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Autore: Francesca_9    29/03/2015    0 recensioni
Isabella Ferreira è un'aspirante designer di moda, ritornata da poco dall'Europa per godersi la sua vecchia città natale. Catapulta in un disastro economico dell'azienda di famiglia, ovvero la Ferreira Industrial,specializzata nella produzione di gioielli, sarà costretta a soffermarsi in America per aiutare sua madre nel ripristinare l'attività. Così facendo si scontrerà con l'affascinante Dayan Scott, nastro nascente dell'editoria,intendo ad acquistare ,ad ogni costo,quote della Ferreira.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il sole con i suoi raggi penetra dalla finestra illuminando ogni angolo della stanza. Strofino più volte gli occhi per abituarmi a quella luce densa che picchia sul mio viso rivolgendo uno sguardo forbito allo sfondo del cellulare, "08:03 a.m".

Mi stiracchio soffermandomi sul disordine che c'è in camera; incredibile sono riuscita ad appoggiare cose da per tutto,dovrei seriamente impegnarmi ad essere più ordinata altrimenti finirò per restare sepolta nella mia stessa casa un giorno. 

Sorrido beffarda scendendo dal letto per rifornire il mio stomaco che sta iniziando a brontolare, tutta colpa di questo odore di... 

"Pancake!."

Esclamo attraversando il corridoio fino a raggiungere le scale dove la voce di mia madre che canticchia arriva fin lì. Mi soffermo sull'ingresso della cucina osservandola mentre,con molta agilità sui suoi tacchi, dispone la colazione sul tavolo. Non l'ho mai vista così!. 
"Probabile che sia impazzita"
...direbbe mio fratello Cristian. 

-Però! Il mio ritorno ti ha ringiovanita. -

Ridacchio attirando la sua attenzione.

-Bene. Perché non vieni a salutare la tua vecchia,allora?. -

-Buongiorno mamma,anche io sono felice di rivederti e grazie per i pancake!. Ti adoro. Così va meglio?. -

Affermo ironica stringendola tra le mie braccia, quanto mi è mancata.

-Si molto soddisfacente. -

Ribatte sciogliendo l'abbraccio per sedersi al suo solito posto. 

-Devi ammettere che i miei vecchi metodi per farti scollare dal letto funziono sempre. -

Gli sorrido mentre mi accomodo accanto a lei. 

-Finché il disagio del fuso orario non passerà, non tornerò a dormire come un ghiro. -

La mia affermazione la fa scoppiare in una fragorosa risata. 

-Beh?. Ridere della abitudine altrui non è carino mamma. -

-Scusami tesoro. -

-Un po' di rispetto per le persone a cui piace dormire. -

Esclamo ironicamente addentando un pancake. 

-Ma dimmi com'è andato il viaggio in Europa?. -

-Una sola parola. Fantastico!. Ho conosciuto molte persone; mangiato,non sempre,del buon cibo e visto dei luoghi accompagnati da viste mozzafiato. -

Ribatto entusiasta facendo un breve riassunto di tutto il viaggio. 

-E?.-

-E cosa?.-

La incito confusa mentre con molta tranquillità si accinge a bere del succo di frutta. Dove vorrà andare a parare?. 

-Ieri ci siamo viste di scatto per via di quella cena e non ho avuto l'agio di chiederti... -

I radar di mia madre si stanno accendendo. Aver passato qualche mese lontana da casa mi ha quasi fatto dimenticare questa sua particolare dote.

-Dov'è che vuoi arrivare di preciso?. -

-Nulla di particolare. Ho soltanto visto, per caso, delle foto sul quel social Twitter. -

Finge di averle viste per caso, come se non sapessi che ha dato una sbirciatina al mio profilo. 

-Si e quindi?. -

-Beh mi chiedevo chi fosse quell'affascinante ragazzo. -

Sbaglio o sta spruzzando curiosità da tutti i pori?. Quasi i suoi occhi marroni fissi mi inquietano ma infondo aspetta solo una mia risposta, certo con ogni singolo dettaglio. Diamo il via al "terzo grado".

-Aah mamma, è solo un amico. Ci siamo conosciuti ad una festa e qualche volta mi ha invitato a bere qualcosa. -

- Un amico certo,solo un "amico". -

Rido a quest'ultima frase. 

-Lo sai come la penso su questo argomento. -

-Tesoro, forse dovrei dire "Mrs sto lontana dall'amore". -

-Mamma. -

La ammonisco. 

-Non allarmarti. Dico soltanto che forse potresti finirla, insomma non credo ti manchino gli ammiratori. -

Alzo gli occhi al cielo in risposta a quell'affermazione. 

Perché torniamo sempre sullo stesso tema?. 

-Quante volte devo ripeterlo che l'amore arriva mamma non si cerca. Poi sono giovane,voglio godermi la vita,c'è tempo per trovare l'uomo adatto come papà lo è per te. -

La mia risposta sembra convincerla forse mi sta solo assecondando. Non ho vie di scampo, so che potrei dirle qualsiasi cosa con la massima convinzione,lei capirebbe se mento o meno. Questo mi mette a disagio perché non sono sincera. In realtà nemmeno io ci credo così tanto nella frase "l'amore arriva prima o poi". Lo trovo enfatico anzi, è soltanto una giustificazione al fatto che non so farci con gli uomini. La paura di restare sola,senza mai conoscere il vero amore, cresce sempre di più. 

Basta!. Meglio evitare di pensarci e deviare il discorso prima che mi faccia qualche altra domanda.

-E Cristian dov'è? Ieri non l'ho visto. -

-Tuo fratello si è trasferito. -

Sgrano gli occhi alla sua risposta. 

-Quando?. -

-Un mese fa,circa. -

Riflettendoci è lo stesso lasso di tempo dall'ultima volta che ci siamo sentiti. Certo ha continuato a scrivermi dei messaggi,anche miseri, ma era molto strano dato che facevamo delle video chiamate. 

-È dov'è andato?. -

-A Vancouver, in Canada. -

-In Canada?. All'improvviso?. -

-Si. -

Ribatte con estrema velocità alzandosi per poggiare le sue cose nel lavello. 

Ahi, nell'aria c'è qualcosa che non quadra. Questo è il suo classico atteggiamento irritato quando non vuole parlare di qualcosa.

Che sarà successo?. 

Finisco i miei pancake in silenzio pensando velocemente a come strappargli qualche informazione prima che vada in ufficio. Come se fosse facile! Sarà sempre la solita, cercherà di rassicurarmi per stroncare la mia curiosità. Perciò passiamo alla domanda concludente i miei soliti tentativi di sapere andati male. 

-Non ho nessuna possibilità di sapere cosa sta accadendo?. -

-Sei appena tornata Bel... -

-Alt!. Credevo che avremmo saltato la parte in cui mi rassicuri riuscendo quasi a convincermi. Passiamo al dunque. -

-Tesoro. -

-Mamma, avanti ho 23 anni non puoi trattarmi come se fossi ancora una bambina. Faccio parte di questa famiglia o no?. Quello che accade mi riguarda. -

Sbuffo irritata dal suo comportamento impossibile, riservato e protettivo.

La raggiungo posando anche le mie cose e inizio a scrutarla meglio. Questa volta riuscirò a sapere da lei qualcosa o dovrò indagare come sempre?. 

-Cos'è?. Adesso usi la mia stessa arma contro di me?. -

Afferma ironica riferendosi al mio sguardo. Non ci avevo fatto caso, sto utilizzando il suo stesso modo di persuasione. 

-Bel. -

Sospira riflettendo,come se stesse cercando il punto da qui iniziare. Certo sono stata quasi tre anni fuori...saranno successe tante cose. 

-Cristian e tuo padre hanno litigato ma questa volta in modo pesante. -

La situazione comincia a prendere una piega preoccupate facendomi venire una leggera morsa alla stomaco. 

-Scommetto che non si parlano da mesi. -

Annuisce confermandomi che quelle due teste dure stanno facendo prevalere il loro orgoglio. 

-Per quale motivo hanno avuto una lite?. -

Le sue labbra si contraggono e la sua espressione non mi piace. 


Prende una pausa e questo fa crescere in me lo stato di preoccupazione. 

-Bel, abbiamo soltanto 3 settimane per saldare i debiti che abbiamo accumulato altrimenti saremmo costretti a chiudere l'attività. -

Resto sconcertata mentre la mia testa cerca di elaborare quello che ha appena detto.

L'azienda ha dei debiti?. Non riesco a crederci. 

-Dovremmo chiudere?. È impossibile, ci sarà un modo!. -

Il silenzio di mia madre non mi aiuta. Continuo a guardarla negli occhi aspettando una risposta ma tutto ciò che ottengo è vedere il dispiacere che prova nel parlarmi di quello che sta accadendo. Non è facile per lei, la passione e la dedizione che mette nel disegno per creare nuove collezioni è indescrivibile e l'idea di perdere tutto la sta distruggendo. 

No, no, non posso vederla così. 

La stringo in un abbraccio strofinandole le mani sulla schiena. 

-C'è la faremo. A tutto c'è una soluzione. -

Dico cercando di rassicurarla. 

-Papà non lascerà che ti portino via l'azienda lo sai vero?. -

Scivola dal mio abbraccio asciugandosi il volto. 

-Tesoro, questa volta c'è poco da essere ottimisti. L'unico modo per risanare la situazione sarebbe cedere delle quote. Tuo padre riceve continuamente offerte ma tutti disposti ad acquistare. -

Avidi tiranni. Ecco perché è così disperata. 

-Tu e papà avete messo su un'azienda prestigiosa, è logico che molti vogliono approfittare di questo momento per accaparrarsene una parte, ma lui non cederà mai delle quote. Sono sicura che troverà una soluzione. -

-Questa volta,credo,sarà quella decisiva. Ha un colloquio con l'amministratore delegato di un'azienda potente. Ormai non ci resterà nulla. -

Ha un'aria così rassegnata. In tutti questi anni di attività non l'ho mai vista così arresa, di solito è un irrimediabile ottimista cerca sempre di convincere mio padre del fatto che tutto si possa risolvere. E adesso guardatela vorrebbe piangere fiumi di lacrime ma cerca di essere ad ogni costo forte per non crollare davanti a sua figlia. 

Devo fare qualcosa, non posso starmene con le mani in mano. 

-Ti sbagli se credi davvero che lo permetta. Anche se non capisco molto di affari, impedirò ogni tipo di trattazione fino all'ultima settimana. -

Ribatto con determinazione. 
Sono meravigliata di me stessa.

-A che ora ha questo colloquio?. -

-Credo alle dieci. -

-Fantastico. Corro a farmi una doccia. -

Dico dirigendomi di nuovo verso le scale urlando un " Stai tranquilla mamma, cercherò di rimettere tutto apposto!". 
Anche se non ho la minima idea di come. 

Sento la sua voce farfugliare qualcosa ma mi sono già infilata nella doccia per comprendere ciò che ha detto. 

---

Mi guardo allo specchio dopo essermi truccata in modo molto sobrio, riordino i capelli e mi affretto ad indossare un paio di pantaloni neri,una maglia bianca lunga fino alla vita con sopra un maglione semplice tinta unita beige chiaro largo sui fianchi ma corto davanti ed infine degli stivaletti col tacco. 

Trovo la borsa e prendo una giacca al volo in caso avessi freddo. Finalmente raggiungo mia madre che mi attende di sotto. 

-Bene, andiamo!. -

I suoi occhi mi stanno fissando, a cosa starà pensando adesso?. 

-Tesoro, stai indossando delle scarpe col tacco?. -

-Mamma non sei tu quella che dice che l'ufficio è una di quelle occasioni in qui indossare scarpe alte?. -

-Sono contenta che tu abbia iniziato a vestirti in modo più coordinato con le occasioni. -

Oh mi aspettavo un: " i tacchi vanno sempre indossati rendono femminili". 

-Purtroppo quando hai una madre ossessionata dalla moda è inevitabile essere contagiati. -

-In effetti come poter dimostrare il contrario. E ti dirò che questi stivaletti sono molto chic. Mi hai sorpreso! Il tacco era il tuo peggior nemico. -

Wo. Mia madre stupida dal mio look?. Però credevo non sarebbe mai arrivato questo momento.

-Lo so. Chissà, forse quegli stage hanno cambiato la mia visione e poi questo mezzo tacco è sopportabile. -

-Bene. Le mie preghiere sono state ascolta. Nonostante ciò,il mio sogno resterà sempre quello di vederti con un tacco 15. -

Afferma seguendomi verso la porta e con delicatezza indossare il suo cappotto. 

Non si accontenta mai!. 

-Sai somigli proprio a me quando ero giovane. -

-Andiamo, Mrs adesso sono vecchia!. -
Ribatto ironicamente. In fin dei conti come dagli torto. I lineamenti del volto, i capelli castano scuro sono identici a quelli di mia madre. Anche l'altezza è simile. L'unica cosa che ci distingue è il taglio di occhi. I miei sono di un verde "ingrigito" intrecciato ad un marrone mentre i suoi, sono della stessa tonalità di marrone ma leggermente più scuri. 

Devo anche ammettere che per i suoi 45 anni ha una silhouette da fare invidia. Magari avessi un fisico così snello. 

Scuoto la testa cercando di togliermi questo pensiero dalla testa. Mi lascio sempre coinvolgere dalle sue affermazioni.

Saliamo in macchina dirigendoci alla Ferreir's Industrial il prima possibile con in sottofondo Justin Timberlake. 

Anche se guidare non è il suo forte glielo lascio fare perché so che la rilassa molto. 

E così dopo aver dato precedenza a tutte le auto possibile ed immaginabili, siamo arrivate nel parcheggio dell'azienda. Quest'ultima è un edificio di ampiezza modesto articolato su tre piani e con il marchio di fabbrica inciso sulla vetrata centrale. 

-Io mi fermo al secondo piano. -

Farfuglia dopo aver salutato il guardiano che chiama l'ascensore per noi.

-Mi raccomando con tuo padre. -

-Mamma avanti un po' di fiducia in me. -

Rispondo seguendola a ruota libera nella cunicolo degli specchi. È così che chiamavo da piccola quell'ascensore, forse per l'enorme specchio che si estende a 10 centimetri dal pavimento. Anche se allora credevo c'è ne fossero più di uno. 

-Ho fiducia in te ma lui è un tantino 
nervoso. -

Mi verrebbe da dire in tono ironico "chissà perché?". Mi trattengo anche perché le porte si aprono e la squadra di artisti di Mrs Jenna Ferreira mi saluta con un gran sorriso. 

-A dopo tesoro. -

-Buon lavoro mamma. Ah e ricordati che la prossima volta guido io. -

Affermo dopo averle fatto un cenno e premendo velocemente il tasto del terzo piano. 

Ah papà ti prego, ritarda all'appuntamento. 

Appena sento il "din" balzo fuori dall'ascensore avvicinandomi a Courtney, l'assistente bionda 4. 

-Isabella! Che bello rivederti!. -

Esclama alzandosi in piedi per venirmi incontro ad abbracciarmi ma tendo una mano avanti per frenarla subito. Oh andiamo questa è una questione di vita o di morte, dopo i saluti. 

-Courtney ti prego è molto urgente, dov'è mio padre?. -

-Mr Ferreira sarà qui a momenti. -

-Bene. Con chi aveva una riunione?. -

-Con Mr Scott, è già in sala riunioni da un po'. -

Che cosa faccio? Aspetto papà nella speranza che riponga fiducia in me e accetti il mio aiuto, nonostante non l'abbia fatto con Cristian? Oppure mando via questo probabile acquirente? 

Oh al diavolo le conseguenze ci penserò dopo a quelle. 

-Fantastico. Allora ci parlo io, tu trattieni mio padre. -

Affermo dirigendomi come un fulmine nella sala riunioni sotto lo sguardo incredulo di Courtney. Mi acciglio un attimo sulla vetrata per osservare che cosa mi aspetta. 

Un uomo dalla statura possente in completo elegante con le spalle rivolte verso la porta d'ingresso. 

Bene, il fatto che non è rivolta verso l'entrata mi risolleva. Prendo un respiro profondo, "speriamo fili tutto liscio". 

Afferro la maniglia aprendo delicatamente la porta per evitare che quest'ultima faccia il suo solito sordo rumore. Mi protendo in avanti pronunciando un leggero "Mr Scott" facendolo voltare di scatto. 


Avverto un leggero nodo alla gola... Lui sarebbe...








Spazio alla scrittrice: Salve a tutti! Vi presento 'Un affare d'amore'. Questra trama era in cantiere già da tempo, diciamo che su wattpad siamo arrivati al finale quasi ahahaha. Mi sono convinta nell'inserirla anche su questo sito e spero vi possa piacere. A presto! Se volete seguitemi su twitter: @\flyeverywhere_9 o su wattpad Fanny-79. 
  
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