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Autore: Mizu_The little kiseki    09/04/2015    2 recensioni
Namida o tōru hikari: La luce attraverso le lacrime.
La famiglia Hamato è una normale famiglia giapponese e un giorno decide di andare in vacanza nella vecchia casa di famiglia in campagna
Quell'estate cambierà per sempre la vita del più timido dei fratelli.
Au human
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Donatello Hamato, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Consiglio: leggere con la canzone "neve nella notte" di Manu

La famiglia Hamato era una normale famiglia giapponese composta dal padre e dai cinque fratellini: quattro maschietti e una femminuccia;
La madre invece era morta poco dopo aver dato alla vita i quattro gemellini otto anni prima.
Il padre, Hamato Yoshi, lavorava nella  palestra di famiglia dove allenava i ragazzi nelle antiche arti marziali mentre la sorella maggiore di un anno, Hamato Miwa, essendo l'unica femmina in famiglia, era costretta a maturare più in fretta dei suoi fratellini, così da poter diventare una perfetta donna di casa.
Invece i quattro fratelli nonostante fossero gemelli, di carattere e di aspetto era completamente differenti.
Il primogenito, Hamato Leonardo, era maturo, paziente e responsabile e sarebbe stato colui che avrebbe ereditato la palestra e portato avanti il nome della famiglia Hamato; aveva gli occhi blu e i capelli neri.
Il secondo genito, Hamato Raffaello, era irascibile, impulsivo e impaziente il cui motto era "i fatti prima delle parole"; ma nonostante ciò possedeva il vero spirito del guerriero.
Aveva capelli tendenti al rosso e gli occhi verde smeraldo.
Il terzo genito, Hamato Donatello, era il più intelligente e il più calmo ed era ritenuto il più debole e il più fifone tra i quattro.
I suoi capelli erano mori e i suoi occhi erano color bordeaux.
E infine il quarto genito, Hamato Michelangelo, era il più dolce e il più infantile il cui unico scopo era solo quello di dar fastidio ai suoi fratelli maggiori per ottenere la loro attenzione.
Aveva splendidi occhi color azzurro cielo e i capelli biondi a riccioli.
Era l'anno 1998 e Yoshi decise che i suoi bambini fossero finalmente pronti per conoscere le radici della loro famiglia e quindi quell'estate lì portó nella vecchia casa in campagna.
Era un casa decisamente antica e alquanto malandata che risaliva all'epoca sengoku; inoltre era situata ai piedi della montagna dove a pochi passi si estendeva una vasta foresta.
-Aniki, onee-chan! Andiamo a giocare! Andiamo a giocare!- esclamò entusiasta il piccolo Mikey rivolgendosi ai quattro fratelli che in quel momento stavano facendo tutt'altro.
Leo si stava allendando con il suo bokken, Raph stava dando la caccia alle cavallette, Donnie stava leggendo e Miwa stava raccogliendo i fiori.
-Daiii per favore! Sono annoiato e otou-san mi ha tolto i videogame- 
-Siamo abbastanza occupati- disse Donnie rivolgendo lo sguardo alle pagine del suo libro.
-Se non giochiamo mi metto ad urlare! E dico a papà che mi state dando fastidio!- sbottò il più piccolo gonfiando le guance.
-Brutto nano malefico!- esclamò arrabbiato Raffaello stringendo i pugni.
-Va bene, giochiamo allora- disse Leo mettendo il bastone di legno in un'apposita sacca.
-A cosa?- domandò Miwa.
-Nascondino, nascondino!- esclamò il piccolo otouto saltando in aria.
Gli altri quattro annuirono e con una sfida decisero che quello che doveva contare era Raph che non fu per niente felice di quella decisione ma non potè negare il fatto di avere quattro fratelli contro di lui e quindi fu costretto ad accettare il ruolo di cacciattore.
Quando il fratello cominciò a contare gli altri quattro corsero in giro alla ricerca di un nascondiglio sicuro.
Leo salì su un albero, Miwa dietro ad un vecchio pozzo e Mikey si lanciò nell'erba alta.
Donatello invece non sapeva che fare dato che non sapeva salire sugli albero, non poteva nascondersi insieme alla sorella altrimenti Raph li avrebbe scoperti entrambi e lei se la sarebbe sicuramente presa con lui e infine non poteva andare nell'erba per il fatto che lui era il più alto tra i fratelli e lì sarebbe stato sicuramente visto.
Ormai il suo aniki aveva quasi finito la conta e quindi dopo averci pensato su decise di nascondersi dentro il bosco in modo che potesse vedere dove si trovava Raph.
Miwa fu la prima ad essere scoperta e lui ridacchiò al pensiero di quanto fosse stata stupida l'idea del pozzo.
Ma il problema era un altro; dopo che anche Mikey fu scoperto, Raffaello si stava avvicinando troppo a lui, costringendolo ad allontanarsi di più.
Aveva fatto una bella corsa e fu costretto a fermarsi per riprendere fiato, non rendendosi conto di quanto si fosse allontanato da casa.
Si guardò intorno cercando di intravedere il sentiero per tornare indietro ma nonostante gli sforzi non riuscì a ritrovare la strada.
Erano ormai secoli che stava camminando senza sapere dove stesse andando; per non parlare del fatto che era affamato, assetato e stanco e questo spiegava la sua andatura lenta e traballante.
-Aniki....onee-chan? Dove siete?- mormorò asciugandosi una lacrima che stava uscendo dal suo occhio.
Dopo che fece altri tre passi, cadde a terra graffiandosi il ginocchio.
Si mise seduto guardando attentamente la ferita che sanguinava lentamente.
-Aniki...onee-chan...otou-san...dove siete? Voglio tornare a casa! Voglio tornare a casa!!- urlò il piccolo cominciando a piangere disperato in mezzo agli alberi le cui foglie erano mosse dalla leggera brezza.
Il tramonto era vicino e lui era ancora lì fermo, non sapendo più cosa fare per rivedere la sua famiglia.
-Ho paura!- urlava in preda alle lacrime abbracciandosi le ginocchia e affondando il volto in esse.
-.....I ragazzi non dovrebbero piangere- mormorò una voce femminile da dietro un albero; il bambino fu costretto a sollevare lo sguardo, ancora rosso per il troppo pianto, e a guardarsi in giro alla ricerca della figura che aveva emesso quei suoni.
Di striscio vide una ragazza di circa sedici anni dai lunghi capelli bianchi con le punte nere e gli occhi azzurri; indossava una semplice veste bianca e camminava scalza.
-....Ooooneee-chaaaan, sono salvooooo!!- gridò Donnie correndo verso di lei ma qualcosa andò storto e lui finì per andare a sbattere contro il tronco di un albero.
-Ahi ahi ahi....ma perchè...?- si chiese accarezzandosi la testa dolorante.
Come aveva fatto a sbattere contro quel tronco?
Eppure lui ricordava benissimo di essere corso proprio in direzione della ragazza.
-Tutto bene?- gli domandò venendo in suo soccorso.
-Eh?- Donnie allungò la mano e fu allora che si accorse che quest'ultima la trapassava.
-Com'è possibile?- le chiese allungando anche l'altra mano, tentando inutilmente di toccarle la faccia.
-È inutile, un semplice umano come te non può toccarmi...- aggiunse la ragazza sospirando.
-Come un essere umano? Tu non sei umana?- le domandò il piccolo alzandosi in piedi e guardandola con aria curiosa.
-No....io sono un fantasma- gli rispose alzandosi anche lei in piedi.
-Woooooow, uno spiritoooo, allora esistono- disse Donnie con gli occhi piene di stelline.
-Solo perchè non vedi qualcosa, questo non vuol dire che non esista- sorrise la ragazza guardandolo negli occhi.
-Ti sei perso, vero? Come ti chiami?- gli domandò poi togliendosi una ciocca di capelli dalla faccia.
-Donatello, Hamato Donatello....stavo giocando con i miei fratellini a nascondino e mi sono perso- rispose lui con una lacrima negli occhi.
-Questo non è un posto adatto per giocare; seguimi, ti riporto a casa- Donatello annuì ringraziandola e insieme cominciarono ad incamminarsi verso la casa di lui che lanciò un grido di gioia non appena la ritrovarono.
-Grazie! Grazie! Grazie!- provò ad abbracciarla ma finì di nuovo contro un albero.
-Ahi ahi ahi- la ragazza si mise una mano davanti alla bocca cercando di trattenere le risate.
-La prossima volta vedi di non allontanarti troppo, non si scherza con la foresta- lo avvertì ritornando seria.
-Ok! Ciao! Domani tornerò a trovarti!-
-Cosa!? No aspetta...!- provò a controbattere lei.
-A proposito, tu come ti chiami? Io il mio nome te l'ho detto- le chiese non facendole neanche finire la frase.
-....Mizu- rispose arrendendosi alla sua testardaggine.
-Che bel nome...beh...a domani, Mizu!- concluse prima di mettersi a correre verso la casetta.
Quella sera venne sgridato severamente dal padre ma a lui non importava perchè da quanto era felice di essere tornato sano e salvo si mise ad abbracciare Yoshi mentre quest'ultimo gli stava facendo la ramanzina.
-Sei stato davvero fortunato ad aver ritrovato il sentiero- disse Raffaello.
-....Non sono stato fortunato, Mizu mi ha aiutato a tornare-  lo corresse il fratello dagli occhi bordeaux; i fratelli lo guardarono confusi.
-Chi è Mizu?- domandò Mikey sedendosi di fianco a lui che in quel momento stava leggendo un libro sugli spiriti.
-...La mia amica fantasma!- affermò Donatello; i quattro fratelli caddero in una fragorosa risata facendo comparire un nervo pulsante sulla testa del diretto interessato.
Per tutto il tempo gli diedero del pazzo e provarono a spiegargli che la sua era stata solo un'illusione causata dalla stanchezza ma Donatello continuò a negarlo.
Il giorno seguente, Donnie voleva dimostrare agli altri di aver detto la verità e quindi chiese loro di seguirlo nel bosco per conoscere la sua nuova amica.
-Eccoci, è qui che l'ho incontrata, e questo è l'abero sul quale sono andato a sbattere tentando di abbracciarla- mentre lui spiegava si notava Mikey fare il segno della pazzia a Leo che ridacchiò sotto il naso insieme a tutti.
-E meno male che saresti tu il più intelligente!- lo prese in giro Raffaello incrociando le braccia.
-Vi sto dicendo la verità! Lei era qui! Ora la chiamo, le avevo detto che l'avrei incontrata anche oggi- Donnie urlò il suo nome varie volte ma nessuno rispose.
Non volendo arrendersi continuava a chiamarla sotto gli sguardi scocciati dei fratelli che si guardavano il polso facendo finta che ci fosse un orologio.
-Basta, io vado a raccogliere ciliegie, chi viene con me?- prese la parola Leonardo tornandosene indietro insieme al resto della combricola.
-Ma io vi ho detto la verità! Ve lo giuro!- 
-Si si, e io sono il coniglietto pasquale- concluse Miwa lasciandolo indietro.
Il piccolo nerd si lasciò cadere sulle ginocchia prendendo a pugni il terreno sotto di lui..
Solo in quel momento quella voce femminile lo chiamò da dietro un albero.
Donnie le rivolse uno sguardo arrabbiato e deluso e le diede le spalle, offeso per il suo comportamento che l'aveva messo in imbarazzo in presenza dei suoi fratelli.
-Se eri qui allora perchè non mi hai risposto? Adesso gli altri mi credono malato di mente- la ragazza dai capelli bianchi fece un inchino in segno di scuse e poi si portò una mano al petto balbettando.
-I..io...sono..mol..molto timida- Donatello la guardò confuso.
-Non sono brava a parlare con la gente...e poi...in realtà non sarebbe concesso parlare con i vivi- aggiunse cercando di spiegare la sua situazione.
-Ma con me hai parlato...- la interruppe il piccolo.
-Eri spaventato e bisognoso d'aiuto e quindi ho fatto uno strappo alla regola, ma non posso farmi vedere dagli altri umani o mi metterei in guai seri con gli altri spiriti- gli spiegò giocherellando con i suoi capelli che le arrivavano fino al sedere.
-Oh, allora è per questo che non ti sei fatta vedere dai miei fratelli...quindi io per te sono un caso speciale!- esclamò sorridendo.
-Eh? Mmmh...- Mizu annuì ricambiando il sorriso.
-Allora siamo amici! Che bello!! Evvai!- il piccolo nerd corse verso di lei dimenticandosi un'altra volta del fatto che non poteva toccarla e un altro albero attese la sua faccia.
Mizu non resistette e scoppiò a ridere cercando in tutti i modi di contenersi.
-Non ridere, cattiva...- disse lui con una lacrima agli occhi.
-Sc..scusa ahahahah non posso resistere...ahahahahah sei troppo buffo- anche Donnie si mise a ridere;
era felice, finalmente aveva trovato un'amica del cuore, speciale e univa nel suo genere.
Da quel giorno i due cominciarono a vedersi ogni giorno e per il resto della famiglia era strano vedere il mini nerd abbandonare i suoi libri per andare a giocare nella foresta....per loro stava veramente diventando pazzo.
Mizu e Donnie diventavano sempre più uniti facendo ogni cosa insieme aiutandosi a vicenda; per esempio Mizu amava confezionare per lui dei vestiti di foglie e gli insegnava a riconoscere i vari punti di riferimento della montagna; e invece il nerd si divertiva a insegnarle parole giapponesi che lei non conosceva o che non ricordava.
-Mizu, guarda! Ti ho portato un gelato!-
-Gelato?- si domandò la ragazza fissando l'amico che la guardava cercando di non ridere.
-Non ci credo! Non conosci il gelato?-
-No....non ne ho mai visto uno-
-Ooooh, che sfortuna, ti sei persa troppo, meno male che ci sono io qui; dai tieni prima che si sciolga- disse Donnie porgendole un ghiacciolo al limone.
-Wow, è delizioso!- esclamò Mizu mettendoselo tutto in bocca.
-No no no, non farlo!! Il gelato fa..- non finì la frase che la ragazza lanciò un urlo devastante fracassandogli i timpani.
-Aaaaah le tempiiiiieeee!!-
-Stavo cercando di dirtelo, se mangi troppo veloce una cosa fredda come il gelato dopo ti viene il mal di testa- le spiegò il moro con tono da professore.
-Me ne sono accorta- si lamentò lei massaggiandosi le tempie.
-Senti....tu che tipo di spirito sei? Una kitsune? Un tanuki? Una donna delle nevi? Un tengu?- chiese Donatello cambiando argomento; Mizu si limitò ad abbassare lo sguardo sorridendo e fissando dei fiori.
-Nessuno di questi....io sono nata e me ne sono andata umana...sono una yurei... 
-Eh? Quindi tu sei.....morta?- lei annuì mantenendo ancora il suo sorriso.
-Com'è successo?- domandò poi.
-Scusa ma non ho proprio voglia di parlarne- gli rispose con tono secco.
Il moro fu costretto ad arrendersi e tornò a mangiare il suo gelato.
-Mi dispiace, quando è successo eri tanto giovane....non hai potuto vivere tutta la tua vita....ma guarda il lato positivo...sei immortale e puoi fare tutto quello che vuoi!- esclamò Donatello alzandosi in piedi e facendo il segno della vittoria.
-Avvolte anche il migliore dei desideri può diventare la peggiore delle torture- mormorò la ragazza a bassa voce non facendosi sentire dall'amico che stava ancora succhiando il gelato allegro.
-Ehi Mizu! Quando eri viva ce l'avevi il fidanzato?- la chiamò Donnie svegliandola dai suoi pensieri.
-Ehmmm....si...ce l'avevo...ma sfortunatamente mi lasciò-
-Che crudele! Eppure sei una ragazza simpatica e carina, se fossi stato io il tuo ragazzo non ti avrei lasciata sola e sarei rimasto insieme a te per sempre- la ragazza dai capelli bianchi fece un sorriso che in realtà racchiudeva dentro un sacco di tristezza.
-Ho un'idea! Quando sarò grande ti sposerò, così potrò stare al tuo fianco per l'eternità-
-.....Te l'ha mai detto nessuno che sei audace per essere un bambino?-
-Sai....tra poco l'estate finirà e io dovrò tornare a Tokyo- disse il bambino, la ragazza cambiò espressione divenendo improvvisamente triste.
-Oh.....quindi non ci vedremo più...-
-Non è vero...torneremo qua la prossima estate, tu ci sarai ancora, non è vero?- Mizu annuì leggermente.
-Allora ci vedremo l'anno prossimo, ormai siamo grandi amici, no?- 
-Grandi amici?- Donnie chiuse a pugno la mano lasciando aperto solo il mignolo.
-Promettiamo solennemente che saremo amici per sempre e che staremo sempre insieme- anche Mizu fece la stessa cosa con la mano e sigillò così un patto con Donatello.
Gli ultimi giorni li passarono insieme più del solito ma poi per la famiglia Hamato arrivò il momento di tornare nella grande Tokyo.
-Al prossimo anno- mormorò Donnie guardando la foresta prima di salire in macchina.
Gli anni passarono e la loro promessa fu sempre mantenuta.
...
-Quest'anno entrerò alle medie! Entrerò alle medie!- ripeteva il dodicenne saltellando su e giù per il campo di fiori.
-Buona fortuna! Assicurati di farti molti nuovi amici- disse Mizu impegnata con a lavorare con delle margherite seduta sul prato.
Stava confezionando un regalo per il suo amichetto: una ghirlanda di fiori.
Quando gliela diede lui ne fu molto felice, tanto che voleva in qualche modo ringraziarla.
-Fai così tanto per me, non è giusto, anch'io voglio farti un regalo- affermò il moretto correndo nella foresta.
-Aspetta! Non ce n'è bisogno! Aspetta!....Dio che stupido!!- gridò la ragazza iniziando a seguirlo.
Del ragazzino non c'era più traccia e lei cominciava a preoccuparsi, di sicuro aveva iniziato a correre come al suo solito senza neanche sapere dove stesse andando.
Chiamò il suo nome parecchie volte aspettandosi una risposta ma l'unico rumore che sentiva era il canto degli uccelli.
Cominciò ad accellerare il passo curiosando in ogni luogo; quel bambino era riuscito a sparire dalla sua vista in meno di tre secondi; e chissà dov'era andato a ficcarsi questa volta.
Cominciò a credere che fosse tornato a casa a prenderle qualcosa e quindi si rassicurò un po'.
Stava tornando nel prato ma un lamento attirò la sua attenzione facendola voltare verso una parete di roccia sulla quale si stava arrampicando lui.
-Donnie! Che diavolo stai facendo!?- urlò lei presa da un attacco di paura nel vedere il suo piccolo amico a più di cinque metri d'altezza che stava cercando di afferrare qualcosa.
Mizu si guardò intorno cercando trovare qualche altra strada per raggiungere la cima di quel dirupo.
-Resisti! Sto arrivando!- sembrava quasi che il ragazzino non la stesse ascoltando dato che era troppo ossessionato dal voler afferrare il suo obiettivo.
La ragazza nel frattempo era riuscita a trovare una scorciatoia e in meno di poco tempo era già in cima.
-Smettila, vai via da lì- lui non le rispose e continuava ad allungare il braccio cercando di prendere un po' di quelle erbette che di solito crescevano sulle pareti.
-No! Ce la sto per fare! Non mi arrendo!- sbagliato.
Pezzi del dirupo sotto i suoi piedi cominciarono a cedere e lui rimase attaccato a una sporgenza ancora resistente.
-Nooo!- d'istinto l'amica allungò la mano, sarebbe riuscita ad afferrarlo se non fosse per il fatto che nemmeno lei si ricordò il fatto di essere un fantasma.
Balzò in piedi cercando una sostituzione al suo braccio e quindi prese un ramo che si trovava lì vicino e lo mise davanti a lui ordinandogli di afferrarlo.
Donnie obbedì e si attaccò all'estremità dando così l'opportunità all'amica di tirarlo su.
Erano entrambi col fiatone e se non fosse stato per il fatto del fantasma, Mizu sicurarmente gli avrebbe tirato uno scapelotto sulla testa.
-Sei impazzito!? Volevi forse morire?! Adesso dimmi cosa sarebbe successo se non ci fossi stata io!?- lo rimproverò lei.
Lui non rispose; si limitò ad allungare la mano verso di lei mostrandole i fiori che era riuscito ad prendere prima di cadere; erano dei fiori blu a forma di campanelle.
-Mi ricordavano troppo i tuoi occhi- mormorò lui; Mizu sbarrò glì occhi e rimase immobile a guardare il ragazzo che le sorrideva dicendole di accettarli..
-.....Donnie....sono bellissimi- il suo sguardo tornò sul ragazzo, lui era scoppiato in lacrime e tentava inutilmente di nasconderle.
-Sono....felice- balbettò; prima sul dirupo parlava come fosse un duro per dimostrarle di essere coraggioso ma in realtà stava morendo dalla paura.
Mizu gli si avvicinò mandadogli via le lacrime con una foglia.
-....I ragazzi non dovrebbero piangere- il ragazzo affondò il volto nelle ginocchia di lei, anche se in realtà l'aveva affondato sul terreno trapassando la ragazza; ma quel particolare non era importante.
-Grazie...per non avermi lasciato solo...-
-Ho promesso che....sarei rimasta al tuo fianco...- gli sussurrò nell'orecchio.
Un altro anno volò, ora Donatello aveva tredici anni e aveva superato il primo anno delle medie con il massimo dei voti.
Ma mentre il ragazzo dai capelli mori cresceva, l'età della sua amica restava sempre quella di una semplice sedicenne.
E come ogni anno la famiglia Hamato raggiunse la montagna, il ragazzo non si fece aspettare e corse subito all'interno del bosco.
-Mizu! Mizu!- la sua voce era cambiata, aveva un nonsochè di adulto ma allo stesso tempo manteneva ancora quel suo tono da bambino.
-Donnie?- si domandò la ragazza alzandosi in piedi dalla roccia sulla quale era seduta.
-Mizu! Ciao! Guarda che roba! Sono un uomo adesso!- esclamò fiero il moro.
-Orpo non esagerare....ma sbaglio o sei diventato più alto?- fece la ragazza controllando la sua altezza con quella del nerd.
-Visto? Sono cresciuto due centimetri e ora sono un metro e sessanta- 
-Di questo passo diventerai un gigante- disse sarcastica l'amica.
-No, questo vuol dire che prima o poi io diventerò più alto di te e dopo vedremo chi chiamerai ancora nanetto- ribattè Donatello facendo un sorriso a trentadue denti.
La ragazza rispose con un "si, si" prendendolo in giro, ma in fondo era quella la loro idea di divertimento.
Si diressero al lago a pescare, come erano solito fare ogni volta che si rivedevano e parlarono di come si era trovato Donnie nella nuova scuola e del fatto che i suoi fratelli erano diventati molto popolari tra le ragazze e sua sorella tra i ragazzi.
-E tu?- si lasciò sfuggire Mizu. tirando la canna.
-Anche con me non scherzano, ma a me le ragazze non interessano più di tanto, per ora mi voglio solo impegnare negli studi e raggiungere una buona media così da riuscire ad entrare in un'ottima scuola superiore- Mizu ammirava l'audacia del ragazzo e il suo modo di voler subito anticipare le mosse del futuro.
-Dovresti.....rilassarti un po', lo sai?- gli disse rivolgendo lo sguardo verso il suo che pareva confuso di fronte quell'affermazione.
-Devi imparare a vivere qui e ora e preoccuparti del futuro solo quando questo arriverà.....si vive una sola volta e bisogna vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo....così quando sarai sul punto di andartene potrai guardare il cielo e dire "Ora posso andarmene felice"- Donatello notò qualcosa sui suoi occhi....erano lacrime...a quanto pare la ragazza stava soffrendo nel dire quelle parole.
-Hai ragione.....la vita non va sprecata e perderla è davvero orribile....sopratutto quando ti viene strappata- Mizu era stranamente zitta e questo lo preoccupò abbastanza perchè di solito ne aveva sempre una pronta.
-Lo so benissimo.....- disse la ragazza, la sua voce era un sussurro.
-Eh?- domandò il ragazzo posando la canna per terra.
-Perchè è stato proprio l'amore.....a strapparmela....- Donnie spalancò gli occhi, lei stava piangendo, non l'aveva mai vista piangere, di solito era lui il piagnucolone.
-Mizu.....-
-È stato l'amore......a uccidermi- aggiunse tirando su un sorriso incorniciato dalle lacrime.
-Ehi ehi ehi, per favore non piangere...non fare così- provò a toglierle le lacrime ma proprio come pensava, la sua mano trapassò il suo viso.
-Ti prego....non voglio vederti piangere....non lo sopporto- la ragazza lo guardò con uno sguardo vuoto e senza speranza.
Poi improvvisamente si alzò in piedi e iniziò ad incamminarsi seguita da Donatello che la chiamava senza ricevere risposta.
Camminarono per circa dieci minuti e lei si decise a fermarsi solo quando raggiunse la cima di un dirupo dal quale il fiume scendeva divenendo cascata e andando a creare il lago nel quale si trovavano pochi minuti fa.
-Che ci facciamo qua?- domandò il ragazzo guardando giù.
-È qui....che sono morta- disse lei seria sotto lo sguardo shokkato di lui che indietreggiò lentamente.
-Era il 1604, avevo sedici anni....quando fui uccisa-  continuò guardando il cielo.
-Ero figlia di un potente feudatario e molte famiglie desideravano dividere le loro terre con noi.
Mio padre decise che mi sarei dovuta sposare con il figlio di un'altra grande famiglia....quel ragazzo era gentile e premuroso nei miei confronti e io me ne innamorai con tutta me stessa...fu il mio primo amore- Donatello se ne stava muto e attento alle parole di lei che uscivano dalla sua bocca con tono ferito e umiliato.
-Poi ci fu una guerra e mio padre fu ucciso....quindi per l'altra famiglia farmi sposare loro figlio sarebbe stata solo una perdita di tempo.....io però continuavo ad amrlo e continuavo a credere che per lui fosse lo stesso....e poi quella sera....questo dirupo....la sua faccia fu l'ultima cosa che vidi prima di precipitare...- Donatello sbarrò gli occhi.
La sua amica si alzò la maglietta rivelando una cosa che provocò in Donatello una sensazione orribile.
Sul petto di lei...all'altezza del cuore non vi era che un buco sporco di sangue; una ferita provocata chiaramente da un'arma da taglio.
-Quella sera fu lui ad uccidermi...- concluse ritirandosi giù l'indumento.
-Sei disgustato, vero? Tutti quei momenti insieme per lui non erano mai contati niente....io mi sono fidata e il prezzo che ho dovuto pagare è stata la morte- Mizu riniziò a piangere cadendo sulle ginocchia.
Donatello rimase fermo e immobile a fissare la figura della ragazza; quello fu il primo momento che Mizu gli parve così debole, così sensibile, così gracile, così umana.
Tutti quelli che dicevano che i fantasmi erano spaventosi e crudeli erano solo degli idioti.
Anche i fantasmi erano persone, anche loro possedevano una vita che avrebbero voluto proteggere e che il destino invece li aveva strappato.
Donnie si tolse la felpa e gliela mise addosso.
-Tu non puoi toccarmi, ma gli oggetti si.....non è tanto ma spero che così tu  riesca a sentirti più vicina a me- le sorrise mettendole una mano vicino alla guancia pur sapendo che non poteva toccarla.
-Non piangere più....se tu non sei felice come faccio ad esserlo anche io?- Mizu si asciugò le lacrime continuando a fissare il ragazzo con uno sguardo stupito, di certo non si sarebbe mai aspettata tale reazione da parte sua.
-Sembri proprio una bambina, sai?-
-Cos'hai detto, scemo!?- la ragazza si alzò in piedi e gonfiò le guance con fare arrabbiato; intanto il suo amico era caduto in uno stato di risate continue che fecero sorridere anche la ragazza.
-Finalmente sono riuscito a farti sorridere...- aggiunse smettendo di ridere e facendo il segno della vittoria.
Anche quella famosa estate finì e Donatello dovette andarsene di nuovo con l'impazienza di aspettare l'anno prossimo.
Finalmente Mizu si era aperta di più con e lui aveva finalmente capito quanto in realtà lei abbia sofferto in vita.
...
-Hamato-kun? Hamato-kun?- una ragazza dai capelli rossi attirò l'attenzione del ragazzo dai capelli mori, intento a leggere un libro.
-O'Neil-san- April O'Neil era una straniera venuta dall'America e di solito Donnie l'aiutava con lo studio dei kanji.
-Te l'ho già detto di non chiamarmi così, chiamami April-chan-
-Già, giusto, scusami, avevi bisogno di qualcosa?- domandò Donatello cortesemente.
-Volevo chiederti se questo pomeriggio fossi libero per venire al cinema con me e gli altri- rispose la rossa.
-Ah...si, va bene....April, cosa ne pensi dei fantasmi?-
-Eh?- chiese April non capendo cosa volesse intendere l'amico.
-Cosa vuoi dire?- 
-Tu rispondi per favore- disse secco il moro.
-Da quel che so i fantasmi sono spiriti di persone che sono condannate a vivere nel mondo dei vivi nonostante la morte del corpo-
-Secondo te, a loro piace il fatto di poter vivere per sempre?-
-Non lo so, tu che dici?-
-Da piccolo credevo fosse una cosa bella ma ora non ne sono più tanto sicuro- rispose Donnie appoggiando il mento sui dorsi delle mani.
-...I fantasmi erano persone, con una famiglia....con delle speranze....con dei sogni....e sono morte senza poterli realizzare.
E sono costrette a vivere tra le persone per l'eternità in solitudine e con la consapevolezza che non riusciranno mai più a rivedere le persone a cui tenevano prima di morire- Donnie si voltò per guardare l'amica che era seria nel dire quelle parole e poi rivolse lo sguardo fuori dalla finestra mentre stava nevicando.
-Mi stai dicendo che non potranno mai riposare in pace, che vivranno sempre ricordando il modo orribile in cui sono morti?- Donnie strinse i pugni sul banco chiudendo il libro con fare aggressivo.
-Se l'ultimo desiderio dello spirito si avverasse allora lo spirito potrebbe riposare in pace e andare in cielo-
...
-Eh? Il mio desiderio?- ripetè Mizu fissando il ragazzo che annuì parecchie volte in attesa di una risposta.
-Non saprei....-
-Non è vero....Prima di morire, di sicuro avevi un desiderio che avresti voluto realizzare- 
-E il tuo di desiderio? Qual è?- chiese curiosa l'amica.
-Eh? Oh....io vorrei diventare uno scienziato....ma prima di quello desidero diventare insegnante di scienze nelle scuole superiori...dai forza, ora tocca a te-
-Il mio è un se....gre...to!- esclamò facendomi l'occhiolino.
Io lanciai un "cooosa!?" offeso.
-Scusa ma non mi sembra il momento giusto per dirtelo, te lo dirò quando sarai pronto...tutto a tempo debito...-
-Senti....in tutto questo tempo hai mai voluto andare in cielo?- le domandò il ragazzo avvicinandosi di più a lei.
-No, per niente, e anche se volessi ti ho fatto la promessa....che saremmo stati sempre insieme....e se io me ne andassi, tu rimarresti solo...-
-Mizu....io...-
-Comunque faccio il tifo per te, diventerai un professore con i contro fiocchi- Mizu fece il segno della vittoria.
-Guarda che quel segno ha il diritto di copyright- ridacchiò Donatello facendo sbottare la ragazza dai capelli bianchi
-Cattivo!- già, in realtà Donnie non 
avrebbe mai voluto che Mizu se ne andasse; altrimenti lui avrebbe perso la sua mia migliore amica e sarebbe tornato alla sua vita da associale.
Voleva stare insieme a lei per sempre.
Altri anni passarono e Donatello entrò finalmente alle superiori, ma la cosa che lo rendeva più felice era che finalmente aveva la stessa età di Mizu e il prossimo anno in più sarebbe diventuto se non addirittura più grande di età; cosa chiaramente 
impossibile ma lui preferiva sognare.
I suoi fratelli avevano scelto scuole diverse dalla sua e ognuno di loro aveva preso in affitto gli appartamenti più vicini.
Miwa invece aveva preferito restare col padre così da potersene occupare.
Ormai Donnie era abbastanza grande per poter andare in montagna e occuparsi della casa da solo e quindi quell'estate fu l'unico ad andare in vacanza.
-Rieccomi- disse a sé stesso poggiando le valigie davanti in soggiorno e asciugandosi il sudore con un panno.
Ora che era solo doveva occuparsi lui di tutto e quindi non poteva più svignarsela lasciando il lavoro ai suoi fratelli.
-Fatto, ho finito! E adesso...- esclamò con tono fiero afferrando un pacchetto all'interno dello zainetto.
Andò nella foresta e si guardò intorno cercando la ragazza dai capelli bianchi.
-Mizu?! Dove sei? Sono io, Donnie!- la chiamò il ragazzo dai capelli mori.
-Sono qui- rispose la voce femminile.
-Eh? Qui dove? Non ti vedo?-
-Sotto di te, scemo- Donatello abbassò lo sguardo ritrovandosi davanti l'amica che lo guardava leggermente irritata, lui non resistette e si mise a ridere come un matto.
-Aaaahahahha chi è il nano ora?! Te l'avevo detto che un giorno ti avrei superata! 1.80 centimetri di puro maschio mia cara!- esclamò il moro ottenendo in risposta un grugnito di lei.
-Ehi, Guarda un po' qui!- le disse poi mettendole davanti un pacchetto.
-Che cos'è?- gli domandò lei curiosa.
-Aprilo e vedrai- le fece l'occhiolino lui.
Mizu non se lo fece ripetere due volto, tolse l'involucro blu che lo ricopriva e aprì la scatoletta dello stesso colore.
-Wooooow è un cuore!- esclamò la ragazza ammirando una collana dorata a forma di cuore.
-E non è tutto, guarda qui....ta daaaa!- Donnie prese la collana e la divise a metà.
-Oh no, L'hai rotta!-
-No! Che dici!? È fatta apposta; è una collana del destino che unisce due persone, una metà la tengo e io e una tu e cosi saremo sempre uniti- le sorrise il nerd e lei ricambiò annuendo.
Oramai anche lui conosceva la foresta come le sue tasche e ora che era più alto riusciva a raggiungere i posti che prima per lui erano un ostacolo insormontabile.
-E ora, tuffo a bomba!- esclamò al settimo cielo lanciandosi in acqua.
-Arrivo!- gridò la ragazza sul punto di togliersi il vestito.
-Cosa?! Aspetta, aspetta, sei in intimo!- disse il ragazzo girandosi dalla parte opposta.
-E allora? Ho sempre fatto il bagno con te in intimo- aveva ragione; da piccolo non aveva mai dato importanza a queste cose e invece ora l'imbarazzo stava prendendo possesso del suo viso, facendolo colorare di un rosso acceso.
-Tutto bene?- il ragazzo scivolò per lo spavento; non si era reso conto del fatto che l'amica l'aveva raggiunto in acqua.
-Siamo passati ai boxer, eh?-
-Non sono affari tuoi!- sbottò lui immergendosi fino alla vita.
La ragazza notò che il corpo e la voce del ragazzo erano completamente cambiati, ora era praticamente un adulto.
-E pensare che mi sembra soltanto ieri che eri un adorabile nanetto- mormorò Mizu sorridendo.
-Tu invece non sei cambiata affatto-
-Già....- affermò la ragazza dai capelli bianchi abbassando lo sguardo.
-Non fare quella faccia! Dai forza divertiti!- esclamò Donnie spruzzandole addosso dell'acqua.
-Ehi! Guarda che mi vendico!- ribattè Mizu facendo la sua stessa mossa.
-Cielo, mi stai bagnando tutto- rise lui insieme a lei.
Improvvisamente delle nubi cupe apparverò in cielo e una leggera pioggia iniziò a cadere sulla terra.
I due uscirono dal lago, si rimisero i vestiti e si ripararono sotto l'ombrello che lui aveva sempre a portata di mano.
-Che sfortuna, meno male che so attrezzarmi- disse il ragazzo dagli occhi bordeaux invitando l'amica a raggiungerlo sotto l'oggetto.
-Peccato, e dire che ci stavamo divertendo tanto- si lamentò quest'ultima.
-Senti, finalmente sono solo a casa, vuoi che andiamo lì a ripararci, mi sa che pioverà per un po' di tempo- propose l'amico; Mizu annuì leggermente, credeva di disturbare ma in realtà aveva sempre voluto vedere l'interno della casa di Donatello.
Camminarono sotto l'ombrello facendo attenzione a non scivolare sul fango che ormai ricopriva il sentiero e dopo un paio di minuti raggiunsero la piccola casetta.
-Forza, entra-
-Grazie- stava per entrare ma il ragazzo le bloccò la strada facendola fermare di scatto (avrebbe potuto attraversarlo ma vabbé).
-Prima per favore pulisciti i piedi- disse lui dandole un panno bagnato con acqua calda.
-Cheeee beeeella!- esclamava la sedicenne correndo in giro e saltando sul divano.
-Ti entusiasmi per così poco; se ti mostrassi Tokyo allora sverresti sicuramente-aggiunse il moro aprendo il frigo e prendendo dei gelati.
-Siii!! Il gelato!- gridò Mizu correndo verso di lui in attesa di riceverelo snack.
-Chi ti ha mai detto che è per te? Li mangio io tutti e due- la prese in giro facendole apparire un nervo pulsante sulla fronte.
-Certo che sei proprio crudele!- 
-Scherzavo, è per te- ridacchiò il moro mostrandole la lingua.
La ragazza ancora più irritata gli strappo il ghiacciolo dalle mani e gli diede le spalle.
-Odioso- concluse prima di mettersi il gelato in bocca.
-Ohi ohi oggi sei un tantino irascibile, sei forse in quel periodo del mese?- Mizu avvampò di colpo e Donnie si mise a ridere di gusto non notando il secchio che si piantò sulla sua testa.
-Non sono cose da dire davanti a una ragazza!- sbottò lei lasciando lui da solo nella stanza.
-....Non l'avevo mai vista così arrabbiata...- mormorò quest'ultimo accarezzandosi la nuca.
Mizu era nella stanza di lui e curiosava tra le sue cose in valigia; da quest'ultima tirò fuori un paio di auricolari domandandosi cosa fossero.
Donnie le sorrise ficcandosene una in un orecchio, l'altra la diede a lei e fece partire una musica che fece rilassare tanto la ragazza;
-Ti piace?- le domandò con voce dolce.
Lei annuì leggermente.
-È rilassante....mi fa sentire bene- mormorò la ragazza in risposta.
I due si distesero nel letto di lui ancora con la musica che risuonava nelle loro orecchie.
"Tu mi hai cresciuto, mi hai reso un vero uomo.
Tu mi hai insegnato a rialzarmi e a non cadere nelle mie mie paure.
Quanto vorrei abbracciarti e non nei miei ricordi solo sognarti.
Ti voglio solo al mio fianco e quando non ci sei  con il mio cuore piango.
Non sai quanto fa male non poterti toccare ma solo ascoltare...."

-Sai, Donnie? Sei proprio cambiato....sono felice che tu sia diventato un così bel ragazzo- Donatello arrossì di colpo.
-Tu invece....continui ad essere sempre la solita bambina- lei ridacchiò.
-Mizu....io credo di essermi inn...- la ragazza gli tappò la bocca con il cuscino.
-Non rovinare questo momento...- e lei si addormentò sotto quelle melodiose note.
Lei stava sorridendo.
Donatello amava vederla sorridere, e questo suo desiderio di renderla felice divenne più forte dopo quella famosa estate, quando lui era ancora in prima media.
Non l'avrebbe mai fatta soffrire come aveva fatto quel ragazzo, che le aveva strappato la vita e l'aveva condannata a questa vita da eterna adolescente.
Il ragazzo ora era più maturo e comprendeva meglio i sentimenti della ragazza.
Quello che provava per lei era diventata più di una semplice amicizia, non riusciva più a vederla come una sorella maggiore o come un'amica, ma come una ragazza; la stessa ragazza che gli era rimasta accanto sin da quando era piccolo e che non l'aveva mai abbandonato.
Nuovi desideri su di lei erano nati e lui tentò vano di spazzarli via dalla sua mente; sfortunatamente in quel momento qualcuno si svegliò e non era Mizu.
Il ragazzo tirò un "dannazione" cercando in tutti i modi tener a bada i suoi istinti da adolescente.
Quando ci riuscì il suo sguardo tornò sulla giovane donna e provò inutilmente di accarezzarle i capelli; quel fatto di non poterla toccare e sentirla lo faceva impazzire.
Chiuse anche lui gli occhi e lasciò trasportare dalla quella dolce musica.
...
Donnie POV
"Dove sono?" mi chiesi assumendo una posizione seduta.
Mi trovavo nella foresta, vicino al luogo dove Mizu morì.
Stavo forse sognando?
Mi alzai in piedi e mi guardai intorno; era buio, era notte e il cielo era ricoperto di stelle.
Era bellissimo.
Vidi due ragazzi vicino al dirupo, un ragazzo e una ragazza.
Il primo aveva capelli mori e indossava un uniforme che di solito utilizzavano i samurai; non riuscii a vedergli la faccia perche era girato di spalle.
La seconda era seduta intenta a massaggiarsi il piede; aveva bellissimi capelli bianchi con le punte nere raccolti una coda, gli occhi azzurri e indossava un bellissimo kimono.
-Mizu?- chiesi tra me e me nascondendomi dietro un albero.
-Mizu-san, state bene?!- iniziò il ragazzo andando in suo soccorso.
-Atsushi-san.....non posso più farcela...mi mancano le forze-
-Non dite così...vedrete che riusciremo a scappare e finalmente potremo vivere insieme- il moro iniziò ad accarezzarle la testa.
-Atsushi, stanno arrivando- balbettò Mizu.
-Allora li combatterò, voi scappate!-
-No! Vi uccideranno-
-Per voi affronterei anche il demonio in persona- aggiunse il ragazzo estraendo la sua katana.
La ragazza balzò in piedi e gli rubò il pugnale che il fidanzato teneva dentro la tasca e se lo puntò al petto.
-Che state facendo!?- urlò il ragazzo allungando la mano verso di lei.
-Mio padre non c'è più, io non ho più valore ormai, ma voi invece....per voi c'è ancora speranza, se mi uccidete, verrete perdonato dalla vostra famiglia e potrete continuare a vivere-
-Noo!! Non lo farò mai! Scordatevelo-
-Io  starò sempre al vostro fianco...ve lo prometto- detto questo ficcò il pugnale nella mano di lui e lo fece sprofondare nel suo petto.
-Mizuuu-saaan noooo!!- urlò il ragazzo.
-Miiiizuuuu!!- gridai io uscendo dal mio nascondiglio.
-Atsushi-san....daisuki da- e la vidi sparire nell'oscurità del dirupo.
-Mizu-san! Mizu-san!- il ragazzo l'aveva raggiunta e il corpo di lei era immobile galleggiando sull'acqua colorata di rosso.
-Atsu...ora sie....salv....-
-Vi prego, resistete, starete bene , vedrete! Per favore, non lasciatemi...-
-Vi prego....prima di...andarm....vorrei sentire....quelle due...parole da voi....?-
-Mizu-san....vi a...- il suo corpo  cedette e  la morte la portò via.
Ma...Mizu mi aveva detto che era stato lui ad ucciderla perchè non lo amava, e invece lei....lei l'aveva voluto....
Che cosa significa tutto questo?
Il paesaggio intorno a me cambiò improvvisamente.
...
-Atsushiiiii! Non lasciarmi da sola!!- lui non la rivide mai più, lei era morta, lei era un fantasma che per più di 3000 anni  pianse nella propria solitudine.
...
-....I ragazzi non dovrebbero piangere...- quel momento, il nostro primo incontro e la nascita della nostra amicizia.
...
-Ci vediamo il prossimo anno!-
-...Donnie...non andare...rimani con me- in tutti questi anni credevo di conoscerla meglio di chiunque altro....
...
-Senti....in tutto questo tempo hai mai voluto andare in cielo?- le domandò il ragazzo avvicinandosi di più a lei.
-No, per niente, e anche se volessi ti ho fatto la promessa....che saremmo stati sempre insieme....e se io me ne andassi, tu rimarresti solo...- 
Ma in realtà io non la conoscevo per niente...
In tutti questi anni ha tenuto la sua sofferenza nascosta nel profondo del suo cuore....
Il ragazzo  di prima riapparve davanti a me e io cominciai a correre verso di lui che nel frattempo si stava togliendo il cappuccio che aveva davanti.
Mi fermai di scatto, il mio viso assunse un'espressione shokkata.
La sua faccia, i suoi capelli, i suoi occhi.
-Sono io....- balbettai specchiandomi nei suoi stessi occhi.
-Ti prego....salvala....- mi disse lui con le lacrime agli occhi.
-Cosa?...che sta succedendo...? Chi sei tu veramente?-
-Io sono te...io e te siamo la stessa persona....tu sei colui in cui il mio spirito si è reicarnato...- sbarrai gli occhi.
-Ti supplico......metti fine alle sue sofferenze...la sua promessa è durata abbastanza...- 
Improvvisamente tutto buio, ero sospeso nel vuoto e a pochi metri da me c'era lei.
-No...io manterrò la mia promessa....io non me ne andrò mai!! Io continuerò a stare con te!!- gridò la ragazza con tono arrabbiato.
-Mizu...ti prego fatti aiutare...perchè stai facendo tutto questo!?- cercai di farla calmare.
-Non ti lascerò mai più da solo!!- 
...

Fine POV
Donatello si svegliò di soprassalto, era stato tutto un sogno?
Mizu non c'era più e lui con un balzò saltò in piedi mettendosi scarpe e giacca; poi afferrò l'ombrello e corse fuori nella foresta.
"Mizu....perchè?....perchè mi hai mentito così?...Credevo fossimo amici...perchè non mi hai detto che in tutto questo tempo stavi soffrendo così tanto...?" 
pensava mentre correva facendosi strada tra le piante e tra il fango.
Sapeva bene dove si trovava lei ed è lì che si stava dirigendo; l'avrebbe salvata da sé stessa.
Raggiunse la cima di quel dirupo e lei era lì che fissava il vuoto.
-Mizu!- gridò il ragazzo attirando la sua attenzione.
-Perchè tutto questo? In tutti questi anni hai sofferto a causa mia....- 
-....Non voglio andarmene...voglio stare per sempre accanto a te- Donnie sbattè il pugno su un albero.
-Non dire cavolate! Sei forse stupida!? Hai intenzione di soffrire per l'eternità solo per una promessa?!- la rimproverò il ragazzo con tono aggressivo.
-Ti ho promesso che non ti avrei mai lasciato solo....preferisco soffrire per l'eternità che lasciarti di nuovo!- continuò a insistere la ragazza.
-....E cosa farai quando io non ci sarò più!? Io non sono immortale! Resterai di nuovo da sola e questo non posso lasciartelo fare! Non posso farlo e non lo farò!- la giovane indugiò a rispondere.
-Io...ti a...-
-Noooo!! Stai zitto! Non dirlo!! Non dire quella frase!!- il moro corse verso di lei.
-Perchè!?....Perchè non vuoi?! Io sono innamorato di te! Pensi che mi accontenterei di essere solo un amico per te d'ora in poi!?-
-....Sentire quelle due parole dal mio vero amore era il mio ultimo desiderio....se le dici io...io scomparirò.....Donnie...se me vado...tu resterai solo...- mormorò lei inziando a piangere. 
-.....Tu hai fatto così tanto per me....è solo grazie a te se sono riuscito ad andare avanti in questi anni....mi hai sempre salvato dai guai in cui mi cacciavo...non mi hai mai abbandonato nonostante tu stessi soffrendo così tanto! Ti ringrazio....ti ringrazio tanto, davvero.....adesso però per favore basta....lascia che sia io a salvarti per una volta....ti prego, Mizu...- il ragazzo dai capelli mori cadde sulle ginocchia insieme a lei.
-Sei cresciuto così tanto, sei diventato così forte....posso veramente andarmene?- lui era sul punto di annuire ma si bloccò subito.
Lui non voleva veramente lasciarla andare. 
strinse i pugni e abbasso lo sguardo, non voleva che lo vedesse così patetico.
Come poteva anche solo indugiare ad una domanda del genere? 
Preferiva la sua felicità a quella della sua amica? 
No, questa volta non avrebbe commesso errori; questa volta l'avrebbe salvata.
Rialzò lo sguardo andando a fissare il viso della giovane che lo guardava seria.
Prese un grande respiro e annuì.
La ragazza a quel punto chiuse gli occhi e si portò le mani al petto. -Allora, prima di andarmene, vorrei sentire quelle due parole....- lo pregò quest'ultima.
Il ragazzo deglutì.
-....Mizu...ti amo..-lei questa volta non lo fermò; lo fissò negli occhi e poi abbassando lo sguardo sorridendo disse:
-....Anch'io....ti amo....- le labbra di Donnie s'incurvarono all'insù.
-Io e te staremo insieme per sempre....e comunque....l'abbiamo promesso, no?- gli occhi di lui erano lucidi...si stava trattenendo.
-....Donnie..ora posso andarmene felice...- lui iniziò a ridacchiare mentmtre con il dorso della mano si strofinava gli occhi..
-Si...finalmente potrai riposare in pace....finalmente smetterai di soffrire- balbettò lui con nuove lacrime che iniziarono a scendere velocemente.
-....I ragazzi non dovrebbero piangere, sai?- ridacchiò la ragazza.
-Ma stai zitta, baka!- Donnie le sfiorò la mano.
Era successa una cosa incredibile.
-Mizu? Posso toccarti! Posso toccarti!- esclamò lui gioioso.
-Si! Finalmente puoi toccarmi!- aggiunse anche lei felice.
Si strinsero insieme in un grande e forte abbraccio.
Lei affondava nel petto di lui e lui sulla testa di lei.
-Lo sai? Quella volta che tu mi dicesti che mi avresti sposato....io ero felice... Io avrei davvero tanto voluto....sposarti...-sussurrò la giovane stringendogli la manica della maglietta.
-Mizu....grazie...grazie di tutto....-
-Anche quando non ci sarò più....in realtà sarò sempre al tuo fianco...- lui le accarezzò i capelli, stavano entrambi continuando a piangere...ma quelle erano lacrime di tristezza e gioia.
Lui si avvicinò al suo viso, lei stava scomparendo illuminata dalla splendida luce dell'alba.
-Daisuki da yo...- dissero all'unisono prima di unire le loro labbra in un appassionante bacio che fu interrotto dalla sparizione di lei.
-....È inutile.....anche se sono un uomo...rimarrò sempre il solito piagnucolone- ridacchiò il moro ancora lacrimante.

Donnie POV
Tornai a casa, stringendo nella mano la collana che le diedi.
Passai lì tutta la mia estate: la mattina andavo al lago, il pomeriggio in quel prato fiorito e la sera a visitare la sua tomba che costruii così che non solo io, ma tutti quanti potessero ricordare che persona fantastica fosse quella ragazza.
Quando mi sentivo triste, parlavo con lei...
Quando mi sentivo felice, parlavo con lei...
Qualunque fosse il mio stato d'animo, io lo condividevo con lei.
sfortunatamente anche quell'estate finì, ma io sarei ritornato l'anno dopo e l'anno dopo ancora, per stare accanto a lei.
-....Ce la metterò tutta...ma tu per favore, veglia su di me....- aggiunsi prima di salire sul taxi per la stazione.
Anche nella mia casa a Tokyo creai un altare per lei con delle candele, la collana e quelle "campanelle blu".
-Mi ricordavano troppo i tuoi occhi...ma non ho bisogno di loro per ricordarmi quanto essi fossero profondi e meravigliosi...-
"Quella volta in cui mi persi nell'oscurità di quel bosco, una piccola luce venne in mio soccorso.
Tu fosti quella piccola luce che quel giorno attraversò le mie lacrime"


5 anni dopo
Il mio sogno si realizzò e io diventai professore di scienze alle scuole superiori.
Anche se ottenere il lavoro da insegnante a soli 21 anni non fu proprio la scelta migliore.
-È arrivato Haaaamatoooo-senseiiii!!!- 
Già.
Divenni l'idolo delle ragazze che facevano a sberle pur di essere interrogate da me.
Anche gli altri miei fratelli non se la stavano passando affatto male:
Mio fratello Leonardo divenne un maestro di ninjitsu professionista.
Raffaello, incredibile ma vero, diventò uno dei migliori poliziotti della città.
Il mio otouto, Michelangelo riuscì a passare un provino e venne scelto come spalla in un film.
E Miwa invece, sotto il consenso di nostro padre, andò a studiare a l'estero.
In tutti questi anni non passò un solo giorno in cui non pensai a lei, per la quale i miei sentimenti non sarebbero mai cambiati.

Lei non c'era più....


-Hamato-sensei! Buongiorno!- esclamarono i miei alunni in coro vedendomi entrare in classe.
-Buongiorno ragazzi...- la porta si spalancò e il preside entrò nella stanza.
-Hamato-sensei, è arrivata la nuova studentessa- mi informò; i miei studenti iniziarono subiti a scambiarsi delle occhiate chiedendosi come potesse essere la nuova studentessa.
-Non essere timida...entra pure- continuò l'uomo facendole segno di entrare.

....ma la sua promessa.....

Una ragazza dai lunghi capelli bianchi con le punte nere fluenti e gli occhi blu fece timidamente capolino dalla porta indossando la sua divisa scolastica.
-Hamato-sensei, le voglio presentare Koike Mizu, trasferitasi pochi giorni fa dalla campagna- 
-Piacere di conoscerla- sorrise lei inchinandosi.

....era viva più che mai.


Spero tanto che la storia vi sia piaciuta dato che ci ho lavorato per tre giorni senza fermarmi! Ed ecco a voi una foto shippata da internet che rappresenta Mizu e Donnie: http://pidivn.com/pr2/wp-content/uploads/sites/25/2014/05/263a3d82b929b6ebfe2c195002083697.jpg
   
 
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