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Autore: Aiko Inochi    10/04/2015    1 recensioni
Gli esseri umani sono riusciti a sopravvivere alla grande crisi ambientale che avrebbe portato alla rovina il loro pianeta. La Terra ora è salva e gli uomini hanno imparato a vivere in pace. Però non sempre è tutto come appare e a capirlo bene, sarà un giovane diciassettenne. Con due fazioni opposte, imponenti mecha che combattono, legami creati e distrutti ognuno continua a portare avanti i propri ideali.
Genere: Azione, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Argest Age – section 23

«Ora chi ha voluto distruggere Argest si ritrova tra le sue fila.» Takehito stava per rispondere qualcosa ad Hunwer Argest ma venne bloccato repentinamente da Kirabo.
«Per come la vedo io, l’accordo che ci ha proposto è la miglior vittoria in cui potevamo sperare.»
«Come ti chiami?»
«Kirabo Hilt!»
«Già Kirabo, hai ragione. Questa è la migliore vittoria che potevate sperare … se solo le cose fossero andate come speravate.»
Al cenno della mano dell’imperatore di Argest, tutti gli uomini che li circondavano puntarono i fucili contro di loro.
Pronti a questa eventualità quelli della  Jaculus fecero ricorso alle loro armi, puntandole a loro volta verso chi li minacciava.
«Mi ha sfruttato fin dall’inizio, non è così?» Falk tratteneva a stento la rabbia e la frustrazione. Norbert lo aveva messo in guardia e lui stesso aveva messo in conto un’eventualità del genere ma la delusione si faceva sentire lo stesso.
«Mi pare ovvio. Come hai solo potuto immaginare che potessi approvare un’idea folle come la tua? Acconsentirei di creare un mondo senza alcun controllo.»
Falk non riuscì a trattenersi ed estrasse la pistola, rivolgendola all’imperatore.
Nello stesso istante si trovò sotto il mirino di quelle del colonnello Vedis Dia e del generale Nerek Ward.
«Ecco cosa accade! Chiunque può ribellarsi in qualsiasi momento. Ora cosa farai? Mi sparerai?» anche in una situazione pericolosa quell’uomo dimostrava una sicurezza disarmante, sfrontatezza e arroganza.
Falk stette fermo in quella posizione per una manciata di secondi a combattere con la sua mano che fremeva dalla tentazione di piegarsi sul grilletto.
«Arretrate e salite sulla Jaculus!» urlò Falk senza abbassare il braccio.
«Seguiamoli e diamogli man forte con la Phlayrh.» disse Owen ai suoi e guardò soddisfatto il giovane Falk.
Incominciarono ad arretrare, attenti a qualunque reazione del nemico. Al contrario di quanto potevano immaginarsi, non spararono e l’imperatore diede lo stesso identico ordine.
Comprese le intenzioni dell’uno e dell’altro, abbandonarono le minacce delle armi da fuoco per salire al più presto a bordo delle rispettive aeronavi e iniziare il vero scontro.
Le immense navi volanti si sollevarono dal suolo raggiungendo una altezza non troppo elevata: su uno dei due lati si trovava la Dreizack guidata da Vedis Dia e la Urano Galeos con al comando Nerek Ward e Hunwer Argest, di fronte la Phlayrh e la Jaculus.


«Owen, uscirò con il GL-S a dare gli ordini sulla Jaculus ci penserà Norbert, quindi coordinati con lui.»
«Come ai vecchi tempi Falk! Combattiamo questa ultima battaglia insieme.» Owen parlava attraverso il canale di comunicazione con la Jaculus. Aveva trovato nuovo vigore, per quanto la situazione potesse essere precipitata, rappresentava pur sempre la possibilità di mettere la parola fine alla guerra.
«Mi dispiace che sia finita così.» non era dello stesso parere il suo più giovane interlocutore.
«Non è questo il momento per angosciarsi. Ne riparleremo una volta che avremo vinto.»
«Sì!»
Owen ed Erin che rimasero nella sala comandi poterono vedere il GL-S abbandonare il cargo della Jaculus seguito da altri GL e cominciarono a combattere con i primi avversari che trovarono sulla loro strada.
Pochissimi secondi dopo si aggiunsero allo scontro tutti i teknight della Phlayrh mentre Aruto, Lara e Katsu occuparono le postazioni di fuoco.
«Come facciamo a distinguere i teknight della Jaculus?» domandò Takehito disorientato.
Avanti a lui vi erano una gran quantità di GL e TH ma all’apparenza erano tutti quanti uguali.
«Quelli della Jaculus hanno una striscia argentea sui fianchi.» rispose Falk anche per qualcun altro con lo stesso interrogativo.
«Perfetto! Attacchiamo in coppia in modo da essere più efficaci. Falk tu va con Kyla.»
«Non potevo chiedere di meglio capitano Kirabo!»
«Ehi Falk! Pensi di aver fatto carriera solo tu? Sono diventato maggiore, sai?»
«Davvero? Scusami tanto maggiore. Ah! Se potete evitate di utilizzare quei nomi in codice che per quanto penso di aver capito il meccanismo con cui li avete assegnati, non ne sono completamente sicuro.»
«Tranquillo Falk! Tu per ora segui me.» il RAD 2 si era affiancato al GL-S. I due teknight si lanciarono contro le fila nemiche.
Gli altri si appaiarono al loro compagno: i due MA, lo IF e il RAD 3 e in fine l’AU-0 con il RAD 1.
Così accoppiati erano pronti a far breccia  nelle fila nemiche che si presentavano come un muro compatto e gli altri GL della Jaculus a coprirli le spalle.
I due MA raggiunsero e superarono Falk e Kyla e iniziarono l’attacco gettandosi con le lame delle spade protratte in avanti, mettendo fuori uso i primi due teknight. Poi, con una serie di fendenti si facevano largo tra i nemici.
Immediatamente dopo Falk con la lancia a Red Fusion si faceva strada colpendo i nemici un po’ più distanti e quelli che venivano ai lati mentre alle sue spalle Kyla pensava a finirli.
Una strategia simile la usarono Kirabo e Takehito, con il RAD 1 che colpiva per primo con la sua ascia e Takehito gli dava supporto portando a termine il lavoro del compagno.
Strategia diversa venne adottata da Lev e Seref. Lo IF pensava ad indebolire i teknight da lontano con i pincer e con il fucile, facilitando il compito al RAD 3 che attaccava rapido e preciso con il suo fucile. Tutto era facilitato dal fuoco di copertura dei GL alle loro spalle ma lo scontro si preannunciava lo stesso  molto duro per il numero sproporzionato dei nemici e per l’abilità indiscussa di alcuni che non erano ancora scesi in campo.
Spalla contro spalla i MA si liberarono di altri due avversari, creando una feritoia nel torace dei teknight e facendoli a pezzi dividendoli in due parti, partendo dalla feritoia.
Shu lanciò la spada verso un altro GL davanti a se che si conficcò nella testa. Rapido colpì con un calcio laterale un TH che lo stava per colpire alla sua sinistra, poi lo afferrò e lo scaraventò addosso ad un altro che giungeva alla sua destra. Infine recuperò la sua spada fendendo il reattore del GL da cui l’aveva estratta.
Yue  con un balzò si portò avanti lasciando il fratello alle spalle. Mentre ritornava al livello degli altri teknight, piantò la spada dalla testa del GL fino alla cabina del pilota per poi recuperarla e con un movimento circolare, disegnò una circonferenza la lama che divise in due parti i tre GL che provarono ad attaccarla in gruppo.
Alla loro sinistra c’era uno scambio di raggi rossi dalle due fazioni. L’energia di cui disponevano i teknight imperiali era superiore rispetto all’unica arma a Red Fusion su cui poteva far affidamento Falk. Così l’ex colonnello di Argest assestava pochi colpi precisi e decisamente potenti che rendevano quasi inoffensivi gli avversari e sfruttando le caratteristiche del suo GL-S, quando arrivavano colpi ad energia luminosa non troppo forti, lasciava che il colpo gli scivolasse addosso per accorciare le distanze e colpire con la lancia. Per facilitare il compito, fece concentrare una parte dei suoi uomini esattamente alle sue spalle in modo da supportare nel modo migliore Kyla, che faceva strage di nemici con i micro bazuka posizionati sulle spalle e l’energia termica che sprigionava dai palmi.
Alla destra dei fratelli, Kirabo usava il RAD 1 come una sorta di scudo che proteggeva l’AU-0 dietro di lui e quando era abbastanza vicino annientava i teknight con un colpo di ascia. Takehito sembrava essere diventato una sorta di cecchino che vantava della protezione dal RAD 1 e dei GL alle sue spalle. La maggior parte dei colpi sparati andavano a segno, cercava di colpire i reattori in modo da mettere immediatamente fuori uso i nemici ma quando il bersaglio era troppo difficile, ne sparava molti di più per ottenere un effetto simile. Per quante volte venisse colpito il teknight marroncino di Kirabo era incrollabile. Si anneriva, si ammaccava ma proseguiva come un ariete da assedio. Certo non riusciva a bloccare tutti e qualche proiettile o raggio luminoso raggiungeva il compagno alle sue spalle, che prontamente attivava end eer. Capitava che qualcuno sfuggisse ma questi non costituivano un problema grave.
Più lontani Seref e Lev si occupavano di un gruppetto di cinque GL, ben compatto e più organizzato.
Il RAD 3 con una lama corta era impegnato in un combattimento corpo a corpo con due GL. Si scambiavano calci e pugni e qualche fendente però nessuno riusciva ad essere veramente incisivo.
Gli altri tre erano tenuti occupati da Seref, due dei quali stavano per essere prosciugati da ogni energia dai pincer mentre con l’altro aveva ingaggiato uno scontro a fuoco.
Lo IF era più veloce e grazie a ciò riusciva a mantenere una distanza elevata dall’avversario che al massimo riusciva a prenderlo di striscio. Gli altri due GL provarono a stargli dietro ma non ne erano più in grado.
Però non poteva perdere troppo tempo data l’elevata quantità di nemici che dovevano ancora affrontare, così con uno scatto più veloce si allontanò verso il basso seguito dal GL, arrivato ad un certo punto, repentino, cambiò traiettoria andando nella parte opposta e alla fine spostarsi di lato. Il GL non aveva fatto caso alla presenza dei sui compagni, impegnato nell’inseguimento e si scontrarono. Seref ne approfittò e con il chi-ken li annientò tutti e tre.
L’esplosione che ne conseguì, travolse anche uno dei GL impegnato con il RAD 3 spingendolo più lontano. Lev ne approfittò parando il pugno dell’altro teknight e gli staccò la testa con la lama corta. Afferrò il fucile alle sue spalle e fece fuoco prendendo in pieno il GL che era stato allontanato dall’esplosione.
Nel frattempo sulle loro teste si facevano battaglia le aeronavi che non si risparmiavano ma anche a terra qualcosa stava cominciando a muoversi.
Stavano avanzando una decina di mezzi terrestri che una volta posizionati, come i mezzi di contraerea colpivano i teknight della Jaculus.
«A quelli a terra ci pensiamo io e Seref!.» l’attacco da terra arrivò appena dopo che i Lev e Seref avevano terminato di occuparsi dei loro avversari.
«Andiamo!» Seref si era portato avanti e con rapidi scatti si avvicinò il tanto che bastava per far fuoco con il chi-ken. Un solo colpo bastò per distruggerne due, che presero fuoco e in seguito esplosero. Lev agì in modo simile ma la potenza del suo fucile era decisamente inferiore e per annientarne uno furono necessari tre o quattro colpi.
Liberarsi di quei mezzi fu più facile del previsto.
«Lev sali di quota!» urlò Seref allertando il compagno del pericolo che il computer dello IF aveva rivelato.
I due teknight scattarono in alto, evitando un intenso raggio luminoso che al suo passaggio lasciò solo terra bruciata. I resti dei mezzi terrestri erano spariti, parte del porto disintegrata e gli effetti di quel raggio si protrassero fino all’inizio del centro abitato.
Dalla stessa direzione del raggio si faceva avanti uno strano teknight o almeno era quello che sembrava fosse.
Era minimo tre volte più grande di un teknight di medie dimensioni, di colore verde marino, composto da un immenso corpo che si muoveva su un cingolato. Sul corpo centrale si appoggiava quella che poteva essere considerata la testa, avvolta da cinque lastre metalliche dalla forma di rombi. Nella zona del corpo immediatamente sottostante spuntavano quattro bracci meccanici, lunghi e affusolati, simili a dei tentacoli che terminavano come delle ganasce.
Procedeva nella direzione dei due teknight della Phlayrh mentre le lastre si piegavano verso l’interno nascondendo la testa e il cannone dal quale aveva sparato.
«Che cos’è quello?» sussurrò Lev meravigliato e spaventato allo stesso tempo.
«Non lo so ma non promette nulla di buono.» Seref provò ad analizzare qualche dato col computer del suo teknight ma questo non fornì nessuna risposta che potesse soddisfare le loro domande.
«Lev, Seref dovete allontanarvi immediatamente da lì!» disse allarmato Falk attraverso la comunicazione interna.
«Sai che cos’è, Falk?» domandò Lev.
«Sì. È lo Storyatt, un modello sperimentale di teknight ma non era mai stato impiegato per via dell’impossibilità di pilotarlo.»
«Spigati meglio.» chiese Seref.
«Lo Storyatt viene manovrato attraverso impulsi nervosi. Qualunque comando che deve essere fatto eseguire dal teknight e la percezione di ciò che accade all’esterno passa attraverso il cervello del pilota ma non si era riuscito a trovare nessuno in grado di sopportare un simile sforzo né un modo per rendere ciò possibile. Così dopo innumerevoli test e la morte di alcuni piloti, il progetto venne abbandonato, almeno così sapevo.»
«A quanto pare non ci avevano rinunciato proprio per niente. Sarà un avversario complicato. Seref che cosa ne dici?»
«Che posso dirti Lev? Sarà una battaglia difficile ma troveremo il modo di spuntarla. Non possiamo lasciare libera una macchina così pericolosa.»
«Non dovete affrontarlo è troppo rischioso.» insistette Falk.
«Quel bestione se la prenderà con tutti se non ci pensiamo noi ad intrattenerlo, sei d’accordo con me vero Lev?»
«Perfettamente d’accordo. Pensiamo ad un modo per fermarlo.»
Sentendo la determinazione dei compagni, Falk provò a liberarsi dei suoi avversari per aiutarli ma la cosa gli fu impossibile. I nemici anche se non troppo forti erano di gran lunga superiori in numero.
«Falk è così forte quel teknight?»
«Sì, Kirabo.»
«Non moriranno, vero?» domandò Yue preoccupata per la sorte dei due compagni.
Falk tardò nel rispondere facendo capire quale fosse stata la risposta.
«Qualcuno di noi deve riuscire a liberarsi e andare in loro soccorso.»
Nessuno dei piloti imperiali erano intenzionato ad esaudire la volontà degli avversari, lasciando il RAD 3  e lo IF  a lottare contro lo Storyatt.
Seref e Lev avevano cominciato con lo studiare il nuovo teknight. Falk aveva fornito delle informazioni che non erano sufficienti per trovare una strategia d’attacco.
Avevano iniziato a sparargli con il fucile da una certa distanza senza procurare alcun danno, i proiettili e i laser no lo scalfivano. Provarono ad avvicinarsi per poterlo colpire con le spade ma ogni volta, ad una certa distanza, si attivava una barriera che ricordava quella del end eer ma molto più potente. In fine, Seref calcolò la distanza alla quale si attivava la barriera  e si posizionò un metro prima per poi sparare un colpo con il chi-ken. Lo Storyatt piegò due delle lastre in modo da intercettare e rimandare al mittente il colpo del chi-ken. Il pilota dello IF lo schivò per un soffio essendosi mosso più per riflesso che per essersi reso conto effettivamente di ciò che era accaduto.
Il RAD 3 lo affiancò.
«Non c’è verso! Non ha aperture.»
«La troveremo. Voglio fare ancora due tentativi, per uno dei due mi servi anche tu.»
«Dimmi cosa hai in mente.»
«Il primo tentativo lo voglio fare con i pincer. Non so quanto serviranno ma se riusciranno a sottrargli un po’ di energia sarà sempre meglio di niente. Per il secondo lo attaccherò con diversi piccoli missili da diverse direzioni. Spero che proverà a fermarli, nel frattempo prova ad attaccarlo alle spalle.»
«Ok ho capito.»
Seref liberò i pincer che veloci si diressero verso il teknight gigante che nemmeno si mosse né attivò la barriera. Si attaccarono alla corazza metallica dello Storyatt e cominciarono col prelevare l’energia. Nemmeno qualche secondo dopo ed esplosero in successione.
«Cosa è successo?» era la prima volta che vedeva i pincer fallire in quel modo.
«C’è stato un flusso di energia eccessiva. Non hanno sopportato il carico troppo elevato.» Seref interpretò rapido i dati che gli forniva il computer.
«Seref sta cominciando a muoversi, sbrighiamoci con la seconda prova.»
«Sono pronto!»
Il RAD 3 si allontanò per andare dietro le spalle del nemico mentre dalle spalle dello IF si aprì un vano dal quale partirono una trentina di piccoli missili. Questi coprirono un raggio di azione di 180° ma nessuno raggiunse l’obbiettivo poiché vennero distrutti prima da diversi laser che partirono dal corpo dello Storyatt. Alle sue spalle però un pugnale, lanciato dal RAD 3 che era un po’ dopo la distanza dell’attivazione della barriera, si conficcò nel metallo.
«E’ andato!» la felicità del biondo durò poco. Una potente emissione di energia lo scaraventò lontano, prima in  area e poi cadde rotolando sul suolo. All’interno dell’abitacolo le cinture di sicurezza non riuscirono a fermare tutti i sobbalzi e urtò per un paio di volte con il casco sui comandi, rompendo il vetro, e ricevendo dei brutti strattonamanti al livello del collo e della schiena.
«Lev!»
Non gli rispose così andò in suo soccorso. Poté farlo liberamente, infatti per quanto avesse dei tempi di reazione molto rapidi restava lento negli spostamenti.
«Lev!» lo chiamò ancora.
Seref sentì solo dei lamenti. Lo aveva raggiunto e posizionato davanti per proteggerlo da un eventuale altro attacco.
«Stai bene Lev?»
«Bene non direi. Mi esce anche il sangue dal naso ma almeno sono vivo.»
«Lev ritiriamoci forse non è alla nostra portata.»
«No! La strategia di prima può funzionare. Non riesce a concentrasi in più direzioni.»
Seref ci rifletté.
«So che vuoi provarci.» insistette Lev.
«A patto che non ci facciamo ammazzare.»
«Affare fatto!»
Il RAD 3 si rimise in piedi e provarono ad attaccare come prima però c’era qualcosa di diverso nello Storyatt. Si era fermato con la testa rivolta verso l’alto e le lastre metalliche che si aprivano.
«Sta per sparare!» Seref mise in allerta tutti.
«Come lo fermiamo?»
«Non lo so, forse se colpiamo le lastre … non lo so!»
«Allora facciamolo.»
«Non ne sono certo Lev.»
«Non importa! Non abbiamo molte alternative.»
Quel teknight spaventoso puntava su tutti gli altri che combattevano più in alto.
Allertati da Seref quelli della Phlayrh cercavano di spostare lo scontro lontano dal raggio di azione dell’immensa energia che sarebbe arrivata da lì a poco. Però non fu difficile quando la situazione venne compresa anche dalle forze imperiali.
Con il chi-ken e il fucile laser sferrarono una raffica di colpi su uno dei rombi metallici. La barriera non si attivò nemmeno quando si avvicinarono. Quella scarica di raggi luminosi ebbero effetto e la lastra si ruppe emanando fumo nero.
Ciò non lo impedì di attaccare ma il l’immensa energia convogliata nel raggio cambiò completamente traiettoria attraversando solo l’aria.
«Quei pannelli forse servono per indirizzarlo.»
«Intuizione geniale Seref. Ora andiamo!»
Lo Storyatt si era fermato e stava ripiegando le lastre.
Lo IF mandò ancora un’ondata di missili come aveva fatto precedentemente e come prima venne bloccata. Da dietro Lev lanciò una granata, questa volta da più lontano. Non riuscì ad andare completamente a segno, ottenendo solo una bruciatura del metallo.
Ma l’attacco non era finito. Approfittando della concentrazione sul RAD 3, Seref si avvicinò senza essere bloccato dalla barriera che non si attivò e gli sparò.
La mossa venne vanificata dalla reazione repentina dell’avversario che afferrò con uno dei bracci lo IF e lo lanciò lontano. Poi si spostò nella direzione di Lev che venne imprigionato nella barriera.
«Maledizione!»
Provò ad attraversare la barriera, a forzarla, a romperla ma fu tutto inutile.
«Dovete sparire …» avvertì una voce nella sua testa, accompagnata da un forte dolore come se qualcosa gliela stesse spremendo.
«Se vi uccido tutti … mi lasceranno libero.»
Lev si teneva il capo tra le mani nel tentativo disperato di alleviare quel dolore. Continuava a sentire quella voce che non riusciva ad identificare.
«Se vi uccido … smetterò di soffrire. Ti prego di capirmi … in fondo sei un soldato anche tu.»
Era la voce del pilota dello Storyatt. In qualche modo i suoi pensieri riuscivano a raggiungerlo, forse a causa degli effetti delle onde celebrali che si diffondevano all’interno della barriera.
Un braccio meccanico lo portò davanti a se e con un cannone posto sul lato del busto, stava per fare fuoco.
Facendosi forza per resistere al dolore, pose le braccia avanti al busto e si rannicchiò per proteggersi.
Quando il mastodontico teknight fece fuoco, dalle braccia del RAD comparvero due scudi energetici.
Lev stava compiendo un grandissimo sforzo per resistere, stringendo i denti e facendo ricorso alle sue ultime forze.. Si trovava bloccato dal fascio luminoso che non accennava a diminuire e la barriera dello Storyatt. Il colpo fu così violento che frantumò la barriera alle sue spalle ed essere scagliato via. Atterrò un po’ più lontano di dove si trovava lo IF in pessime condizioni. Del RAD 3 non restava altro che il busto e le braccia corrose.
Seref assistette alla scena e si preoccupò per il compagno, non sentendo arrivare risposte ai suoi richiami. D’altro canto lui non era messo meglio: lo IF era meno resistente del RAD e i ripetuti violenti urti con il suolo ed ogni oggetto con cui veniva a contatto, lo aveva danneggiato molto, addirittura alcune strumentazioni interne vennero lesionate liberando scintille all’interno dell’abitacolo. Il casco era servito a poco, spaccandosi e procurando una ferita alla tempia sinistra di Seref che non smetteva di sanguinare.
Ma non era finita. Lo Storyatt si muoveva nella sua direzione e lo IF non era abbastanza veloce per scappare.
Come aveva fatto prima, imprigionò il teknight della Phlayrh all’interno della barriera e come prima, anche Seref riuscì a sentire la voce del pilota.
«Devo uccidervi tutti …»
Seref urlò per il dolore improvviso e lancinante, si stringeva la testa con le mani, agitandosi.
«Non sentirò più dolore …»
«Smettila! Smettila!» Seref era al limite. Il sangue dalla tempia usciva sempre più copiosamente e la stretta alla testa era così forte da fargli sembrare che si potesse spaccare da un momento all’altro.
«Non perdere tempo con chi non può combattere e abbatti i teknight sopra di te.» una voce diversa dalla precedente. Aveva l’aria di un ordine che pose fine al tormento del pilota della Phlayrh, ormai privo di conoscenza.
La barriera venne rilasciata e lo IF cadde senza freni, inattivo e in più punti spaccato.
Lo Storyatt riaprì i rombi metallici e puntò la sua testa in alto: si stava preparando per l’attacco decisivo.



Angolo dell'autrice:
Ormai ci siamo! La battagli decisiva è ufficialmente iniziata senza esclusione di colpi. Come finirà?
Inoltre fate un salto al capitolo Utile e curiosità dove nella categoria personaggi sono state aggiunte le schede di Norbert, Ward, Vedis e Hunwer Argest.
Un grandissmo grazie a tutti coloro che continuano a seguire questa sotria ormai alle battute finali.
Alla prossima ;)

  
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