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Autore: Usagi Terrorist    05/04/2015    5 recensioni
"La loro relazione andava avanti ormai da alcune settimane, tanto che era quasi scontato vederli insieme nella Sala Grande, al tavolo dei Grifondoro o a quello dei Serpeverde."
Eccomi tornata col seguito de "Il lupo innamorato"!
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Hogwarts_Sterek'
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Note: come avevo accennato, ecco il seguito de “Il lupo innamorato”. Vorrei ringraziare di nuovo tutte le persone che hanno recensito la storia precedente, mi avete dato davvero la carica che mi serviva per addentrarmi un po’ di più in questo fandom J
Dunque, ora Stiles e Derek sono diventati ufficialmente una coppia, e la loro storia va a gonfie vele… O almeno, questo è ciò che sperava Derek. In realtà il nostro carissimo lupo si trova a dover affrontare un’altra situazione di cui non è particolarmente pratico: la vita di coppia!
Pronti a leggere l’avventurosa storia di un brillante mago e del suo imbranatissimo fidanzato mannaro?
 
 
 
 
Il manuale del buon fidanzato
 
La loro relazione andava avanti ormai da alcune settimane, tanto che era quasi scontato vederli insieme nella Sala Grande, al tavolo dei Grifondoro o a quello dei Serpeverde. In realtà Derek cominciava a capire solo in quei giorni quanto fosse davvero iperattivo Stiles, in pratica era geneticamente programmato per non stare fermo un singolo istante, e spesso si domandava da dove prendesse tutte quelle energie.
Un’altra cosa che stava scoprendo, inoltre, era che il gruppo di Stiles aveva un’indole naturale per i guai.
Superata la gelosia per tutti gli amici del suo ragazzo, infatti, Derek aveva iniziato a conoscerli e ad andare addirittura d’accordo con loro: c’era la sveglia e intelligentissima Lydia di Corvonero, brillante nello studio e così abile nelle sue deduzioni da sembrare quasi una veggente (e forse davvero lo era, insomma, chi è che capiva qualcosa di Divinazione a parte lei?) e il suo ragazzo perennemente scazzato, Jackson di Serpeverde; c’era il goffo Isaac di Tassorosso, a volte un po’ freddo e scostante coi suoi amici, ma sempre pronto a dare una mano quando serviva (e quando non era troppo impegnato a spargere negatività sulla buona riuscita di uno dei loro “piani”); e poi ovviamente c’erano i Grifondoro Scott, la sua ragazza Kira, la stramba Malia e il nuovo arrivato Liam. C’era da dire che, se lui aveva impiegato giorni e giorni per riuscire ad accettare quel branco di matti, per i suoi amici Erica e Boyd, invece, sembrava essere stata intesa a prima vista, chi li capiva era bravo.
In pratica, Derek avrebbe tanto desiderato poter dire che finalmente la sua vita sentimentale era a posto, ma… Sì, c’era un ma, perché ripensandoci, per quante avventure amorose potesse aver avuto in passato, queste non erano mai durate più di una notte, cosicché ora si trovava ad essere miseramente impreparato di fronte a quel nuovo “problema” che era la sua relazione con Stiles, soprattutto se si considerava che, al contrario, il giovane Grifondoro sembrava sapere esattamente come comportarsi e come farlo sentire sempre amato.
Già, era strano a pensarci ma Derek non si era mai sentito così bene prima d’ora, perciò presto lo assalì il terrore di non riuscire ad essere all’altezza, di poter far arrabbiare in qualche modo il suo ragazzo ed essere scaricato e questo… No, non l’avrebbe sopportato.
Per questo doveva darsi da fare.
 
Una delle convinzioni maggiormente radicate nella mente di Derek era che le cose piccole andassero protette, e non si poteva dire che Stiles non fosse piccolo…
 
«Derek».
«Stiles».
«Posso sapere perché mi hai preso in braccio?»
«C’era una pozzanghera…»
 
Quel giorno Derek aveva scoperto a proprie spese che Stiles era tanto piccolo quanto decisamente riottoso all’idea di farsi proteggere: glielo aveva dimostrato egregiamente scalciando e strillando finché non l’aveva rimesso a terra. Ora non solo avrebbe dovuto rivalutare completamente le sue (strane) convinzioni, ma avrebbe anche dovuto escogitare un nuovo modo per dimostrarsi un buon fidanzato.
Anzi, il miglior fidanzato in circolazione.
Decise che la tattica migliore per imparare tanto e in fretta sarebbe stata osservare le moltissime coppiette che riempivano il parco nelle giornate soleggiate o che cercavano di appartarsi negli angolini più nascosti del castello; ok è vero, rimediò qualche occhiataccia, ma almeno capì una cosa fondamentale: i fidanzati si davano nomignoli.
 
«Ehi Derek!»
«Ciao passerottino».
 
Guardando Stiles girare sui tacchi e correre via, mentre Scott provava a rincuorarlo con delle pacche su una spalla ed Erica gli accarezzava piano la testa cercando di non scoppiare a ridere, Derek si domandava davvero cos’avesse fatto di male. Tutte le coppie si davano nomignoli ridicoli, perché loro no?
E per quale stramaledetto motivo sembrava non riuscire ad azzeccarne una?
Era possibile che ci fossero dei problemi di compatibilità fra loro due? Magari qualcosa legato ai loro segni zodiacali… Le ragazze ne parlavano così spesso che forse, in fondo in fondo, doveva esserci un briciolo di verità.
Cominciò a farsi prestare giornalini di gossip dalle ragazze della sua Casa; Erica sembrava trovare quella cosa spassosissima e spesso si fermava con lui nella Sala Comune a leggerne alcune, richiamandolo di tanto in tanto per indicargli qualche punto ritenuto interessante.
 
«In pratica, secondo questa rivista, dovrei chiamarlo orsacchiotto, fargli i grattini dietro le orecchie, vestire sempre del mio colore portafortuna e avere una buona attività sessuale… »
Casualmente Jackson si trovò per caso a passare di lì in quel momento e… bé, si limitò a prendere la rivista in questione, gettarla nel fuoco e dire: «Scopatelo e basta Hale, questa storia ha rotto le palle!»
 
No, per quanto lo volesse, Derek non si sarebbe limitato a scoparselo e basta, farlo avrebbe significato abbassare la loro relazione allo stesso livello di tutte le sue scappatelle precedenti, e questo probabilmente sarebbe stato anche peggio perché… Perché Stiles era più importante di tutte quelle storie da due soldi, anzi, probabilmente era la cosa migliore che gli fosse mai capitata, perciò decise di giocarsi la sua ultima carta, quella vincente: chiedere a Scott.
 
Lo beccò un pomeriggio, da solo al tavolo dei Grifondoro, mentre pranzava in tutta fretta dopo essersi attardato agli allenamenti di Quidditch.
«Scott» esordì sedendosi di fronte a lui.
«Ehi!»
«Non te lo chiederei se non fosse strettamente necessario, ma ho davvero bisogno del tuo aiuto».
«Certo, avanti spara».
«Insegnami ad essere un buon fidanzato».
Scott sputacchiò tutt’intorno il succo di zucca che stava bevendo e lo fissò allibito.
«Tu hai una ragazza, e le cose sembrano andarvi bene, e poi conosci Stiles più di me, potresti aiutarmi a capire come devo comportarmi».
«Amico, non esiste un modo in cui comportarsi, non è come, che ne so, una cosa che impari sui libri, non esistono manuali del buon fidanzato, così come sarebbe inutile che io mi mettessi a spiegarti cosa fare e cosa no».
«Ma non ho idea di come debba comportarmi!»
«Sii te stesso e basta Derek! Di chi credi si sia innamorato Stiles? Se ti ama è perché gli piaci così come sei, non hai bisogno di fare nulla che non faresti normalmente, e chiunque ti dica il contrario è un mentecatto».
Per qualche motivo Derek si sentì rincuorato da quelle parole, come se gli avessero appena tolto un grosso peso dalle spalle: se bastava essere se stessi, sì, forse poteva farcela.
 
Era un pomeriggio come un altro, Derek era appena tornato da Cura delle Creature Magiche, la sua materia preferita, quando aveva scorto Stiles lungo un corridoio; sembrava piuttosto distratto e aveva fra le mani una piccola agenda e una piuma per scrivere.
Derek sapeva di quel suo strano vizio, Stiles le chiamava “indagini” e in qualche modo riusciva sempre a renderne partecipi tutti i suoi amici, come se quelle indagini fossero la vera ragione per cui si trovavano a Hogwarts, anziché, per esempio, diplomarsi con buoni voti.
Eppure, nonostante se ne lamentasse spessissimo e la maggior parte delle volte si limitasse a sbuffare alle proposte folli del suo ragazzo, Derek aveva capito di amarlo soprattutto per quel suo lato imprevedibile e perennemente curioso e per la sua innata indole a infrangere il regolamento scolastico.
Osservandolo così, senza essere visto, ebbe tutto il tempo per capire quanto amasse Stiles e quanto fosse stato sciocco e sì, si sarebbe volentieri preso a sberle da solo a quel punto.
Avvicinandosi a lui di soppiatto lo abbracciò da dietro, avvolgendolo tra le sue braccia muscolose: aveva scoperto di adorare la sensazione di stringere quel corpo più esile del suo ma pieno di vitalità.
«Derek!» esclamò l’altro preso alla sprovvista.
«Ti amo» gli sussurrò Derek all’orecchio, e Stiles rise leggermente.
«Che c’è? Cos’ho fatto di strano stavolta?»
«Niente! Niente, sono soltanto felice che tu sia finalmente riuscito a comportarti in modo naturale con me... Pensavo di essere io il motivo per cui eri così strano, pensavo che ci stessi ripensando…»
Derek se lo rigirò nell’abbraccio per poterlo avere di fronte e lo baciò con foga. Fu solo un bacio, ma cercò di imprimergli tutto il suo amore, cercò di fargli capire quanto ci tenesse, e le paure che lo avevano assalito, e di come fosse davvero pentito di averlo fatto preoccupare.
Quando si staccarono Stiles mugugnò contrariato.
«Metti via quella roba Stilinski- disse indicando agenda e piuma-, ho un’ora buca e un’idea piuttosto precisa su come riempirla» e si trascinò dietro l’altro finché non ebbe trovato un’aula vuota di suo gradimento.
 
 
 
Epilogo
 
Coperto dalla divisa di almeno una taglia troppo grande per lui e sempre avviluppato nel suo mantello, Stiles sembrava molto più minuto di quanto non fosse in realtà; questo Derek l’aveva scoperto la prima volta che l’aveva spogliato, anche se ovviamente restava pur sempre gracile se paragonato a lui. Eppure quel fisico asciutto dai muscoli lievemente accennati era stata una piacevole sorpresa, specialmente per la sua parte più “animalesca”, che avrebbe passato ore a baciare, leccare e mordicchiare quel corpicino.
«Se continui a fissarmi così comincerò a pensare che tu sia una specie di maniaco».
«Potresti non essere troppo lontano dalla verità».
«Mmh, mi piace questa nuova versione di Derek, più coraggiosa e sessualmente attiva».
Derek si bloccò all’improvviso: «Io… Mi dispiace davvero di essermi comportato come un idiota, non…»
«Derek -lo interruppe l’altro- ricordati solo che ti amo così come sei. E’ vero, probabilmente non saremo mai la coppietta più romantica di Hogwarts e non ci diremo mai cose sdolcinate chiamandoci con nomignoli scemi, ma questo non significa che ci ameremo di meno, ok?»
E per Derek, finalmente, era davvero ok.
 
 
 
 
 
P.S.: scommetto che speravate in una bella scena porn finale XD A parte gli scherzi, spero che per voi sia valsa la pena leggerla e che l’abbiate trovata all’altezza della storia precedente, fatemi sapere che ne pensate!
(Ormai Scott sta diventando la mia voce della ragione, poverino!)
 
 
 
  
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