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Autore: _hayato    25/03/2015    2 recensioni
Continuava a guardarlo, con quel sorriso tranquillo sul volto. Sembrava quasi un bambino in attesa del premio per cui aveva lavorato tanto.
Kougami lo sapeva, non si aspettava che ci sarebbe stata tanta tenerezza.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Shinya Kogami, Shogo Makishima
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Makishima lo guardava.
Dal momento esatto in cui si erano trovati l’uno di fronte all’altro su quella dannata collina, dopo ore di corse e lotte, stanchi, sudati e feriti, dal momento esatto in cui lo aveva visto lì, in ginocchio e a braccia aperte e aveva deciso che, no, non era lì che non doveva finire, da quel momento l’altro non aveva smesso di guardarlo. Forse voleva vedere quale sarebbero state le sue prossime mosse o, più probabilmente, voleva vedere le azioni srotolarsi di fronte ai suoi occhi esattamente come le aveva immaginate.
 A Kogami non interessava. Per una volta era lui a trovarsi un passo avanti e non avrebbe permesso a dubbi che mai erano esistiti di bloccarlo.
Sapeva solo che continuava a guardarlo, con quel sorriso tranquillo sul volto. Sembrava quasi un bambino in attesa del premio per cui aveva lavorato tanto.
Non aveva opposto resistenza quando lo aveva tirato per i capelli, quando lo aveva trascinato in quel posto, quando lo aveva baciato. Aveva risposto docilmente alle sue attenzioni, si era lasciato toccare e lo aveva cercato a sua volta con le labbra, con le mani e con le cosce. Kogami non aveva idea del motivo per cui lo stessero facendo, sapeva solo che aveva bisogno di sentirlo, per la prima e ultima volta. Era un desiderio che non riusciva a controllare, quello di prendersi il suo corpo oltre alla sua vita, di avvicinarsi oltre il limite alla persona che più gli somigliava in quel mondo prima di porre fine alla sua esistenza. E Makishima come sempre lo capì, gli diede tutto come il più devoto degli amanti, senza distogliere lo sguardo, senza farsi sfuggire nemmeno un gemito di dolore quando si sfregava contro lo squarcio che aveva lungo il torace, macchiando entrambi ed il letto del suo sangue.
Kogami non ci fece caso, tanto presto quel rosso acceso avrebbe coperto qualsiasi cosa.
Non c’era amore tra loro, non ce ne sarebbe mai potuto essere. Erano stati fatti per comprendersi, per inseguirsi, per cercarsi, ma mai per amarsi, o anche solo amare. Le loro vite erano state plasmate per quel preciso momento, per quello scontro finale. Kogami lo sapeva, ma non si aspettava che ci sarebbe stata tanta… tenerezza? Poteva definirsi così?
Probabilmente no, ma in quel momento non riusciva a trovare una parola diversa per definire il pacifico sguardo che attraversava gli occhi dorati di Makishima, le sue dita sottili e delicate che non trovavano pace sulla sua schiena, il suo corpo fin troppo caldo per essere dimora di uno spirito tanto scuro. Anche il modo in cui si era stretto a lui mentre entrambi raggiungevano l’apice in una sincronia perfetta, persino il modo in cui Kogami stesso era uscito dal suo corpo e gli si era adagiato accanto aveva una nota dolcezza incredibile, di cui non credeva nemmeno di essere capace.
E il modo in cui stavano lì a guardarsi, immobili, Makishima appoggiato al suo petto a braccia incrociate, la testa elegantemente inclinata di lato e tra le labbra la sigaretta che Kogami aveva fumato fino ad un secondo prima, gli dava una sensazione di pace che non aveva mai provato prima di allora. Si concesse qualche secondo per guardarlo, giocare un po’ con i suoi capelli, mentre l’altra mano raggiungeva la pistola nel cassetto del comodino. Appena la vide, il sorriso dell’altro si ampliò e una sottile nuvola di fumo lasciò le sue labbra, la sigaretta che tornava tra quelle del proprietario sotto la guida delle stesse dita che ne avevano assaggiato la pelle.
Kogami passò una mano tra quei i capelli bianchi, per l’ultima volta, prima di puntargli la pistola alla tempia. La sua mano non aveva tremolii, non sentiva nulla, il gesto gli venne naturale, come respirare. Makishima non distolse lo sguardo e lui fece lo stesso, mentre premeva il grilletto, con quella stessa, strana dolcezza.




Ugh. E tento un altro fandom, alè. In realtà non sono sicura di quanto sta ff sia plausibile o attuabile, ma avevo quest'idea che mi ronzavain testa da un po' e in qualche modo dovevo lasciarla uscire. Ultimamente sto scrivendo tantissimo e la cosa mi piace, perché miglioro e mi tengo allenata, anche se si tratta di cretinate come queste. Non sono sicura dell'ic, perché nessuna delle mie solite beta segue Psycho-Pass e mi scocciavo di aspettare e cercare. Fatemi sapere cosa ne pensate, a me devo ammettere che un pochino piace.
A presto.
   
 
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