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Autore: Eyes of Ice    07/04/2015    1 recensioni
Ditemi che è un brutto sogno, anzi un incubo! Sbatto le ciglia, ma quella immagine permane. E' tutto vero. Gli attimi passano come i minuti ma mi rendo conto che quella visione non cambia. E allora capisco, e vorrei non averlo fatto! Realizzarlo mi devasta più di quanto mi sarei aspettata. E poi succede. Qualcosa si rompe.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aoyama Masaya/Mark Aoyama, Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish, Retasu Midorikawa/Lory, Ryo Shirogane/Ryan
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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4.

Ansimi.
Gemiti soffocati.
Unghie che graffiano.
Labbra color fragola che sussurrano il mio nome vicino al mio orecchio.
Capelli arruffati sparsi sul materasso.
Attesa.
Desiderio.
Mani che si intrecciano.
I respiri si mescolano.
Occhi negli occhi e poi, in un colpo, finalmente a casa.
 
DRIN-DRIN
 
Apro gli occhi e la fioca luce che passa attraverso le tende mi obbliga a strizzarli un attimo, prima di adattarmi all'ambiente rendendomi conto che questa è la realtà. Dopo essermi preparato parto per raggiungere, al bar di fronte allo studio, Kyle per parlare del suo caso.
"Ryan vieni, ho fatto riservare il solito tavolo." disse venendomi incontro.
"..."
"Cos'hai Ryan? dormito male?"
"No, solo sogni assassini!" dissi con sarcasmo.
"Cosa?" mi domandò con aria interrogativa.
"Niente, allora per quel caso..." cominciai ma venni presto interrotto dalla voce squillante di Mina.
"Ryan! Finalmente ti rivedo. Lavoriamo nello stesso stabile ma è come se fossimo in due mondi distinti e separati." disse sedendosi al nostro tavolo e puntando i suoi occhi nei miei.
"Mina, come fai di prima mattina essere così attiva? Non sono preparato a dover sopportare la tua voce appena sveglio! Lascia almeno che prima la caffeina entri in circolo." le comunicai massaggiandomi le tempie, sperando di calmarmi.
"E tu invece sei sempre più antipatico, comunque ho sentito Strawberry che mi ha detto..." smisi di ascoltarla nel momento in cui pronunciò il suo nome e il ricordo di quello che successe ieri mi ritornò alla memoria.
 
"Non ti avevo insegnato che origliare è segno di maleducazione?" Damn it! A quanto pare sono stato beccato.
"Buona sera papà!" dissi entrando nel salone.
"Davvero una brava ragazza! Non riesco neanche a immaginare quello che potresti averle fatto per cambiarla così tanto! - Sebastian bevve un sorso di bourbon e io, dopo aver riempito un bicchiere, lo assecondai. - Non capisco come ti sia lasciato fuggire una gemma così preziosa!"
"Papà non credi che, continuare ad interfierire in questo modo, sia peggio!"
"Domani parte."
"Papà, ho ascoltato la conversazione, non serve continuare a ripetermelo."
"Non so, a volte con te le cose bisogna ripetertele più volte prima che ti entrino in quella testa che ti ritrovi."
"Cosa vuoi farci, cosi sono venuto fuori!" dissi con un accenno di riso.
Padre e figlio si fissarono per un attimo per poi scoppiare entrambi a ridere. Ad interrompere la risata del giovane Shirogane fu l'improvviso colpo di tosse che colpì il padre.
"Papà, tutto bene? Siediti, lo sai che lo stare troppo in piedi non ti fa bene!"
"Lo so, ormai non ho più l'età ed è tempo anche per me di salutare questo mondo..." 
"Non dirlo nemmeno per scherzo papà! Per una semplice tosse non è morto nessuno!" lo interruppe Ryan.
"Già... comunque cosa intendi fare con Strawberry?"
"Niente, domani partirà e tutto tornerà alla normalità!" disse il figlio alzandosi, raggiungendo la vetrata che dava sul giardino.
"Ahh figlio mio, maledetta sia la tua testardaggine!"

"Ryan! Ryan! Mi stai ascoltando?" 
"Eh, si, cosa?" ammetto di sentirmi leggermente scombussolato.
"Allora cosa ne pensi della mia idea?" mi chiese Mina infastidita.
"Quale idea?" domandai ritornando in me.
"Uff, ma hai seguito almeno una parola di quello che ho detto? Comunque dato che tra un mese si celebra il decimo anniversario dall'apertura dallo studio, ho pensato che organizzare una festa sarebbe una splendida idea!!" disse una Mina tutta eccitata.
"Secondo te, con tutti i problemi che in questo momento sta vivendo l'azienda, posso prendermi il lusso di organizzare una festa?" chiesi con voce impassibile.
"Punto uno la festa la organizzerei io, non sia mai che lasci a te questo compito, non vorrei ritrovarmi in una bettola a mangiare fagioli e patate; punto secondo... Quale problema??" concluse una perplessa Mina.
"Sai in questo periodo ne sono succcesse tante..." dissi io sul vago.
"Abbiamo una probabile talpa in studio che sta portando al verde i conti." commentò calmo Kyle. Io lo fulminai con lo sguardo.
"COSA??" 
"Niente Mina, stai tranquilla, è tutto risolto. Non ti preoccupare!" conclusi io lanciando a Kyle uno sguardo eloquente: stai zitto.


***
 
Nel tardo pomeriggio di quello stesso giorno
"Pronto"
"Pronto, ciao Strawberry. Sono Mina."
"Ehi, ciao Mina. Come stai?"
"Io bene..."
"C'è qualcuno che non sta bene, Mina?" chiesi cominciando ad agitarmi.
"No..."
"Devi dirmi qualcosa, Mina?" 
"Dove sei?"
"All'areoporto. Lo so che non ti ho avvertita, ma non abbiamo avuto più modo di vederci e quindi..."
"Stai partendo?"
"Si."
"Ah, comunque ti volevo informare delle ultime notivà che stanno accadendo qui! - disse Mina tutta emozionata, non dandomi neanche il tempo di controbattere che proseguì - Allora mi sto vedendo con uno, il lavoro va alla grande anche se a volte vorrei uccidere i tirocinanti; ho deciso di organizzare una festa per l'anniversario dello studio e tu sei invitata..."
"Ma..."
"Non interrompermi che non ho ancora finito - mi ringhiò dietro Mina - vuoi sapere qual è il pezzo forte?"
"Tanto anche se ti dico di no, tu me lo dici lo stesso, quindi..." sospirai io, sperando che dal telefono non mi sentisse.
"Ti comunico che la SS sta per fallire!" concluse Mina. Gelo. Attorno a me non sentii più nulla. La gente mi spingeva per raggiungere il gate ed io neanche li vedevo.

ATTENZIONE-ATTENZIONE. ULTIMA CHIAMATA PER IL VOLO "DELTA 1886 - PRIMA CLASSE - MD/80" DIRETTO AD ATLANTA.

"Devo andare" dissi chiudendo la chiamata e apprestandomi verso il gate.

 
"Ti comunico che la SS sta per fallire" "...la SS sta per fallire" "...Fallire"
 
L'areo partì alle 20.00 in punto, come previsto.
 
*** 

Il giorno dopo

Kyle: “Prego signori accomodatevi  pure in sala Congressi, evitando di fare rumori inutili…”
Associata: “Ma cosa è successo?? Tu sai qualcosa?” “Assolutamente niente!” “Si vocifera che la società stia navigando in pessime acque!!”

“Ho detto evitando di fare rumore. In altre parole fate silenzio, queste chiacchere di corridoio sono fuori luogo!” esclamò guardando torvo il gruppetto di associati.
Mina: “Lasciali perdere Kyle. Quante volte dovrò ripetertelo i nuovi associati sono peggio dei bambini… - iniziò fulminando con lo sguardo i suddetti << nuovi acquisti > della SS - Allora perché è stata convocata questa riunione d’emergenza con tutto il personale??”
“E’ una faccenda delicata Mina, per essere le 8.00 del mattino” commentò facendo uno sguardo allusivo.
“Dimmi solo una cosa… La festa per il decimo anniversario si fa ancora, vero??”

Kyle fissò negli occhi Mina alla ricerca di una conferma che quello che avesse sentito fosse corretto; d’altra parte lei sembrava essere terribilmente seria “Sei sempre la solita Mina!” disse ridacchiando.
“Guarda che per organizzare l’evento dell’anno ci vuole un sacco di spese d’ energia, considerando poi che ci troviamo nella Grande Mela… di sicuro non rende l’impresa meno ardua!!” rispose orgogliosa lei.

“Prego signori, da questa parte… Ah Lory, hai visto Ryan?” “No, credo che debba anc…”
Ryan: “Eccomi! E’ tutto pronto mi auguro!” si presentò scuro in volto.
Kyle: “Di cattivo umore già di primo mattino?? – ad un’ occhiata che gli lanciò il biondo, preferì tacere – Comunque si, è tutto pronto!”
Ryan: “Bene, si va in scena!” disse avviandosi verso il palco.

“Certo che oggi Ryan ha mangiato pane e simpatia! Non si è degnato nemmeno di salutarmi, che villano!!”
“O suvvia Mina, non te la prendere. Non lo vedi che oggi ha un diavolo per capello?”
“Ancora questa sfortuna di vedere oltre la maschera non l’ho acquisita… ma cosa vuoi saperne tu, per te e Strawberry è sempre stato facile capirlo…”
“Mina!” la rimproverò dolcemente Kyle.
“… Comunque – proruppe Mina tornando seria, dopo alcuni attimi di tensione che si era venuta a creare – Quanto siamo nella merda, Kyle?”
“Se è come penso, siamo in un mare di merda!”

***

Ryan: “Allora signori, vi ho riunito tutti qui per farvi una semplice domanda. Qualcuno sente il desiderio di spogliarsi e scambiare le mutande con un altro? – una risata iniziale cominciò, subito freddata da una occhiata del biondo. Il silenzio ritornò sovrano e la tensione si cominciò a sentire – Nessuno? No? Assolutamente no, perché non volete sbandierare i panni sporchi, giusto? Ma a quanto pare l’avete fatto. A quanto pare qualcuno in questa stanza sta facendo il doppio gioco. Qualcuno in questa stanza mi sta indirettamente sfidando. Ebbene voglio che questo qualcuno sappia che io accetto la sfida lanciatami. E inoltre voglio che sappia che siamo in uno studio legale, la fuga di notizie è punita dalla legge. Inoltre, come ho già provveduto a controllare, ogni singolo posto di lavoro contratto in questo studio presenta la clausola riguardante il segreto d’ufficio. Pertanto, voglio farvi sapere che questa fantomatica talpa ha le ore contate. Tornate a lavoro!” concluse il capo, lasciando la sala gremita di persone.

“Ma capo!” “Aspetti che cosa vuol dire?” “Sono sicura che sarà sicuramente quella troietta dell’ala ovest, quella non me la racconta giusta!” “E adesso che cosa faccio, non posso perdere questo lavoro!” “Lo sapevo, anche la SS non è perfetta come vuole fare credere!” “Tu sai chi potrebbe  essere il responsabile?” “Secondo me è uno dei nuovi, dovremmo metterli tutti sotto torchio e vedrete che qualcuno alla fine sputerà il rospo!!”

Kyle: “Ascoltatemi tutti.
 disse prendendo il microfono in mano nel vano tentativo di sovrastare quel gran fracasso.
“Lascia fare a me, so io come fare – intervenne la blu impossessandosi del cono – SILENZIO!” urlò. E la calma ritornò.
“Hai mai pensato di fare la cantante lirica??” Chiese uno stupito Kyle.
“Nha, il canto non fa proprio per me, anche se devo ammettere che per un periodo ho pensato che magari se qui mi andava male, potevo buttarmi nel mondo della danza” disse convinta, ripensando ai vecchi tempi andati, in cui era una giovane promessa della legge.
“Ripeto se vi siete persi nel discorso del capo: Tornate A Lavorare, e fategli credere per un momento che vi stia pagando perché facciate il vostro lavoro di avvocati, e non per pugnalarlo alle spalle! - disse con il sorriso sulle labbra un sempre gentile Kyle – E comunque… la danza, sul serio??”

 
***
 
“Capo, c’è il signor Pie della contabilità, lo faccio entrare?”
“Si, Lory. Fallo accomodare.” Ho l’impressione che questa giornata non voglia proprio finire, pensai facendo sedere Pie di fronte a me, a dividerci esclusivamente la mia scrivania di vetro.
“Capo, ho qui i dati che mi aveva richiesto – cominciò con voce affranta – Purtroppo quello che avevamo previsto potesse accadere è accaduto, di nuovo” disse consegnandomi il plico di tabulati.
“Com' è potuto accadere che vi sia stato un altro ingente prelievo dalle nostre finanze, se io stesso ho dato l’ordine preciso di bloccare qualsiasi richiesta in uscita!” sibillai con voce concisa e carica di rabbia.
“Io non so. I miei colleghi stanno esaminando tutte le possibili vie di accesso. A quanto pare nel settaggio iniziale deve esserci stato un mal collegamento, che fino ad oggi non ha provocato problemi di alcun sorta. A quanto pare qualcuno deve aver scoperto questa falla e, insomma… ha colto la palla al balzo!” commentò Pie.
“Questo in ogni caso non ci aiuta a capire chi sia il colpevole… - sussurrai appoggiandomi con i gomiti al tavolo e tenendomi la testa con le mani, scompigliandomi i capelli – Ho bisogno di saperne di più! Faccia tutto quello che può. Faccia l’impossibile per scoprire il nome del prossimo morto che cammina.” Conclusi io salutando con una stretta di mano l’ambasciatore di cattive novelle – ma sentitemi, adesso sono diventato anche un drammaturgo…

***

Nel tardo pomeriggio, di quella lunga giornata
“Pronto, SS law firm?”
“Si, come posso esserle utile?”
“Vorrei fissare un appuntamento con il proprietario.”
“Il signor Shirogane è una persona molto impegnata. Mi faccia dare un’occhiata alla sua agenda. Resti in linea.”
“Faccia con comodo. Ho tutto il tempo che desidera.”
“Se vuole posso organizzarle una conference Call per Martedì prossimo, ora di pranzo.”
“Perfetto. La ringrazio per la sua efficienza.”
“Aspetti! A quale nome devo mettere l’incontro?”
“Oh, che sbadato! Non mi sono neanche presentato… sono un delegato dello Studio legale Blues”
“Ok, allora inserisco l’appuntamento con Studio legale Blue. Non mi risulta che il nostro ufficio abbia casi con voi…”
“Oh, ma infatti l’appuntamento non riguarda nessun caso.”
“E allora per quale motivo vuole parlare con il signor Shirogane.”
“Diciamo che abbiamo una proposta che non potrà rifiutare!” disse il delegato sghignazzando e chiudendo la chiamata in faccia a Lory.

“Lory, chi era?” chiese Ryan uscendo dall’ufficio pronto per andarsene.
“Ah, niente. Un delegato della Blues voleva fissare un appuntamento con te! - rispose Lory spegnendo  il computer e, messasi il copricapo addosso, si avvicinò al biondo – Andiamo?”
“Andiamo” rispose un Ryan pensieroso e distante, stringendo al petto la sua segretaria.

TBC
 
P.S. I dialoghi di ambito giuridico sono tratti dal telefilm “The Suits”
  
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