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Autore: Kooskia    26/03/2015    0 recensioni
Fanfiction sul Ciclo dell'Eredità di C. Paolini. Ambientata durante lo svolgimento della trama della serie (copre complessivamente un'arco temporale della durata di un anno). Presenta personaggi e ambienti di mia creazione senza influire/modificare/alterare i personaggi originari del Ciclo.
In questa storia vedremo un Cavaliere solitario e il suo drago: nati e cresciuti fuori dai confini noti di Alagaesia, essi si batteranno per riportare la pace in questo angolo di mondo inesplorato scoprendo la verità di un passato a loro ignoto e plasmando il loro futuro in una terra aspra e selvaggia.
Epilogo contentene Spoiler.
Un capitolo conterrà tematica erotica (rating Arancione)
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Epilogo
 
Il Cavaliere osservò il cuore dei cuori, cercando di scrutare all’interno di quella che pareva essere una semplice gemma inanimata.
-Quanto tempo pensi che ci vorrà?- chiese alla sua dragonessa.
-Non saprei dirtelo… anni forse… io non penso che potrei sopportare un’esistenza senza la tua, piuttosto mi toglierei la vita all’istante.-
Kooskia mosse la mano destra, allungandola sulle scaglie dorate del collo di Niya.
-Né io potrei sopportare di vivere senza di te… - disse il Cavaliere.
La sola di idea di venire strappato a quella parte del proprio essere ormai irrimediabilmente fusa con la mente di Niya, lo lasciava senza fiato.
Cercò di cacciare via quei pensieri e osservò la lunga colonna di uomini e donne che marciavano sotto la collina.
Pochi degli uomini recavano armi con sé: la maggior parte erano indaffarati a dirigere cavalli o muli, impegnati nel trascinare carri colmi di cibo o oggetti.
Lo sguardo del Cavaliere si posò fugacemente su Khelia.
Lei più di tutti si era impegnata a dare una speranza e uno scopo al suo popolo dopo la caduta del loro signore; anche in quel momento stava parlando con due uomini armati: Kooskia rammentò che erano stati due luogotenenti di Asald e adesso non indossavano più il tessuto rosso dell’Impero.
Uno spasmo di sconforto colse il cuore del Cavaliere, pensando a Khelia: da quando l’elfo gli era entrata nella mente, lei non era stata più la stessa.
Spesso il suo sguardo sembrava sognante, come se fosse smarrita all’interno di qualche ombrosa foresta lontana.
-Non è perduta Kooskia… parte della sua mente può essere rinchiusa in un sogno, ma è ancora lucida ed è ancora qui con noi, il suo popolo ha bisogno di qualcuno che la guida e lei è la sola che può farlo.-
Kooskia fece un piccolo cenno di assenso e ripensò come i Mashujaa guidati da Khamal non avevano preteso ulteriore sangue.
Gli uomini e le donne dalla pelle pallida avevano accettato di lasciare le rovine fumanti delle loro case e adesso marciavano verso nord in cerca di una nuova dimora.
-Tutti meritano una seconda possibilità, anche uomini come loro… Khelia è la scelta giusta per guidarli, però sai anche tu che lei ha bisogno di aiuto.-
Kooskia abbassò il capo, poi guardò mestamente le tre lapidi che avevano eretto sul pendio della collina.
L’elfo, il nano e l’uomo venuti da occidente erano sepolti lì.
Il giovane Cavaliere pensava che sarebbe stato suo dovere salire in sella alla sua dragonessa e volare verso ovest: conscio della guerra contro l’Impero che sicuramente stava imperversando.
-Potremmo fare la differenza… potremmo essere di aiuto … -
Una risata calda ma affettuosa avvolse le sue parole e per qualche istante Kooskia si lasciò semplicemente abbandonare al contatto mentale con la sua dragonessa.
-Sai bene quanto me che non siamo pronti né addestrati per questo… saremmo solo di intralcio. Noi abbiamo combattuto la nostra battaglia …  -
-… e possiamo essere di aiuto qui. Adesso. – finì Kooskia, i cuoi pensieri andavo sempre più spesso ad intrecciarsi con quelli della sua compagna di cuore e di mente, completandoli a vicenda.
Aveva ragione.
Avevano ragione entrambi.
Khelia e la sua gente avrebbero avuto bisogno di protezione, nella ricerca di una nuova terra in cui vivere lontano dalla guerra a occidente.
Un ululato interruppe i loro pensieri congiunti.
Kooskia non trattenne un sorriso, nel vedere il suo fratello lupo correre verso di lui.
Redpaw era cresciuto in uno splendido lupo adulto a capo di un branco numeroso.
Tuttavia il tono dell’ululato del lupo era preoccupato e il Cavaliere si diresse verso di lui.
-Grande legno! Grande legno sul fiume!- disse Redpaw, nel suo linguaggio da lupo.
-Una nave?- esclamò con stupore Niya.
-Grande legno! Tanti due-gambe dentro  e … in cielo… -  gli occhi del lupo si diressero con ansia e eccitazione verso Niya.
Cavaliere e dragonessa capirono all’istante.
-Un drago…- disse Kooskia.
-Sì… un drago color del cielo.- confermò il lupo.
Kooskia annuì, quindi posò una mano sul collo di Niya.
-Andiamo… dobbiamo far muovere la colonna prima che sia avvistata.-
Quando le salì in groppa, percepì i sentimenti contrastanti della sua dragonessa.
-Vorresti andare loro incontro? Ti ricordi che Saphira, la dragonessa di Eragon è di quel colore? Quindi vuol dire che sono sopravvissuti: da quanto sappiamo non è una coppia disposta a cercare esilio, quindi vuol dire soltanto che… -
-… la guerra è finita, ed è tempo che …
- … i draghi trovino un nuovo posto nel mondo… -
Dissero insieme tali parole, quindi Kooskia si allungò in avanti, stendendo il proprio petto sul collo della dragonessa.
-Potremmo fare parte anche noi di questo futuro però… –
-… non adesso, non ora. Abbiamo una responsabilità nei confronti di Khelia e della sua gente.-
La dragonessa dispiegò le ali, pronta a prendere il volo.
Il suo tono di voce divenne improvvisamente più divertito.
-Sai… pensavo che una volta trovata una dimora per questa gente, tu e Khelia potreste anche… -
Kooskia si sentì avvampare dall’imbarazzo, quando i pensieri della dragonessa si palesarono chiari ed evidenti nella sua mente.
-F… forse… vedremo.- tagliò corto lui.
Niya represse una risata giocosa, quindi si levò in cielo e per alcuni istanti Kooskia chiuse gli occhi godendo della brezza che sferzava contro il suo corpo. 
-E comunque … non saremo soli.-
Kooskia pensò a quelle parole, ma la sua mente si concentrò rapidamente su altri pensieri: pensieri di calore e di protezione e di orgoglio, che scaturivano da qualcosa di piccolo ma allo stesso tempo prezioso. Qualcosa che stava crescendo dentro Niya.
Il Cavaliere sorrise mentre le sue emozioni si mischiavano e si univano alla trepidante eccitazione della sua dragonessa ed insieme, Cavaliere e dragonessa, sfiorarono con la mente quella piccola entità che cresceva dentro il corpo di Niya.
Emise un vivo barlume di coscienza, prima di sprofondare di nuovo in quel mondo di sogni e speranze di chi ancora non è nato.
-No… non saremo soli.
Disse Kooskia, prima di lasciare un grido liberatorio e di gioia: un grido che si unì al ruggito della sua dragonessa.
 
 
 
FIGLIO DEI LUPI – Cronache di un Drago e del suo Cavaliere
 
 
 
 
NOTA: Attenzione! La storia non è finita! C’è anche un finale alternativo ^^
  
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