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Autore: Phantom13    11/04/2015    3 recensioni
"Avrebbero potuto sembrare dei tuoni, se non fosse stato per due piccoli dettagli.
Il cielo era limpido e… venivano da sotto terra."
Un semplice incidente di percorso nella quotidianità di Riften. Normale amministrazione, direbbe un qualche ladro, ridacchiando.
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(Lievi spoiler sulla Gilda dei Ladri)
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Dovahkiin
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'I giorni di Riften'
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Prima storia della serie "I giorni di Riften"






RATTI E GATTI

 
Avrebbero potuto sembrare dei tuoni, se non fosse stato per due piccoli dettagli.
Il cielo era limpido e… venivano da sotto terra.
Gli abitanti di Riften non sapevano più cosa pensare. Erano quasi tutti usciti sulle strade già alla prima scossa, temendo che le case crollassero loro addosso. Ma ora, anche se erano ormai arrivati alla quarta, la fonte di quel trambusto rimaneva ancora sconosciuta, e ad essere sull’orlo del collasso c’erano tutte le palafitte e le passerelle di legno che caratterizzavano la città sul lago.
-Ma che diavolo sta succedendo?!- ruggì Mjoll, spada sfoderata e ben salda in pugno, occhi che saettavano in ogni dove come se un misterioso nemico dovesse saltarle addosso da un momento all’altro.
Quasi l’intera città s’era radunata nella piazza, gemiti terrorizzati si levavano da ogni dove.
Accadde di nuovo. Il terribile boato, e forse qualche lontana, incomprensibile e soffocata parola. Le travi di legno che sostenevano i camminamenti semicircolari che attorniavano la piazza scricchiolarono minacciosamente. Un pezzo del parapetto divelse i chiodi e precipitò nel canale sottostante.
Le guardie cittadine, tutte occhi, fissavano sgomente le assi di legno ballerine. –Non saranno mica i ladri, là sotto, eh, capo?- pigolò una di loro, rivolta al capitano.
Il nord ringhiò sotto ai baffi. –Se sono davvero quei diavoli a fare tutto questo caos ….- la minaccia non ebbe tempo di venir conclusa.
Una guardia gridò per chiamare attenzione, puntava il dito verso il basso in direzione del canale.
Tutti accorsero, il capitano e Mjoll che si contendevano la prima linea. Oltre la pericolante ringhiera lignea, in fondo alla scalinata che portava allo strato inferiore di Riften, si spalancò la porta del Ratway.
Ne uscì una colossale nube di polvere e un tossicchiante ladro barcollò fuori oscillando e sbandando come il più appassionato frequentatore dell’Ape e il pungiglione. –Per Talos, sono proprio loro!- grugnì la guardia.
La corazza della Gilda parlava chiaramente, sull’identità del malcapitato non c’erano dubbi. Le guardie non dovettero nemmeno fare lo sforzo di scendere i gradini per andarlo a prendere, il ladro venne dritto da loro, anche se forse “dritto” non era la parola adatta. Mezzo accecato dalla polvere, con il viso imbrattato, si ritrovò letteralmente circondato in un batter di ciglia.
Il capitano lo fissò negli occhi, furente, riconoscendolo al volo. –Runa! Disgraziato figlio d’un cane! Cosa diamine state combinando voialtri laggiù, eh?! Avete forse intenzione di far crollare l’intera città?!-
Mjoll aggrottò la fronte, chiedendosi se fosse un bene o un male sapere come facesse il capitano a riconoscere il ladro e addirittura a chiamarlo per nome.
Visto che il poveretto continuava a tossire, e dunque a non rispondere, venne afferrato per il bavero e sbatacchiato come un vecchio tappeto.
-Luridi ratti di fogna! Cosa state macchinando, eh?-
Runa stropicciò gli occhi lacrimanti e sogghignò. –Ratti … hai detto bene, vecchio mio.-
-Cosa c’è da ridere?! Ti sembra forse divertente?!-
Il ladro ridacchiò di nuovo. –Beh … effettivamente abbiamo un leggero problemino con dei ratti, skeever per essere precisi. Un’infestazione. Nulla di strano, giacchè dobbiamo vivere nelle fogne ma …-
-…Ma non mi sembra una buona ragione per demolire un’intera città!-
Runa sollevò un dito, puntandolo al cielo. –Sono cose che purtroppo capitano se il tuo Boss è un gatto gigante con i polmoni di un drago e un’innata passione per le pulizie … Il nostro micio si sta entusiasmando un po’ troppo a dar la caccia ai topi, temo.-
Tutti quanti impallidirono terribilmente.
 
Brynjolf si passò una mano tra i capelli ramati, smarrito in una profondissima e irrimediabile voragine di disperazione nera. Ne era passato di tempo dall’ultima volta che il possente nord avesse seriamente temuto per la propria vita. Aveva gli occhi sgranati, lievemente increduli e … oltremodo terrificati.
Vex, al suo fianco, aveva la pallida pelle del volto interamente ricoperta di polvere e i suoi fluenti capelli biondi erano ridotti ad un unico ammasso di rovi, disordinata come probabilmente mai era stata in vita sua. Aveva un’aria anche più scandalizzata di quella di Brynjolf, un mezzo sorriso nervoso congelato sulle labbra.
-La nostra povera Gilda …- sussurrò quest’ultimo, a nessuno in particolare, con lo sguardo perso nel vuoto.
Tre passi più in là, Viper il Lesto e Etienne Rarnis ridevano a crepapelle. Erano quasi piegati a metà, le braccia intrecciate sulle spalle dell’altro per cercare di sostenersi. Davanti a loro, Cyhric Endell ghignava di gusto, osservando ammaliato lo spettacolo.
-Non credo che potremmo chiamare ancora questo posto “gilda”, una volta che il Boss avrà finito, laggiù.- ridacchiò.
Al centro della Cisterna della Caraffa Logora, una kahjiit furoreggiante sventolava maniacalmente le due sciabole a destra e a manca, fendendo roditori in ogni dove. I ratti volavano ovunque, squittii e miagolii tigreschi riecheggiavano selvaggiamente per tutto il covo dei ladri, sovrastando le risate euforiche dei due tagliaborse spettatori.
Il neoeletto Capogilda, tra una scarica di fendenti e l’altra, scoppiò a ridere istericamente sollevando entrambe le lame grondanti al cielo per poi abbatterle di nuovo alla sua carneficina, la lunga coda leopardata che sventolava felice. Altri sorci volarono via, scaraventati in aria dalla draghesca forza distruttiva del Dovahkiin.
-Questo è il MIO territorio!- ruggì il Sangue di Drago. –Avete capito, stupidissimi roditori?! Territorio di questa khajiit, non dello skeever! FUS RO DAAAAH!-
 
 
 
  
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