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Autore: DreamWings    06/04/2015    2 recensioni
La vita è fatta anche di sogni.
[ Breve one shot su Mikey James Way che cavalca un unicorno. ]
Genere: Comico, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mikey Way
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Come avevo "promesso"...
Non ci posso credere. Non lo sto per fare, vero? 
Omg
Comunque volevo scrivere tante cose prima di pubblicare questa os per spiegare i motivi di questa assurda follia, (più che altro per giustificarmi e per salvare quello che ancora ne rimaneva della mia misera dignità, che ovviamento dopo questa perderò completamente) ma me le sono dimenticate, vabbè.
Se siete deboli di cuore o di qualsiasi altro organo, osso...scappate! Non leggetela perchè vi fareste del male. Non vi conviene. (Povero Mikey, con questa cosa mi sento di averlo  calunniato peggio di chiunque, *sono un mostro*) Io ve l'ho detto: finchè siete in tempo scappate. 
In ogni caso l'ho scritta in versione fiaba, magari per renderla ancora più ridicola di quanto già non lo sia.
Detto questo, addio, vado ad uccidermi. No scherzo. Dai è pure corta, non ho fatto nulla di male.
Si ma okay ora basta, ho rotto già abbastanza,
"Buona lettura".... CHE SCHIFO.

                  



                


                             
                      DREAMS









C'era una volta, in un tempo remoto, tra i prati serpeggianti di una meravigliosa radura incantata, un ragazzo dalla chioma dorata e il desiderio di solcare il mondo con i suoi sogni.

Il giovane era alquanto efficiente nella pittura ed era inoltre ammirato da tutti grazie al suo spirito saldo, alla sua cortesia e al suo aspetto docile.

Un bel giorno, spinto dalla curiosità di realizzare un qualcosa di nuovo, se ne andò inseguendo le sue fantasie che lo avrebbero condotto verso la via della libertà.

Giunto fuori dalla radura, una subdola goccia bagnò a tradimento il viso del piccolo Mikey, e allora si accorse che ben presto avrebbe piovuto, ma lui non aveva dove andare a ripararsi.

Casa sua era troppo lontana, e la luna piena si stava innalzando nel cielo venendo in contrasto con la luce del sole che calava lentamente.

Non gli era rimasto che un casale abbandonato scorto su un colle lì vicino del quale si ridusse ad albergare per quella prossima notte, che purtroppo non era illuminata dalle stelle come al solito.

Il mattino seguente, girando per i dintorni del casale, incuriosito da una favolosa creatura che risplendeva all'impronta delle gocce smeraldine che la bagnavano, cominciò ad andargli appresso studiandola nei minimi dettagli.

All'apparenza quella poteva sembrare un cavallo come gli altri, eppure un corno sul capo, una manifestazione vivace di colori, un'aura magica avvoltagli intorno, lo convinsero del contrario.

Si ricordò che, una volta, quando era ancora un bambino, sua madre gli aveva regalato un libro di fiabe e in questo libro c'erano delle figure fantastiche di eroi, fate, angeli e animali.

L'ultima categoria gli riportò alla mente che uno degli animali era proprio la specie di un unicorno, che costui tanto ammirava.

Probabilmente era questo il caso. Si trovava difronte ad un personaggio mitologico dei suoi racconti. Quelli che leggeva da bambino.
Colto di sorpresa, si accostò maggiormente vicino alla creatura, sussurrandole parole di elogio come questa potesse poi rispondergli.

Avrebbe desiderato ardentemente che quel magnifico unicorno divenisse suo, ma non avrebbe osato far nulla, se fosse appartenuto a qualcuno, o magari il padrone avrebbe concesso di regalarglielo in un gesto di cordiale generosità.

Continuò ad accarezzare con la manina candida il conico corno dell'animale trovandolo curiosamente morbido e liscio, come fosse stato fatto della stessa sostanza di un marshmallow.
Inoltre poteva avvertire dentro di sé, pervaderlo, tutta la forza e i poteri magici che possedeva la creatura per via della sua purezza incontaminata.

Ma alla fine, abbandonando ogni vana resistenza e prediligendo il consiglio dell'istinto, si mise a cavalcioni sull'unicorno, che non si dimostrò essere contrariato, e si abbandonò a galoppare non appena esso cominciò a muovere gli zoccoli come avesse ricevuto il segnale adatto per farlo.

Il bacino di Mikey si muoveva graziosamente saltellando su e giù sulla sella che pareva essere stata fabbricata perfettamente su misura per lui.

Superata la paura iniziale, si ritrovò subito dopo a saper gestire la creatura molto più grande e più forte di lui, con una naturalezza sciolta e soprattutto con dolcezza.

Cavalcando, divenne meravigliosa poi la sensazione di libertà che seguì dopo, e il contatto diretto con la natura fresca.
Il suo intuito per quanto riguardava l'orientamento si dimostrò essere corretto quando si rese conto di saper esattamente dove andare.
Verso i confini dell'arcobaleno. Le ultime gocce di pioggia avevano cessato di cadere e il sole riapparì più brillante che mai. Nello sfondo scuro di nubi infatti, spiccava come d'incanto un arco infondo all'orizzonte, composto di una meravigliosa sequenza di colori sgargianti.

Il piccolo Mikey Way galoppava in perfetta sintonia con la forza del vento.
La dolce brezza infine gli scompigliava i capelli dorati, accarezzava il suo volto ed era come una voce melodiosa che giungeva con delicatezza sovrumana alle sue orecchie e gli sussurrava soprattutto che la vita era fatta anche di questo. 
Di sogni.

   
 
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