*I Love You*

La caffetteria era una cacofonia di suoni che si mischiavano e si mescolavano l’uno dentro l’altro, più o meno armoniosamente: i fischi e i borbottii delle macchine per il caffè; clienti e baristi che urlavano ordini per farsi capire e camerieri che facevano sbattere le tazze vuote contro i lati del lavandino.

La mattina era sempre il momento più caotico, con clienti che andavano e venivano alla velocità della luce e di cui la metà non riusciva a concepire che ci si potesse impiegare più di cinquanta secondi per avere il proprio caffè mattutino. Erano principalmente uomini d’affari, banchieri e azionisti di borsa, che sbottavano infastiditi per una fila che non si spostava nemmeno di un millimetro e per tutti quei preziosi secondi che stavano perdendo.

All’opposto c’erano clienti che, invece, non avevano tutta quella premura o quell’ansia per arrivare al ritardo al lavoro: essi occupavano con assoluta tranquillità i tavolini sparsi per il locale, le mani strette attorno a una tazza di caffè fumante e l’attenzione che vagava là su un articolo di giornale o, in altri casi, sulla persona con la quale stavano dividendo la colazione.

Come la coppia seduta a un tavolino all’angolo, due ragazzi che avevano abbandonato caffè e colazione e che sembravano non accorgersi della baraonda che li circondava, immersi in una conversazione che apparteneva solamente a loro.

“... avresti dovuto esserci! La ragazza si è avvicinata e continuava a domandarsi se sarebbe riuscita a tornare in tempo. Al che le ho domandato se avesse qualche impegno, anche se era una cosa strana: come puoi accettare di andare a un concerto quando sai già di dover essere da un’altra parte?” Esclamò Nick, sbattendo l’indice sul tavolo e l’espressione di chi ancora non credeva a ciò che era successo.

“Magari faceva il turno di notte ovunque lavorasse? Infermiera. Cassiera.  – Intervenne Brian. – Ma continua a raccontare.” Disse poi, il viso appoggiato sul pugno in segno di attenzione.

“Non indovinerai mai la sua risposta. Le domando per quale motivo avesse così fretta e lei mi risponde che non poteva fare tardi, perché era uscita apposta dal centro di riabilitazione per assistere al nostro concerto. Al mio concerto. – Nick scosse la testa, un sorriso compiaciuto e in imbarazzo dipinto sul volto. – Era una pazzia ma, dall’altro lato, è stato bello sentirsi dire quant’influenza e impatto la mia storia può avere su qualcun altro. In modo positivo, ovviamente.”

“Ti amo.” Mormorò Brian in un sospiro, dopo un secondo di silenzio.

Nick si ritrovò colto di sorpresa e non solo per le parole. Era l’espressione di Brian a inondarlo e avvolgerlo in un caldo abbraccio, facendo nascere una farfalla che sbatteva le sue ali all’interno del suo stomaco: una luce di totale devozione e amore faceva brillare l’azzurro delle iridi, come se per il ragazzo il mondo fosse composto da Nick solo e soltanto. Come se non ci fosse nessun altro capace di farlo sentire e fargli sorridere per un motivo che incomprensibile per chiunque li circondasse.

“Ti amo anch’io.”

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L'idea di questa raccolta è nata in questi ultimi giorni ed è, semplicemente, una raccolta di one-shot e flash, non necessariamente legate fra loro, ispirate a tutte le più belle citazioni e/o scene che riguardano i Klaine (ovvero la coppia Kurt/Blaine di Glee). Questo perchè i Klaine sono i miei secondi bambini, l'unica altra OTP che shippo con quasi la stessa intensità e passione di FrickNFrack. E questo vuole essere una mia sorta di omaggio e tributo a un telefilm che, nel bene e nel male, mi ha accompagnato in questi ultimi sei anni. 
Questa prima flash è ispirata alla puntata 2x22, "New York", quando Blaine e Kurt si scambiano per la prima volta le parole "I Love You". 
In questa raccolta ci sarà fluff. Ci sarà angst. Ci sarà soprattutto questa coppia che amo in ogni sfumatura e di cui amo scrivere anche se so di essere una delle poche autrici rimaste. E non importa perchè quando mi ritrovo a progettare una storia, quando ho un'ispirazione o quando semplicemente mi ritrovo a scrivere su Brian e Nick, mi nasce il sorriso e sono felice.
E spero di rendere felice, anche solo per il tempo necessario a leggere questa storia, anche qualcun altro. (ergo: non vi libererete di me così facilmente! lol)
Alla prossima!
Cinzia