° Lettera di una ragazza con il cuore perso.
. Letter from heart's girl lost.
“ Non sono brava a scuola, a studiare e fare i compiti, non sono brava con le persone che mi circondano, e non sono brava con me stessa. Praticamente non sono brava in nulla. Se ci penso, alla fine è cosi'. In questo periodo penso a tante cose. E sono triste.
Ma non quella tristezza che ti fa venire un magone dentro e vorresti scoppiare a piangere. Quel velo di tristezza che ti perseguita fino a quando non cambieranno le cose e tu non sarai felice. Ultimamente penso alle cose belle del passato, e alle cose brutte. Quelle brutte, so' che resteranno incise indelebilmente dentro di me, marchiate a fuoco nel cuore. Riecheggeranno in continuazione nella mia mente, senza darmi pace, come un dolore straziante. Le cose belle invece ? Le cose vissute, quelle belle, quelle che ricordo, sono l'aria fresca che ti accarezza il viso di mattina presto, o quell'aria gelida che tanto amo dell'inverno che sembra poter perforare le ossa di un volto pallido e stanco, ma allo stesso tempo pieno di vita. Mi ricordo un tramonto, due, il giorno, le notti passate a fissare il soffitto della mia camera, sognante.
Sognante di speranza.
E quelle passate rannicchiata su me stessa a piangere silenziosamente. La mia musica, la passione per il rock. Amare la mia chitarra. Leggere libri, quelli rari, quelli dimenticati da tutti, quelli che sono i più meravigliosi, ed immedesimarsi nei protagonisti o in qualche personaggio.
Sentire il suono delle lettere che più ti colpiscono e osservare i discorsi e le frasi che cominciano piano piano a danzare e a prendere vita davanti ai tuoi occhi. Il primo amore finito male. Quello che pensavi sarebbe durato in eterno, ma che riflettendoci su, capisci quando eri solo una bambina con il cuore in mano. Il pensare che nessuno potrà amarti e viceversa, ma poi capisci quanto è sciocco pensarci.
Perchè non è vero.
Miliardi di altre persone avranno pensato questo, che nessuno le avrebbero più amate e loro non sarebbero state più capaci di amare. Mentre ora, magari, hanno una famiglia, sono religiosi e credono all'amore.
Mi ricordo degli odori, quelli buoni. Le ciambelle calde con la glassa di mirtillo e zucchero caramellato, una cioccolata calda a Dicembre davanti ad una piccola stufa grigia economica.
Mi ricordo di quei momenti che non facevo altro che cercare di imprimere nella mia memoria ogni piccolo e minuziosi dettaglio della mia esistenza.
Di quando avevo voglia di vivere infinitamente, quanto la voglia di restare in un'oblio perenne.
Il primo impatto con la scuola, le persone, la birra, il sesso, i film che ti lasciano un segno dentro ed un'incredibile nostalgia, le stelle che bruciano nel cielo al calar della sera a kilometri da te, gli sguardi delle persone, la loro vita che ti passa davanti, i sorrisi, il tempo che non puoi fermare, i ricordi, i pensieri. All'improvviso cancelli i ricordi belli, e lasci spazio a quelli brutti. Ti ricordi delle urla, al sangue, ai lividi, al tuo cuore che si lacera senza fermarsi, a tutte le ferite che si riaprono e tu chiedi pietà, implori qualsiasi cosa o Dio esistente su questo mondo. Chiedi di fermare tutto. Chiedi “Per favore, smettila”, ma sai che quel dolore straziante che si farà sempre più intenso, sempre di più..fino alla morte. ”
Anche se alle volte le persone che ti circondano sembrano volerti aiutare, non è cosi'. Se loro ti dicono di “alzarti e combattere”e tu non ne hai voglia, non devi farlo per forza. Perchè tu puoi decidere. E perchè non tutti nascono guerrieri, pronti ad affrontare una guerra.