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Autore: merty_chan11    31/03/2015    1 recensioni
628 parole~Stingue~One-shot
Dal testo:
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Gli accarezzò i capelli con dolcezza, sfiorandoli, in un gesto istintivo. Tra i due, era sempre stato Sting quello che esternava di più i suoi sentimenti, come se volesse dirgli che in qualsiasi momento avrebbe potuto appoggiarsi a lui e farsi sorreggere. Rogue non era mai stato amante dei sentimentalismi e dei gesti sdolcinati, ma non riusciva a stare fermo di fronte a lui. Avrebbe voluto svegliarlo, abbracciarlo e rassicurarlo, dicendogli che ora era tornato e che non c’era più motivo di preoccuparsi.
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Buona lettura!:3
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Rogue Cheney, Sting Eucliffe
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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I'm back



 
Era appena tornato dalla missione, troppo esausto per fare qualsiasi cosa che non fosse mettersi a letto. Salì lentamente le scale che portavano al suo alloggio nella gilda, sbadigliando durante il tragitto. Aveva fatto piuttosto tardi, non come da programmato. Purtroppo aveva avuto degli imprevisti, ma niente che non potesse essere risolto.
Arrivò davanti alla porta della sua stanza, notando con sorpresa che era leggermente aperta. Eppure lui si ricordava di averla chiusa…
Entrò in camera con lentezza, cercando di non far rumore, e il suo sguardo si addolcì quando vide Sting addormentato nel suo letto. Forse questo avrebbe dovuto aspettarselo.
Si avvicinò al letto di soppiatto, facendo attenzione a non svegliare il biondo. Colpì per sbaglio il comodino, facendo cadere il vaso con i fiori, che al contatto con il suolo si infranse. Rogue si morse il labbro, maledicendosi mentalmente, ma con sua grande sorpresa Sting non si svegliò. Al contrario, si girò dall’altra parte, continuando a dormire come se niente fosse. Ora che poteva vederne il volto, rischiarato dalla luce della luna, Rogue notò con chiarezza quanto l’altro fosse esausto. Aveva delle grosse occhiaie, e solo il fatto che non si fosse svegliato al rumore del vaso di vetro infranto svelava praticamente ogni cosa. Sting non dormiva sicuramente da giorni, a causa del suo lavoro e forse anche per il suo ritardo nella missione. Si immaginò il biondo intento a guardare fuori dalla finestra ogni sera, chiedendosi quando sarebbe tornato, mentre l’ansia e la paura crescevano.
Gli accarezzò i capelli con dolcezza, sfiorandoli, in un gesto istintivo. Tra i due, era sempre stato Sting quello che esternava di più i suoi sentimenti, come se volesse dirgli che in qualsiasi momento avrebbe potuto appoggiarsi a lui e farsi sorreggere. Rogue non era mai stato amante dei sentimentalismi e dei gesti sdolcinati, ma non riusciva a stare fermo di fronte a lui. Avrebbe voluto svegliarlo, abbracciarlo e rassicurarlo, dicendogli che ora era tornato e che non c’era più motivo di preoccuparsi.
Si sdraiò nel letto, facendo sempre attenzione a ogni suo movimento, come se un semplice errore potesse causare la distruzione dell’equilibrio dell’altro. Sting si mosse leggermente, per poi aprire gli occhi azzurri carichi di preoccupazione.
“Rogue…” sussurrò, e il moro rise al suono della sua voce, impiastrata dal sonno. Da quanti giorni non dormiva? Molto probabilmente dalla sua partenza, si disse. 
Lo circondò con le braccia, per poi far appoggiare la testa sul suo petto. Ora sul suo viso vi leggeva un’espressione di calma e tranquillità che prima non c’era. 
Rogue rimase a osservarlo per un po’, contemplando quel viso che aveva imparato ad amare con il tempo. Aveva i capelli in disordine, le ciocche bionde che andavano in ogni direzione, e le guance erano tinte di rosso, come se avesse la febbre. Gli occhi azzurri continuavano a sorridergli, segno della sua contentezza.
“Sei tornato” disse ancora il biondo, sempre sussurrando, come se avesse paura che un qualcuno avrebbe potuto sentirli.
Rogue posò le sue labbra sulle sue, assaporando ogni attimo di quel contatto. Le labbra di Sting sapevano di panna, e il moro sorrise pensando all’amore che aveva il biondo per i dolci.
“Ora però dormi” gli disse con dolcezza, dandogli poi un altro bacio, stavolta sulla fronte.
Sting si addormentò poco dopo, cullato dal battito del cuore di Rogue e dalle sue carezze. Il dragon slayer dell’ombra non poté fare a meno di notare che in quel momento l’altro sembrava totalmente inoffensivo e bisognoso di cure e attenzioni. 
Ormai il sonno stava trascinando anche lui nel suo regno, ma prima di chiudere gli occhi guardò per l’ultima volta in direzione del biondo, cercando di imprimersi la sua immagine nella mente, in modo da poterlo rivedere anche nei suoi sogni.
“Sono tornato” disse infine, poi si addormentò.









N.d.A.
Salve mondo (?) Era da secoli che non pubblicavo qualcosa, ma sono sicura che la mia assenza non vi sarà mancata per niente:')
Comunque, visto che ultimamente ho grande ispirazione per le storie fluff, non potevo non scriverne una sulla Stingue! Loro meritano troppo per essere ignorati, quindi bisognava dare loro le giuste attenzioni (?)
Spero vi sia piaciuta, e per sicurezza metto l'avvertimento OOC per il personaggio di Rogue, anche se ce lo vedrei bene a fare il tenero con Sting u.u
Grazie a tutti e alla prossima!
Merty
  
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