-Che
significa che mia madre è stata arrestata?-
Bilbo non ha la minima idea di quanto risulti
stridula la sua voce, anche se, il lamento di dolore di Gandalf
dall’altro lato del telefono, dovrebbe essere un indizio. Sono poche le cose
che nella vita non ti immagini di sentire e una di queste è che la tua
sessantenne mammina sia in prigione per…-VANDALISMO?-
Gandalf sospira e Bilbo si
strofina furiosamente la fronte.
-Sì, arrivo. Il tempo di passare in banca a fare un prelievo.-
A sessant’anni
suonati, Belladonna Tuc è una di quelle donne che ti
aspetti di vedere alla finestra intenta ad innaffiare i gerani,non dietro le
sbarre ad inveire contro il suo vicino di cella.
Bilbo la fissa incredulo mentre Bard gli spiega l’accaduto.
-Ha rotto tutti i tredici nani del giardino del suo vicino, il signor Thrór Durin.-
Bilbo corruga la fronte, scostando lo sguardo da sua
madre, per voltarsi verso Bard -Tredici?- chiede perplesso - I nani di
Biancaneve non erano sette?-
Bard alza le spalle e Bilbo torna ai due che si stano prendendo a parole
attraverso le grate laterali delle celle dove si trovano e a Gandalf, avvocato
della famiglia Baggins da prima che Bilbo nascesse, che cerca di fare da paciere senza
riuscirci assolutamente.
-È tutta colpa tua!-
-Mia?- Gandalf sgrana gli occhi quando Belladonna
punta minacciosa un dito verso di lui - Quando ti ho chiesto di trovare degli
affittuari, non pensavo certo ad un vecchio barbagianni che non sa nemmeno che
i nani di Biancaneve sono sette!-
Thrór ringhia stretto alle sbarre della cella, è un
uomo enorme, dritto come un fuso nonostante i quasi ottantacinque anni di età -Quei
nani me li hanno regalati i miei nipotini!-
-Quei vandali vorrai dire, hanno distrutto tutto le mie rose con quel loro
pallone!-
-Non osare parlare male di Fili e Kili, strega!-
Bilbo nasconde il viso fra le mani, ormai dovrebbe
essere abituato a queste scene, ma ogni volta sente di toccare nuove punte di
imbarazzo.
Sono passati dieci anni da quando suo padre, Bungo, è
purtroppo deceduto in un incidente stradale e sua madre ha deciso di iniziare
la guerra con Thrór Durin e la sua famiglia, ovvero
gli inquilini dell’altro lato della loro bifamiliare in cima alla collina.
Tutto perché, a detta di Belladonna, Thrór è un vecchio gufo, e secondo Thrór, Belladonna è una maledetta vipera con sembianze di
femmina.
Il motivo reale dell’inizio delle ostilità nessuno lo ha mai saputo.
-Nonno!-
Bilbo dovrebbe sentirsi almeno consolato dal fatto
che anche Thorin sembra ardere di vergogna, ma questa
non è una di quelle situazioni da mal comune mezzo gaudio. Bard ha deciso di
non far uscire i due fino a che non si saranno calmati, e sono circa tre ore
che Bilbo cerca almeno di capire cosa ha scatenato in
sua madre l’ira funesta che ha portato all’uccisione di tredici nanetti di
ceramica.
-Thorin, nipote mio adorato, tirami fuori da qui!-
Lo sguardo di Thorin scatta da Thor che lo fissa
implorante, a Belladonna, seduta a
braccia e gambe incrociate in mezzo alla sua cella e alla fine a Bilbo, semplicemente ridotto ad uno straccio.
-Si può sapere che è successo stavolta?-
Bilbo alza le mani e poi le lascia cadere con uno
verso sconfitto, e le sopracciglia di Thorin sono
così inarcate da essere quasi tutt’uno con l’attaccatura dei capelli.
-Cerca di convincere Bard a farli uscire, io tento di farli stare buoni il
tempo di arrivare al parcheggio.-
***
-Si può
sapere che vi dice il cervello?-
Bilbo è troppo spossato per far presente a Thorin che sono ancora troppo vicini alla stazione di polizia e che Bard ha un udito finissimo. Si
appoggia con i gomiti al tettuccio del suo maggiolino e si massaggia le tempie
con i palmi delle mani.
-Avete centocinquant’anni in due, e vi mettete a fare
bravate come due ragazzini?-
Thrór indica furioso Belladonna e questa, da dietro le spalle di Thorin, gli fa una linguaccia; Bilbo
la troverebbe adorabile, se non fosse sua madre e non l’avesse appena tirata fuori di galera.
-È tutta colpa di quella vecchia megera!-
-Vecchio sarai tu!-
-Hai rotto i miei nani!-
-I tuoi maledetti piccioni hanno scagazzato su tutto il
davanzale della mia finestra!-
-STREGA!-
Thorin si copre il viso con entrambe le mani, a
differenza di Bilbo, non ha una scorta infinita di
pazienza e infatti, sta già cambiando colore.
-VI RENDETE CONTO CHE SIETE FINITI IN GALERA? CHE DIAVOLO PENSERÀ LA GENTE?-
-Che sono matti lo pensano già.- fa notare Bilbo.
Thorin gli scocca un occhiata rabbiosa da sopra una
spalla -Non sei d’aiuto!-
***
-Si può sapere perché tuo nonno aveva tredici nani nella sua parte di giardino?
Thorin sospira mentre raccoglie i cocci dell’ultimo
nano caduto sotto i colpi di pala di
Belladonna - C’è una leggenda molto famosa nel nostro paese di origine che
parla di tredici viaggiatori che scoprirono un magico regno perduto.-
-Ah, quindi non erano i nani di Biancaneve.-
Thorin gli scocca un occhiata divertita -No.- e Bilbo sente la stanchezza
della giornata scivolare via come per incanto davanti a quel sorriso
inconsapevolmente bello. Si china su di
lui, e con il pollice, gli pulisce un baffo di polvere da una guancia.
-Grazie.-
-Prego.-
-Bilbo non flirtare
col nipote di quel barbagianni!-
-Thorin smettila di tubare col figlio di quella
maledetta strega!-
I due si fissano, prima di voltarsi verso le finestra da dove arrivano le urla
dei due; nessuno dei due sa dire se sono
più comici o inquietanti, visto che riescono sempre a sorprenderli non appena i
loro atteggiamenti si fanno un pochino più intimi.
Thorin si gira verso Bilbo,
che ha il viso nascosto fra le mani per la vergogna: -Sarebbero una coppia
perfetta.- esclama.
-Perfetta e implacabile.-
-Fanno quasi paura.-
-Togli il quasi.-
***
-Prima o poi
dovremmo dirglielo.-
Bilbo fissa infastidito Thorin
steso accanto a lui, il braccio sinistro avvolto attorno ai suoi fianchi, e il
destro piegato sotto il cuscino. Come diavolo fa a dormire sempre e comunque è
un vero mistero –Mi ascolti?-
Thorin emette un vago mormorio di assenso, e Bilbo gli molla un
calcio sotto le coperte.
-Bilbo!- salta su. Piega la gamba sotto le coperte e
si massaggia il polpaccio indolenzito con una smorfia .
-Dobbiamo dirglielo, se lo scoprono da soli…Brrr!No,
non voglio neanche pensarci!-
-Vuoi dire a quei due che stiamo insieme da cinque anni? Ci ucciderebbero.-
Thorin si gira a torna a sdraiarsi e Bilbo osserva offeso la sua schiena -Vuoi continuare a fare
Romeo e Giulietta per sempre?- gli chiede.
-No, fino a che uno dei due non finisce al Creatore. Mio nonno, visto che tua
madre è ancora giovane.-
Bilbo sbuffa sfregandosi la fronte con la punta delle
dita; il modo che ha Thorin di affrontare questa loro
situazione lo infastidisce da morire.
-Non ha senso.-
-Non è colpa nostra se quei due si odiano.-
-Mi da’ fastidio però che tuo nonno cerchi di accasarti, non puoi almeno dirgli
che sei impegnato?-
Thorin lo
guarda da sopra una spalla -Ancora
quella faccenda di Thranduil?-
-Ha cercato di fartelo sposare!-
-È stato tre anni fa e non ha cercato di farmelo sposare!-
-Sui giornali, lui e Oropher, parlavano di unione di
famiglie, di cessazione delle ostilità fra la Erebor Costruzioni
e la Bosco Atro Edilizia !-
-Mi dispiace, come devo dirtelo?-
-Non fare l’esasperato, con me! Io non posso essere arrabbiato perché praticamente
ti sei fidanzato con un altro, ma tu puoi ringhiare come un rottweiler ogni volta che nomino Bard?-
Le labbra di Thorin si increspano all’istante. Bilbo non sarà uscito a cena con Bard, ma è inutile negare che il poliziotto abbia
un certo debole per lui.
-Ora che ci penso, perché ha chiamato prima te e poi me?-
-Non è stato lui a chiamarmi e non cambiare argomento!-
***
-Nonno!-
-Papà smettila di svendere mio figlio!-
Lo sguardo di Thrór spazia da Thorin
a Thráin genuinamente perplesso e i due si lanciano
un occhiata esasperata. Non è una finta, Thrór Durin non vede davvero nulla di male nell’usare suo
nipote per riuscire a mettere le mani sui
permessi edilizi della Bosco Atro Edilizia.
-Che ti costa, ci esci assieme, gli fai due moine, e quello ci concede qualche appalto.-
-Non ho la minima intenzione di uscire di nuovo con Thranduil!-
-Perché no? Mica ce l’hai il fidanzato!-
Quando Thorin ha rivelato alla sua famiglia di essere
omosessuale, non si aspettava di certo di venire sfruttato da suo nonno,
maledizione!
-Veramente…- bisbiglia.
Thráin gli fa segno di continuare a parlare, lo
implora praticamente con lo sguardo e Thrór inarca un sopracciglio nella sua direzione.
-Oh maledizione, questa famiglia è fuori di testa!-
-Bilbo non sarà contento.- sbuffa Thráin
raggiungendo il figlio in corridoio.
-Non ci posso credere, mi ha convinto a chiamare quel tizio.-
-Non faresti prima a dirgli che sei impegnato e che non puoi uscire con quel
tipo?-
Thorin infila
il cellulare in tasca con un imprecazione; gli toccherà farlo o il dolce e gentile Bilbo Baggins gli staccherà la
testa.
***
-Non fa nulla.-
Calma, troppa calma, Thorin è indeciso se ribaltare
il tavolo della cucina e usarlo come scudo o saltare dietro il divano. Perché quando Bilbo
sembra troppo calmo è la volta buona che sta per esplodere.
-Se vuoi vi lascio la casa libera.-
-Bilbo.- Thorin lo insegue
in camera da letto e lo guarda infilare la giacca -Non dire sciocchezze dai.-
-Non sono mica io quello che ha appena detto di avere un appuntamento galante.-
Thorin rabbrividisce per riflesso, ma Bilbo si forza di non farci caso e rimanere arrabbiato a
morte con lui - Quindi divertiti, io cenerò alla tavola calda di Bombur, poi andrò a trovare mia madre.-
Thorin lo guarda sbattersi la porta alle spalle con
le mani infilate nei capelli…Questa storia deve finire una volta per tutte!
***
Bellladonna sta
cucinando dei bocconcini di pollo con le patate quando Thorin
bussa alla sua porta usando il piede . In dieci anni è la prima volta che lo
vede tanto arrabbiato, così, quando le intima di seguirlo in giardino, non fa
resistenza e lo segue fuori.
Scambia uno sguardo confuso con Thrór, in pigiama a
righe e bicchiere di latte ancora in mano, per poi tornare a Thorin.
-Che diavolo succede, ragazzo?-
-Ascoltatemi bene voi due, io e Bilbo stiamo assieme
da cinque anni, io lo amo, lui ama me, e ho intenzione di chiedergli di
sposarlo al più presto…-
L’espressione di Belladonna e Thrór è uguale;
scioccata e fottutamente esilarante allo stesso modo.
-…Quindi smettetela di litigare, e tu…- Thorin indica
il nonno -…Escici tu con quella checca isterica di Thranduil!-
Thrór annuisce stupefatto.
-Thorin?-
Thorin si volta, Bilbo è in strada e lo sta fissando sconvolto -Che
c’è?-
Bilbo scrolla la testa.
-Bene.- Thorin fa dietrofront - Sali in macchina, torniamo a casa.-
-A CASA?- gridano Belladonna e Thrór .
-A casa, sì, a casa, abitiamo assieme!-
Rimasti soli
in giardino, Belladonna e Thrór si guardano sconvolti
- Thorin ha appena detto che lui e Bilbo sono fidanzati?-
Thrór annuisce.
-Immagino che ce ne saremmo dovuti accorgere prima.-
Thrór di nuovo fa sì con la testa.
-Una volta li ho beccati a pomiciare sotto il vischio.-
-Io invece in macchina.-
Belladonna si massaggia il collo - Capisco.-
L’odore di pollo con le patate li
raggiunge in giardino, e Thrór si volta come un cane
che cerca di mordersi la coda -Ma questo è pollo ?- chiede
-Vuoi favorire?-
UN ANNO DOPO:
-Che
significa che tu e Thrór vi sposate? VOI DUE NON
POTETE SPOSARVI!-
-Io lo amo Bilbo!-
Thorin cade seduto sulla seggiola mentre Bilbo ride in maniera acuta e stranissima.
-Non stiamo scherzando .-
Thorin mette mano al
cellulare e Bilbo lo guarda perplesso -A chi
chiami?-
-La dottoressa Galadriel…- ovvero la psicanalista
amica di Gandalf.
-Per farli interdire?- chiede Bilbo.
-No, per farmi ricoverare.-
END.
È profondamente idiota, lo so xD
Spero che almeno vi abbia strappato un piccolo sorriso.