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Autore: Shainareth    22/03/2015    4 recensioni
«Io però sento profumo di biscotti», insistette Kentin, avvicinandosi a me. Il suo naso mi solleticò il collo ed un lungo brivido caldo mi investì in pieno, facendomi perdere per un attimo il controllo delle emozioni. Agguantai fra le mani il bordo del banco attorno al quale ci eravamo radunati durante l’intervallo e ne feci la mia sola àncora contro il totale oblio dei sensi.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alexy, Armin, Dolcetta, Kentin, Nathaniel
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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BURRO CACAO




«Fai odore di biscotti.»
   Questa frase, buttata lì così all’improvviso, mentre eravamo tutti e quattro chini sulla consolle portatile di Armin per osservare i suoi progressi con uno dei videogiochi che aveva comprato di recente, ci indusse ad alzare gli occhi su chi l’aveva pronunciata.
   Solo in quel momento Kentin si rese conto di aver espresso il proprio pensiero a voce alta e, stringendosi nelle spalle e guardandomi da sotto in su con due occhi da cucciolone, balbettò: «Beh… è vero.»
   Alexy, che come lui mi sedeva accanto, affondò il naso fra i miei capelli, facendomi rabbrividire per il solletico. «Ehi!» protestò Kentin, mentre io, anziché sentirmi oltraggiata, mi limitai a scostarmi dal nostro amico, ridendo e spingendolo via con un braccio.
   Anche Alexy sfoderò un sorriso divertito. «Non è lo shampoo che usa», sentenziò.
   «Mi stavi annusando?» domandai, sbarrando gli occhi.
   Fece spallucce. «Ero curioso.»
   «Lo sei di sicuro», commentò distrattamente Armin, che era tornato a preoccuparsi della partita alla consolle piuttosto che del mio odore.
   «Credo sia camomilla», lo ignorò suo fratello, afferrando fra le dita una ciocca dei miei capelli per portarsela di nuovo alle narici. «Sì, lo è.»
   «Io però sento profumo di biscotti», insistette Kentin, avvicinandosi a me. Il suo naso mi solleticò il collo ed un lungo brivido caldo mi investì in pieno, facendomi perdere per un attimo il controllo delle emozioni. Agguantai fra le mani il bordo del banco attorno al quale ci eravamo radunati durante l’intervallo e ne feci la mia sola àncora contro il totale oblio dei sensi.
   «Quello è perché sei fissato», lo prese in giro Armin, senza neanche degnarci di uno sguardo.
   Lo fece Alexy per lui e, con aria accigliata, richiamò la nostra attenzione. «Oh, lo sapete che siete in luogo pubblico?» borbottò infastidito.
   Imbarazzato, Kentin raddrizzò la schiena di colpo. «Non stavo facendo nulla di male…» si difese con voce roca, a testimonianza che anche lui era stato sul punto di abbandonare l’autocontrollo. Ci scambiammo un rapido sguardo, ma poi s’affrettò a distogliere il proprio e si schiarì la gola, passandosi una mano fra i capelli castani. «E comunque lo sento davvero. È lei che sa di biscotti.»
   Alexy mi afferrò il polso con prepotenza e se lo portò al volto, annusando anche quello. «Macché, la sua mano sa di disinfettante.»
   Ritirai il braccio, lievemente infastidita da quella sottospecie di esame olfattivo improvvisato. «Volete piantarla di trattarmi come un giocattolo?»
   «È divertente», si giustificò l’altro, ridacchiando. «E poi anche Rosalya ti tratta come una bambolina, con tutti quei vestiti che ti costringe ad indossare.»
   «E non sai quanto ne sia entusiasta…» bofonchiai con un tono di voce che lasciava ben intuire quanto in realtà la questione mi desse fastidio. Per puro caso, quell’esaltata si era trovata come compagna di banco una delle poche donne al mondo incapaci di apprezzare la gioia dello shopping compulsivo e dei vestiti all’ultima moda. Mi rimproverava fin troppo spesso di essere un caso disperato e mi accusava di rotolarmi a casaccio nell’armadio prima di uscire di casa. Per quel che mi interessava, a me bastava andare in giro vestita in modo decente, senza dovermi scervellare più del necessario su cosa fosse il caso di indossare o meno. Di certo, riconoscendo i miei limiti, evitavo di andarmene in giro a dare spettacolo con dei tacchi alti sui quali sapevo a malapena stare in piedi. Mio padre non aveva torto quando, per scherzare, mi diceva che era già tanto che riuscissi a camminare con un paio di babbucce senza inciampare nelle fughe delle mattonelle – cosa che in realtà era anche accaduta in più di un’occasione.
   «Che donna strana», commentò laconicamente Alexy.
   Gli lanciai uno sguardo torvo. «Non me lo faccio dire proprio da te.»
   «E muori!» sbottò Armin, che evidentemente doveva essere arrivato ad un punto critico col boss di fine livello di turno.
   «Non potrebbe essere qualche cosmetico che usi?» tornò invece alla carica Kentin, più che mai intenzionato a scoprire da dove provenisse il profumo di biscotti che lo tormentava tanto.
   Non facevo granché uso di prodotti di bellezza, in verità, ma di certo la crema per il viso che mettevo al mattino non aveva un odore di quel tipo. L’unica cosa che poteva ricordarlo era il burro cacao che, in effetti, avevo messo poco prima che ci radunassimo tutti insieme.
   Lo recuperai dalla tasca dei jeans e lo aprii. Un delizioso profumo di biscotti alla vaniglia si diffuse tutt’intorno e Kentin mi agguantò il polso d’istinto, portandosi il burro cacao più vicino. «È questo!» affermò, sgranando gli occhi.
   Mi parve una reazione esagerata, ma non questionai. «Mistero risolto», dichiarai con leggerezza, mentre lui mi lasciava andare. «È una marca che non uso quasi mai, in realtà.»
   «Ecco perché non l’avevi mai sentito», considerò Alexy, chiedendomi con un gesto della mano di passargli il balsamo per le labbra che non avevo ancora messo via. «Buono», aggiunse poi. «Fa venire voglia di mangiarlo.»
   «È per quello…!» esclamò Kentin, che, resosi conto di ciò che stava per dire, s’interruppe bruscamente. Arrossì e s’imbronciò. «L’ho già sentito, invece», ammise dopo un attimo. «Nell’aula di scienze, tempo fa.»
   Mi lanciò uno sguardo e, di colpo, ricordai: anche quel giorno, quando avevamo portato in salvo i coniglietti che temevamo servissero per una lezione di anatomia, avevo usato quello stesso burro cacao. Era per quello, quindi, che Kentin era stato tentato di baciarmi? Non seppi se riderne o meno, ma mi ripromisi di usarlo più spesso, in futuro. Avrebbe potuto tornare utile.
   «Se me lo metto, lo assaggi direttamente dalle mie labbra?» domandò Alexy, rompendo l’atmosfera che si era venuta a creare ancora una volta fra me e il mio migliore amico.
   «Non davanti a me, sono debole di stomaco», commentò Armin, una smorfia disgustata sul bel viso chiaro, nonostante fosse ancora preso dal gioco.
   «Che schifo», soffiò Kentin, mentre io mi coprivo il viso e mi lasciavo andare finalmente ad una risata isterica.
   La campanella risuonò fuori dall’aula, e poiché di lì a poco sapevamo sarebbe entrato il docente della prossima ora, l’intera classe iniziò a riprendere una parvenza di ordine. Nathaniel mi passò accanto proprio mentre mi rimettevo in piedi per tornare al mio posto, ma si bloccò e si girò a guardarmi con un lieve stupore dipinto in volto.
   «Che buon odore di biscotti», osservò d’istinto, facendomi arrossire anche lui.
   Il braccio di Kentin mi circondò il collo e lui mi attirò più vicina a sé. «Sì, ma ricordati che a te non piacciono i dolci», lo avvisò, quasi in tono minaccioso, nonostante i due fossero sempre stati in buoni rapporti.
   Nathaniel si permise di inalberare un’espressione perplessa. «Eh?» balbettò, cercando una spiegazione che, sinceramente, non avrei potuto dargli neanche volendo.












Shot semplice e senza pretese, ma confesso di essermi ispirata a una tavola del manga per la scena finale, anche se al posto di Nathaniel c'era Armin. Eccola qua: http://36.media.tumblr.com/5349128b04b399f3e50ac618e58120c8/tumblr_n72kkkkvNm1s525g1o1_1280.jpg
Ovviamente noi fingeremo di credere che Alexy non abbia molestato intenzionalmente Kentin, soprattutto per il bene di quest'ultimo, che mi fa tanta tenerezza, povera gioia... Tra l'altro, mi chiedo perché debba essere l'unico delle nostre possibili conquiste a non vantare una bella ragazza come nostra eventuale rivale in amore. Cioè, buon per noi Dolcette, ma insomma: il piccolo Kentin continua ad essere il più sfigatello del gioco. Oddio, forse, se così non fosse, non mi farebbe tanta tenerezza. :'D
Okay, mi zittisco. Alla prossima e grazie a chiunque abbia letto, recensito e/o aggiunto una qualsiasi delle mie shot fra le preferite/da ricordare/seguite. ♥
Shainareth





  
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