Simon stava cercando di trovare la parola giusta, era da un po' di tempo, ormai, che continuava a provarci. Ogni giorno cercava nella propria mente, nelle infinite parole che conosceva e tentava di trovare quella giusta.
Non c'era ancora riuscito. Perché per quanto continuasse a pensarci, cercasse di trovare un'altra parola, l'unica che gli veniva in mente per descrivere il modo in cui Kieren lo faceva sentire era “vivo”. Kieren Walker era capace di farlo sentire vivo, adesso che quella era la parola più lontana da lui di ogni altra.
Eppure Simon non era in grado di trovarne una migliore, non quando sembrava quasi che il suo cuore potesse davvero riprendere a battere da un istante all'altro ogni volta che Kieren lo guardava negli occhi e gli rivolgeva uno dei suoi piccoli e preziosi sorrisi.
Ogni tanto aveva l'impressione di essere più vivo in quei momenti di quanto non fosse mai stato realmente; più vivo adesso che il suo cuore era fermo di quando il sangue gli scorreva nelle vene.
Simon non era certo di aver mai saputo cosa significasse essere vivo e prima di allora non si era mai davvero posto il problema.
Essere il dodicesimo discepolo del Profeta gli aveva fatto avere uno scopo, aveva dato un proposito al suo essere rinato ma, nonostante tutto, lo aveva fatto sentire un non morto, lo aveva fatto sentire esattamente quel che era. Ma con Kieren Simon si sentiva vivo, si sentiva vivo come non lo era mai stato; non c'era un'altra parola adatta a descriverlo, Simon si era rassegnato.
Forse era per questo che era rinato, pensava, affinché potesse finalmente vivere davvero anche dopo aver sprecato tanti anni. Simon non sapeva chi era stato a dar loro una seconda possibilità ma adesso era pronto a dire senza incertezze di esserne grato.

-Che c'è?
La voce di Kieren lo strappò dai propri pensieri e solo in quel momento Simon si rese conto che erano diversi minuti che i suoi occhi erano fissi sul ragazzo davanti a lui.
-Hm?- si limitò a dare come risposta, senza distogliere lo sguardo da Kieren.
-Mi stai fissando.
-Mi piace guardarti.
Simon era certo che, se avesse potuto, Kieren sarebbe arrossito e pensò che sarebbe stato bello se fosse stato così, sarebbe senz'altro stato bello poter vedere le sue guance rosse per l'imbarazzo.
Kieren abbassò la testa tornando a disegnare e mormorando qualcosa che doveva essere simile a “smettila comunque”.
Simon sorrise e, nonostante tutto, non smise di guardare il suo ragazzo.
In quei momenti, mentre si limitava a guardare Kieren e i delicati e sicuri movimenti della sua mano, sebbene fosse consapevole del proprio cuore fermo, dei suoi occhi vitrei e del sangue che non scorreva nelle sue vene, in quei momenti Simon aveva l'impressione di star finalmente imparando a vivere.