Sposatemi, magnifica dama, e respirerò al ritmo dei battiti del vostro cuore».

«Dinanzi al vostro viso» gridava il principe dei mori mentre i trecento purosangue che aveva portato in dono nitrivano nelle stalle. «Sono stato travolto da una tempesta di ardente passione! E dato che siete voi la causa del fuoco che ora brucia nel mio petto, è giusto che stiate al mio fianco per sempre».

Il più strano era stato il secondogenito dell'Imperatore della Cina: si era presentato tenendo sotto il braccio la gigantesca testa mozzata di un dragone e l'aveva deposta ai piedi della principessa. «Non ho avuto tempo per pensare a una dichiarazione mentre uccidevo il drago. Spero vi basti una proposta di matrimonio regolare».

Il quarto giorno fece il suo ingresso nella sala del trono un giovane uomo vestito come un popolano e a mani vuote. Le guardie stavano per scacciarlo, ma la principessa li bloccò con un cenno della mano. «Ho detto che avrei ricevuto tutti i pretendenti, lasciatelo parlare».

Lui si inginocchiò: «Grazie, Altezza. Ahimè, la mia famiglia è troppo povera perché io potessi permettermi un dono degno di voi, per cui vi offro una giornata da trascorrere nella fattoria dei miei genitori, al termine della quale ascolterete la mia dichiarazione».

La principessa parve riflettere per un momento, poi si alzò, si tolse il mantello e seguì il contadino senza una parola.

Alla fattoria conobbe la famiglia e li osservò al lavoro, parlò con il giovane e assaggiò il cibo del popolo; al tramonto i due tornarono al castello per la seconda parte della prova.

Dopo un attimo per raccogliersi, l'uomo cominciò a parlare: «Altezza, vi ringrazio per il tempo che mi avete concesso, perché esso mi ha permesso di conoscervi. Ebbene, voi non siete certo la più giovane e leggiadra fanciulla del regno e neppure la più gentile e virtuosa. Siete sveglia, certo, ma purtroppo questo non basta a far dimenticare la bruttezza del vostro aspetto e del vostro carattere». Le guardie imbracciarono le armi, ma la principessa li fermò e gli fece segno di continuare. «Eppure, io vi amo. Non per i vostri pregi, ma perché siete piena di soldi. Questa è la verità, se non foste stata tanto ricca mai mi sarei presentato al vostro cospetto; tuttavia, se mi sposaste, potreste essere sicura che rimarrò al vostro fianco fino alla fine, dato che non permetterò che qualcuno mi privi del denaro».

Detto questo, si inchinò e ringraziò per essere stato ricevuto, poi uscì.

La principessa ricevette tutti gli altri pretendenti e, un mese dopo, venne il giorno della scelta. Gli uomini si affollarono nel cortile in attesa del giudizio; lei passò più volte fra di loro e rientrò nel palazzo in silenzio. A sera, finalmente, riferì al padre di aver fatto la sua scelta. Batté le mani e le porte si aprirono, rivelando proprio il giovane contadino.

La principessa gli prese le mani. «Ho scelto il pretendente che mi ha offerto il dono più prezioso: la sincerità di una persona onesta e abbastanza intelligente da starmi accanto per sempre, nonché la garanzia di non essere privata del mio diritto di regina».

Tra lo stupore generale, i due si sposarono subito e vissero con il denaro del casato per molti anni. Quando poi venne il tempo per il re di cedere il trono, il marito non provò nemmeno a togliere alla principessa, ora regina, la facoltà di regnare, neppure quando la natura fece il suo corso e nacquero sei bambini e otto bambine, tutti non molto belli ma intelligenti e astuti come i loro genitori.

E mentre la madre regnava con saggezza e acume, il padre narrava loro la storia di una principessa e un popolano uniti in modo inseparabile dall'amore per il denaro e per il potere, e di come fossero vissuti felici e contenti.

Ok, questa in realtà è una fiaba, lo so. Però non c'era la sezione, quindi mi sono sistemata qui.
L'intento era di creare una storia che intrattenesse e al tempo stesso presentasse un ritratto satirico della società moderna (credo di esserci riuscita, dato che una delle prime persone a cui l'ho fatta leggere l'ha definita un divertissement che prende amichevomente in giro il nostro tempo).
Spero che piaccia!
Recensite, perchè ci tengo! :D

 

  
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