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Autore: Lunarys    06/04/2015    1 recensioni
[ Mi aspetto qualsiasi reazione da quello che ho fatto. Tutte tranne Drago che si sporge in avanti e mi bacia. Ogni muscolo del mio corpo si irrgidisce. Senza neanche pensare metto le mani sul petto di Drago e lo spingo via. ]
[ Perchè quando hai un vuoto come il nostro dentro di te, ci sono solo due possibilità: o lo riempi spingendoti ancora più oltre, o lasci che ti distrugga dall'interno. ]
[ ...un sacchetto di plastica pieno di pastiglie rotonde della grandezza di un unghia. “Di chi sono queste?” tirandone fuori una dal pacchetto, mi accorgo che sul dorso c'è un simbolo inciso in rosso che non riesco a mettere subito a fuoco. Poi noto essere una specie di fiore. Nessuno risponde alla mia domanda. ]
Genere: Avventura, Generale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il limite si muove sempre più in là

 

0.

Chi muore non muoia mai

 

Dicembre

Tra tutti i posti in cui potevo risvegliarmi, il pavimento dell'officina del padre di Thomas è il più strano. Mi giro sull'altro lato, con tutti i muscoli doloranti. Sento il rumore di qualcosa che cade a terra nel retro dell'officina, ma nessuna voce. A parte l'alcool, non mi ricordo nulla di ieri sera, la testa mi gira e mi pulsa, ma mi costringo ad alzarmi e camminare verso il retro, per trovare Thomas e Drago seduti che guardano nel vuoto davanti a loro, senza parlare.

La stanza è nella penombra, ma di fianco ad un macchinario vedo il corpo di un ragazzo steso a terra, probabilmente caduto addormentato dopo aver bevuto troppo. Anche se ho la mente offuscata, so bene cosa facciamo sempre quando ci risvegliamo dopo una sbronza: cancelliamo il segno del nostro passaggio.

Mi avvicino alla sedia dove sta accasciato Drago, raccolgo una bottiglia vuota da terra ed un sacchetto di plastica pieno di pastiglie rotonde della grandezza di un unghia.

“Di chi sono queste?” tirandone fuori una dal pacchetto, mi accorgo che sul dorso c'è un simbolo inciso in rosso che non riesco a mettere subito a fuoco. Poi noto essere una specie di fiore. Nessuno risponde alla mia domanda.

“Ragazzi, datevi una mossa! Dobbiamo ripulire prima che torni il padre di Thomas!” la mia voce strascica, ma sono comunque la più sana nella stanza. Il ragazzo steso a terra, che non conosco, non sembra volersi svegliare presto. Non credo di averlo mai visto prima, ed il fatto che sia con noi è strano. Thomas non vuole più nessuno di nuovo dopo l'ultima volta. Mi avvicino barcollante a Drago, mi inginocchio di fronte a lui e lo obbligo a guardarmi, anche se il suo sguardo mi attraversa. Lo scuoto gentilmente e sembra ritornare dal suo mondo, ma per poco. È la persona a cui forse tengo di più.

Lo lascio perdere, come lascio perdere Thomas che odia essere interrotto nel mezzo dei suoi viaggi mentali. Mi avvicino al ragazzo sdraiato su un fianco, che mi da le spalle. Comincio a scuoterlo gentilmente per una spalla, cercando di svegliarlo.

“Ei! Svegliati!” nella posizione in cui si trova, non riesco a vedere il suo viso, e la penombra copre parte dell'angolo in cui si è messo.

“Lascialo stare, Ondina” mi giro per vedere Thomas, che si è ripreso. Sapervo che era lui, perchè è l'unico a chiamarmi in quel modo fin da quando ci siamo conosciuti. Parla senza guardarmi in faccia. Decido di ignorarlo, non pulirò il disordine che questo tizio ha contribuito a creare mentre lui rimane a dormire per terra.

“EI! Svegliati subito!” comincio a scuoterlo più forte.

“Olivia.”

Mi fermo subito. È stato Thomas. Mi ha chiamato con il mio vero nome. C'è qualcosa che non va.

“Non si sveglierà.”

Raggelo. Un pensiero orribile mi passa per la mente.

Mi rendo conto che il corpo è troppo freddo.

Troppo fermo.

Con il cuore che sta per scoppiare, muovo la mano verso la spalla per un ultima volta, e lo giro sulla schiena, verso di me.

Vedo prima il coltello vicino alle sue dita affusolate. Poi il mio sguardo risale alla macchia di sangue scuro sul ventre, che è in contrasto con la maglia bianca del ragazzo. La pelle pallida, quasi grigia.

Gli occhi sembrano enormi, contornati da occhiaie scure che sono rosse sulle palpebre.

Gli occhi iniettati di sangue.

Gli occhi che sono ancora aperti e mi fissano vacui.

Mi si chiude la bocca dello stomaco e comicio a tremare, non riesco a controllarmi. Mi alzo e rimetto nel cestino vicino al tavolo. L'alcool risale assieme all'orrore che provo. I polmoni mi bruciano e boccheggio per cercare aria.

Drago, poco lontano da me, sembra riprendersi e mi raggiunge per appoggiarmi una mano sulla schiena. Lo sentro tremare, sento la sua tensione che si aggiunge alla mia.

“Chi lo ha fatto?” chiede con la voce spezzata. Ho gli occhi chiusi, ma continuo a vedere quegli occhi iniettati di sangue.

“Chi lo ha ucciso??” Drago alza la voce, ma gli si spezza in fondo. Mi tira verso di lui quando vede che comincio a piangere in silenzio.

Nascondo la testa tra il suo braccio e il petto, e lui mi stringe forte, ma sento comunque che sta tremando leggermente pure lui, e che il suo corpo è teso.

“Tu”

tolgo la testa dal mio nascondiglio e mi giro verso Thomas. Poi alzo la testa verso Drago, prima che Thomas ripeta quello che ha appena detto.

“Hai sparato tu, Drago”

 

 


Buona sera a tutti! Torno dopo mesi con una vecchissima storia (praticamente una delle mie prime ff) revisionata e tutta modificata!

 

 
  
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