Fandom: Kingsman: The Secret Service.
Titolo: tattoos maketh man
Pairing e personaggi: Hartwin. Harry Hart, Eggsy Unwin.
Raiting: Verde foglia come pokémon.
Ambientazione: In un universo meraviglioso dove ignoreremo quanto successo nel film, tutti sono vivi e felici come effettivamente è. ...
Words: 621 (uau, troppe)


tattoos maketh man
Mai nella vita Harry Hart si era fatto un tatuaggio. Non aveva nemmeno mai pensato di farsene uno, in tutta onestà. Quella fase ribelle attraverso la quale passavano molti ragazzi lui non l'aveva mai conosciuta, e andando avanti con gli anni aveva semplicemente dato per scontato che farne uno sarebbe stato poco sensato. I tatuaggi si fanno da giovane, pensava, ignaro di tutte le persone più vecchie di lui che periodicamente salutavano l'ago come si saluta un vecchio amico. E poi, un gentiluomo non ha tatuaggi. La pelle di un gentiluomo è pulita, ordinata, come la cartella di un impiegato di banca. No?
E invece.
Invece poi si era ritrovato seduto sulla – francamente scomoda – sedia di un tatuatore e l'unica persona a cui dare la colpa era Eggsy.
Eggsy, che gli teneva la mano con un sorriso smagliante mentre un omone col cranio pelato coperto da tribali preparava la macchinetta e l'inchiostro.
Il ragazzo si era appena rivestito dopo essersi fatto incidere una frase sul torace, proprio all'altezza del cuore. Perché Harry fosse in procinto di ricevere lo stresso trattamento era un mistero.
«Grazie, Harry.» disse Eggsy, «Significa molto per me.»
Ah. Mistero risolto.
Harry si sforzò di sorridere. Era terrorizzato. Il suo lavoro l'aveva obbligato ad affrontare infiniti pericoli, ma questo non significava che lui non avesse paura di nulla. Aveva paura di molte cose, moltissime, come ogni essere umano; in genere lo nascondeva bene, eppure per qualche ragione non riusciva a mascherare la propria ansia riguardo a questa “missione” tutto sommato di facile riuscita.
«Okay, il materiale è pronto. Diamo inizio alle danze?» chiese il tatuatore, rompendo la piccola bolla famigliare che si andava sempre a creare attorno ad Eggsy e Harry quando si rivolgevano direttamente la parola. 
Harry strinse più forte la mano di Eggsy senza nemmeno rendersene conto, al che quest'ultimo rise. 
«Oh, sì, non vede l'ora!» esclamò. 
Piccolo stronzo.
«Solo un secondo.» aggiunse poi, sollevando una mano per fare cenno all'omone di aspettare.
Si alzò dallo sgabello sul quale era seduto e si protese in avanti, verso il viso di Harry.
«Non preoccuparti, non fa molto male. Sei sopravvissuto a cose peggiori.» soffiò. C'era una nota malinconica nella sua voce.
Poi sfiorò le sue labbra con le proprie e tornò a sedere.
Il tatuatore non disse nulla, limitandosi a sorridere appena. Di coppie non convenzionali doveva averne viste tante; cavolo, probabilmente era lui stesso parte di una coppia non convenzionale.
Harry annuì un paio di volte per far capire all'omone che era pronto, mentre intrecciava nuovamente le dita a quelle di Eggsy.


Eggsy sfregò il naso contro il collo di Harry, inspirando l'odore di sesso emanante dalla sua pelle.
La mano di Harry gli sfiorò il bacino nudo sotto il lenzuolo bianco tutto stropicciato, facendogli salire un brivido lungo la spina dorsale. 
«Tra tatuaggi e sesso sembri quasi un mio coetaneo.» asserì Eggsy, la voce resa roca dal precedente amplesso. 
Harry soffiò una risata.
«No, Eggsy.» disse, girandosi a guardare il più giovane. 
Eggsy gli regalò un sorriso dei suoi subito seguito da un occhiolino, e Harry non poté fare altro se non avvicinarlo ulteriormente a sé per dargli un bacio appena accennato. 
Eggsy mugolò felice e si aggrovigliò meglio al corpo di Harry, incastrando una gamba in mezzo alle sue. Poi gli sfiorò la spalla con le labbra e chiuse gli occhi, l'espressione serena e le dita poggiate sul petto di Harry, proprio sopra la scritta “Sì, Harry” in inchiostro nero.
Harry gli accarezzò i capelli spettinati, gettando un'occhiata veloce al “No, Eggsy” tatuato sul suo torace. In quel momento si intravedeva appena per via della posizione del suo proprietario, ma fu abbastanza per far sorridere Harry prima che anche lui si abbandonasse a Morfeo.




Angolo dell'Autrice. 
Oibò. Nelle ultime cose che ho pubblicato non ho scritto note personali perché farlo mi scocciava immensamente, ma questa storia necessita di precisazioni quindi mi sacrificherò.
Precisazione numero uno: sono kingsman/hartwin trash fino al midollo. Perdonatemi.
Precisazione numero due: ho avuto l'idea per una cosa del genere, che più che essere una fic è uno sputo ma amen, perché ho recentemente fatto il mio primo tatuaggio e boh(???).
Precisazione numero tre: la frase della cartella dell'impiegato di banca l'ho rubacchiata a Haruki Murakami che con le sue similitudini mi fa sempre rimanere di sasso. ilu, Murakami.
Detto ciò, spero che la storiella, sebbene sia corta, possa piacervi e ggggnente, skiao a todos!