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Autore: Lumos and Nox    23/03/2015    10 recensioni
Perché, a dirla tutta, Biss aveva sempre provato un particolare piacere ad infastidire Giovanni, il suo Principe.
Sir Biss/Principe Giovanni ❤
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Principe Giovanni, Sir Biss
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Il suo Principe




Sir Biss si era sempre definito una persona raffinata, un po' ruffiana e un po' svampita, certo, ma oltremodo raffinata, elegante e fedele. Una persona a modo, ecco. Alla moda della corte, per essere più precisi.
Eppure, spesso si ritrovava a sussurrare, sibilare nelle orecchie del Principe, pur sapendo che ciò lo infastidiva. E sibilava, sussurrava, si faceva inseguire, adorava avere ragione su di lui e ancora di più il poterlo dimostrare, nonostante tutto ciò che comportava.
Perché, a dirla tutta, Biss aveva sempre provato un particolare piacere ad infastidire Giovanni, il suo Principe.
Era più forte di lui.
Era qualcosa che riusciva addirittura a prevalere sul suo rinomato self-control, su un'educazione nobiliare di tutto rispetto e su un protocollo imparato a memoria sin dalla più tenera età.
E forse era stato proprio quello a rovinare tutto.
Niente riusciva a fermare quell'impulso e appena vedeva le zampe regali del Principe fare capolino dalla porta, Biss sentiva già... sentiva già che tutte quelle norme di comportamento, pur fondamentali, perdevano importanza.
Di fronte agli occhi dorati del Principe Giovanni, ogni cosa sembrava perderla, dopotutto.
Lo aveva capito quasi dal loro primo incontro, Sir Biss. Lo ricordava bene, la sua memoria era sempre stata particolarmente allenata, ma, cosa ancora più importante, lo ricordava con piacere. Era stato ad una cena qualunque, una delle prime indette da Re Riccardo, che da poco poteva fregiarsi di quel titolo, era stato lì che si erano incontrati. E non era stato facile per Sir Biss scordarsi quel muso infastidito e quell'aria perennemente e fastidiosamente capricciosa.
Era... era stato un impulso quasi naturale- e ovviamente contrario a tutti gli insegnamenti ricevuti- cercare in modo palese e sfacciato di rendere a lui, al Principe, la serata meno fastidiosa, cercando di divertirlo, di accontentarlo in qualche modo. Sir Biss voleva vedere come sarebbero stati quegli occhi illuminati da un sorriso e non da una smorfia.
Ed era stato solo a metà serata, quando aveva, sbadato, diffamato Re Riccardo, che era accaduto. Giovanni, il Principe Giovanni, aveva sghignazzato, scoprendo le zanne ancora un po' piccole, e gli occhi dorati erano stati spruzzetti di sole.
E allora Biss, dopo un attimo di smarrimento, aveva continuato, aveva insultato ancora e ancora il Re, colui a cui in teoria avrebbe dovuto giurare la più cieca fedeltà, e aveva continuato per tutta la serata, pur di vedere gli occhi del Principe inumidirsi per le risate.
Era... era molto più bello quando rideva, aveva notato Biss.
Era diventato lentamente, serata dopo serata, il fedelissimo al Principe, il suo più fedele collaboratore, e non c'era mai stato titolo più gradito. Mentre tutti si sbracciavano nei più plebei modi per ingraziarsi Re Riccardo, ecco, lui era lì, seduto alla sinistra di Giovanni a cercare di compiacerlo e anche un poco di infastidirlo- senza però rendersene conto.
Avevano iniziato a trascorrere molto tempo insieme, lui e il Principe, e Sir Biss aveva appreso dell'ossessione del Principe per il denaro- da contare, da gustare e da guardare- che era molto più forte dell'affetto che la vecchia Regina Madre Eleonora aveva mai provato per lui, il più piccolo e più insignificante di ben otto fratelli. Credeva sempre di aver imparato tutto su di lui, Sir Biss, ma ogni volta veniva a fare i conti con qualcosa di nuovo, e di sempre più lunatico.
Era stato durante una serata di agosto, che il Principe gli aveva proposto quel complotto, ciò che avrebbe reso il Principe, il suo Principe, il nuovo Re. Perché se Sir Biss sapeva dell'ossessione del Principe per il denaro- da contare, da gustare e da guardare- e del suo rapporto con la madre e con i fratelli, il Principe sapeva della fedeltà e del suo attaccamento e soprattutto della sua abilità di ipnosi. E Sir Biss era semplicemente estasiato del fatto che lo conoscesse così bene, che sapesse così tanto di lui- forse gli importava davvero, dopotutto- anche se ciò comportava aderire ad un tradimento della corona, di Re Riccardo.
Ma comportava anche creare qualcosa tra lui e il Principe, qualcosa che nemmeno O'Crock, il capitano delle guardie, o lo sceriffo di Nottingham avrebbero potuto ambire, qualcosa che sarebbe stato solo loro.
Lo aveva ipnotizzato, Sir Biss, aveva ipnotizzato Re Riccardo, in barba a tutti gli insegnamenti sulla fedeltà verso la corona, e gli aveva inculcato l'idea di una crociata contro i Turchi, una crociata cretina.
Ci era andato davvero, Re Riccardo, anche se Sir Biss aveva sperato un poco che non avesse funzionato, ci era andato portandosi dietro le lacrime della Regina Madre Eleonora. E Giovanni...
Giovanni era diventato Re.
Re Giovanni.
E Sir Biss era al suo fianco, alla sua sinistra, sopra di tutti gli altri, affianco a lui. Si era creato qualcosa di estremamente speciale tra loro.
E, per tutti quei tre lunghi anni, erano stati Principe- Re- e consigliere, uniti contro una corte ostile e un popolo di sciocchi deliranti. Avevano viaggiato per tutto il regno a riscuotere le tasse per cercare di risanare le casse reali svuotate dalle campagne di Riccardo e di rallegrare Giovanni ragrumando denaro su denaro.
Perché da quando Giovanni era diventato re, re reggente per essere precisi, era diventato ancora più lunatico, e i complotti a suo parere fioccavano ovunque e tutti preferivano Riccardo a lui, e senza quelle tasse non sarebbe riuscito a fare nulla e anche la Regina Madre Eleonora preferiva, come era solita, Riccardo a lui.
E Sir Biss cercava di fare del suo meglio, di far di nuovo rallegrare quegli occhi dorati, di fare in modo che quegli occhi si concentrassero nuovamente su di lui e sulle sue idee, e non tanto su quel dannato Robin Hood.
Il Principe, il suo Principe, si era ossessionato da quel ladruncolo da due soldi che lo aveva derubato, perché lui, ovviamente, non lo aveva ascoltato. Lo aveva messo da parte per quegli occhioni dolci di una chiromante qualunque, che alla fine si era anche rivelata essere quel Robin e se ne era andata via con tutto il denaro e l'onore del Principe.
A Biss non piaceva proprio quell'ossessione, che lo metteva così malamente in ombra, ma si era convinto che una volta aiutato il Principe e catturato quel vile fellone, forse... forse, chissà, avrebbe potuto ottenere anche di più, anche di più di dormire nella stessa camera con il Principe- perché non gli bastava più, a Sir Biss, nonostante non osasse ammetterlo nemmeno con tutto sé stesso.
Aveva dato lui l'idea al Principe di una gara con l'arco per attirare il ladro e si era visto scansare in modo veramente oltraggioso da uno stupido duca! Un duca! Un duca aveva osato frapporsi tra lui e il suo Principe.
E dopotutto non gli era dispiaciuto poi così tanfo ritrovarsi mezzo annegato in quel barile di sudicia birra. Gli rammaricava soltanto di aver perfino scoperto che Gamba a Spillo altri non era che Robin e di non averlo potuto dire al Principe.
Ma quando il Principe- e chi altri, sennò?- lo aveva liberato da quella prigione improvvisata e lui gli aveva riferito- forse un po' brillo?- la sua scoperta, il Principe si era arrabbiato e lo aveva aggrovigliato su un palo lì a fianco.
Ne era rimasto assai scocciato, Biss. Non solo non avevano catturato Robin, ma quell'ignobile ladro si permetteva anche di restare ancora più a lungo nelle attenzioni del Principe, più di lui. E poi aveva anche cantato quella canzone, Biss, quella canzone decisamente disdicevole e volgare sul suo Principe. Era... era stato un attimo di debolezza, ma da quel momento si era sentito ancor più legato a Giovanni, al suo Principe che era diventato Re.
E poi... poi era stato tutto molto confuso, veloce e confuso, come il modo in cui Giovanni lo aveva conquistato. Le tasse erano state triplicate- quei plebei dovevano pur pagarla in qualche modo, anche se Biss sapeva che era di certo sbagliato- e tutti a Nottingham erano finiti in prigione e avevano catturato Fra Tuck- quello che lo aveva rinchiuso nel barile di birra e che, quando Biss era piccolo, veniva spesso al suo castello, a confessare suo padre- e Giovanni era sempre più lunatico, ogni minuto di più, e il denaro non lo aiutava più ormai e voleva... voleva impiccare Fra Tuck. Fra Tuck, un uomo di chiesa.
Il Principe voleva impiccarlo, il suo Principe lo voleva fare. Biss aveva esitato, aveva sentito gli insegnamenti di suo padre e di sua madre ribollirgli dentro e mangiarlo pian piano. Era... era davvero necessario?
Ma alla fine non se ne era poi tanto preoccupato, se fosse o meno giusto, e aveva deciso di stare dalla parte che aveva scelto, dalla parte del suo Principe, fino alla fine.
Aveva lottato contro Robin Hood, si era aggrappato al piede del Principe per impedirgli di scappare, e il castello andava a fuoco, e gli altri scappavano e Robin si gettava dal castello, con il Principe, il suo Principe, che gridava con una rabbia inquietante di ucciderlo, uccidetelo, uccidetelo!
E in quel momento Biss, Sir Biss, si era fermato, si era fermato e aveva guardato il Principe e poi i suoi occhi dorati, che luccicavano di un cieco furore e... e aveva avuto paura, Biss, per la prima volta aveva avuto paura del Principe, del suo Principe.
E aveva sperato, sperato davvero, che tutto quello finisse, ma non con la loro vittoria.
E quando Robin era saltato fuori dallo stagno, indenne e sorridente, era stato... quasi felice. Perché in quel modo il Principe si sarebbe forse arreso, oppure avrebbe continuato la caccia al ladro, ma comunque, comunque, non avrebbe mai più avuto quella luce negli occhi.
Riccardo era arrivato pochi giorni dopo e aveva subito ripreso la corona e il suo titolo, con tanti lunga vita a Re Riccardo! e abbasso il vile! Abbasso il vile Giovanni
E Giovanni si era come trasformato, aveva sorriso falso e imbarazzato a suo fratello e chiesto perdono, ma poi aveva pianto, aveva urlato quasi fino a lacearsi la gola e Biss aveva provato a consolarlo, ci aveva provato, ma cosa poteva dire ad un Re che tutti consideravano peggio di un fallito, ad un Re che nessuno-ad eccezione di Biss- voleva o stimava?
Re Riccardo li aveva spediti a lavorare in una cava, una pena tutto sommato lieve in confronto ad altre che Sir Biss aveva sentito. Avevano spedito il Principe, lo sceriffo e lui, ovviamente. Ma Biss si ritrovava quasi felice, in quella cava, tra i sassi, la polvere, le camere, i pasti, le notti e i giorni condivisi, condivisi con il suo Principe.
Era felice di essere stato punito, Biss, aveva sempre saputo di aver sbagliato, ma... quando si trattava di Giovanni- come quando sapeva di infastidirlo, ma lo faceva- apprezzava particolarmente sbagliare.
Lo vedeva, Biss, che entrambi soffrivano, che entrambi volevano di nuovo i loro titoli, i loro castelli, il loro potere, ma... ma, nonostante tutto, gli occhi di Giovanni, del suo Principe, non gli erano mai sembrati più puri e dorati.



N.d.A.
Salve a tutti!
Esordisco in questo modo in una sezione non propriamente popolata. Ma le più piccole sono le migliori!
Che dire della fanfiction... è una sorta di piccola introspezione nel nostro caro Sir Biss. Ho iniziato a shipparlo con il Principe Giovanni da un po', come da un po' stavo lavorando a questa piccola shot. Ho cercato di lavorare molto sui due personaggi principali. Sir Biss è in bilico tra la fedeltà alla corona da sempre impartitagli dai genitori e l'amore provato per il Principe, una sorta di infatuazione che va contro ogni logica e giudizio.
Per quanto riguarda Giovanni, mi sono documentata parecchio su di lui e la sua famiglia. Era l'ultimo di otto fratelli, il meno considerato e apprezzato non solo dalla madre, ma anche da gran parte dei nobili e del popolo (e sì che è stato lui a concedere all'Inghilterra la Magna Charta Libertatum...). Ho quindi provato a scavare nella sua psicologia, tentando di far fuoriuscire la sua, a mio parere, grande profondità.
Detto questo chiudo, non prima di aver condiviso con voi una rivelazione.
Questo giorno, insieme a questa mia fanfiction, rappresenta un bel traguardo per me. È il primo anniversario della mia prima ufficiale e decente pubblicazione su Efp! Lo dico solo a scopo informativo, ma quiiiiindi, non sarebbe carino lasciarmi una piccola recensione? (mode Rapunzel is on)
Ovviamente scherzo, ma le recensioni sono sempre molto gradite xD
Ora chiudo sul serio,
Baci
Nox
  
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