In super ritardo, capitolo piccolo, ma significativo.
Capitolo 14
So
che la notte non è come il giorno: che tutte le cose sono
diverse, che le cose della notte non si possono spiegare nel giorno
perché allora non esistono, e la notte può essere un
momento terribile per la gente sola quando la loro solitudine è
incominciata.
- E. Hemingway.
- E. Hemingway.
Meredith aveva insistito per portare la giovane donna nel Pensionato. Le proteste di Damon erano state inutili: anche se ormai la strega era morta le sembrava una crudeltà lasciarla esposta al freddo e alla notte. Così Damon prese in braccio quel corpo martoriato e lo portò dentro. Purtroppo così tutti poterono vedere in che condizioni fosse.
A quella vista sia la cacciatrice che la sua migliore amica rimasero a dir poco stupefatte: l’una si appoggiò ad un Matt disgustato, e l’altra sprofondò il volto nel petto di Stefan, anche lui disturbato da quella vista. Decisamente quella ragazza doveva aver vissuto un vero e proprio inferno, ma non era questo ad averla portata al Pensionato, spiegò Damon dopo averla posata sul divano.
-A quanto pare sono in pericolo…-, disse distratto, quasi ironico, mentre si lasciava cadere sulla poltrona in pelle.
Stefan smise di accarezzare i capelli biondi della sua ragazza e prestò totalmente attenzione a suo fratello.
-Che intendi?-
-Beh, prima di morire ha farfugliato qualcosa sul fatto che qualcuno mi avesse seguito, che fosse accaduto qualcosa tramite una strega, per poi finire dicendo che sono in pericolo… Ma non agitarti fratellino, sul serio. Probabilmente delirava. Se avessi dieci dollari per ogni volta che una strega morente, perché ha detto di essere una strega, mi avverte che sono in pericolo, a quest’ora sarei ricco! No, aspetta, sono ricco!-
-Damon…-
-Che c’è Stefan? Non sto morendo! La poveretta era sconvolta! Non sono in pericolo, ma se anche lo fossi non potresti fare nulla in proposito.-
- Secondo me un po’ di paura ce l’hai…- disse Matt, ricevendo diverse occhiate, incredule, infastidite e preoccupate.
- Il cielo-, spiegò stringendo le spalle,- è diventato più nero che mai… sembra sia in arrivo la fine del mondo.-
Damon sollevò un sopracciglio e si avvicinò alla finestra accanto a Matt, mentre anche Meredith scrutava il cielo dall’altra parte della stanza.
-Non sono i…-
Damon non riuscì a finire la frase che un fulmine squarciò il cielo e si sentì un urlo assordante.
Si guardarono l’un l’altro prima che riuscissero ad identificare di chi fosse l’urlo. Era di Bonnie.
In meno di un millesimo di secondo il vampiro dagli occhi neri tornò nella stanza in cui era stato per i quattro mesi e mezzo precedenti, ma, con le guance rigate di lacrime, la sua Streghetta continuava a dormire nella notte perenne in cui sembrava essere piombata da troppo.
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