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Autore: ragazza_innamorata    24/12/2008    4 recensioni
« Preparati alla svelta, Inoichi e Chouza ci aspettano per il consueto pranzo di Natale. »
« Mamma, io non vengo. » buttò lì Shikamaru, mormorando imbarazzato da dietro la propria colazione « oggi non sarò dei vostri »
[A Miki, che mi ha fatto conoscere questo pairing dolcissimo, e a Noe, perché lei è la mia fiQua compare verde. Buon Natale!]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shikamaru Nara, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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A Miki,
che mi ha fatto conoscere
questo pairing dolcissimo
e a cui auguro un Buon Natale con la sua Kiba,
e a Noe,
perché lei è la mia fiQua compare verde
e non saprei come fare senza le nostre conversescions.
Ad entrambe, auguro un Felice Natale!

{ Noël

Sin da quando era piccolo, Shikamaru aveva odiato il giorno di Natale. Troppo faticoso dover fare il bravo bambino con i parenti in visita, troppo noioso dover sorridere a tutti quelli che venivano e si divertivano a mettergli una mano sulla testa e pizzicargli le guance.
Eppure, per ironia della sorte, era proprio  Shikamaru Nara lo shinobi ventitreenne che, quella mattina di Natale, si era alzato animato da una carica di energia insolita per lui. Capiamoci, non si era messo a danzare per la stanza anche perché sarebbe stata una visione piuttosto preoccupante, ma il suo passo quella mattina era meno strascicato del solito quando si abbandonò in ginocchio accanto al tavolo della colazione.
« Ben svegliato tesoro! » la voce di Yoshino risuonò come uno scampanio nella stanza, accompagnato sa un ciabattare rapido e dalla su colazione che piombava nella ciotola natalizia, quella con le renne con il berretto rosso. Dopo anni, ancora il Nara non capiva come sua madre potesse avere una carica di energia tale ad un'ora così irragionevole. Diamine, erano appena le undici!
« 'giorno. »
« Preparati alla svelta, Inoichi e Chouza ci aspettano per il consueto pranzo di Natale. »
« Mamma, io non vengo. » buttò lì Shikamaru, mormorando imbarazzato da dietro la propria colazione « oggi non sarò dei vostri »
« Shikamaru Nara! » gli occhi neri di sua madre erano ridotti a fessure tanto era arrabbiata. Forse, avrebbe fatto meglio a dirglielo con qualche giorno di anticipo « cosa significa questo? »
« Oggi vado da Shiho. » borbottò il ragazzo, biascicando la propria colazione « Non lavora e abbiamo deciso di passare il Natale insieme. »
A sorpresa, il volto della donna si addolcì.
« Oh. Immagino che potremo spiegarlo a Ino e Choji, naturalmente. »
Shikamaru annuì debolmente, sollevato dalla piega che aveva preso il discorso. Alla fine, lo spirito natalizio a qualcosa deve pur servire, no?

* * *

Quando l'erede di casa Nara bussò alla porta dell'appartamento della ragazza, non si stupì di trovare la porta aperta, appena socchiusa. Era tipico di Shiho arrivare a casa talmente presa dai codici da non ricordarsi di chiudere la porta. Scuotendo appena la testa, la chiamò con un sorriso sulle labbra.
« Sono qui! »
Seguendo il suono della sua voce, il ninja più svogliato di Konoha entrò nel piccolo studio dove Shiho sedeva alla scrivania, una pagina bianca illuminata dal forte cono di luce di una lampada.
Quando le sfiorò la spalla, la kunoichi sobbalzò e gli rivolse da dietro le lenti uno sguardo di amorevole rimprovero, prima di tornare al suo codice.
« Non dovevamo passare il Natale insieme? » sebbene dovessero essere un rimprovero, quelle parole avevano più l'intonazione di una constatazione.
« Scusa » mormorò lei, arrossendo « Ma Kotaro* mi ha chiesto se potevo sbrigare questo lavoro e io... »
Accarezzandole piano il dorso della mano, Shikamaru sorrise.
« Lo so, non c'è bisogno di scusarti. Kotaro ti ha chiesto un favore e tu non hai saputo dire di no. Dovrò parlarci io, uno di questi giorni... »
La ragazza annuì, impacciata, e fece per accantonare il foglio a cui stava lavorando, ma l'uomo la fermò sfilandole il foglio di mano e sfiorandole leggermente le labbra con le proprie, gesto che provocò una nuova crisi di timidezza nella ragazza.
« Guardiamolo insieme, ti va? »
Lei annuì, entusiasta, e poggiò la propria fronte con delicatezza sulla spalla del fidanzato.
« Ah, Shiho, avevi lasciato di nuovo la porta aperta. »
« Oh. Dovrò stare più attenta. »
« Povera piccola Shiho » la canzonò leggermente l'uomo, accarezzandole la guancia e provocando la ricomparsa del rossore sulle guance della donna « ti serve un uomo in questa casa, qualcuno che si prenda cura di te. »
« Mi stai proponendo di andare a vivere insieme? » mormorò lei, impacciata e con gli occhi bassi, giocherellando con le dita con una ciocca dei suoi lunghi capelli rossi.
« Solo se lo vuoi, è chiaro. »
Alle parole del fidanzato, lei sollevò lo sguardo lucido di gioia e gli sfiorò la guancia con la piccola mano.
« Non mentirei se ti dicessi che è la cosa che più voglio. »
« Bene » mormorò lui, con una luce compiaciuta negli occhi neri.
Poi, con un movimento deciso, prese tra le braccia la fidanzata e la strinse al petto, annusando l'odore rassicurante che emanavano i suoi capelli a contatto con le sue labbra.
« E ora, che ne dici di passare il nostro primo Natale in un modo più divertente che decifrando codici? »
Ancora aggrappata al kimono del compagno, Shiho arrossì.


Note dell'autrice

* sinceramente, non ricordo se si sappia il nome del collega di Shiho che appare nel numero 406. Nel dubbio, ho deciso che per me si chiama Kotaro.
  
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