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Autore: Jude16    11/04/2015    9 recensioni
-Quanti anni hai?-
Il silenzio era diventato imbarazzante per la bionda che, seduta al bancone da Granny con il mano il suo shot appena preparato, non poteva più trattenersi dall'instaurare un qualche tipo di conversazione con la bruna accanto a sè.
-Cosa?- Regina strabuzzò gli occhi, voltandosi lentamente verso Emma, infastidita e sconcertata.
-Quanti anni hai?- ripeté l'altra, accennando un sorriso divertito ed imbarazzato.
-Avrei preferito i discorsi sulla speranza di tua madre- si voltò nuovamente, prendendo a giochicchiare con il bordo del bicchiere sotto il suo naso.
Oddio, è la mia prima storia in questo fandom, non uccidetemi.
Ovviamente e per tutta la vita. SwanQueen.
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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-Quanti anni hai?- 
Il silenzio era diventato imbarazzante per la bionda che, seduta al bancone da Granny con in mano il suo shot appena preparato, non poteva più trattenersi dall'instaurare un qualche tipo di conversazione con la bruna accanto a sè.
-Cosa?- Regina strabuzzò gli occhi, voltandosi lentamente verso Emma, infastidita e sconcertata.
-Quanti anni hai?- ripeté l'altra, accennando un sorriso divertito ed imbarazzato.
-Avrei preferito i discorsi sulla speranza di tua madre- si voltò nuovamente, prendendo a giochicchiare con il bordo del bicchiere sotto il suo naso.
Non voleva parlare di Robin e Marian, nè di qualunque altro argomento che comprendesse le sue buone azioni e il dispiacere degli altri, sapeva di aver fatto la cosa giusta, non era in vena di essere compatita. 
Ma quella domanda? Emma Swan era capace di farla innervosire come mai altri erano riusciti, eppure tentò di mascherare un lieve sorriso che premeva per increspare le sue labbra: la sua irriverenza e mancanza di tatto cozzavano ampiamente con il suo carattere, eppure si trovava ogni volta a godersi quei pochi momenti di calma apparente con lei, sentendosi un po' meno sola, un po' meno triste.
-Non tergiversare, sono curiosa- Emma buttò giù il liquido ambrato, fissandosi nuovamente sulla figura al suo fianco, bramando una risposta.
-Lo sai che non si chiede mai l'età ad una donna?- ironizzò, alzando il cipiglio spontaneamente.
-Sono anche io una donna, quindi non conta- perseverò la bionda, ricevendo uno sbuffo in risposta.
-Non insistere- le intimò in tono meno duro di quanto si aspettasse, quella conversazione stava prendendo una piega che non le piaceva.
La vicinanza della madre biologica di suo figlio la stava mettendo a disagio, nonostante una leggera palpitazione si insinuò in lei, facendo emergere il suo lato strafottente.
-Andiamo, se non me lo vuoi dire, lo scoprirò da sola. Ruby, versamene un altro per favore!- non appena il liquido ambrato scese nuovamente per la sua gola, Regina non poté fare a meno di osservare il collo della bionda, ammirandone la linea ed il movimento: si riscosse dai suoi strani pensieri decidendo di buttare giù anche il suo liquore, sperando che l'alcol l'aiutasse a calmarsi.
-Dunque- riprese Emma, imperterrita -avevi diciotto anni quando Dani... ehm ecco sì, insomma- si grattò leggermente la testa, in imbarazzo per quella gaffe, spostando lo sguardo dal viso di Regina che si era visibilmente rabbuiato.
-Sì- tagliò corto lei, reprimendo un istinto omicida e facendosi versare un altro po' di liquore, Emma deglutì.
-Ok, poi hai perseguitato mia madre per quanto, due anni?- Regina non si scompose -Lo prendo come un sì- corrugò la fronte per lo sforzo di ricordarsi gli avvenimenti -quindi dovremmo essere già a venti- 
Emma parve rifletterci un po' su, prendendo a contare anche con le dita, cosa che fece sghignazzare la mora che ora aveva preso a fissarla curiosa.
La sua sfacciataggine e la sua tenacia erano la parte che Regina detestava di più di lei, eppure erano anche quelle che più apprezzava, perché la rendevano quella che è.
-Quindi... Se contiamo gli anni della maledizione... - la Salvatrice spalancò gli occhi, tornando a immergersi in quelli di Regina che ancora la fissava con un cipiglio alzato ed un'espressione divertita -Ma sei vecchia!- esclamò infine, buttando giù l'ennesimo shottino, ancora con l'espressione sbigottita.
-Come osi!- sbottò la Regina Cattiva, sentendo la rabbia montare a quell'insulto gratuito. Lei non era vecchia!
-Cioè, voglio dire, vecchia- rise nervosamente all'espressione della sua interlocutrice fattasi pericolosamente vicina alla bionda -non sei vecchia, cioè... Se ho contato bene dovresti avere quarantotto anni, giusto?- si allontanò leggermente dalla bruna, sempre più inferocita.
-Questa, Swan, giuro che la paghi- 
-Se dovete battibeccare fatelo fuori dal mio locale per favore! Non voglio spazzare cadaveri stanotte- il brontolio della nonna le arrivò distintamente alle orecchie e decise di accogliere la sua richiesta, almeno per questa volta, materializzando entrambe nel bosco, vicino alla cripta dei Mills.
-C-Cosa è successo?- Emma si guardò intorno, spaurita e confusa.
-Ancora nulla, ma presto ti farò assaggiare la forza di quella che tu definisci vecchia Swan!- la vena sulla fronte di Regina era paurosamente visibile, segno che era arrivata al limite.
-R-Regina, dai, non voleva essere un insulto- tentò una spiegazione la bionda, indietreggiando verso un albero -era solo un'esclamazione di sorpresa nel constatare la tua quasi mezza età!-
Regina ringhiò scagliando una sfera di energia nella sua direzione, avvicinandosi minacciosamente alla ragazza che per un pelo aveva schivato la magia.
-Regina, non fare così- la pregò Emma, ritrovandosi schiacciata contro la corteccia di un grosso albero secolare: deglutì per l'ennesima volta tentando di trovare una soluzione per uscire da quella situazione assurda. Non poteva semplicemente stare zitta?
-Non osare dirmi cosa devo o non devo fare, razza di idiota- abbaiò vicinissima al volto della Salvatrice che, orgogliosamente, teneva lo sguardo fisso nel suo.
-Sì, sono un'idiota- decise di arrendersi, stranamente, voleva rimediare essendosi resa conto della, seppur non voluta, offesa che aveva arrecato a Regina.
-Finalmente qualcosa su cui siamo d'accordo- parlò sprezzante l'altra, arretrando di un passo e sentendo la rabbia scemare pian piano.
-Non volevo offenderti, davvero- la bruna incrociò le braccia sotto il seno, aspettando una miglior dose di scuse.
Emma sospirò, capendo che forse aveva avuto una possibilità di rimediare.
-Non intendevo dire davvero che sei vecchia, mi sono solamente stupita quando ho fatto il calcolo della tua età perché... - abbassò gli occhi, trovando improvvisamente interessanti i suoi stivali solleticati dall'erba umida.
-Perché?- incalzò la donna di fronte a lei, incuriosita dalla spiegazione che le avrebbe rifilato e, inconsapevole del perché il suo cuore battesse così velocemente.
-Sì, insomma ecco... Vedi, ecco... Uhm- Emma incespicò con le parole, non sapendo davvero se quello che stava per dire fosse giusto, anche se il suo cuore le stava suggerendo il contrario.
-Sei diventata balbuziente per caso?- la schernì l'altra, ancora in attesa.
-No- fece una smorfia -quello che volevo dire e che sei ve... - l'occhiata di Regina le fece mangiare le parole -grande, sei grande ma... Li porti divinamente- si costrinse a dirle, abbassando nuovamente lo sguardo.
Regina rimase di sale, nonostante quella non fosse davvero la sua età, nessuno aveva mai osato fare un calcolo per scoprirla, a nessuno interessava e soprattutto nessuno le aveva mai fatto un complimento simile: osservò la bionda di fronte a sè che ancora non osava rivolgerle lo sguardo e trovò i suoi modi di bambina adorabili, con quell'aria afflitta e la mani che stropicciavano tra loro in imbarazzo. Non poté che sorridere di fronte a quella ragazza che, inconsapevolmente, le aveva rubato un pezzettino del suo cuore oscuro e piccolo.
Improvvisamente, non essendoci reazioni, Emma alzò lo sguardo e si ritrovo a pochi centimetri di distanza le labbra della bruna piegate in un lieve e genuino sorriso. Portò i suoi occhi a scontrarsi con quelli del Sindaco, trovandoci sollievo e disperazione, si perse dentro essi.
-Grazie- sussurrò, solleticandole il collo con il suo fiato.
Emma deglutì nuovamente, conscia dell'impulso che la stava divorando da diversi minuti.
-Per cosa?- bisbigliò di rimando, facendo saettare lo sguardo dagli occhi alle labbra rosse e piene.
-Per il complimento- mise in mostra i denti bianchissimi, liberati grazie al sorriso che le incurvava le labbra.
Emma si avvicino piano ad esse, pregustandosi già il loro sapore: la donna non si mosse, in attesa.
Quando si scontrarono, dopo lunghissimi istanti, le due furono percorse da un brivido che fece completamente impazzire i loro ormoni: Regina le afferrò le spalle e la schiacciò contro la corteccia, modellando il proprio corpo contro quello atletico dello Sceriffo, sospirando nel sentire il calore della sua pelle. Emma mugugnò in risposta, premendo la lingua contro i denti della regina chiedendo il permesso per poter esplorare la sua bocca.
Accesso che le venne subito permesso e, non appena le due lingue si scontrarono, i fianchi della bionda scattarono verso quelli dell'altra donna mentre le sue braccia cinsero una la vita ed una il collo della bruna, permettendo un maggior contatto di quello già instaurato.
Le lingue combattevano, danzavano, si rincorrevano in una lotta per la supremazia, una lotta di potere che nessuna delle due era pronta a concedere: Emma prese a succhiarle il labbro inferiore emettendo versi di apprezzamento quando il bacino di Regina premette contro il suo, bramoso di più attenzioni.
-Swan... - mugugnò la bruna, dedicandosi al collo che pochi minuti prima aveva rimirato.
-In una situazione come questa, ancora mi chiami per cognome- gemette la bionda, abbandonandosi alle carezze dell'altra.
-Emma- sussurrò contro il suo collo.
I fianchi scattarono nuovamente, le braccia allenate dello Sceriffo strinsero la loro presa attaccando maggiormente i loro corpi. 
La corteccia dell'albero le stava facendo male, ma non se ne curò minimamente.
-Mamma! Mamma!-
Le due si staccarono immediatamente, col fiatone e le guance rosse per l'eccitazione, gli occhi sgranati e le labbra gonfie.
-Dove sei ragazzino?- chiese Emma, portandosi il walkie talkie vicino, cercando di controllare la propria voce.
-Sono da Granny, vi sto aspettando. Ruby mi ha detto che stavate discutendo e che poi siete sparite da più di mezz'ora. Tutto ok? Ho bisogno di dirvi qualcosa di importante-
Le due donne si scambiarono un'occhiata.
-Arriviamo- Emma ripose la radiolina nella giacca e guardò Regina.
-Cosa?-
-Portaci di nuovo lì con la tua magia-
-Sai, anche tu hai la magia, dovresti riuscire a farlo anche da sola- la sfidò la donna -e poi, sono troppo vecchia per riuscirci, le mie anche non reggerebbero- commentò stizzita.
Emma sbuffò: -Ancora non lo so fare, altrimenti l'avrei già fatto e poi devo dirtelo- fece una pausa sorridendo maliziosamente -per essere di così avanzata età, sei molto focosa-
Regina rimase a bocca aperta.
-Ti piace fartela con le nonnine allora?- la sbeffeggiò poi, decidendo che arrabbiarsi per la sua irriverenza non era conveniente.
-Magari fossero tutte così- ammiccò -mi si potrebbe definire una nonnofila?- 
-Nonnofila? Esiste almeno come parola?- Regina rise di gusto ed Emma si riscoprì affascinata dal suono che produceva.
La bionda scrollò le spalle.
-Comunque non mi hai ancora risposto- 
-A cosa?- domandò confusa Regina, spostando la testa di lato.
-Hai veramente quarantotto anni?- Emma annullò la distanza tra i loro corpi, riscoprendo nuovamente il calore che le era mancato, portando le sue labbra ad un soffio da quelle scarlatte.
-Non te lo dirò mai- sussurrò con voce roca l'altra, per poi trasportarle da loro figlio.






Ciao! Salve a tutti, volevo solamente dirvi che questa è la mia prima storia in questo fandom e che sono abbastanza in ansia nello scoprire cosa pensate di questa mia piccola scemenza, nata dalla mia malata immaginazione nel trovare ogni sottotesto nelle scene SwanQueen che, come avrete capito, io amo!
So.. spero che abbiate apprezzato lo sforzo, grazie mille a tutti in anticipo.
Un bacio.

  
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