Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance
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Autore: Frerakey    30/03/2015    0 recensioni
Sfoderò dalla cinghia dei pantaloni un coltello d’argento e, nonostante l’uomo cercò in tutti i modi di sottrarsene, lo premette contro la sua guancia incidendo un solco che partiva dalla fine dell’occhio destro fino ad arrivare alla punta del mento. Gerard gemette e cadde a terra sfinito.
Genere: Introspettivo, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Nuovo personaggio | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aprì gli occhi lentamente, privo di forze e vide il mondo davanti a sè roteare in tutte le direzioni.
“Non ci posso credere...sono ancora ubriaco?” si domandò.
Poi quando le forme scombinate che si porgevano davanti a lui si riunirono riuscì a scorgere una figura scura in piedi.
Steso sul bordo di uno stretto passaggio tra due case, cercò di alzarsi ma per sua grande sorpresa scoprì di non esserne in grado. Le sue mani erano legate ad un tubo dell’acqua posto verticalmente lungo il fianco di uno dei due edifici e i piedi erano fissati l’uno all’altro impedendogli ogni tentativo di fuga.
Si girò di scatto verso la figura davanti a lui per chiedere aiuto ma si accorse con rammarico di aver una benda legata alla bocca che gli permise di emettere solo alcuni versi interrogativi.
La persona si inginocchiò e potè vederla meglio.
Era snella. Indossava un paio di pantaloni neri e una felpa dello stesso colore con un cappuccio che copriva la parte superiore del viso. La parte inferiore invece era cosparsa di una certa tintura scura che rendeva irriconoscibile ogni tratto del viso.
-Finalmente possiamo parlare faccia a faccia, mio caro Gerard- una voce femminile uscì da quel  volto misterioso.
L’uomo aveva un sacco di domande che gli passavano per la testa. Chi? Dove? Perché?
-Devi stare tranquillo. Non voglio farti del male- accarezzò la testa dell’altro con un gesto dolce - voglio solo parlare.
Gerard iniziò a capire che la donna non era lì per aiutarlo a scappare ma al contrario era lei ad averlo portato in quel luogo.
Iniziò a temere per la sua vita. Cosa voleva quella donna? Se voleva solo parlare allora perché lo aveva legato in quel modo? Voleva davvero solo intrattenersi conversare o i suoi obbiettivi erano altri?
-Allora, come sta Mikey?
Mikey? Aveva forse rapito anche lui? Mikey stava bene? Cercò in ogni modo di pronunciare delle domande sul conto del fratello ma la benda gli impedì di emettere ogni tipo di parola comprensibile.
-Perché ti agiti così? Hai forse paura di me? Forse temi per tuo fratello? Non devi. Sai, io penso che la famiglia sia una cosa intoccabile. E, in particolare, so quanto ci si voglia bene tra fratelli. Una volta avevo una sorella. Andavamo molto d’accordo. Giocavamo sempre insieme da piccole- il tono della donna era dolce e lasciava trasparire gocce di tristezza –aveva quattro anni in meno di me e io ero il suo esempio da seguire, la sua eroina, colei che l’avrebbe dovuta salvare da ogni pericolo- una lacrima le attraversò il viso –ma poi arrivò l’adolescenza e lei volle diventare come me. Ammirare chi ammiravo io, odiare chi odiavo io e ascoltare la musica che ascoltavo io. Iniziò ad ascoltare una certa band, di cui non ricordo il nome. Passavamo ore ad ascoltare quelle canzoni insieme e lei mi diceva sempre che non avrebbe potuto vivere senza. Io mi mettevo a ridere ma solo ora mi rendo conto di quanto sbagliavo. Tre anni dopo la band si sciolse. E mio sorella, a sedici anni cadde, in depressione, iniziò a tagliarsi e alla fine si tolse la vita.-
Ci fu un lungo silenzio. Sul volto di entrambi non apparivano altri sentimenti se non la tristezza. Gerard per un momento si dimenticò della situazione in cui si trovava e pensò solo al triste destino della ragazzina.
-Ora mi ricordo il nome di quel gruppo.- la donna guardò l’uomo fisso negli occhi con uno sguardo violento e pieno di rabbia- My Chemical Romance.
A quelle parole Gerard impallidì; lo sguardo della donna non prometteva nulla di buono. Iniziò a capire i motivi per il quale era stato portato li in quello stato. Ma ancora non ne comprendeva l’obbiettivo.
-Le avevo promesso che non avrei mai lasciato a nessuno farle del male, ma non ce l’ho fatta. L’ho protetta da chiunque, tranne da una stupida band. Ed ora ho solo una cosa da fare. Vendicarla? Oh, no. Voglio riuscire a salvare qualcun altro. Altre ragazze che senza la vostra musica, senza le vostre canzoni, senza le tue parole si sentono perse. Nessuno morirà più a causa tua. Ed ora, ti prego, rimetti insieme quel dannato gruppo!-
Gerard si sentiva in colpa come non si era mai sentito prima ma sapeva di non poter esaudire i desideri dell’altra. Così abbassò il capo e lo scosse in segno negativo.
Il tono della ragazza divenne tutto d’un tratto aggressivo –se non lo farai con le buone sarò costretta a fartelo fare con le cattive.-
Per un attivo il cantante aveva pensato che la ragazza che lo aveva rapito non fosse una psicopatica ma solo una vittima del mondo. Quella frase però gli fece cambiare idea.
-Oh, non temere. Non ho intenzione di ucciderti, non mi servi da morto. E non ho neanche intenzione di torturarti, anche se l’idea mi diletta molto. No, troppo banali. Io farò qualcosa di più creativo. E di più doloroso ovviamente.
Il cuore del giovane batteva sempre più all’impazzata.
-So che hai una figlia, Bandit giusto?-


CONTINUA....

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Hope you like it 
Frearakey
   
 
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