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Autore: Tynuccia    21/12/2008    5 recensioni
[Mai Otome] La morte di Mikoto e del padre del principe di Chaldea riusciranno a conciliare due fidanzati di vecchia data? (Yuuichi x Mai)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mai Tokiha, Yuiichi Tate
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Maria Graceburt misurava a grandi passi l’ufficio della preside.

“Miss, la prego… si calmi!” esclamò Natsuki, esasperata.
Si lasciò cadere sulla portona girevole, sospirando al pensiero di tutta la confusione che si sarebbe creata da lì a poco.

“Sono pure in ritardo!” notò la donna, senza rispondere alla Kruger.
Sbuffò e si sedette sul divano, incrociando le braccia.

“Avranno avuto qualche problema a causa della pioggia. Ormai sono due settimane…”.
“E magari vorrai dirmi che visto che arrivano da lontano…”.
“Precisamente”.
“Stolta!”.

Miss Maria scattò in piedi, sbattendo le mani sulla scrivania della preside con uno sguardo furibondo. Fece per aggiungere qualcosa, ma Shizuru aprì la porta, seguita da Arika e un ragazzo vestito di velluto e seta, la palandrana scarlatta ricamata d’oro. Un anello con gemma era al suo dito.

“Finalmente! Signore, vi rendete conto dell’ora?!”.

“Sì, Maria-san. Perfettamente, ma…” si grattò il capo “Io e Arika-san siamo caduti in una pozzanghera e ci siamo asciugati grazie all’aiuto di Shizuru-san!”.

L’anziana Otome sospirò. Aveva a che fare con un idiota.

“Siete comunque i primi ad approdare qua” fece notare Natsuki, alzandosi “Miss Maria può anche andare con Shizuru e Arika ad aspettare la nostra ultima ospite. Ci penso io qua”.

Riluttante, la donna annuì e lasciò l’ufficio, preceduta dalla Graziosa Ametista e dallo Zaffiro del Cielo Azzurro.

Natsuki sbuffò e tese la mano al ragazzo.
“Da quanto tempo… Tate Yuuichi-sama”.

Lui ghignò “Kruger-san, lei è rimasta sempre la solita!”.

“Trovate?” la vanità di Natsuki fece capolino e il rossore s’impadronì delle sue guance.
Poi, però, tornò seria e gli disse di accomodarsi.
“Sarà qua a breve”.

Yuuichi sospirò “Le confesso che sono letteralmente a pezzi. Il nervosismo mi sta distruggendo dall’interno!”.

“Ah, non siate così apprensivo! Dopotutto voi siete il sovrano di Chaldea!”.
“Non me lo ricordi, Kruger-san! È già difficile in sé… mio padre è venuto a mancare da poco per colpa di quella Otome incompetente…”.
“Immagino abbia fatto il possibile” intervenne la preside in difesa della sua categoria, nonostante ricordasse perfettamente la cronaca di una battaglia finita prima ancora di cominciare.
Mai il Garderobe aveva fatto laureare un’impiastro simile. Persino l’ultima delle Coral sarebbe stata più capace.

“Sapeva solo dire makimakimaki e non era in grado di combattere, quella Shiho!”.
“Comprendo il vostro dolore, maestà”.

“Natsuki?”.
Shizuru introdusse la testa nella stanza.
“L’ospite attende”.

“Sì, falla entrare, grazie mille”.

L’Ametista annuì e spalancò la porta.
Mai Tokiha, vestita a lutto, mosse qualche passo.

La sua Master, la dea gatto Mikoto, era morta da poco tempo, quasi assieme a Tate-sama, e l’aveva lasciata sola nella Black Valley.

“Mai?” chiamò Natsuki “Guarda chi c’è…”.

La ragazza obbedì e riuscì a darsi un contegno, nonostante avesse appena visto Yuuichi.
“E lui cosa ci fa qui?!”.

“Beh, ora è il re, Shiho Huit è morta e Chaldea ha bisogno di una Otome” spiegò Natsuki.
“E avrei pensato a te, Tokiha” intervenne il ragazzo, alzandosi. Esibì la mano, il rubino incastonato dall’anello “Yohko-sensei l’ha recuperato dallo stomaco di Mikoto-sama”.

Mai, confusa e sbigottita, si sedette sul divano, fissandosi insistentemente la punta delle scarpe.

“Qualcosa non va?” domandò Yuuichi posandole una mano sulla spalla.

Lei scosse il capo, sorridendogli “Sarò felice di diventare la vostra Meister Otome, signore”.

Natsuki tirò un sospiro di sollievo, dopotutto non era propriamente certa che la sua amica avrebbe accettato quella proposta azzardata, soprattutto perché era stata colpita da un grave lutto da poco tempo.
“Mai, Yuuichi-sama… vorrei che voi due non affrontaste il viaggio di ritorno oggi. Piove troppo” spiegò “Arika ha già detto che Mashiro-sama sarà più che felice di ospitarvi per un giorno o due”.

“Non c’è problema, faremo come Gakuenchou-san desidera” il ragazzo fece una piccola riverenza bonariamente “Finchè rimango con la mia Otome non sarò in pericolo”.

Mai sobbalzò, avvampando “Si-signore!”.
“Forza, andiamocene. Abbiamo molto da dire, Tokiha-kun”.

***

La fiamma sulle candele accese tremava ad ogni movimento e nella stanza aleggiava un gradevole profumo di vaniglia.
La pioggia picchiava violentemente contro le finestre, il vento sibilava.

“Che tempo orribile” notò Yuuichi, sospirando “A Chaldea si sta molto meglio. È caldo, splende il sole e i temporali vi sono molto raramente”.
“Ne sono al corrente” rispose Mai “Mio fratello Takumi, in qualità di sovrano di Zipang, è venuto in visita qualche tempo fa. È rimasto incantato dall’aria così salubre”.

Chiacchieravano ormai da qualche ora, avvinghiati in un letto enorme e comodo, avvolti dalle lenzuola candide dopo aver fatto l’amore per parecchie volte, desiderosi di recuperare gli anni perduti.

“Sono rimasto colpito dalle parole di Mashiro-sama” Yuuichi ghignò “Vai ancora raccontando quell’assurda storia della confusione di una fanciulla?”.

Mai avvampò e sbuffò “Antipatico! Per forza, non posso di certo dire la verità! Probabilmente farei la fine di Lena Onee-sama” si rabbuiò, giocherellando con i capelli del suo Master.

“Capisco… comunque è una bugia ben architettata, nonostante sappiamo entrambi che se te ne sei scappata da Windbloom con il rubino non è di certo a colpa di un dissidio interiore”.

“Già…” la Otome sorrise, perdendosi nei ricordi.
Era scappata in preda al terrore più puro.
Innamorata del suo Yuuichi aveva ceduto alla passione e al desiderio senza pensare alle Nano-Machines nel suo corpo.

Dopo una meravigliosa notte d’amore la Perla numero uno si era ritrovata in un baratro di disperazione ed in possesso di GEM e anello.
Non avrebbe potuto rimanere al Garderobe un minuto in più, per non parlare di incontrare il suo Master.
Così era scappata, inceppata nella trappola di Mikoto e imprigionata volontariamente nella Black Valley, intenzionata a cominciare una nuova vita dove quella precedente non avrebbe potuto avere spazio.

Fu comunque enorme e scioccante la scoperta che i suoi poteri non se ne erano andati quando le due si erano coalizzate per combattere un mostro che vagava nella valle.

“Sono tutte storie che hanno preso per precauzione dopo la disgrazia di Lena Onee-sama” sussurrò Mai “Non aveva il tempo necessario di svolgere i suoi doveri da Otome con una bambina così piccola da accudire. Peccato che io non ne fossi al corrente e me ne sono scappata”.

Yuuichi la baciò dolcemente, sorridendo “Non è un problema. Ora sono solo rimpianti inutili, mia Otome”.

Mai sorrise a sua volta, chiudendo gli occhi “Yes, Master”.




Oh! Finalmente riesco a scrivere una cosa che va in contrasto con lo schifido Omake numero otto di Mai Otome! La storia delle Nano-Machines non mi ha mai convinta pienamente, soprattutto perché nei ricordi di Sergay Lena ha Arika tra le braccia, ma indossa comunque la divisa da Meister.
  
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